giovedì 30 maggio 2013

Cancro e MDB: l'evidenza delle lobby di fronte all'evidenza dei fatti!

Relazione del Dott. Di Bella inviata all'On. Ioppolo

I consiglieri regionali della Sicilia stanno preparando un disegno di legge per consentire l'erogazione gratuita dei farmaci prescritti ai pazienti che intendono curarsi con il MDB.

 
 Dott. Giuseppe Di Bella

Bologna,16/05/203

Chiar.mo On. Ioppolo,
 

Le invio alcune considerazioni a sostegno delle motivazioni etiche e clinico-scientifiche
dell'Ordinanza da Lei promossa:

  1. La nota e documentata incapacità dei comuni trattamenti oncologici chemio-radioterapici a guarire i tumori solidi, malgrado un'elevata tossicità e una mortalità inaccettabile
Nota informativa:

I dati scientifici oncologici, quelli veri, non giornalistici, smentiscono i trionfali successi dei "farmaci antineoplastici di provata efficacia" magnificati dal CSS (Consiglio Superiore di Sanità), documentandone un'inaccettabile percentuale di mortalità denunciata da un'agenzia della Reuters Healt [Wesport,CT]: "Unexspected high mortality rated associated with chemoterapy regimen..." ("Non ci si aspettava un tasso di mortalità così elevato associato ai protocolli chemioterapici...").

Il dato è confermato dalla pubblicazione di Gerrard [Br.J. Cancer 1998 Jun 77(12) 281-5] con l'undici per cento di decessi, non causati dal tumore ma unicamente da chemioterapia. Viene documentata una mortalità del 17% nella pubblicazione di Ghesquières, Ferlay C e AA sulla rivista Ann Oncol.. 2010 Apr; 21(4): 842-50. Epub 2009 Nov 13. dal titolo : Long- term follow-up of an age-adapted C5R protocol followed by radiotherapy in 99 newly diagnosed primary CNS lymphomas: a prospective multicentric phase study of the Groupe d Etude des Lymphomes de l Adulte.

La sopravvivenza dei malati di tumore, quella vera, delle verifiche scientifiche, non giornalistico-televisive, è essenzialmente dovuta alla chirurgia, molto meno alla radioterapia, e si riduce ad un 29% di sopravvivenza a 5 anni (Richards, BMJ2000; 320: 895-898).

Del 29% solo il 2,5% era dovuto alla chemio, come pubblicato da Morgan G. e AA "The contribution of cytotoxic chemotherapy to 5- year survival in adult malignancies", sulla prestigiosa rivista oncologica Clin. Oncol [2004 Dec.16(8):549-60]. Questa fondamentale pubblicazione si basa su 14 anni di osservazione, 225000 pazienti, 22 varietà tumorali, per accertare il reale contributo della chemio al raggiungimento dei 5 anni di sopravvivenza.  

L'avvilente risultato: su cento ammalati la chemioterapia consente solo al 2,5% di raggiungere i 5 anni, dopo i quali, Lopez nello studio clinico "Long-term results Experience at the 20 th…" GacMed Mex [1998 mar. Apr, 134(2):145-5] ha accertato che metà dei pazienti sopravvissuti a cinque anni, nel lungo termine muore per tumore. "La terapia oncologica sta facendo passi di grandi rilievo, gli anticorpi monoclonali" proclama il CSS. Basta collegarsi al portale del National Cancer Institute, per comprendere le ragioni della delusione seguita alle grandi aspettative indotte dagli anticorpi monoclonali, i famosi " farmaci biologici intelligenti ".  
Nell'agosto 2012 ricercatori Sun Y, Campisi J hanno pubblicato su una delle più prestigiose riviste medico scientifiche mondiali, Nature medicine, Nat Med. 2012 Aug 5. doi: 10.1038/nm.2890. i meccanismi biochimici e molecolari di un fallimento di questa portata della chemioterapia: Treatment-induced damage to the tumor microenvironment promotes prostate cancer therapy resistance through WNT16B. La notizia ha sconcertato ed è stata ripresa da varie agenzia di stampa , di cui ne riporto alcune:  

(AGI) - Parigi, 5 ago. - La chemioterapia puo' stimolare la secrezione di una proteina che sostiene la crescita e rende 'immune' il tumore a ulteriori trattamenti. La scoperta, "del tutto inattesa", e' stata pubblicata sulla rivista Nature ed' e' frutto di uno studio statunitense sulle cellule del cancro. Sono stati scoperti "evidenti danni nel Dna" nelle cellule sane intorno all'area colpita dal cancro. Sono stati analizzati gli effetti di un tipo di chemioterapia su tessuti raccolti da pazienti affetti da tumore alla prostata. Queste ultime producevano quantita' maggiori della proteina WNT16B che favorisce la sopravvivenza delle cellule tumorali.

La scoperta che "l'aumento della WNT16B... interagisce con le vicine cellule tumorali facendole crescere, propagare e, piu' importante di tutto, resistere ai successivi trattamenti anti-tumorali... era del tutto inattesa", ha spiegato il co-autore della ricerca Peter Nelson del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle nello stato di Washington: i tumori rispondono bene alle prime chemio salvo poi ricrescere rapidamente e sviluppando una resistenza maggiore ad ulteriori trattamenti chemioterapici. Un dato dimostrato dalla percentuale di riproduzione delle cellule tumorali tra i vari trattamenti. " nostri risultati indicano che il danno nelle cellule benigne può direttamente contribuire a rafforzare la crescita 'cinetica' del cancro", si legge nello studio che, hanno spiegato i ricercatori, ha trovato conferma anche nei tumori al seno e alle ovaie.

Tiscali Scienze : "Scoperta shock, la chemioterapia può rafforzare i tumori.. Chemioterapia: arma a favore dei tumori, si rinvigoriscono" : Un nuovo studio scuote la comunità scientifica internazionale e suscita perplessità. La chemioterapia, invece di debellare i tumori, li aiuterebbe a svilupparsi e rafforzarsi, rendendoli addirittura resistenti a trattamenti successivi. Lo studio è stato portato avanti dagli scienziati del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, che hanno voluto scoprire perché le cellule tumorali sono così forti nell'organismo umano e, invece, deboli e annientabili facilmente in laboratorio. Sembra che i tumori sarebbero rinvigoriti proprio dalla chemioterapia, che indurrebbe le cellule sane ad emettere una proteina che ha la caratteristica di favorire lo sviluppo e la resistenza del tumore. 

Se la chemio avesse una reale efficacia antitumorale, che senso avrebbe un orientamento chirurgico sempre più aggressivo, radicale, demolitivo, spesso mutilante con limitazioni funzionali e riflessi negativi sulla qualità di vita. La stessa esistenza di questa chirurgia certifica il giustificato scetticismo e la logica sfiducia nella chemio. Con l'aggravante, a ulteriore conferma dell'incapacità della chemio a guarire qualsiasi tumore solido, dell'associazione frequente e/o abituale alla radioterapia. Anche le indicazioni, la reale efficacia e il rischio di induzione tumorale della radioterapia classica, convenzionale, vanno attentamente rivisti in base ad alcuni dati scientifici recentemente documentati e pubblicati di cui riporto una sintesi:

Relativamente alle cellule staminali tumorali.. Una strada è "l'attivazione indotta per radiazione" spiega Frank Pajonk associate professor of radiation oncology al Jonsson Center della Ucla, università di California. Ed è sempre con questa tecnica, le radiazioni, che Pajonk ha prodotto in laboratorio cellule staminali tumorali (le più aggressive).
Il lavoro di Pajonk è stato pubblicato in marzo (2012) su Stem Cells e mostra che la radioterapia usata per curare i tumori al seno (ovviamente anche altri tumori) in parte può uccidere le cellule tumorali e in parte trasformare le cellule tumorali superstiti in tumorali staminali (che sono molto più resistenti ai trattamenti delle normali cellule tumorali).

I ricercatori del Jonsson Comprehensive Cancer Center Department of Oncology della UCLA hanno irradiato normali cellule tumorali non-staminali e le hanno inserite nelle cavie. Attraverso un sistema di imaging hanno potuto assistere (direttamente) alla trasformazione delle cellule normali in staminali tumorali per reazione al trattamento con le radiazioni. Pajonk riferisce che la nuova produzione di cellule così ottenuta è incredibilmente simile a cellule staminali del tumore al seno, non irradiate. La squadra di ricercatori ha anche potuto calcolare che queste cellule tumorali staminali indotte (dalla radioterapia) hanno una capacità di produrre tumori che è di 30 volte superiore a quella delle normali cellule tumorali (del tumore al seno) non irradiate.

Natural News 2 Marzo 2012 Nuovo studio: i trattamenti radioterapici creano cellule tumorali 30 volte più potenti rispetto alle normali cellule tumorali.

In una ricerca rivoluzionaria appena pubblicata su Stem Cells, una rivista del settore riservata agli specialisti, i ricercatori del Jonsson Comprehensive Cancer Center Department of Oncology della UCLA, hanno scoperto che, benchè uccidano mediamente una metà delle cellule tumorali ad ogni trattamento, le cure con le radiazioni per il tumore al seno trasformano le cellule tumorali superstiti in cellule tumorali staminali che sono molto più resistenti al trattamento delle normali cellule tumorali. Questa nuova ricerca assesta un altro colpo al fallimentare protocollo di cura ufficiale appoggiato dai media ufficiali allineati; protocollo che cerca di tagliar via, avvelenare o bruciare i tumori, cioè i sintomi del cancro, invece di curare le cause dei tumori, cioè il cancro. Center of Regenerative Medicine sempre dell'Università della California di Los Angeles (UCLA), ha aggiunto: «È degno di nota il fatto che le cellule di questi tumori utilizzino, per opporsi al trattamento con le radiazioni, gli stessi percorsi usati per la riprogrammazione cellulare».

In conclusione, a complemento della chemioterapia, si utilizzano trattamenti radioterapici con elevatissimi costi che, aggravano ulteriormente il rischio di progressione e metastatizzazione neoplastica incrementando l'effetto mutageno e immunodepressivo della chemio .-


La nota e documentata mancanza di un minimo di dignità scientifica e di credibilità della sperimentazione ministeriale del 1998 , le cui numerose e gravissime anomalie hanno destituito di qualsiasi significato la sua progettazione, conduzione, conclusioni e indicazioni cliniche.

Dette anomalie sono state certificate da documenti ufficiali da tutti verificabili, come verbali dei NAS, da dichiarazioni verbalizzate in commissione oncologica, oltre che da pubblicazioni e articoli di riviste scientifiche internazionali accreditate sulla massima banca dati www.pubmed.gov.

Su una delle più note e prestigiose riviste scientifiche internazionali, il British Medica/ Journa/, http://whttp://w ww.bm j..com/content /318/7178/208 "Di Bella's Theray the last word?" (Terapia DI Bella. L’ ultima parola?) l'editorialista Marcus Muller (fatto del tutto inusuale) ha criticato aspramente la progettazione dello studio, sostenendo che : «Gli autori (della sperimentazione) affermano anche che non avrebbero potuto condurre uno studio clinico randomizzato per ragioni etiche, ma queste ragioni non sono chiare. In realtà, c'è chi può sostenere che proprio il livello inferiore di progettazione dello studio è anti-etico». Ed a proposito della mancanza del gruppo di controllo, ecco cosa afferma in una lettera al B.M.J. il ricercatore Rey M.D.: «Con cosa è stata comparata la terapia Di Bella? Con nulla! Sarebbe stato molto più utile fare un paragone fra la terapia Di Bella e la terapia convenzionale».


Sul numero di Neuroendocrinology letters "The Di Bella Method (DBM). Di Bella G Neuro Endocrinol Lett. 2010 Sep 30;31(suppl1)" sono riportate 11 cause dì invalidazione della sperimentazione, ciascuna delle quali, da sola, sarebbe sufficiente a invalidare qualsiasi seria sperimentazione nel sito www.metododibella.org, in prima pagina, alla sezione "Sperimentazione" le irregolarità sono ampiamente e dettagliatamente documentate così come nel sito www.dibellainsieme in prima pagina :- LA SPERIMENTAZIONE DEL 1998: UN CLAMOROSO SUCCESSO ED UN CLAMOROSO FALSO DOCUMENTALE E MEDIATICO
- Parte 1a.

- nel libro di Vincenzo Brancatisano " Un po di verità sulla terapia Di Bella"
 

- nella biografia del Prof Di Bella scritta dal figlio Dr Adolfo Di Bella," Il poeta della scienza ",
 

- nel volume " Il Metodo Di Bella" del Dr Giuseppe Di Bella


3) Elevatissimi costi e deludenti risultati dei trattamenti oncologici

( documentazione dei costi aggiornati per i vari protocolli chemio e anticorpi monoclonali in corso di completamento )



Raffronto tra costi del MDB e costi medi delle terapie oncologiche nelle varie patologie tumorali, leucemie e tumori solidi:


A) Considerando il costo medio del MDB da 800 - a un massimo di 1800 mensili, a seconda della patologia e stadio, e il fatto determinante, che gli stessi farmaci acquistati nelle farmacie ospedaliere costerebbero la metà, che la massima incidenza del costo è rappresentata da Somatostatina e/o Octreotide, che acquistati in ospedale, ridurrebbero la spesa del MDB almeno del 40%. Va valutato inoltre il risparmio dell'applicazione domiciliare del MDB.



B) Calcolando per i trattamenti oncologici : le spese di degenza,il costo dei chemioterapici, l'importo dei costosissimi anticorpi monoclonali, tutto l'indotto abituale e obbligato dalla chemio: antibiotici , antimicotici, cortisonici, gastroprotettori, disintossicanti, antiemetici, profilassi trombo embolica, fattori di crescita dei globuli rossi e bianchi, senza considerare i costi elevatissimi di terapia intensiva, camera sterile, trapianti di midollo. Raffrontando questi importi all'onere del MDB, i suoi costi sono talmente inferiori, che si può affermare con ampio margine di sicurezza che il MDB costi almeno 10 volte meno dei trattamenti oncologici.

4) documentazione dell'efficacia e tollerabilità del MDB

digitando nella massima banca dati www.pubmed.gov i singoli componenti del MDB es Somatostatin or octreotide in cancer

Retinoid in cancer
 

Vitamin D3 in cancer

Melatonin in cancer



si evidenziano decine di migliaia di pubblicazioni ( 29.700 solo sulla somatostatina ).

Sono ampiamente documentati in letteratura anche il reciproco potenziamento e l'interazione fattoriale dell'uso sinergico in un contesto multi terapico dei componenti del MDB, sono pubblicati oltre 800 di casi positivamente trattati con MDB in varie riviste scientifiche accreditate su www.pubmed.gov .


Inoltre sono state emesse dalla sperimentazione a oggi, oltre 2000 sentenze a favore dell'erogazione del MDB, molte di queste 11 di merito", ( solo in Puglia oltre 300) hanno documentato mediante www.pubmed.gov, di pazienti che avevano registrato il completo fallimento dei comuni trattamenti oncologici.


Questi motivi giustificano e legittimano ampiamente sul piano clinico, razionale, scientifico, umano , morale, sociale, l'erogazione del MDB, riportando la gravissima deriva speculativo commerciale della medicina al suo naturale contesto, etico, razionale, scientifico e clinico.


Se è documentato il sostanziale fallimento degli attuali trattamenti oncologici, che possono, oltre che essere inutili, incrementare il rischio di progressione e recidiva dei tumori, se è documentato il dato di fatto che la sopravvivenza delle neoplasie è pressoché totalmente dovuta alla chirurgia, che per ogni componente del MDB esiste un' estesissima e a tutti accessibile, documentazione clinico scientifica sulla massima banca dati ufficiale, www.pubmed.gov , che è altrettanto chiaramente accertato che l'uso contemporaneo e sinergico in un contesto multi terapico dei componenti MDB ne potenzia l'effetto antitumorale, se sono già pubblicati oltre 800 casi su decine di riviste scientifiche internazionali accreditate su www.pubmed.gov ( allegato ) se esiste la documentazione di altre centinaia di sentenze di merito di pazienti che avevano registrato il completo fallimento dei comuni trattamenti oncologici e sono stati recuperati dal MDB, quale ragione etica, scientifica o clinica si oppone ancora alla sua erogazione ?



Cordiali saluti



Giuseppe Di Bella

Fonte: www.metododibella.org
http://frontelibero.blogspot.it/2013/05/cancro-e-mdb-levidenza-delle-lobby-di.html#more

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