mercoledì 22 maggio 2013

Cento fulmini al secondo sulla Terra: ecco come proteggersi

I fulmini sono un fenomeno molto comune sulla superficie terrestre. Ogni secondo nel mondo si scagliano oltre 100 fulminazioni, con un’energia enorme, causata da uno squilibrio tra cariche positive e negative. Davvero straordinario se considerassimo che ognuna di esse può contenere fino ad un miliardo di volt di elettricità. 

Durante una tempesta le particelle di acqua, ghiaccio o neve presenti all’interno della nube collidono, aumentando questa differenza di potenziale e caricando negativamente la base delle nubi temporalesche. Gli oggetti a terra, come i campanili, gli alberi e la terra stessa, si caricano invece positivamente, andando a generare un’enorme differenza di potenziale elettrico al quale la natura cerca di “rimediare” facendo passare corrente tra le due cariche. 

Le cariche negative si insinuano progressivamente verso il basso dal fondo di un cumulonembo, generando un canale attraverso il quale viene trasferita elettricità. L’espansione dell’aria dovuta a questo canale genera un fortissimo rumore che noi percepiamo come il tuono, udibile dopo il fulmine in quanto il suono ha una velocità decisamente minore rispetto a quella della luce (340 m/s contro i 300.000 Km/s della luce). 

Con un semplice calcolo veniamo quindi a conoscenza che il tuono perderà circa tre secondi per ogni chilometro di distanza. Un esempio pratico per calcolare la distanza di un fulmine è contare i secondi tra la scarica e il tuono, e quindi moltiplicare per 300 per conoscere la distanza in metri. 

Nonostante l’infinità di scariche elettriche presenti in ogni momento nel mondo, l’origine del fenomeno non è del tutto chiara. Sono state studiate varie cause che includono i parametri atmosferici (vento, umidità, attrito e pressione atmosferica), ma anche l’impatto di particelle provenienti dal vento solare e l’accumulo di particelle solari. 

I fulmini non si verificano soltanto tra nube e suolo o tra nubi: ne vengono osservati generalmente anche in presenza di incendi boschivi estremi, nelle eruzioni vulcaniche e in presenza di tempeste di neve.

L’aria immediatamente accanto ad una scarica elettrica viene surriscaldata di cinque volte rispetto alla temperatura della superficie del Sole, permettendo all’aria di crescere rapidamente e di vibrare. 

Le scariche elettriche generate non sono solo spettacolari, ma anche notevolmente pericolose. 

Ogni anno, circa 2000 persone vengono uccise da un fulmine in tutto il mondo. Qualcuno riesce a sopravvivere, ma a patto di sopportare disturbi notevoli, quali perdita di memoria, vertigini, ustioni, debolezza, intorpidimento, o altri gravi disturbi che alterano la vita.  

Generalmente si descrive il fulmine come una singola scarica, ma sono molto frequenti i casi in cui si verificano una serie di scariche in rapida successione. L’intervallo di tempo tra una scarica e l’altra oscilla tipicamente tra i 5 e i 500 millisecondi. Per proteggersi dai fulmini sono necessarie varie accortezze che a dire la verità un pò tutti conosciamo. Vale a dire, in caso di forti temporali, non proteggersi sotto un albero, non toccare oggetti che conducano elettricità e calore, non farsi il bagno a mare, privarsi di catenine e oggetti metallici a contatto con il corpo, non stazionare su terreni pianeggianti dove il corpo possa fungere da antenna, non utilizzare il telefono di rete fissa (il cordless si può utilizzare) durante una tempesta, ecc. 

Se si dovesse sentire un forte formicolio tra i capelli quando si è in campo aperto (come in campagna o in spiaggia) è necessario piegarsi sulle ginocchia in modo che la scarica elettrica non abbia terreno fertile per colpirci. Uno dei luoghi comuni notoriamente più diffusi è il fatto che in auto le gomme possano proteggerci. Ciò non è vero se a questa non vengano chiusi i finestrini, in quanto solo nel caso in cui questi fossero tali, la vettura agirebbe come una gabbia di Faraday.  

Ciò vale anche per le finestre di un’abitazione. Importante spegnere sorgenti elettromagnetiche come i telefonini nei casi più eclatanti. Questi accorgimenti possono salvare molte vite umane, perché se è vero che la possibilità di essere colpiti resta notoriamente bassa, specie se ci si trova in città, è anche vero che prevenire è meglio che curare.

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