lunedì 28 ottobre 2013

Dialogo tra un alieno e un alienato

- Mi dica, ma che razza di vita fate sul vostro pianeta?
- Qui sulla Terra, da una manciatina di millenni, abbiamo imparato a considerare naturale avere servi e padroni.

- E mi dica: questi padroni, da dove arrivano?
- In molte nazioni i padroni vengono scelti dai servi, ogni tot anni, è democrazia mica cotiche!

- Vuole forse dirmi che per voi democrazia vuol dire che il potere dei servi è quello di scegliersi i padroni?
- Ma certo! E' così che si partecipa al bene comune.
 
- Ci risulta dagli annali dell'Universo che però i vostri servi non hanno fatto altro che lamentarsi. Dov'è questo bene?
- Gliel'ho detto, ormai è una consuetudine, quindi è una cosa naturale e giusta stare male. Se non stiamo male, come fanno i padroni a prometterci il bene?
 
- Quindi, una volta eletti i padroni, quelli fanno quello che vogliono e i servi si lamentano, giusto?
- Ma certo, sennò perché esistono i servi e i padroni?
 
- E se i servi un bel giorno si organizzassero per autogestire la loro vita?
- Mah! Dicono che non si può fare, che non sono capaci.
 
- Non sono capaci? Ma non sono proprio loro a fare tutto sulla Terra?
- Sì, ma quelli fanno tutto solo se hanno il padrone a comandarli, sennò dicono che non sono capaci a fare niente, neanche a pensare a se stessi. I servi sono servi. Pensi che ogni tanto il padrone supremo li chiama per mandarli ad ammazzare la gente, e quelli ci vanno.
 
- Questi servi non hanno una buona considerazione di se stessi.
- Pensi che sono arrivati a dire che l'essere umano non è in grado di governare se stesso in autonomia.
 
- E allora... quei padroni... non sono esseri umani? Come possono pensare, i servi, che siano in grado di governare tutti?
- Beh, forse i servi pensano ancora che i padroni non siano esseri umani, che siano mandati da un qualche dio.
 
- Ecco, sarà per questo, anche se a noi non risulta, ma in tal caso i padroni hanno ben diritto di vita e di morte sui servi.
- Già! Essendo esseri sovrannaturali e con poteri specialissimi, i padroni si permettono di tutto.
 
- Nessun vantaggio per i servi?
- Nessuno, anzi, da qualche anno sono pure ben felici di pagare per eleggere i loro padroni.
 
- Quanto?
- 2 euro. Li pagano circa 3 milioni di servi.
 
- E in totale fanno 6 milioni di euro. Accidenti, potrebbero fare tante cose per sé con quei soldi.
- Gliel'ho detto, i servi non sono in grado di fare niente senza i padroni. E i padroni, essendo tali, sfruttano. E' tutto così normale e giusto, non vedo perché lei debba meravigliarsi. Anzi, sa cosa le dico? Lei è un pazzo, non ha capito niente, e se non se na va in fretta da questo pianeta chiamo gli sbirri e la faccio arrestare per sovversione dell'ordine pubblico. Come si permette di sovvertire il nostro ordine? Non vede come si sta tutti in pace e in serenità? Ci lasci lamentare in pace!
 
- Ah! Quindi sto parlando con un servo?
- Servo sarà lei!
 
- Allora lei è un padrone?
- Mi piacerebbe, certo!
 
- Ma se non è servo e nemmeno padrone, che razza di bipede è lei? Me ne vado a gambe levate, questo pianeta ha bisogno di cambiare nome, proporrò 'ipocrisia' all'assemblea intergalattica, così gli altri eviteranno di venirci, quando deciderete di tornare a vivere liberi se ne riparlerà, ammesso che riusciate a liberarvi dalle gabbie che i padroni vi hanno messo nella testa.
 
 

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