martedì 29 ottobre 2013

In arrivo il primo uomo bionico grazie alle moderne protesi

uomo bionico
Bertolt Meyer e Richard Walker, due esperti di robotica, saranno il soggetto del prossimo documentario The Incredible Bionic Man, ovvero L'incredibile uomo bionico, in onda il 20 ottobre su Smithsonian Channel. E in occasione del New York Comic Con, hanno risposto ad alcune domande inerenti il loro piccolo “Frankenstein” moderno.

Si tratta di un uomo, non a tutti gli effetti, perché appunto bionico. Il suo sangue artificiale circola attraverso un cuore meccanico. E i suoi occhi sono in grado di scrutare il pubblico, osservare e sorvegliare. Inoltre, cammina, parla e canta. È un uomo bionico completamente generato grazie alla tecnologia protesica.
 "Improvvisamente, la tecnologia ha raggiunto il punto in cui siamo in grado di ricostruire diverse di parti del corpo", spiega Meyer. "Questa tecnologia è stata in fase evolutiva per un paio di anni, quindi è per tal motivo che ho pensato che questo era un buon momento per esplorarla e farla conoscere ad un pubblico più vasto".

L'uomo bionico è diverso dagli avanzati modelli robotici degli ultimi tempi. È vero che i robot hanno fatto importanti passi avanti nel loro inserimento nella vita quotidiana dell'uomo, per una seria ormai pressoché infinita di mansioni. Tuttavia, quella dell'uomo bionico è una creazione che ancora rivela dei limiti. Esso, infatti, non può camminare così bene e con movimenti fluidi che ci sono propri. Meyer e Walker, insieme al loro team di ingegneri, hanno creato dunque un robot che possa fungere da “vetrina”, ossia da esempio per i futuri modelli progettati per camminare e parlare grazie a delle protesi.

Il suo cranio è costruito mediante la moderna e sempre più utilizzata tecnologia della stampa 3D. Un dispositivo permette al robot di vedere; tecnica utilizzata per dare ai non vedenti la possibilità di una vista parziale. Le nanoparticelle a base di ferro fungono da sangue, mentre le sue mani sono due protesi il cui costo ammonta a circa 60 mila dollari. Questo particolare accomuna Meyer alla sua creazione bionica:
 "sono nato senza il braccio sinistro e ho avuto terribili protesi artificiali nel corso degli anni", spiega Meyer. "Quello che stiamo vedendo è un'esplosione di innovazione e nuovi prodotti immessi sul mercato dei quali io stesso non avrei mai pensato di essere testimone nella mia vita".




Molte delle parti utilizzate per creare la creatura bionica sono sostituzioni delle loro controparti biologiche. Tuttavia, Walker e Meyer sostengono che, se l'innovazione dell'industria protesica dovesse continuare a progredire così come in questi anni, supereranno le peculiarità degli arti originali. Meyer, quindi, punta al lavoro condotto di recente da un professore del MIT, Hugh Herr il quale, avendo perso entrambe le gambe in un incidente in montagna, ha sviluppato un sistema che somigliasse a quello delle caviglie ma che, secondo Meyer, funziona in modo più complesso e con capacità potenziate rispetto a quelle di un piede normale e della caviglia.
 "Le future parti del corpo bionico avranno abilità di cui non disponiamo in natura", conclude Meyer, "e che tipo di futuro sarà?”.
Federica Vitale

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