martedì 29 ottobre 2013

Semi siete e semi ritornerete

Feci uno sbaglio, quand'ero ragazzo. I ragazzi non capiscono niente. Avrei dovuto fare il medico, l'avvocato, il commercialista, e rapinare la gente col cervello, non con la pistola.
T-Dub
 
One of these days… Uno di questi giorni…
 
Che farò? Beh… vorrei entrare nell’ordine dei giornalisti. Ma costa troppo in termini di Tempo e denaro, pratiche e burocrazia, genuflessione, svendita personale, etc. L’Albo a questo serve. Le scuole a questo servono. A che altro, altrimenti?

Al fine di diventare giornalista, che cosa serve? Serve il “saper scrivere”? Naa. Serve la propria ammissione all’esser fedeli al verbo imperante. Serve tutto ciò che a me, sinceramente, “manca”…

Quindi, non sarò mai giornalista!

Il mio sogno, tra l’altro, qual è? Bah e boh. Beh… diciamo che i sogni sono due, corrispondenti alle due facce della stessa medaglia, ovviamente, presenti allo stesso Tempo. Perché no?

Questi sono i miei sogni:
  1. in una faccia, lo “scrivere secondo passione e vivere di questo”
  2. nell’altra faccia, l’andarmene dalle 3d.
Le due facce si compensano? È una questione diplomatica l’armeggiare ed il destreggiarsi tra queste due facce. Alla fine è possibile spiegare tutto ed il contrario di tutto (politica docet).
La realtà è che le due facce sono strutturate in maniera gerarchica ed, oltre a questo ordinamento, pari son…

La gerarchia prevede:
  1. l’andarsene via
  2. lo scrivere secondo passione.
Ossia, nel momento in cui sono nelle 3d “scrivo per passione” ma punto ad andarmene. Tutto quello che faccio soggiace al punto cardinale già ben definito non solo in questo articolo.

Ora, attraverso questo credo, come posso trovare spazio nell’(Anti)Sistema? È difficile. Molto difficile. Scrivere secondo passione, ma mosso da un simile “temperamento” risuona quasi paradossale (ma non dal mio punto di vista).
Chi offrirà uno spazio a me, al fine di riempirlo di “pensieri” anche potenzialmente deleteri per la propria linea editoriale? Chi? Pochi. Pochissimi, che quasi certamente non impatteranno mai nella conoscenza della mia persona.
 
Il Web aiuta? No. C’è qualcosa d’altro all’opera, in grado di offuscare ogni panoramica. Il Web è una infrastruttura e, come tale, è sotto controllo (censura).

Ok. Siete stufi di leggere sempre gli stessi concetti? Bah; in realtà leggete in pochi. Molto pochi. E non scrivete mai nessun feedback. Sapete cosa mi fa capire tutto ciò?

Che non siete autentici.
Che non siete veri.
Che non ci siete, in realtà.
 
Proiezioni del mio campo energetico: ecco!
Tutto ciò me lo fa chiaramente supporre…

Ho provato a stuzzicarvi con ogni genere di argomento, ma sempre rimanendo in un ambito di educazione e rispetto. Con quali risultati? Il freddo, vacuo, preciso… nulla.
 
Voi siete come il nulla. Oltre 1200 articoli e in risposta… il nulla. Non che mi dobbiate qualcosa, però, in un certo senso - anche sì! Perchè, no?
  
Avrei un termine che targa molto bene questo atteggiamento. Avrei? Ce l’ho! Eccolo:
vergogna.

Il “seme” contiene veleno, se masticato ed ingerito. Il “seme” è allo stesso Tempo la parte da cui “nasce tutto”… Ancora le due facce:
  • io vedo la vostra prima faccia, quella del “nulla e della vergogna”
  • ma non vedo la seconda faccia.
Mostratemela, allora, sta benedetta seconda faccia.

L'amigdalina… è un glicoside contenuto nei semi di diverse Rosacee, in gran quantità nelle mandorle amare. In particolar modo, l'amigdalina è un glucoside cianogenico, ovvero capace di liberare acido cianidrico…Nel 1837 Von Liebig e Woehier scoprirono che una molecola di amigdalina poteva essere enzimaticamente degradata in uno ione cianuro, una molecola di benzaldeide e due di glucosio…

L'amigdalina è presente in tutti i semi della frutta (ad esclusione degli agrumi) e, nella concentrazione maggiore, nel nocciolo di mandorla…

Benzaldeide e acido cianidrico.
L'amigdalina di per sé è poco reattiva. Essa reagisce soltanto con l'enzima beta-glucosidasi, e dalla degradazione si ottengono glucosio, benzaldeide e acido cianidrico.

Link 
 
L'amigdalina di per sé è poco reattiva. Essa reagisce soltanto con…
Voi siete “poco reattivi”. Con  cosa reagite meglio?
 
Direi con tutto ciò che è (Anti)Sistemico.

Se io vendessi apparecchi tecnologici, scrivessi di gossip, di humor, di videogiochi, di sport, di religione, di politica, di “cazzate”, etc. allora voi sareste a pieno con me. Se io me ne approfittassi della Natura della vostra prima faccia, farei quello che fanno tutti:
farei sfruttamento della capacità di (non) intendere e volere.
Adesso sono offensivo? Beh… sinceramente:
ve lo meritate proprio!?! E che cazzo!
Aaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh!?! Erano 4 anni che ve lo volevo comunicare.
Mi avete davvero stancato, col vostro silenzio.

E sapete qual è la cosa bella? Che me la sto prendendo con una proiezione. Ah. Ah. Ah…
Insomma, come faccio “sbaglio” e come dico “sbaglio”? Ok, non me lo ha ordinato il dottore di scrivervi, ma un bel vaffanculo a questa linea editoriale, no?
Naa. L’errore è umano ma la perseveranza è diabolica. È, dunque, una precisa strategia quella utilizzata con me. Il silenzio è l’ignorare dell’ignorante, ossia, di colui che ignora a comando. Sì, perché il vostro è un "non esserci" pilotato. In realtà (non ci siete, ma…) voi non siete così, come io non sono uno da ignorare.

Il pericolo non è per voi. Il "pericolo" è per ciò che vi sostiene senza che voi lo sappiate nemmeno.
Allora, perché essere educati con voi? Perché non prendervi a sberle in faccia? Perché non offendervi, visto che in termini di marketing, funziona meglio?

Perché?

Perché io rimango comunque “rispettoso, coerente, centrale”.
 
Io ci sarò sempre, tramite SPS. Ci sarò anche quando tutto il resto si squaglierà come neve al Sole e sino a che il Web sarà alimentato da energia. 

Perchè io vedo la “Regia”
Ci sarò sempre, sino quando non me ne andrò!

Come uno “totale”, rischio tutto per quello in cui credo. Il mio credo è imbarazzante per tutti voi. Per questo non “ascoltate”, non prestate attenzione o lo fate vergognandovi subito dopo.

Walter Tobagi – Il prezzo del suo articolo… fu la sua vita.
Noi giornalisti scriviamo articoli (anche i matematici divenuti giornalisti lo fanno) e andiamo a dormire sereni, contenti del “dovere” compiuto. Walter Tobagi, giornalista del Corriere della Sera, il 20 aprile 1980 pubblicò questo articolo dal titolo: “Non sono samurai invincibili”. È un bell’articolo, preciso, lucido, stringente, logico. Non l’avesse mai scritto!

Il 28 maggio egli cadeva sotto il piombo degli assassini, in piena città di Milano.

Stupisce sapere, come si è detto in questi giorni, che la mitica direzione strategica delle Brigate rosse sarebbe formata da non più di cinque persone:
gli operai Betassa e Dura, il tecnico Moretti, la maestrina Balzarani e l’ex cameriere Peci. E fra loro, solo Moretti avrebbe collegamenti col supervertice politico, il sinedrio occulto dei capi di tutti i capi. 
In ogni caso, conviene non cadere nelle facili mitologie per cui uno diventa l’inafferrabile e l’altra l’onnipresente. Lo sforzo che si deve fare è di guardare la realtà nei suoi termini più prosaici, nell’infinita gamma delle sue contraddizioni; senza pensare che i brigatisti debbano essere, per forza di cose, samurai invincibili...
Walter Tobagi
 
Come funzionano le cose a livello (Anti)Sistemico? Beh… le fate funzionare voi. E chi altri? Io non di certo! Leggete con attenzione le informazioni in cui vi imbattete. Con estrema attenzione e fare “analogico frattale”…
Suvvia, non è difficile. Non più difficile di giocare a qualche videogioco del "kaiser".

Come funziona la censura cinese.
Un professore di scienze politiche di Harvard, Gary King, ha deciso di fondare un social network, non per guadagnare soldi ma per verificare dall’interno il sistema della censura cinese. Un sistema dove i fornitori di accesso a Internet accettano di auto-censurarsi conformemente alle direttive del governo.
L’incursione online di King ha mostrato che la censura cinese si basa molto su un filtraggio automatico che blocca i post e li sottopone al controllo dei censori prima della loro pubblicazione.

Il professore ha anche scoperto che il sistema di censura cinese si basa su un mercato capitalista molto dinamico, dove le aziende si fanno concorrenza per offrire i servizi migliori e tecnologie di censura.

La censura dei siti cinesi è irregolare e spesso ricorre a un semplice controllo manuale, ma secondo Gary King, il software che ha ricevuto per gestire il suo sito disponeva di una vasta gamma di mezzi di censura automatica abbastanza complessi. “Le opzioni erano davvero sorprendenti – ha dichiarato.

Non solo i post potevano essere bloccati automaticamente per il controllo manuale sulla base di determinate parole, ma potevano essere trattati diversamente in funzione della loro lunghezza, del luogo dove apparivano sul sito e per il fatto che avviavano una conversazione o la proseguivano.
Alcuni internauti potevano essere vittime di una censura più aggressiva in funzione del loro indirizzo Ip, della data del loro ultimo messaggio e della loro reputazione nel cyberspazio.

King è stato informato che per essere in grado di rispondere alle esigenze del governo, un sito deve avere al suo servizio due o tre censori ogni 50’000 utenti. Il professore ritiene dunque che vi siano fra 50’000 e 75’000 censori che in Cina lavorano per le aziende del web.
Secondo il giornale Xinjingbao, due milioni di persone nel paese sono impiegate per “analizzare le opinioni su Internet” sotto la direzione del Ministero della propaganda e dei siti web. 

In un’esperienza condotta parallelamente, il professor King ha reclutato decine di internauti in Cina per postare 1200 messaggi su un centinaio di social network, allo scopo di vedere quali venivano censurati.
Circa il 40% è stato immediatamente bloccato dai sistemi di censura automatica; alcuni commenti sono stati pubblicati uno o due giorni più tardi, altri mai.

Secondo Gary King, questi risultati e quelli del suo sito fanno pensare che la Cina abbia creato una sorta di mercato della censura molto competitivo, in seno al quale le aziende online sono libere di gestire il loro sistema di censura come preferiscono, a condizione di non lasciar circolare opinioni sensibili.

Questo dispositivo incita le aziende a cercare metodi di censura più efficaci per minimizzare l’impatto sulla redditività.

Nella censura vi sono numerose possibilità di innovazione tecnica e commerciale"  – sottolinea il professore.

Jason Q. Ng, studente all’università di Toronto specializzato in censura cinese, ritiene che la prospettiva offerta da Gary King sulle diverse opzioni che si aprono alla censura sia senza precedenti: 
Le autorità sembrano riconoscere che il governo non è il meglio piazzato per esercitare la censura. È meglio affidare questo compito alle società private, non solo per motivi di innovazione ma anche di risorse".

Questo mercato funziona sotto la costante minaccia di azioni punitive da parte del governo, aggiunge lo studente. Dopo il caso del dirigente destituito di Chongqing, Bo Xilai, i “twitter cinesi” Tencent Weibo e Sina Weibo sono stati chiusi per tre giorni e diverse società più modeste sono state chiuse definitivamente.
 
Una comunicazione rilasciata dall’agenzia ufficiale Xinhua ha spiegato che si è trattato di misure che avevano toccato aziende che non facevano correttamente il loro lavoro.

Link 
 
Un sistema dove i fornitori di accesso a Internet accettano di auto-censurarsi conformemente alle direttive del governo.
 
E la privacy? Ma per favore. Basta con le fiabe per interdetti...
La “censura” libera le qualità velenose del “seme. Una delle sue due facce. Il filtro limita la spinta potenziale dell’altra faccia del seme, mantiene sotto controllo tutto e tutti. Questo è il potere delle infrastrutture, anzi, dell’infrastruttura unica (Anti)Sistemica, scambiata per “offerta”…
Il tutto condotto attraverso la presenza supina delle aziende fornitrici di accesso al Web, e indovinate un po'... chi ci lavora in queste aziende?
Voi! I censori siete voi stessi.
Aprite questi occhietti belli di cui siete dotati...

Che cosa voglio (io) da voi? Voi che dite?

Le vostre ricchezze, la vostra attenzione totale, nonché diventare il vostro leader maximo, il vostro Imperatore… per potervi dimostrare che, giunto a quel punto, sarei solo diventato proprio ciò che oggi viene incarnato da qualcun altro, che non ha la benché minima intenzione di svelarsi a voi:

ai suoi sudditi tanto supponenti e stolti da riuscire a non vederlo anche quando è ormai alla luce del Sole.

Albero: l'esplosione lentissima di un seme.
Bruno Munari

Il suo “non volere” è perfettamente leggibile. Basta osservare il Mondo emerso e leggere SPS :)
Dai… io riparto da me stesso, e voi?
Non siete stanchi di correre dietro all’ultimo modello di smartphone in circolazione?
Dipende da voi. 
 
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2013
http://sacroprofanosacro.blogspot.it/2013/10/semi-siete-e-semi-ritornerete.html#more 

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