giovedì 28 novembre 2013

Cronache Pacifiche

 
Dalle coste occidentali degli Stati Uniti è possibile osservare fenomeni anomali che coinvolgono la fauna marina. Centinaia di delfini e balene sono state osservate insieme a pelo d’acqua da numerosi testimoni in circostanze e numero totalmente inusuali. Le stelle marine sono ormai sull’orlo dell’estinzione: ne sono state trovate a migliaia morte o gravemente malate e malformate. Oltre a ciò, una vasta zona di costa in Alaska è interessata dall’ormai annoso e tristissimo fenomeno delle morti di volatili in quota, rinvenuti privi di vita nelle acque prossime alla terraferma.
 
Alcuni ricercatori puntano il dito sulla fuoriuscita di materiale radioattivo proveniente dalla centrale atomica di Fukushima, come la probabile causa scatenante questa incredibile variazione di comportamenti nella fauna marina. Il Pacifico, semplicemente lo specchio d’acqua più grande ed importante del pianeta, sta subendo dei danni indicibili dalla reversibilità incerta. Dalla centrale di Fukushima fuoriescono sostanze non monitorabili se non a distanza e dopo un cospicuo lasso di tempo.  

Le conseguenze di questo tragico evento sono state già calcolate come 100 volte più dannose di quelle conseguenti la fuoriuscita di materiale radioattivo dalla centrale di Chernobyl. Nessuno può affermare con certezza come se ne possa uscire da questa situazione e neppure in quanto tempo sarà possibile annullarne i danni o perlomeno contenerne le conseguenze. Il rischio principale è che si inneschi una catena distruttiva ad andamento esponenziale che coinvolga la fauna marina, quella delle coste ed in fondo l’uomo, che per ora osserva questa distruzione attonito senza possibilità di intervento.
 
Mentre i nostri simpatici compatrioti vengono irretiti dalla bassissime lusinghe ipnotiche della disinformazione generalizzata, dividendosi artatamente sulle vicende fumettistiche del Cavaliere Nero, la natura viene trasformata silenziosamente. Di questo stravolgimento biologico di cui noi siamo parte (è bene ricordarlo) se ne odono solo distratti echi lontani. La prospettiva di un Pacifico silente perché privo totalmente di vita non è affatto scongiurata. Resta da capire chi possa beneficiarne nell’ipotesi che l’incidente alla centrale (e le sue ben calcolate conseguenze) sia stato provocato da armi esotiche. Forse esseri cresciuti in un pianeta privo di vegetazione
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Si legga in merito   QUI,   QUI  e   QUI. Un eloquente video  QUI.

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