giovedì 21 novembre 2013

Il lupo buono e quello cattivo. Il gioco delle parti fuori e dentro di noi

Come potrete leggere di seguito sul sito del corriere, la UE boccia la Legge di Stabilità nel cui nome è già indicato il proposito, ovvero: mantenere lo status quo.  
 
Un Governo mosso da buone intenzioni, potrebbe infatti già dimostrarle nel nome dei suoi provvedimenti, per esempio: Legge di sostegno e incoraggiamento allo Sviluppo economico e sociale. Ma questi evidentemente non sono i propositi e dunque “nomen omen”.

Adesso l’obiettivo è mantenere sotto silenzio, viste anche le difficoltà nella maggioranza, l’ennesima penitenza a cui sarà sottoposta l’Italia con la scusa del debito. Letta deve fare la parte di quello che si ribella un po’, per poi naturalmente obbedire al momento opportuno alle indicazioni dei suoi sponsor a Bruxelles. Chi conosce i processi d’interazione collettiva ha ben chiari i “tasti” da schiacciare e anche la modalità con i quali vanno pigiati. Di solito si creano dei diversivi che muovono la “pancia”, ovvero l’aspetto reattivo della psiche individuale e collettiva. Possono essere fatti giudiziari, beghe interne ai partiti, gossip personali di questo o quel tizio, ecc. Così, mentre tutta l’attenzione è rivolta a queste vicende, la strada è libera per piazzare le “fregature” di cui ovviamente ci si accorgerà quando ormai sarà troppo tardi. Un Popolo si piega così, usando le sue debolezze. Ma le debolezze di un Popolo sono prima di tutto le debolezze dell’Uomo. Più è diviso, più è debole e succube.
 
La Germania, che grazie all’ingresso nell’Euro ha potuto far ripartire la propria economia sofferente dopo l’unione, oggi gioca il ruolo di dominus del sistema grazie ad una suggestione, non alla realtà. 
 
Se sento in televisione che la Germania è ricca e la sua economia va bene, che il suo debito è basso e i suoi Bund sono sicuri, io ci CREDO. Gli individui hanno sempre bisogno di CREDERE. Chi invece vuole CONOSCERE, deve avventurarsi in una materia che solitamente è sempre stata di esclusivo appannaggio degli “esperti”, ovvero: l’economia, la finanzia, i conti, i numeri, gli spread, i mercati, ecc.
 
Più volte ho scritto, fortunatamente in compagnia di altri che come me ritengono l’Eurozona una truffa, che le cose non sono affatto come ci vengono proposte in TV. Ma nell’individuo prevale sempre il voler credere a qualcosa di male, piuttosto che a qualcosa di bene. Provate a fare un esperimento e ne avrete conferma. Provate a dare una buona notizia ad un vostro amico o conoscente e vi accorgete che la sua reazione istintiva sarà un misto di incredulità e dubbio, mentre se gli date una cattiva notizia sarà di mesta rassegnazione. Come per dire: “è cosi che va la vita”. Male.
 
Pensate che tragedia. E’ esattamente ciò che sta succedendo ora su un piano collettivo. Da una parte c’è il Governo e l’UE che ci dicono che tutto va male e dobbiamo piegarci a nuovi ulteriori sacrifici, dall’altra c’è chi come il Pin e altri sostiene che le cose possono andare bene perché ce lo meritiamo, ma dipende solo dalle nostre scelte Consapevoli. Come stanno davvero le cose? Difficile dirlo se l’intento inconscio è quello di CREDERE in qualcuno o qualcosa di esterno a noi, depositario di una verità. E’ chiaro che una verità “fuori” non esiste. Una “verità” può essere solo confermata da dentro, dal Cuore, non da una ragione esterna. Il Cuore come sede del Coraggio e dell’intelligere (guardarsi dentro). E’ li che avviene tutto. Il voler vedere ed accettare le cose in negativo o, al contrario, volersi concedere un’occasione e un’opportunità per stare meglio, dipende solo da quanto siamo disposti a nutrire con la nostra energia vitale una delle due parti di noi stessi.
 
Proprio come raccontava un capo Cherokee al nipote: “la battaglia avviene dentro di noi”.
Egli disse:
“Figlio mio, la battaglia è fra due lupi che vivono dentro di noi.
Uno è infelicità, paura, preoccupazione, gelosia, dispiacere, autocommiserazione, rancore, senso di inferiorità.
L’altro è felicità, amore, speranza, serenità, gentilezza, generosità, verità, compassione.”
Il piccolo ci pensò su un minuto e poi chiese: “Quale lupo vince?”
L’anziano Cherokee rispose semplicemente: “Quello a cui dai da mangiare.”
 
Armando Siri
 

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