venerdì 29 novembre 2013

La vita in debito e le monete locali

 
"Molte volte spendiamo dei soldi che non abbiamo, comprando cose delle quali non abbiamo bisogno, per far bella figura con gente che non se ne importa."
 
Queste parole, attribuite all'attore americano Will Smith, caratterizzano la vita moderna. Siamo alla rincorsa costante dei soldi per vivere e pagare "i nostri debiti". Dobbiamo restituire il mutuo in banca, pagare le rate per i mobili di cucina, comprare libri e vestiti per i figli, pagare le bollette, il canone, la benzina per la macchina … mille cose e poi ancora alcune.


In un certo senso siamo diventati schiavi con le catene del debito. Ma la colpa è anche nostra: Ci vogliono due per indebitarsi. La banca e le finanziarie ci offrono del denaro a condizioni vantaggiose, almeno così ci pare, ma non basta. Ci vuole anche la nostra volontà di spendere...

Forse, prima di prendere un prestito che poi dobbiamo restituire con tanto di interessi, è bene farsi due domande. Prima, la cosa che stiamo per comprare è veramente necessaria? Se non è di prima necessità, si può anche aspettare. A volte è meglio andare a piedi o con la bici piuttosto che con la macchina, oppure di far senza la tv o di portare le scarpe ancora un'altra estate. Non c'è nessuno che ci impone di comprare quando non vogliamo. Possiamo anche pensare di far senza. La decisione è sempre volontaria.

Se la spesa poi è veramente importante e urgente, ci dovremmo fare una seconda domanda. Non c'è altro modo che indebitarsi con banca o finanziaria per fare questo pagamento? Forse un parente ci potrebbe aiutare. Meglio ancora, se ci pensiamo per tempo, potremmo organizzarci in un circolo di credito. Alcune famiglie mettono del denaro in una cassa comune e quando c'è bisogno si può prendere un prestito per poi ripagarlo anche senza interessi.

Sono gli interessi che appesantiscono il tutto. Pensate solo al mutuo della casa. Spesso, quando abbiamo finalmente pagato dopo 20 anni o più, abbiamo speso il doppio del costo della casa. Gli interessi appesantiscono il debito oltremisura. Questo è vero non solo per noi personalmente. Anche lo stato paga gli interessi sul debito che fa. E naturalmente ci deve tassare di più per far fronte a quella spesa.

Allora cosa possiamo fare?

Per cominciare, limitiamo le spese a quelle veramente necessarie. E poi, cerchiamo di fare una spesa solamente quando abbiamo il denaro disponibile. Ci possiamo aiutare gli uni con gli altri, o in famiglia oppure in un circolo di credito dove prima diamo un aiuto agli altri e poi, all'occorrenza anche noi possiamo attingere al fondo comune.

Un'altra cosa per dipendere meno dalle banche e dalle multinazionali: mettiamoci a coltivare, a piantare alberi da frutta e produrre le nostre verdure in giardino, sul terrazzo o in un posto che non viene curato da nessuno. Fa bene alla salute mangiare frutta e verdura genuina e pulita e potrebbe dare un notevole aiuto a risparmiare nella spesa.

Adottando uno stile di vita meno dispendioso e più autosufficiente, possiamo anche pensare alle alternative per il denaro bancario.

La cosa più semplice è l'economia del dono. Diamoci una mano l'una con l'altro. Aiutiamo un amica senza ricompenso diretto.

Poi c'è il baratto, lo scambio diretto di quello che facciamo contro quello che ci serve.

Ci sarebbero anche le banche del tempo dove ognuno da del suo tempo e riceve in credito delle ore … da spendere quando ha bisogno dell'aiuto di qualcun altro.

E poi ci sono alcune iniziative più strutturate.

Lo SCEC è un buono sconto che si potrebbe anche utilizzare come moneta. I membri dell'Arcipelago che accettano SCEC per le proprie prestazioni o prodotti fissano una percentuale di abbuono (sconto) da concedere contro gli SCEC, ma nulla vieta che si cominci ad accettare SCEC al 100% ed ecco nasce una moneta complementare.

DROPIS è una iniziativa organizzata in rete con l'intenzione di promuovere lo scambio senza il denaro delle banche.

EuroBexB è una moneta complementare che cresce dal baratto diretto tra le ditte commerciali.

Il COMUNALE è una proposta di moneta locale che potrebbe essere gestita dai comuni.
Ancora siamo all'inizio, ma il trend è chiaro. Ci stiamo allontanando sempre di più dalle banche e stiamo cominciando ad interagire direttamente con altri.

Mentre l'Euro è utile, è anche scarso. La Costituzione italiana non parla di denaro, mentre attribuisce la sovranità al popolo. Così le banche non hanno nessun monopolio sul denaro. Chissà, forse in futuro avremo una moneta locale o nazionale che ci permetterà di fare senza quel macigno degli interessi bancari e di usare l'Euro appena per scambi con l'estero.

Certamente la crisi preme e la parola d'ordine è di non indebitarsi se non è assolutamente necessario. Poi se si ha un debito, è bene ripagarlo il più presto possibile. Cerchiamo di uscire dalla schiavitù del denaro bancario...


La vita in debito
Sepp Hasslberger

fonte: http://www.laleva.org/it/2013/09/la_vita_in_debito_e_le_monete_locali.html

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