venerdì 29 novembre 2013

Pericolo apocalisse. Il secondo Sole, Pattie Brassard e la comunità scientifica

L'allarme è stato lanciato da diverso tempo: secondo Pattie Brassard la Terra rischia di essere al centro di un allarme apocalisse a seguito dell'arrivo di un secondo sole che sta entrando nel nostro sistema solare. Allarmismo o verità?

Pericolo apocalisse. Il secondo Sole, Pattie Brassard e la comunità scientifica
-G.B.- Pattie Brassard ne è convinta: un secondo sole starebbe entrando all'interno del nostro sistema solare e nel suo viaggio di avvicinamento alla Terra darebbe luogo a una sorta di apocalisse. Una prova concreta, sempre secondo la donna, sarebbe da ritrovare nello tsunami di Fukushima che, a sua detta, “è stato un evento naturale, ma non dimentichiamo che questo evento cataclismatico è avvenuto a causa dell'allineamento naturale del secondo Sole, che entrando nel sistema solare, ora può essere visto da tutti”.

Le sue ipotesi sono state riportate da media internazionali e italiani, dando luogo a una sorta di teoria del complotto secondo cui tutta una serie di indizi parrebbero portare direzione dell'imminente pericolo: a partire dall'invio di sonde su Marte, alla realizzazione di potenti telescopi ad Atacama e nell'Antartide, ma anche a quello del Vaticano, nonché all'aumento del numero di corpi celesti che arrivano in direzione della Terra.

Secondo la Brassard, diverse nazioni starebbero dando vita a città sotterranee in cui vengono stoccati generi alimentari per la sopravvivenze di cittadini prescelti -una scena che potrebbe ricordare alcune immagini di Deep Impact per intenderci- che porterebbero avanti la razza umana qualora quelli in superficie -eventualità molto probabile- non potessero sopravvivere alle nuove e pesanti condizioni climatiche, capaci di uccidere miliardi di persone.

Il secondo sole avrebbe una massa di dimensioni pari a un decimo di quelle della nostra stella; intorno a lui orbiterebbero diversi pianeti tra i quali uno di dimensioni quattro volte superiori a Giove e che sembrerebbe essere chiaramente ispirato a Blu Kachima, il corpo celeste previsto nella profezia indiana degli Hopi che preannuncerebbe gli sconvolgimenti che porterebbero a una fine della vita così come la conosciamo.

Certamente non serve molta fantasia a capire gli effetti dirompenti che una seconda stella avrebbe nei confronti degli attuali equilibri in gioco nel sistema solare, con nuove forze gravitazionali potenti e con una situazione di incastri anomala.

Dopotutto l'universo cela ancora molteplici segreti tutti da scoprire e che qualche corpo sia presente oltre Plutone è ben possibile, come dimostrano le ripetute ricerche di quello che una volta era chiamato il decimo pianeta ma che, secondo la comunità scientifica, alla fin fine non esisterebbe. Non almeno all'interno del nostro sistema solare.

Ma quanta verità c'è nelle parole di Pattie Brassard?

La stella più vicina è a quattro anni luce. Se quella stella potesse viaggiare in una direzione precisa, e tra tutte le possibili proprio verso il Sole, viaggiando a una velocità pari a quella della luce, che chiede energia infinita, impiegherebbe quattro anni a raggiungere la Terra” ci spiega il dottor Silvano Fineschi, astronomo presso l'Osservatorio di Torino. “Se ci deve essere qualche cosa che nei prossimi anni dovesse arrivare nelle vicinanze del Sistema Solare sarebbe all'interno di questa sfera di quattro anni luce. Quindi più vicina della stella più vicina e sarebbe visibilissima. Si immagini solo Venere, che è un pianeta minuscolo e che riflette la luce dal nostro Sole: è l'astro più lucente nel cielo serale o mattutino. Sarebbe [questa eventuale stella], quindi, visibile a tutti e a occhio nudo”.

Scientificamente sembra dunque che si possa escludere questa eventualità: nessuna stella starebbe entrando all'interno del Sistema Solare. Almeno a detta del dottor Fineschi che, però, lavora per un'ente statale e quindi potrebbe, come ammette lui stesso prendendo in considerazione una possibile teoria del complotto, sentirsi ribattere che anche lui fa parte di quelle persone che negano un fatto dimostrabile e reale, nascondendo la verità alle masse.

Anche volendo escludere gli astronomi professionisti finanziati da governi che vorrebbero coprire, come mi sembra di capire, questo evento” ci spiega ipotizzando una possibile teoria del complotto “uno o chiunque potrebbe osservare un fenomeno del genere a occhio nudo. E anche se non si potesse osservare a occhio nudo, ci sono così tanti astronomi non governativi che avrebbero potuto già esaminare questo fenomeno e darne pubblicità. Mentre ciò non è avvenuto”.

Anche perché in tutto questo sembrano mancare delle prove oggettive molte semplici: le indicazioni utili a individuare questo corpo celeste, a puntare un telescopio qualsiasi e osservarlo direttamente. E infatti il dottor Fineschi continua “Non ha dato informazioni, da quello che ho visto. Ha detto che le informazioni vengono tenute coperte da enti governativi. Questo è un classico schema di queste teorie della cospirazione, dove il dovere di fornire una prova è ributtata verso chi invece dovrebbe riceverla. In genere il pubblico o chi si cerca di convincere”. Anche perché “Viene richiesto a chi dovrebbe ricevere prove di fornire delle prove e se non le forniscono o si rifiutano di indagare vengono accusati di pregiudizi, rinforzando la teoria della cospirazione secondo cui i media e il governo non vogliono prendere in considerazione la questione. Una conferma che c'è in atto una copertura, così si innesca questo circolo vizioso per cui la teoria della cospirazione si alimenta”. Insomma, come ribadisce, “Il carico della prova non viene assunto da chi fa l'affermazione, ma ribaltato verso chi le dovrebbe ricevere”.

Le soluzioni per risolvere il mistero sono due: o l'interessato “non le cerca [le informazioni], e allora dimostra di non essere interessato a raccogliere prove e quindi ha dei pregiudizi, oppure lo fa da specialisti che essendo statali sono finanziati dal governo, e questo potrà essere usato per confermare la teoria che i governi stanno cercando di coprire il tutto”.

Insomma, per Fineschi “E' molto interessante l'aspetto sociologico e antropologico, e il fatto che sono schemi abbastanza noti. Infatti questa intervista con il sottoscritto, che ha dato informazioni più scientifico-tecniche, verrà utilizzata per rinforzare la teoria che il personale governativo non sta divulgando queste informazioni, ma le sta minimizzando. Se lei non avesse fatto questa intervista, l'accusa sarebbe stata di non averla nemmeno presa in considerazione per pregiudizi. Chi viene tacciato di atteggiamento poco scientifico è la comunità scientifica e quella dei media.”.
In pratica una sorta di vicolo cieco: “Se non si fa l'intervista è pregiudizio, se si fa e si ottengono informazioni, rinforza il fatto che i governi mondiali stiano coprendo la storia. Secondo la teoria della cospirazione, comunque si muove, l'interlocutore perde”.


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