sabato 25 gennaio 2014

Artista irachena denunciava l'invasione straniera; muore a causa degli psicofarmaci presi coattivamente

Zaineb Hassan Auda è tra le vittime della ferocia del capitalismo. Giornalista e artista a Baghdad, la città dove è nata, esprime nelle sue opere pittoriche e nei suoi articoli la condanna per la guerra e la dittatura. 
 
Le sue opere pittoriche parlano di tortura in carcere, di sofferenze dei proletari mandati a combattere delle donne violentate dagli eserciti invasori e dalle guardie di regime. Scrive per diversi giornali in Iraq quando viene avvertita che vogliono ucciderla per ciò che ha espresso nei suoi scritti e nei suoi quadri. 
 
È costretta a lasciare il suo paese con infinito dolore. Arriva nel 2002 in Italia, un paese che la maltratterà fino alla morte. Non può recuperare i suoi soldi depositati su una banca araba e ben presto comincia ad avere problemi abitativi. La solidarietà apparente di una associazione ben presto lascia il posto ad un odioso e criminale ricatto : assunzione di psico-farmaci in cambio di un tetto : è una misera stanza in una casa di cura e la giovane artista irachena ne è prigioniera. 
 
Cerca nonostante le umiliazioni di continuare ad esprimersi partecipando a mostre di pittura e ceramica nelle quali espone le sue opere contro la guerra e la dittatura. Ma in una Italia governata dai servi dell' imperatore capitalista e dove la distruzione e il massacro del suo paese viene fatta passare per opera di democratizzazione non riesce a riscuotere il successo che merita. La sua vita è segnata dalle conseguenze dei farmaci. 
 
Quando viene liberata dalla casa di cura dalla persona che l' ama le dosi di farmaco vengono progressivamente ridotte fino alla fine ma hanno intanto avvelenato il suo corpo e il 9 settembre cade in coma diabetico. Il 18 ottobre dopo circa 40 giorni il suo cuore cede. Ha compiuto 45 anni nel reparto di rianimazione. 
 
Una giovane e coraggiosa irachena è stata uccisa affinché non dicesse la verità sulla guerra, sulle condizioni del suo popolo e delle donne del suo paese, sulle responsabilità dell' occidente nelle stragi che ancora quasi quotidianamente vengono commesse nel suo paese. Non è stata uccisa con una arma dichiarata tale ma la sua uccisione ricorda l'uso politico della psichiatria comune a tante dittature.
 
Ottenebrare la mente per impedire che si esprima liberamente, colpire al cuore e al cervello chi si ribella alla ideologia capitalista dominante. Colpire al cuore e al cervello chi condanna pubblicamente guerre e dittatura. Zaineb Hassan Auda è stata una ribelle solitaria e i padrini del caporale iracheno l' hanno infine assassinata così come assassinano i prigionieri dei CIE e come assassinano coloro che migrano annegandoli in mare o respingendoli verso luoghi di tortura e annientamento. 
 
Zaineb Hassan Auda ha cercato di resistere anche ai farmaci ma una glicemia galoppante e i tagli alla sanità pubblica imposti da tutti i governi, sono infine riusciti a piegare la sua resistenza. Zaineb Hassan Auda lascia i suoi quadri contro la guerra ed un vuoto incolmabile in chi l' ha amata e apprezzata. Zaineb Hassan Auda riposerà in un cimitero islamico in italia, come era nelle sue volontà in materia. 
 
Marco Sbandi
 

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