lunedì 24 febbraio 2014

Gnosi: La Conoscenza Salvatrice

Giovanni di Patmos- Gnosi- La Conoscenza Salvatrice
La parola greca gnôsis significa semplicemente "conoscenza". Ma nella letteratura gnostica non si tratta in alcun modo di un sapere qualunque. La gnosi è una conoscenza dotata di meravigliosi prestigi.

Pochi possono possedere questa conoscenza; uno tra mille, due tra diecimila.

Simone il Mago comincia così la sua grande "Rivelazione" (Apophasis):
"Questo è ciò che si esprime nella Rivelazione della Voce e del Nome, che proviene dal Pensiero e dal Grande Potere Infinito; per questo sarà sigillato, nascosto e conservato nella dimora dove ha i suoi fondamenti la radice del Tutto."
La gnôsis, possesso degli iniziati, si oppone alla volgare pistis (credenza) dei semplici fedeli. È meno una "conoscenza" propriamente detta che una rivelazione segreta e misteriosa. Le sette gnostiche pretendono di possedere libri di origine allogena, cioè di origine esterna e superiore al mondo nel quale ci dibattiamo. Tali libri sono attribuiti a personaggi prestigiosi, veri inviati celesti. Ecco, per esempio, ciò che si afferma esplicitamente nel Libro Sacro del Grande Spirito invisibile, una delle opere usate nella setta dei setiani: 

"Questo è il libro che ha scritto il grande Set (uno dei figli di Adamo). L'ha depositato in montagne elevate sulle quali il sole non esce né potrebbe uscire mai. Dai giorni dei profeti, degli apostoli e dei predicatori, il suo nome  neanche è stato né è potuto stare mai nei cuori. Nessuno l'ha mai sentito. Questo libro fu scritto dal grande Set a cento trenta anni; lo depositò nella montagna denominata Charax, affinché fosse manifestato negli ultimi tempi e negli ultimi istanti".
Tutti gli gnostici cristiani pretendono di aver ereditato per vie misteriose gli insegnamenti segreti dati da Gesù ai suoi discepoli: Basilide, per esempio, pretendeva di aver ricevuto da Mattia le dottrine esoteriche rivelate a questo apostolo dal Salvatore. I settari gnostici fecero circolare molti Vangeli apocrifi: il Vangelo secondo gli Egizi, il Vangelo di Maria. L'Apocrifo (nel senso letterale della parola greca: "Libro segreto") di Giovanni, ecc. Gnosi implica trasmissione di insegnamenti segreti, di "misteri" riservati ad un piccolo numero di "iniziati", alla "generazione di fede inalterabile".

In che cosa si distingue dalle altre dottrine teosofiche ed occulte? "Si chiama o si può chiamare gnosticismo -anche gnosi- ogni dottrina o atteggiamento religioso fondato  sulla teoria o sull'esperienza dell'ottenimento della salvezza attraverso la conoscenza". La gnosi traduce sempre una necessità individuale di salvezza, di liberazione:
"...la gnosi -scrive Puech- è un'esperienza o si riferisce ad un'eventuale esperienza interna, destinata a trasformarsi in stato inammissibile (latino: inamissibilis, che non può perdersi"), attraverso la quale, nel corso di un'illuminazione che è rigenerazione e divinizzazione, l'uomo si riprende nella sua verità, torna a ricordare d acquisisce un'altra volta coscienza di sé stesso, cioè che conosce simultaneamente la sua natura e la sua origine autentiche; attraverso questa esperienza si conosce o si riconosce in Dio, conosce Dio ed appare davanti a sé stesso ccome emanato da Dio ed estraneo al mondo, acquisendo così, col possesso del suo "io" e della sua vera condizione, la spiegazione del suo destino e la certezza definitiva della sua salvezza, scoprendosi meritatamente salvo per tutta l'eternità.
Teodoto, un discepolo di Valentino, ci dice che possedere la gnosi è sapere "quello che fummo e quello che siamo arrivati ad essere; dove stavamo; dove siamo stati gettati; verso dove andiamo e da dove ci arriva la redenzione; qual è la nascita e quale la resurrezione".
La gnosi risponde sempre ad un'angoscia soggettiva dell'individuo, ossessionato dai grandi enigmi metafisici. La Pistis Sophia ("Fede e Saggezza"), la più celebre delle opere gnostiche in lingua copta, contiene una lunga enumerazione dalle conoscenze delle quali si avvantaggiano le anime elette: perché la luce e le tenebre furono create, il caos, i tesori della luce, gli infedeli, i buoni, le emanazioni della luce, il peccato, il battesimo, la collera, la bestemmia, l'ingiuria, l'adulterio, la purezza, la superbia, la risata, la maldicenza, l'obbedienza e l'umiltà, la ricchezza, la schiavitù; perché esistono i rettili, gli animali selvaggi, il bestiame, le pietre preziose, l'oro, l'argento, le piante, le acque, l'ovest e l'oriente, le stelle,  ecc. Cioè che, rivelandogli il mistero che copre la sua origine ed il suo destino, la gnosi permette all'uomo di comprendere il significato di tutte le cose.

Una tale "conoscenza", una simile "illuminazione" convertono il suo beneficiario in un essere prestigioso:
Gnosi- Magdalena
Perché l'uomo è un essere vivente divino che non deve essere comparato con gli altri esseri viventi terrestri, bensì con quelli che abitano in alto, nel cielo, e che chiamano dei. O piuttosto, se è necessario osare dire la verità, è ancora al di sopra di questi dei che si trova l'uomo realmente uomo, o esiste almeno una completa uguaglianza di potere tra gli uni e gli altri.

In effetti, nessuno degli dei celesti abbandonerà la frontiera del cielo né discenderà sulla terra; ma l'uomo si alza fino al cielo stesso, lo misura e lo conosce da un estremo all'altro; capta tutto il resto con esattezza e meraviglia suprema, non ha nemmeno bisogno di abbandonare la terra per stare nel cielo: tanto lontano si estende il suo potere.

È conosciuto il famoso passo di san Paolo frequentemente invocato dall'esoterismo cristiano:
Conosco un uomo in Cristo che quattordici anni fa fu portato fino al terzo cielo (e salì col suo corpo o senza di esso, io l'ignoro; solo Dio lo sa) e so che quest'uomo fu elevato fino al Paradiso e che sentì parole ineffabili che ad un uomo è proibito rivelare.

Grazie all'illuminazione della quale è stato il beneficiario, lo gnostico si serve dall'angoscia stessa per raggiungere la conoscenza definitiva.

È amara, in effetti - ci dice Simone-, l'acqua che troviamo dopo il Mare Rosso (Simone interpreta un versetto dell'Esodo): perché essa è il cammino che conduce alla conoscenza della vita, cammino che passa attraverso difficoltà ed amarezze. Ma trasformata da Mosè, cioè dal Verbo, quest'acqua amara si converte in dolce.

La gnosi -simbolizzata dal fuoco illuminatore e generatore- strappa l'anima dell'eletto dallo spesso "sonno" in cui si trovava immersa: da lì l'impiego di metodi di addestramento spirituale destinati a generare stati speciali di coscienza e di sopracosciencia. Tuttavia, costituisce, una volta che è stata raggiunta, una conoscenza totale, immediata che l'individuo possiede interamente o dalla quale manca in assoluto; è la "conoscenza" in sé, assoluta, che abbraccia l'Uomo, il Cosmo e la Divinità. Ed è solo attraverso questa conoscenza -e non per mezzo della fede o delle opere- che l'individuo può essere salvato: qualsiasi siano i tratti caratteristici dello gnosticismo come filosofia religiosa, la gnosi si trova definita per questa posizione generale, ed anche per l'atteggiamento esistenziale dalla quale procede; è per la sua condizione di esperienza vissuta che la gnosi manifesta la sua vera originalità.

Uomo incatenato- Gnosi: La conoscenza salvatrice
Paradossalmente, in alcuni gnostici cristiani si nota il desiderio di conoscere l'origine del male: in una delle versioni del mito di Sophia, l'errore di questa "saggezza" consistette in voler contemplare la Divinità insondabile; un'altra entità mitico-metafisica, Horos, "il Limite", darà a Sophia coscienza dei limiti della sua natura. Basilide annuncia la venuta finale della "grande Ignoranza", che si impadronirà di tutti gli esseri esistenti, che non cercheranno oramai di conoscere quello che li sorpassa: " Sono immortali tutti gli esseri che rimangono nel posto che corrisponde loro". Ma tale atteggiamento è completamente eccezionale nello gnosticismo.

Lo gnostico si salva mediante la conoscenza; ma da che cosa deve essere salvato? Questa domanda ci esige di studiare l'atteggiamento dello gnostico rispetto al suo corpo, al mondo visibile e all'esistenza sensibile in generale.


Scritto da Serge Hutin    

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