Due scienziati Russi di tutto rispetto, i matematici A.
Fomenko e G. Nosovskij, si sono occupati di controllare le antiche
cronologie e hanno scoperto che la maniera in cui finora sono state
raccolte e catalogate le datatazioni e le successioni di eventi passati
sono pieni di errori. Fin troppo spesso, per esempio, elenchi della
stessa dinastia provenienti da fonti differenti sono stati presi per
elenchi di diffenti dinastie causando una espansione di certi periodi
della storia antica. Ma di errori i due matematici ne hanno trovati
molti altri.
Il
loro lavoro si riallaccia a studi ben più antichi che risalgono a quel
genio della matematica e della fisica che fu Isaac Newton. Newton
infatti, nonostante pochi lo ricordino, considerò il proprio lavoro di
revisione della cronologia antica il più impegnativo fra tutti quelli
cui si era dedicato (ricordo che Newton aveva svolto anche un intenso
studio dei testi sacri giungendo alla conclusione che la Bibbia era
stata più volte manomessa e modificata e che la dottrina cattolica della
trinità non aveva alcun fondamento nel nuovo testamento). Fra Newton e i
due studiosi contemporanei ci furono altri accademici di tutto rispetto
che portarono avanti questo lavoro di revisione cronologica.
Ma
cosa avrebbero scoperto i nostri due studiosi? Che la storia scritta
sui libri comprende periodi del tutto inesistenti, che gran parte dell'oscuro medioevo in
realtà corrisponde ad un periodo costruito grazie alla falsificazione
della cronologia antica, che alcuni scritti in latino attribuiti
all'epoca romana sono falsificazioni posteriori
In
particolare l'analisi della Bibbia mostra che nel corso dei secoli il
Nuovo Testamento ha perso dei libri ed il Vecchio Testamento li ha
guadagnati: il canone della Bibbia è in realta relativamente recentie.
Una cosa che lascia davvero stupiti è il fatto che in uno di questi
libri che compare improvvisamente pochi secoli fa nel canone biblico,
viene descritta la costruzione di una "Gerusalemme" che corrisponde
porta per porta e misura per misura al Cremlino della città russa di
Mosca. Anche il libro dell'apocalisse sarebbe un'aggiunta molto più
recente.
Molti materiali sono accessibili in italiano sul sito http://www.nuovacronologia.it
Qui sotto un video in inglese ed uno con sottotitoli inglesi:
Sinceramente non so se e quanto abbiano ragione, ma anche se avessero ragione solo in parte sarebbe una rivoluzione epocale, e certi dati mostrati nei video qui sopra sono molto interessanti.
I metodi della nuova cronologia (tra luci ed ombre)
Il video incorporato nel presente articolo,
spiega bene i metodi tramite i quali i due matematici russi hanno
passato al vaglio la vecchia cronologia “ortodossa”, scoprendo che
consiste di moltissimi duplicati che hanno “gonfiato” l’asse de tempi
della storia reale, introducendo diversi periodi di tempo fittizi.
Per
chi non conosce l’inglese questo articolo aiuta a vedere il video (che
presenta immagini a volte importanti ai fini del discorso) fornendo il
supporto del significato dell’audio; preciso che non si tratta di una
traduzione letterale, ma di una sorta di riassunto con qualche commento
personale (una sorta di parafrasi).
La
ricerca di Fromenko è iniziata per puro caso negli anni ‘70, quando lo
scienziato, interessato alla matematica ed alla geometria della
rivoluzione dei corpi celesti (ed in particolare della Luna intorno alla
Terra), si è imbattuto in un articolo scritto da Russell Newton
(astrofisico e matematico statunitense, dirigente del centro computer
della NASA). Newton aveva preso i dati delle 370 eclissi menzionate
nelle antiche cronache (che ovviamente venivano messe in successione
secondo la cronologia ufficiale) e scoperto che, tenendo fede a quei
dati, il movimento del nostro satellite tra l’800 a.C. ed il 1.000 d.C.
era cambiato drasticamente, accelerando in un primo tempo e poi
decelerando per ritornare ai livelli consueti.
L’articolo
aveva suscitato molto clamore ed aveva dato origine ad una discussione
dell’Accademia delle Scienze Britannica, ma nemmeno in quell’occasione
era emerso qualcosa di significativo. L’ipotesi di una nuova strana
forza di cui tenere conto non convinse nessuno. Potete trovare traccia
del lavoro di questo Newton moderno (da non confondere con Isaac Newton
di cui ci occuperemo più avanti nel corso della traduzione) al sito http://hbar.phys.msu.ru mentre il sito http://sites.apam.columbia.edu ci fornisce i dettagli sui libri di R. Newton:
Newton, Robert R., 1970, Ancient Astronomical Observations and the Acceleration of the Earth and the Moon(Johns Hopkins, Baltimore, MD).Newton, Robert R., 1976, Ancient Planetary Observations and the Validity of Ephemeris Time (Johns Hopkins, Baltimore, MD).
Da notare che entrambi i siti sono siti universitari (e questo va scritto per evidenziare come quanto detto e scritto sia basato sulla realtà dei fatti).
A questo punto Fromenko si ricorda di un antico studioso russo di nome
Nikolai Morozov, che le date delle vecchie eclissi erano errate, e che
aveva proposto un suo schema di correzione per ovviare a tali errori
delle vecchie cronache; i risultati dei suoi calcoli e dei suoi studi
furono pubblicati in un’opera in 7 volumi intitolata “Cristo”. Morozov
semplicemente spostò nel primo e nel tardo medioevo quelle che
apparivano secondo le cronache le eclissi dell’antichità. Quindi
Fromenko ha utilizzato l’impianto matematico di Newton (il suo
algoritmo) ma rifece i calcoli partendo dalle date corrette da Morozov.
Come per miracolo l’effetto di accelerazione /rallentamento svanì ed il
movimento della luna tornò ad essere costante, regolare, così com’è ai
nostri tempi. La coincidenza è a dir poco sconvolgente, e qui non si
tratta di pure ipotesi, ma di prove solide, scientifiche, matematiche.
Una
ulteriore indagine da parte di Fromenko ha portato alla conclusione che
molte altre cose fossero errate nella storia e nella cronologia
ortodossa. La cronologia adesso in uso in realtà è stata messa a punto
nel 1500 da Giuseppe Giusto Scaligero, e da allora in poi ci si è sempre
semplicemente fidati dell'opera di costui. Tutto è andato come se
adesso lo studio delle scienze si basasse sull'opera di Aristotele
(decisamente superata da tutte le scoperte successive). Quale libro di
scienze moderno si basa su Aristotele? Nessuno. Quale libro di storia
moderna si basa su Giuseppe Gusto Scaligero? Tutti. Ecco questo è il
punto.
Scaligero
pretendeva di avere messo nella giusta cronologia gli avvenimenti
relativi a varie nazioni e varie epoche, ma quanti avevano
successivamente sottoposto a revisione il lavoro di questo studioso del
'500? Pochi pochissimi, ed anzi la revisione ad opera di Isaac Newton è
ai più sconosciuta.
I
detrattori della Nuova Cronologia sembrano arroccarsi dietro ad
aggettivi piuttosto che dietro ad argomentazioni tangibili: la storia
non è solo cronologia, i metodi matematici di Fromenko non sono
rilevanti ai fini dell'analisi storica ... ma santo cielo, se conosciamo
lo svoglimento di alcuni avvenimenti del passato e non sappiamo quanto
esattamente si sono svolti, dove, ed in quale sequenza rispetto ad altri
avvenimenti, come ci formiamo un quadro coerente di quello che è
davvero successo nella storia dell'uomo?
Eppure
la cronologia, apparsa solo nel 1500 è stata da subito una branca della
matematica applicata, l'analisi matematica degli eventi astronomici è
sempre stata utilizzata allo scopo di meglio datare gli eventi descritti
nelle antiche croniche, perchè adesso invece dovrebbe essere sbaglaito
farlo?
Fromenko
pian piano riuscì a far conoscere i suoi studi, e ad essere apprezzato
anche da altri studiosi che lo hanno affiancato, non solo sua moglie
Tatiana, ma anche i matematici Nosovsky e Kalashnikov (purtroppo morto
nel 2001).
Per
confrontare due chiavi, e verificare se sono uguali (ovvero se aprono
la stessa serratura), qualora non si avesse a disposizione la serratura
stessa si possono fare altri raffronti, per esempio si possono
confrontare le forme delle due seghettature.
Per
confrontare i resoconti di due periodi storici invece si può costruire
un grafico che abbia sul'asse orizzontale la successione degli anni, e
sull'asse verticale la quantità di testo dedicato a descrivere gli
eventi di un certo anno. Se anche le forme non corrispondono esattamente
in altezza ma i massimi corrispondono, ovvero si trovano in
corrispondenza dello stesso anno, per tutta l'estensione delle due
cronache, c'è da pensare che si tratti di due resoconti differenti della
stessa serie di eventi. Questo è quello che Fromenko ed i suoi
collaboratori hanno denominato "metodo dei massimi locali". Prima di
azzardarsi ad utilizzarlo per confrontare cronache ufficialmente
appartenenti a diverse epoche e persino a diverse località, lo hanno
applicato a testi che dichiaratamente trattavano della stessa sereie di
eventi, ed hanno così verificato che il metodo funzionava.
Le sorprese vengono quando si confrontano per mezzo di tale metodo cronache come "storie degli anni passati" ufficialmente datato tra il 900 e il 1000 d.C., e "cronaca nikiforovskaya" ufficialmente scritto tra il 1.300 ed il 1.400 d.C.; i grafici costruiti a partire da tali testi (che dovrebbero raccontare eventi separati da un lasso di tempo di 4 secoli) mostrano una totale coincidenza dei massimi locali. Personalmente dopo quel poco che ho scoperto guardando questo video, ho ancora qualche dubbio sulla validità di tale metodo; in prima istanza il metodo può sembrare utile per far emergere possibili coincidenze, ma non sembra definitivo. Presumo tuttavia che i libri della Nuova Cronologia siano molto più dettagliati; in oltre non bisogna scordare il quadro complessivo di questa rettifica cronologica che, come abbiamo già detto, spiega bene il problema, prima irrisolto, delle antiche eclissi e dei movimenti lunari.
E qui veniamo alle mappe. L'intuizione di Fromenko e dei suoi collaboratori è che, come un bambino inizia a disegnare prima delle raffigurazioni vaghe ed imprecise, quindi passa pian piano a ricostruzioni più realistiche e dettagliate, così si passa nel corso delle successive epoche storiche da mappe molto vaghe a mappe sempre più precise e dettagliate. Nel video vengono mostrate alcune mappe più recenti di sicura datazione e viene mostrato come col passare del tempo si raggiunga una sempre maggiore precisione. Questo si può inquadrare in uno schema matematico che mostra come al passare del tempo gli errori diminuiscono e aumentano di converso le zone raffigurate esattamente. Realizzato un grafico che mostra ad esempio il diminuire degli errori col passare degli anni basandosi su mappe del passato più recente (gli ultimi 4/5 secoli) la cui datazione è affidabile, si può quindi comprendere quale sia la reale data di realizzazione di una mappa attribuita all'antichità o al medioevo. In tal modo tutte queste ultime mappe sono state attribuite dagli studiosi della Nuova Cronologia ad un'età di almeno mille anni più tarda; se così non fosse dovremmo ammettere che, in un'epoca storica durante la quale non ci sono stae nè distruzioni nè catastrofi alcune, l'umanità abbia a un certo punto perso la capacità acquisita di realizzare mappe di una discreta accurettezza.
Anche riguardo a questo metodo si possono esprimere alcune perplessità, dal momento che ci potrebbero anche essere eventi come guerre, incendi (della biblioteca di Alessandria), invasioni che potrebbero fare regredire temporaneamente le conoscenze di un'epoca. Del resto se ieri si poteva trovare un atlante geografico in quasi ogni casa, in tempi più antichi le mappe erano decisamente più rare. Con questo non voglio negare che Formenko possa avere ragione, solo avanzare dei legittimi dubbi, che spero possano essere fugati da una lettura integrale della sua opera.
In maniera non molto dissimile possono essere analizzate matematicamente le dinastie degli antichi re ed imperatori compilando per ogni membro di tale dinastia una scheda in cui vengono riportati il sesso, la durata della vita, la durata del regno, la carica effettiva della persona (re, imperatore, sacerdote, generale, etc.). A questo punto se ci sono 20 membri successivi di due dinastie per i quali questi caratteri coincidono le dinastie appaiono l'una il dup0licato dell'altra, sebbene ormai la storia le abbia classificate come dinastie di persone che hanno regnato in tempi e spesso anche in paesi differenti. Ovviamente la coincidenza non è mai totale, e i nostri studiosi si sono dotati di precisi strumenti statistici che restituiscono una quantità numerica che sintetizza questo fattore di somiglianza. L'utilizzo di un tale metodo ha permesso di scoprire che, per esempio, una dinastia bizantina ed una inglese appaiono incredibilmente combaciare, così come la dinastia dei re della Giudea e quella dell'Impero Romano d'Oriente; si tratta ovviamente di dinastie che secondo la storia ortodossa sono separate da mille anni e qualche migliaio di chilometri.
Tutta questa serie di errori può essere avvenuta per una serie di errate interpretazioni di antichi storici, classificatori, cronologisti (che hanno magari modificato i nomi per renderli più familiari a chi parla un'altra lingua, un po' come Donald Duck si trasforma in Paperino, ed hanno frainteso tempo e località degli eventi). L'errore però, secondo Fromenko, non può avere raggiunto una simile estensione e sistematicità senza che ci fosse anche una precisa intenzione di confondere la realtà storica, di riscrivere la storia, con il preciso intento di nascondere qualcosa: "chi controlla il passato, controla il futuro" scriveva Orwell nel suo romanzo distopico 1984. Cosa dovessero nascondere non è ancora ben chiaro; però chi ha letto i vari articoli su questo blog riguardo alle menzogne della storia, e sa anche cosa sta succedendo nei nostri cieli, può farsi un'idea (seppure vaga) al riguardo.
I curatori della Nuova Cronologia hanno compiuto un lavoro estenuante per eliminare tutte le ridondanze, i doppioni le falsità e gli errori contenuti nell'antica cronologia, realizzando una mappa globale che si srotola per 19 metri, nella quale sono stati finalmente messi secondo la corretta sequenza temporale (secondo gli autori) i vari eventi storici e le varie dinastie.
In conclusione restano sicuramente molti dubbi nonostante la precisa soluzione del problema del moto lunare di cui sopra, e forse c'è troppa sicumera nel comprimere in pochi millenni la storia dell'uomo. Forse molte degli assunti dei curatori della Nuova Cronologia possono essere veri, ma come la mettiamo con le Piramidi di Giza, costruite con una perizia tecnica ineguagliabile anche solo 100 anni fa? Quanto meno dovremmo ammettere che gli antichi Egizi possedevano la conoscenza dei geopolimeri, conoscenza che poi è andata perduta. E come la mettiamo col monolito di Baalbek che nessuna apparecchiatura o macchina moderna potrebbe mai sollevare in modo da utilizzarlo come pietra da costruzione? O con simili capolavori architettonici presenti in Sud e Centro America?
Se negli ultimi millenni una certa linearità c'è stata, nel passato più remoto le catastrofi vi furono, pare indubitabile. Ma questa è un'altra storia.
fonte: http://scienzamarcia.blogspot.it/2014/02/la-nuovo-cronologia-due-matematici.html
http://scienzamarcia.blogspot.it/2014/02/i-metodi-della-nuova-cronologia-tra.html
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Alcune piccole integrazioni agli articoli sulla "Nuova cronologia"
Voglio qui brevemente mostrare alcuni dati a conferma di quanto scritto negli articoli precedenti sulla falsità della cronologia ufficiale, (l'articolo introduttivo e l'articolo sui metodi della nuova cronologia).
Innanzi tutto chi volesse prendere visione del libro di Isaac Newton (il celebre fisico e matematico inglese) in cui egli rimette in discussione la cronolocia ufficiale può trovarlo al seguente link:
Di tale libro e della passione per la cronologia tratta anche un articolo recente del quotidiano "Il sole 24 ore.
http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2014-01-21/la-sapienza-antica-newton-160809.shtml?uuid=ABHn1Dr
In tale articolo leggiamo che
Lo scopo di Newton pare che fosse quello di
In tale articolo leggiamo che
erano davvero in pochissimi a sospettare che Newton avesse dedicato un tempo incomparabilmente maggiore all'esegesi biblica, all'alchimia e alla cronologia universale che non a tutte le altre discipline da noi oggi considerate, in senso proprio, scientifiche. Ma nel 1728, la pubblicazione postuma della sua Chronology of Ancient Kingdoms Amended (La cronologia degli antichi regni emendata) avrebbe fornito ai contemporanei un primo saggio di questi interessi, e scatenato subito un grande dibattito.Nell'articolo viene specificato che Newton proponeva di contrarre "la storia greca di cinquecento anni e quella egizia di un millennio", in maniera non dissimile da Fomenko e dai suoi collaboratori (nonché da Morozov) che analizzando le antiche cronache hanno ritrovato fin troppi doppioni di dinastie e di vari avvenimenti che sono serviti a stiracchiare la reale durata delle antiche epoche storiche.
Lo scopo di Newton pare che fosse quello di
ripristinare nientemeno l'originaria e vera religione, per capire come e perché si fosse corrotta. E in questo contesto risultava fondamentale spiegare le discrepanze tra la cronologia degli storici pagani e quella dell'Antico Testamento, l'unica che Newton considerasse attendibile.
Newton
infatti riteneva che il testo biblico fosse stato alterato, manipolato,
e considerava il dogma trinitario un'invenzione posteriore della
Chiesa, non supportata dalle scritture. Egli si occupò anche del lbiro
dell'Apocalisse, dedicando ad esso un intero trattato. Su tale libro Per
il vedasi il link seguente
Non facciamo ingannare dal fatto che Newton abbia lavorato alla sua revisione cronologica mosso da un intento religioso, anche Keplero in fin dei conti arrivò alla scoperta delle orbite ellittiche dei pianeti mosso da alcune sue idee di ordine metafisico (vedi appendice al presente articolo), ma seppe ricredersi e correggersi quando le sue prime intuizioni si rivelarono false. Qui stiamo parlando di un matematico e fisico di prim'ordine, abituato ad una grande precisione, e che ha speso una grande mole di tempo nel suo lavoro di revisione cronologica.
Segnalo
infine il libro "La rivoluzione dimenticata" dell'ottimo Lucio Russo
(bravo davvero, ma un alquanto restio ad abbandonare certi schemi
preconcetti imposti dalla storiografia ufficiale.
In tale libro viene mostrato come tante
scoperte di epoca più moderna si trovassero già in nuce nell'opera di
matematici, naturalisti ed altri scienziati dell'epoca ellenistica. Si
tratterebbe quindi non tanto di scoperte ex novo, ma di prosecuzione o
di ri-scoperta degli studi antichi. Eppure dovrebbe sembrare un poco
strano che scienza cultura e tecnologia abbiano una stasi di quasi mille
anni per ripartire all'imporvviso. Invasioni, guerre, persino la
distruzione della biblioteca di Alessandria possono giustificare una
qualche stasi, ma è pur vero che i popoli invasori, nella storia a noi
nota (pensiamo ad esempio a quanto avvenne in Mesopotamia ed Egitto)
incorporano le innovazioni e le scoperte tecnologiche dei popoli che
conquistano e lasciano a loro in eredità le proprie.
L'enorme mole di prove raccolte da Lucio Russo nel suo libro
potrebbe essere spiegata più semplicemente dalle ipotesi della Nuova
Cronologia, secondo le quali quasi mille anni di storia antica siano il
risultato di una colossale opera di mistificazione?
Ne riparleremo in un prossimo articolo.
Piccola appendice su Keplero
Il percorso di ricerca di Keplero è stato orientato dall’idea platonico-pitagorica che la struttura del cosmo sia perfetta, laddove egli vedeva la perfezione nella finitezza (l’essere un oggetto infinito non rientra nella perfezione, in questa visione, perché si ritiene la finitezza una sorta di autosufficienza) nella regolarità, simmetria ed armonia.
In una prima opera costruisce un modello di cosmo orientando la ricerca ai rapporti “belli”; egli si chiedeva infatti in base a quale rapporto si strutturassero le orbite dei pianeti attorno al Sole. E il tentativo di trovare un qualcosa di regolare e “bello” si vede in una prima cosmologia in cui disegna il cosmo sulla base di poliedri regolari e di circonferenze inscritte in essi: un poligono con una circonferenza inscritta (l’orbita di un pianeta), un altro poligono inscritto in tale circonferenza con al suo interno un’altra circonferenza inscritta (altra orbita di pianeta) e così via.
Ma un tale modello non corrispondeva ai dati in suo possesso (che aveva ereditato da Thyco Brahe) e allora pensa (influenza dell’ermetismo che vede il sole come fonte di vita e del platonismo, che vede i pianeti o i corpi celesti come viventi) che nel sole risieda una fonte di vita e di movimento cui dà il nome di “Anima motrix” con cui cerca di spiegare (appunto considerando l’aumento della velocità al perielio ecc..) i percorsi dei pianeti. È lì che comincia a calcolare una specie di area, un insieme di radiazioni dell’anima motrix che fa muovere il pianeta più velocemente al perielio ecc...
Non tornandogli più i conti con le circonferenze prova con le altre coniche fino a quando non scopre che le ellissi fanno al caso suo. Il bello è che per trovare una giustificazione alla schiacciatura del cerchio che porta all’ellisse si inventa certe attrazioni e repulsioni che variano la figura del cerchio, ossia cerca prima di trovare un’ipotesi di ordine superiore, ipotesi contaminata da presupposti filosofici e astratti, e poi vede se per caso è compatibile coi dati raccolti.
Stiamo attenti a non fare l’errore di crederci migliori e superiori a Keplero con la nostra scienza moderna: un certo modo di operare sopravvive ancora ai giorni nostri, e la ricerca di un modello che unifichi le quattro forze (elettromagnetica gravitazionale, nucleare debole e nucleare forte) deriva forse più dalla voglia di trovare un modello teorico “armonioso” e “unitario” che da qualche altra necessità oggettiva.
Piccola appendice su Keplero
Il percorso di ricerca di Keplero è stato orientato dall’idea platonico-pitagorica che la struttura del cosmo sia perfetta, laddove egli vedeva la perfezione nella finitezza (l’essere un oggetto infinito non rientra nella perfezione, in questa visione, perché si ritiene la finitezza una sorta di autosufficienza) nella regolarità, simmetria ed armonia.
In una prima opera costruisce un modello di cosmo orientando la ricerca ai rapporti “belli”; egli si chiedeva infatti in base a quale rapporto si strutturassero le orbite dei pianeti attorno al Sole. E il tentativo di trovare un qualcosa di regolare e “bello” si vede in una prima cosmologia in cui disegna il cosmo sulla base di poliedri regolari e di circonferenze inscritte in essi: un poligono con una circonferenza inscritta (l’orbita di un pianeta), un altro poligono inscritto in tale circonferenza con al suo interno un’altra circonferenza inscritta (altra orbita di pianeta) e così via.
Ma un tale modello non corrispondeva ai dati in suo possesso (che aveva ereditato da Thyco Brahe) e allora pensa (influenza dell’ermetismo che vede il sole come fonte di vita e del platonismo, che vede i pianeti o i corpi celesti come viventi) che nel sole risieda una fonte di vita e di movimento cui dà il nome di “Anima motrix” con cui cerca di spiegare (appunto considerando l’aumento della velocità al perielio ecc..) i percorsi dei pianeti. È lì che comincia a calcolare una specie di area, un insieme di radiazioni dell’anima motrix che fa muovere il pianeta più velocemente al perielio ecc...
Non tornandogli più i conti con le circonferenze prova con le altre coniche fino a quando non scopre che le ellissi fanno al caso suo. Il bello è che per trovare una giustificazione alla schiacciatura del cerchio che porta all’ellisse si inventa certe attrazioni e repulsioni che variano la figura del cerchio, ossia cerca prima di trovare un’ipotesi di ordine superiore, ipotesi contaminata da presupposti filosofici e astratti, e poi vede se per caso è compatibile coi dati raccolti.
Stiamo attenti a non fare l’errore di crederci migliori e superiori a Keplero con la nostra scienza moderna: un certo modo di operare sopravvive ancora ai giorni nostri, e la ricerca di un modello che unifichi le quattro forze (elettromagnetica gravitazionale, nucleare debole e nucleare forte) deriva forse più dalla voglia di trovare un modello teorico “armonioso” e “unitario” che da qualche altra necessità oggettiva.
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