giovedì 13 febbraio 2014

L'erba magica che distrugge il 98% delle cellule cancerogene in 16 ore

L'Artemisia Annua, per lo più ignorata dalla comunità medica, avrebbe effetti notevoli per la cura del cancro
Il cancro può essere considerata come una delle malattie più mortali sul nostro pianeta, dove si sono spesi molti soldi per la ricerca medica, cercando di trovare una cura definitiva.

Una delle tante cure è quella nota come "erba magica", per lo più ignorata dalla comunità medica, ma che in realtà distrugge fino al 98% delle cellule cancerogene in sole 16 ore.

Secondo quanto riporta Spirit Science and Metaphysic questa tecnica veniva usata nella medicina cinese e il solo utilizzo dell'erba, chiamata Artemisia Annua, riduceva le cellule tumorali del polmone del 28% e, in combinazione con il ferro, sconfiggeva il cancro.

In passato l'artemisinina è stata utilizzata come un potente rimedio antimalarico ma ora è dimostrato che questa cura è efficace anche nella lotta contro il cancro. Questo perché quando si aggiunge del ferro alle cellule tumorali infettate, attacca selettivamente le cellule "cattive", e lascia quelle "buone" intatte.

Gli scienziati che seguono le ricerche, condotte presso l'Università della California, hanno dichiarato: "In generale i nostri risultati mostrano che l'artemisinina ferma il fattore di trascrizione 'E2F1' e interviene nella distruzione delle cellule tumorali del polmone, il che significa che controlla la crescita e la riproduzione delle cellule del cancro".


Utilizzando una varietà resistente alle radiazioni delle cellule del cancro al seno (che aveva anche una elevata propensione per l'accumulo di ferro) l'artemisinina si è dimostrata avere un tasso di uccisione del cancro del 75% dopo appena 8 ore, e uno del quasi 100% dopo appena 24 ore.




fonte: http://www.wallstreetitalia.com/article/1665461/scienza/l-erba-magica-che-distrugge-il-98-delle-cellule-cancerogene-in-16-ore.aspx

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ARTEMISIA ANNUA : AGENTE ANTI-CANCRO

Environmental News Network:Una pillola atossica potrebbe essere presa dai pazienti e dalle paziente per combattere il cancro al seno e la leucemia.  

Suona come una fantasia, ma questo trattamento sta diventando realtà grazie ad un team della University of Washington, che ha condotto ricerche su un antico rimedio cinese per la malaria.

Il prof. Henry Lai e il suo assistente prof. Narendra Singh hanno sondato le proprietà chimiche di un derivato dell'artemisia per la cura al cancro al seno. E i risultati sono stati sorprendenti.
"Non appare solo efficace, ma anche molto selettivo," ha detto Lai. "E' altamente tossico per le cellule cancerose ma ha un impatto marginale sulle normali cellule del seno."

L'uso dell'amara artemisia, non è nulla di nuovo. Usata per secoli per liberare il corpo dai vermi, è anche un ingrediente dell'assenzio, una bevanda alcolica, vietata in molti Paesi. Anche l'Artemisinina, il composto trovato da Lai e Singh per combattere il cancro, non è nulla di nuovo. Era estratto dalla Artemisia annua L., millenni fa, dai Cinesi che la usavano per combattere la malaria. Questo trattamento si perse poi nel tempo ma riscoperto negli scavi archeologici del 1970 che portarono alla luce ricette di antichi rimedi medici.

Ampiamente usato ora in Asia e Africa per combattere la malaria, l'artemisinina reagisce alle alte concentrazioni di ferro contenute nel parassita della malaria.

Quando l'artemisinina entra in contatto con il ferro, ne deriva una reazione chimica che depone atomi caricati, ciò che i chimici chiamano radicali liberi, che attaccano le membrane cellulari, smembrandole e ammazzando il parassita della singola cellula.

Intorno al 1994, Lai iniziò ad ipotizzare che il processo potesse funzionare anche con il cancro.
" Le cellule cancerose hanno bisogno di molto ferro per replicare il DNA quando si dividono" Ha spiegato Lai. "Come risultato, le cellule cancerogene hanno una maggior concentrazione di ferro, delle cellule normali. Quando cominciammo a comprendere come funzionava l'artemisinina, cominciai a chiedermi se potevamo usare quella conoscenza per intervenire sulle cellule cancerose".

Lai inventò un metodo potenziale per iniziare a cercare finanziamenti, ottenendo una sovvenzione dal Breast Cancer Fund in San Francisco. Nel frattempo L'università di Washington brevettò la sua idea.
L'idea fondamentale - affermano Lai e Singh- era di "gonfiare" le cellule cancerogene con il massimo di concentrazione di ferro, quindi introdurre artemisinina per uccidere, in modo selezionato, il cancro. Nello studio in questione, dopo 8 ore erano rimaste solo il 25% di cellule cancerogene. Ma dopo 16 ore quasi tutte le cellule erano morte.

Uno studio precedente, che riguardava la leucemia produsse risultati ancora più impressionanti: le cellule cancerogene furono eliminate in 8 ore. Una spiegazione potrebbe essere quella del livello di ferro nelle cellule della leucemia, che "hanno la concentrazione più alta di ferro di tutte le cellule cancerogene", spiegò Lai. "Le cellule di leucemia hanno più di 1000 volte la concentrazione di ferro delle cellule normali.

Il passaggio successivo, secondo Lai, è quello di testare sugli animali malati. Uno studio precedente fu fatto su un cane con un cancro alle ossa, così grave che non poteva nemmeno camminare: guarì in 5 giorni dal trattamento. Ma certo serve una campionatura più rigorosa.

Altre note interessanti sul tema:
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molti tipi di cancro, anche se non causati da infezioni parassitarie, possono generarsi in persone che sono piene di parassiti, questa è una teoria resa famosa dalla dr.sa Hulda Clark

-nella comunità olistica, i tumori sono spesso considerati come magazzini di deposito di materiali trovati in eccesso nel corpo, ossia residui metabolici, oppure tossine, organismi infetti e sostanze inorganiche che il corpo non può usare. Sebbene alcuen di queste teorie non siano state esaminate in profondità dalla scienza convenzionale, c'è un considerevole accordo sul fatto che i pazienti malati di cancro non lo combatteranno finchè non avranno risolto le infezioni.

Questo fatto rende l'artemisia ancora più interessante per le sue proprietà antibiotiche e la rende ancor più specifica per i cancri che hanno una componente infettiva o parassitaria.







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 Artemisia  (Assenzio)
 
Un'antica ricetta del popolo cinese potrebbe essere la chiave per un trattamento anti-cancro non tossico

Due biochimici dell’Università di Washington hanno scoperto nella medicina popolare cinese un rimedio potenzialmente molto promettente nel trattamento del cancro. Il Prof. Henry Lai e il suo assistente Prof. Narendra Singh hanno esaminato la straordinaria efficacia delle proprietà chimiche di  un derivato dell’assenzio sulle cellule tumorali del seno. Uno studio menzionato nella nuova edizione del Life Sciences descrive come questa sostanza praticamente uccide entro 16 ore tutte le cellule tumorali del seno umano. 

Il Prof. Lai dice: “si direbbe che non solo funzioni ma lo fa selettivamente”. E aggiunge: “E’ altamente tossico per le cellule tumorali del seno, ma a quelle normali ha solo un effetto negligente.” 
 
La combinazione Artemisinin, non è niente di nuovo, a quanto pare veniva usata già migliaia d’anni fa, estraendola dalla pianta Artemisia annua L., comunemente conosciuto come Assenzio, in modo da combattere la malaria. Con il tempo questo trattamento è andato nel dimenticatoio. 
Venne riportato alla luce negli anni settanta, ricercando antiche ricette contro la malaria, e attualmente il suo uso è diffuso in Asia e in Africa per combattere le malattie trasmesse dalle zanzare.

La combinazione aiuta a tenere sotto controllo la malaria, dato che reagisce con l’alto contenuto di ferro nei parassiti della malaria. Quando l’Artemisinin è a contatto con il ferro, avviene una reazione chimica, la quale libera delle particelle cariche, denominate “radicali liberi”. 

Questi attaccano la membrana delle cellule, distruggendola in modo che i singoli parassiti muoiono. E’ da circa sette anni che il Prof. Lai sostiene che questo procedimento dovrebbe funzionare anche con le cellule tumorali.

Il prof. Lai spiega: “le cellule cancerogene necessitano di tanto ferro per la riproduzione del DNA nella divisione cellulare”. Aggiunge: “ Per questo motivo, la concentrazione di ferro è più elevata nelle cellule tumorali che in  quelle normali. Quando abbiamo iniziato a capire il funzionamento del Artemisinin, mi sono chiesto, se potevamo usare questa conoscenza per sconfiggere le cellule tumorali.” Lai ha sviluppato un metodo possibile e ha cercato degli sponsor. 

Alla fine è riuscito ad ottenere un sostegno finanziario dall’Associazione Cancro al Seno di San Francisco. Intanto, l’Università di Washington ha brevettato le sue idee.

Le idee secondo Lai e Singh consistono nel sovraccaricare le cellule tumorali con del ferro, in modo da poterle poi uccidere selettivamente con l’Artemisinin. Onde poter accumulare  più ferro possibile, era necessario avere un gran numero di recettori di transferrina, i quali facilitano l’entrata di ferro nelle cellule. Le cellule tumorali del seno non fanno eccezione. Hanno 15 volte più recettori di transferrina che le cellule normali.

Nello studio preliminare, i ricercatori esponevano sia le colture delle cellule tumorali del seno che quelle normali, all’olotransferrina ( lega con i recettori di transferrina in modo da trasportare il ferro alle cellule), al diidroartemisinin (una variante dell’artemisinin idrosolubile), ed a una combinazione delle due.  

Esposte a una sola sostanza, l’effetto era nullo, esposte a due sostanze l’effetto era leggero.  
A quelle esposte prima all’olotransferrina e poi al diidroartemisinin, l’effetto era invece notevole. Solo il 25% delle cellule cancerogene erano rimaste dopo  8 ore.

Invece, dopo 16 ore dall’esposizione, la maggioranza delle cellule cancerogene erano state eliminate.

Uno studio precedente inerente le cellule della leucemia ha ottenuto dei risultati ancora più sorprendenti. Entro  8 ore, la maggioranza delle cellule cancerogene erano state eliminate. 
Una possibile spiegazione potrebbe essere l’alta concentrazione di ferro nelle cellule della leucemia. “Hanno la più alta concentrazione di tutte le cellule cancerogene”, spiega Lai. “ Le cellule della leucemia possono contenere 1000 volte più ferro delle cellule normali.

Il prossimo passo sarà l’esperimento sugli animali. In misure minime, questi esami sono già stati eseguiti. In uno studio precedente, un cane con un cancro alle ossa, in una misura tale che impediva al cane di camminare, ha avuto una guarigione completa entro cinque giorni. Comunque, degli studi più profondi andrebbero eseguiti.

Se questo procedimento adempirà le aspettative, rivoluzionerà il trattamento di alcuni tipi di cancro, dice Lai. La meta sarebbe di arrivare ad un trattamento che si possa fare a casa e per via orale. 

Lai dice: “Sarebbe molto facile e le nostre ricerche potrebbero consentirlo”. 


Un altro vantaggio sarebbero i costi – un prezzo molto a buon mercato di $ 2 per dosaggio. E grazie alle migliaia di persone che hanno già provato l’Artemisinin per il trattamento contro la malaria, possiamo dire che abbiamo abbastanza prove per dimostrare che l’Artemisinin è senza effetti collaterali.” Qualunque cosa succeda, una parte della lode va ai naturopati sconosciuti di altri tempi . “ La cosa più straordinaria, è che i cinesi l’avevano adoperato già dai tempi remoti”, dice Lai. “ Noi gli abbiamo solo dato una nuova applicazione".
 


Tratto da: http://www.drclarkinfocenter.com/ita/products_devices/vitamins/wormwood.php
Parte del libro di Bonifacio -  40 casi di guarigione


http://www.mednat.org/cancro/altre_cure.htm

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