lunedì 31 marzo 2014

Salmone: 10 valide ragioni per non mangiarlo

salmone non mangiare

Il salmone proveniente dagli allevamenti intensivi è davvero salutare e sicuro per il nostro organismo? I salmoni da allevamento potrebbero essere esposti a sostanze tossiche e metalli pesanti, oltre ad essere nutriti con mangimi arricchiti di coloranti o di sottoprodotti di origine animale. In più, il consumo di salmone da parte delle donne in gravidanza potrebbe mettere a rischio lo sviluppo cerebrale del bambino. Ecco alcuni punti che meritano un approfondimento.

 
1) Allevamenti intensivi
Come spiega puresalmon.com, gli allevamenti intensivi di salmone serenano un ingente quantitativo di materiali di scarto biologici, organici e inorganici. Nei fondali degli allevamenti si depositerebbero tonnellate di rifiuti, escrementi e sostanze di scarto. Come sottolinea Alexandra Morton, le reti non verrebbero mai pulite. Sarebbe come se non sostituiste mai la lettiera del vostro gatto. Insomma, negli allevamenti intensivi le condizioni igieniche non sarebbero per nulla perfette.

2) Agenti patogeni
Le precarie condizioni igieniche degli allevamenti intensivi di salmone porterebbero ad una maggiore diffusione di agenti patogeni, fino ai supermercati e alle nostre tavole. In proposito risulta interessante la lettura di un articolo scientifico pubblicato all'interno della US National Library of Medicine per quanto riguarda l'evoluzione degli agenti patogeni negli allevamenti intensivi in Finlandia. Ulteriori approfondimenti in un documento dell'Efsa.

3) Diossina
Uno scienziato statunitense, dopo aver studiato le tossine presenti nel salmone da allevamento, ha dichiarato ai media che ognuno di noi dovrebbe evitare di mangiare salmone come la peste. Lo studio in questione è stato pubblicato su Science e porta il titolo di "Global assessment of Organic Contaminants in Farmed Salmons". Qui troverete un studio interessante sulla contaminazione da diossina del salmone da allevamento, con particolare riferimento al salmone dell'Atlantico.

4) Coloranti
Secondo quanto riportato da Natural News, il 95% del salmone dell'Atlantico venduto nei negozi di alimentari proverrebbe da allevamenti intensivi e in larga maggioranza verrebbe sottoposto ad una colorazione artificiale per renderlo più simile nell'aspetto al salmone selvaggio. I coloranti verrebbero aggiunti direttamente nel mangime somministrato ai salmoni negli allevamenti. Ulteriori conferme sull'impiego di coloranti artificiali giungono dalla Pure Salmon Campaign.

5) Pesticidi
Nel 2013 la Norvegia avrebbe ottenuto il consenso dell'Unione Europea per incrementare la dose di endosulfano nei mangimi destinati al salmone dia allevamento. Si tratta di un pesticida messo al bando in molte parti del mondo per via della sua pericolosità per la salute umana. Qui ulteriori informazioni sull'endosulfano. Qui un approfondimento sul caso della Norvegia.

6) Mangimi
I mangimi somministrati ai salmoni negli allevamenti intensivi sono davvero sicuri e adatti alla loro specie? Secondo quanto riportato da Render Magazine in alcuni casi i mangimi per i salmoni da allevamento potrebbero contenere proteine derivate da sottoprodotti di origine animale. Vi è inoltre il dubbio che il salmone da allevamento nutrito con derivati animali provenienti dai suini non possa essere considerato Kosher.

7) Animali marini
Gli allevamenti intensivi di salmone mettono in pericolo la sopravvivenza di alcuni animali marini, come le foche, i volatili e i leoni marini, che spesso rischiano di rimanere intrappolati nelle reti che delimitano gli allevamenti. In Canada i fenomeni più massicci riguarderebbero nello specifico i leoni marini, come riporta il Vancouver Sun.

8) Sostenibilità
Il consumo di salmone proveniente da allevamenti intensivi è un lusso che riguarda soltanto una parte ristretta della popolazione mondiale. La produzione di salmone da allevamento non sarebbe sostenibile poiché viene somministrato loro più pesce rispetto a quanto se ne otterrà. Maggiori informazioni su Seafood Watch.

9) Estinzione
Il salmone selvaggio sarebbe oggetto di una pesca sempre più intensa, che starebbe conducendo gli stock ittici ancora presenti verso l'estinzione. Uno studio scientifico condotto presso il Dipartimento di Biologia della Dalhousle University ha posto in stretta relazione l'impatto degli allevamenti intensivi sulla progressiva scomparsa del salmone selvaggio proprio nelle zone in cui essi risultano presenti.

10) Danni al cervello
I medici norvegesi sconsigliano alle donne in gravidanza di mangiare salmone da allevamento, per via dell'elevato contenuto di tossine considerate pericolose per lo sviluppo del cervello dei bambini. La dottoressa Anne-Lise Bjorke avrebbe messo a serio rischio la propria carriera per aver diffuso questa informazione. Claudette Bethune, tossicologa, sarebbe stata licenziata dal governo norvegese per aver tentato di mettere in guardia i consumatori dagli elevati livelli di cadmio presenti nel salmone.
E che dire, infine, del salmone Ogm che presto potrebbe essere commercializzato negli Usa?


Marta Albè



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Salmone OGM: al via la commercializzazione negli USA
Arriva il salmone Ogm. Si tratta di un ibrido fra un pesce oceanico simile all'anguilla e il salmone reale che vive nelle acque del Pacifico, che impiega la metà del tempo per crescere.

La Food and Drug Administration, ente governativo che si occupa della sicurezza degli alimenti e dei farmaci negli Stati Uniti, sarebbe pronta a dare il via alla sua commercializzazione, dopo il parere positivo dello scorso Dicembre. Non ci sarebbe nessuna minaccia, ribadisce la Fda, per l'ambiente e la salute. 

Ma le associazioni, a tre anni dall'annuncio della nascita del salmone ribattezzato Frankenfish (pesce Frankenstein), non sono affatto d'accordo. Friends of the Earth, allora, lancia un appello ai principali rivenditori americani, chiedendo di rifiutarsi di rifornirsi del nuovo supersalmone Ogm. 
"L'approvazione del salmone geneticamente modificato creerà un precedente che potrebbe aprire le porte per altri animali geneticamente modificati, tra cui mucche, polli e maiali, che potrebbero entrare nel nostro sistema alimentare", dice l'associazione. 
I detrattori sostengono che questo pesce possa costituire un rischio di cancro per i consumatori, per via dell'elevata concentrazione dell'ormone della crescita, e distruggere le altre razze. Sottolineano anche che i sondaggi suggeriscono come circa il 90 per cento degli americani non voglia vedere in vendita il pesce Ogm. Il produttore, allora, si difende insistendo sul fatto che si tratta solo di pesci femmina e sterili, ma gli attivisti ricordano come sia possibile che queste cambino sesso, soprattutto sotto stress. 

Il rischio di contaminazione per il salmone selvatico, quindi, è tutt'altro che trascurabile. Finora una decina i principali rivenditori, tra cui Whole Foods, Trader Joe's e Target, hanno promesso di boicottare l'animale allevato dalla canadese AquaBounty. Anche perché l'introduzione del salmone Ogm, dicono sempre gli ambientalisti, potrebbe essere evitata grazie a una migliore gestione delle risorse ittiche convenzionali.


Roberta Ragni



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