mercoledì 28 maggio 2014

Alla Nato serve una guerra fredda

Alla Nato serve una guerra fredda

La Nato ha l’intenzione di dislocare delle sue truppe nei pressi dei confini russi. Stando ai dati in possesso del quotidiano The Sunday Times, la prossima settimana simili piani saranno oggetto di discussione ad un incontro dei ministri della difesa dell’Alleanza.
 
Già ora nel Quartier generale della Nato si dichiara che l’Atto di cooperazione, firmato con Mosca, ha perso la sua efficacia e secondo gli analisti negli ultimi 17 anni l’Alleanza perseguiva un solo obiettivo: allontanare definitivamente la Russia dallo spazio postsovietico.

I paesi membri della Nato stanno elaborando dei piani per il dislocamento di truppe sul territorio dei paesi dell’ex blocco sovietico. Piani la cui attuazione, di fatto, porrebbe fine al Trattato stipulato con la Russia nel dopoguerra, - scrive The Sunday Times.

La Nato e la Russia avevano firmato il cosiddetto “Atto fondamentale sui rapporti reciproci, la cooperazione e la sicurezza” nel 1997. Bruxelles e Mosca erano addivenuti all'accordo che i paesi occidentali non avrebbero provveduto a dislocare consistenti forze militari verso Est dell’Elba. Ora i funzionari dell’alleanza dichiarano che l’accordo aveva efficacia e valore finché la situazione rimaneva immutata ed entrambe le Parti ne rispettavano le condizioni. Da quando la Russia, secondo le sue parole, ha “annesso” la Crimea, tutto è cambiato.

Solo che la situazione è cambiata non nel marzo scorso, quando gli abitanti della Crimea nell’ambito del referendum si sono pronunciati per la riunificazione con la Russia. Ancora negli anni 90, dopo la disgregazione dell’Unione Sovietica, si era posta la questione sul senso dell’esistenza dell’Alleanza Nord-atlantica fondata come contrappeso al Patto di Varsavia, il quale, come è noto, cessò di esistere insieme all’URSS. All’epoca Bruxelles promise con giuramento di non estendere l’influenza dell’Alleanza verso Est, ma nell’arco di diversi anni alla Nato aderirono quasi tutti i paesi dell’ex campo socialista, - dice il vice direttore dell’Istituto di studi sugli USA e il Canada Pavel Zolotorev.
Allora divenne chiaro che questa struttura difficilmente di sarebbe sciolta da sola. Poiché è il principale strumento di influenza degli USA in Europa. La Russia riteneva che se non siamo più nemici, ora fosse possibile avviare il processo di avvicinamento. Comunque, l’Occidente nella sua reale politica, nonostante la retorica sulla necessità di sviluppare la cooperazione reciproca, se ne avvaleva per estendere la sua sfera di influenza, all’Est. Includendo nella sua compagine nuovi membri della Nato, inizialmente tra li ex paesi del campo socialista, e poi tra le repubbliche che tempo fa facevano parte dell’Unione Sovietica.
Secondo l’esperto, il compito principale che si prefigge l’Alleanza nord-atlantica è quello di allontanare la Russia allo spazio postsovietico. Già da molti anni i partecipanti alla Nato si adoperano per adeguare alle loro norme la Georgia, ora si sono impegnati attivamente a farlo in Ucraina. Proprio quest’ultima è diventata la pietra d’inciampo nei rapporti tra Mosca e Bruxelles in vista del 17 anniversario della firma del Trattato di cooperazione,- constata l’esperto dell’Istituto di studi sui paesi della CSI VAlery Evseev.
Attualmente i rapporti tra la Russia e l’Alleanza Nord-Atlantica risultano estremamente complesse. I paesi della Nato stanno provvedendo ad accentuare la loro presenza nei pressi dei confini della Federazione Russa, il che, logicamente, on può non preoccuparla. Da questo punto di vista, in considerazione dell’eccezionale inasprimento delle relazioni tra Mosca e Bruxelles sulla questione della crisi ucraina, occorre fare dei passi per far attenuare la tensione. La Parte russa ha presso la decisione in tal senso e ha ritirato le truppe russe dalle frontiere ucraine.
Secondo l’esperto, l’obiettivo principale del dislocamento delle truppe della Nato lungo i confini della Russia è la volontà di giustificare la sua esistenza. A questo scopo occorre che ci sia un nemico esterno il quale è stato trovato nella persona di Mosca. Solo in questo modo Washington può dimostrare ai suoi alleati la necessità dell’Alleanza nord-atlantica.

Ma dimostrarlo diventa sempre più difficile. Per esempio, Berlino non vuole aumentare le spese per la difesa in ottemperanza alla richiesta di Bruxelles. Il Ministro delle Finanze della Germania Wolfgang Schäuble si pronuncia contro l’aumento del bilancio militare della Germania in qualità di reazione alla crisi in Ucraina. A suo dire, nella situazione creatasi un simile passo non sarebbe ragionevole. Anzi, il Ministro si è espresso contro il dislocamento delle truppe della Nato nei paesi europeo-orientali. 

Schäuble è convinto che ciò non farebbe che aggravare ancora di più la situazione nella regione.

Giorni fa il Presidente russo ha ricordato ai partner occidentali che la Russia e la Nato, in fatti, potrebbero sviluppare un’efficace cooperazione reciproca. Secondo le sue parole, ci sono molto problemi da risolvere insieme tra cui sicurezza generale, difesa dal terrorismo, lotta anti-droga. La loro soluzione richiede di consolidare gli sforzi di tutti i paesi interessati. Invece di dimostrare chi sono i padroni del mondo che lo sta facendo ora l’alleanza nord-atlantica.

 
Igor Siletskij


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