mercoledì 28 maggio 2014

ORO BLU: L'AFFARE CHE ASSETA L'UMANITA'

ITALIA - FOTO GIANNI LANNES (TUTTI I DIRITTI RISERVATI)
Recitano i numeri ufficiali dell'Onu, "ogni giorno, circa 6 mila bambini muoiono di sete". Eppure circa 100 miliardi di tonnellate di acqua cadono annualmente sulle terre emerse. Sotto forma di pioggia e di neve, l’acqua si riversa sulla terra, corre nei fiumi e raggiunge il mare: da qui tornerà a evaporare alla fine del grande ciclo. 

In realtà solo il 3 per cento di questa gran massa di liquidi è composta di acqua dolce. Il 70 per cento della superficie terrestre è ricoperta d’acqua, ma si tratta per il 97,5 per cento d’acqua salata. Del restante 2,5 per cento, l’acqua dolce da cui dipende l’umanità, tre quarti è condensata in calotte di ghiaccio. E mentre la popolazione del globo terrestre si è triplicata nel corso dell’ultimo secolo, la domanda dell’acqua si è moltiplicata per sette e la superficie dei suoli irrigati per sei. 



 ITALIA - FOTO GIANNI LANNES (TUTTI I DIRITTI RISERVATI)
Un problema da non sottovalutare. Nell’ultimo mezzo secolo l’inquinamento delle falde acquifere ha ridotto di un terzo le risorse idriche. Secondo l'Onu “1 miliardo e 400 milioni di persone vivono già oggi senza acqua potabile. Sono costretti a ricavarne da pozzi salini, putridi o inquinanti. E il loro numero potrebbe raddoppiare nei prossimi anni: entro il 2025 saranno 2 miliardi e 300 milioni”. 
 
L’Unep (un'organizzazione delle nazioni unite) calcola che “nel terzo Mondo la sete uccida ogni anno oltre 4 milioni di persone”. In sostanza:  lo sfruttamento dell’acqua si sta trasformando nel ricco affare dell’oro blu. Non a caso, la banca privata elvetica, la Picete, ha lanciato dalla Svizzera i primi fondi di inversione nel mondo basati su 80 valori di borsa di imprese specializzate in acqua. Secondo i calcoli di questa ditta dedita al profitto “la loro resa aumenterà singolarmente nei prossimi 10 anni”.   

ITALIA - FOTO GIANNI LANNES (TUTTI I DIRITTI RISERVATI) 


Lo chiamano “oro blu” e l’assimilazione al petrolio non è affatto casuale. Il fatto è che l’acqua è il business del futuro, anzi del presente. Ai petrodollari a breve si sostituiranno gli idroeuro. 
 
E' tutto calcolato e pianificato a tavolino dai padroni del vapore che intebndono schiavizzare definitivamente l'umanità: “Nel 2050 a soffrire di sete sarà una persona su 5, nei prossimi anni la scarsità di acqua potrebbe accendere più conflitti politici che il controllo dei giacimenti di petrolio”. 
 
Così uno studio della Bnl descrive la questione idrica a livello mondiale. Nel documento si rileva che il 40 per cento dell’acqua dolce è concentrato in soli 6 Paesi (Brasile, Cina, India, Russia, Stati Uniti e Canada), mentre il 40 per cento della popolazione mondiale deve affrontare problemi di razionamento. 
 
Se per una famiglia canadese di quattro componenti 450 litri giornalieri sono appena sufficienti, ad una africana ne spettano a malapena 20 litri ogni 24 ore.  L’agricoltura intensiva porta a un consumo fuori controllo e un inquinamento senza precedenti. 
 
Alcune multinazionali non esitano a impadronirsi delle falde freatiche, ma incontrano resistenze: in Kerala dove le donne lottano contro la Coca Cola che prosciuga i loro pozzi. In Italia non  va meglio, dove le solite multinazionali, a partire dalla Nestlè da tempo si sono accaparrate con pochi spiccioli le risorse idriche (in particolare le sorgenti) dello Stivale. 
 
Per la cronaca: in Basilicata alcune dighe (ad esempio l'invaso del Pertusillo) che dissetano la popolazione anche della Puglia sono inquinate da scarichi dell'industria petrolifera. Lo Stato tricolore e le autorità locali sono al correte della grave situazione, ma fanno finta di niente.
 
L’11 per cento della popolazione mondiale, quella che controlla l’84 per cento della ricchezza prodotta, consuma l’88 per cento dell’acqua, mentre 80 Paesi con il 40 per cento della popolazione mondiale sopravvivono in uno stato di scarsità idrica calcolata da chi specula a livello mondiale.

 
L'acqua è un bene naturale che appartiene a tutti gli esseri viventi: la proprietà su di essa è un crimine contro l'umanità, un attentato alla vita, dunque va subito abolita.
 
 
Gianni Lannes
 
 
 

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