martedì 27 maggio 2014

Un bambino con ricordi dettagliati della vita precedente: fatti verificati!

Le religioni del mondo insegnano che la morte non rappresenta la fine della vita, ma una trasformazione. In questo senso, la vita terrena rappresenta una sorta di preparazione all'ingresso definitivo nell'eternità. Ma è possibile che alcuni di noi, non ancora pronti al grande salto, dopo esser morti tornino da incarnarsi per completare il ciclo di evoluzione spirituale? Alcune sconvolgenti testimonianze farebbero pensare di sì, a voi decidere!

 
L’Universo è pieno di misteri che sfidano le nostre conoscenze attuali sulla vita e la morte.
Alcuni di strani fenomeni stimolano l’immaginazione, aprendo possibilità precedentemente inimmaginabili.

Molti bambini, ad esempio, sembrano ricordare eventi delle loro vite passate, alcuni in grande dettaglio.

Presentiamo un caso in cui i ricordi del bambino sembrano corrispondere a persone realmente esistite e a fatti del passato realmente accaduti.


Il salto dalla finestra

“Prima di essere un bambino, avevo i capelli neri”, disse un giorno Luke, il figlio di due anni di un vecchio analista assicurativo, Nick, e sua moglie Erika, di Cincinnati, Ohio. La coppia bollò la strana affermazione di Luke come quelle cose inspiegabili che a volte i bambini dicono.

Tuttavia, quella di Luke fu la prima di una serie di frasi che hanno spinto i suoi genitori ad approfondire, portandoli ad una lunga serie di interessanti scoperte. Il racconto è stato trasmesso dal programma televisivo della rete americana A&E “The ghost inside my child”.

Un giorno, mentre Erika si stava mettendo degli orecchini, Luke le disse : “Ne avevo una coppia simile quando era una ragazza”. Inoltre, ogni volta che Luke doveva inventarsi un nome femminile per un pupazzetto o un animale, sceglieva sempre Pam. La madre era perplessa, le sembrava una scelta strana dato che non aveva idea di dove Luke avesse sentito quel nome.

Finalmente, Erika un giorno gli chiese: “Chi è Pam?”. Sorprendentemente, Luke le rispose: “Ero io! Poi sono morta e sono andata fino al cielo. Lì, Dio mi ha mandato indietro e quando mi sono svegliata ero un bambino e mi avete chiamato Luke”.

Non volendo confermare queste strane idee nella testa del bambino, Erika, alquanto preoccupata, non menzionò più la faccenda, né il nome Pam. Nick, il padre, era particolarmente scettico su ogni idea di una vita passata o di una vita oltre la morte. Tali credenze, come lui stesso racconta, non sono mai state promosse in casa loro. Da dove aveva preso queste idee il piccolo Luke?


The Ghost Inside My Child S01E02 di ghostvid

Un giorno, Luke stata guardando la TV. Vedendo al notiziario la scena di un’esplosione di un edificio, il bambino si arrabbiò molto, tanto che la madre dovette cambiare canale e rassicurare il bambino spiegandogli che non era rimasto ferito nessuno. Luke rispose alla madre: “Sì, ma sono morto e non mi piace pensarci, mi rende triste”. Luke spiegò alla madre che ricordava di essere morto in un incendio, saltando da una finestra per sfuggire alle fiamme.

La madre gli chiese se era stato come in TV, pensando che le immagini avessero suggestionato la fantasia del piccolo, ma Luke rispose che era andata in maniera differente: non c’era stata nessuna esplosione come in TV, era solo un incendio. Inoltre, Luke specificò che i fatti erano avvenuti a Chicago, fatto di cui era assolutamente certo.

Sconcertata e sorpresa, Erika decise di approfondire. Tramite una ricerca su Google, scrivendo “Pamela Chicago incendio”, la donna senti i brividi lungo la schiena nello scoprire che una certa Pamela Robinson era morta nel 1993 in un incendio presso l’Hotel Paxton a Chicago, saltando dalla finestra mentre l’edificio era in fiamme.

Erika e Nick rimasero scioccati; cercarono quindi altre conferme a questa incredibile storia. La Robinson era afroamericana, mentre Luke è di etnia caucasica. Erika chiese al figlio: “Di che colore è la pelle di Pamela”? Luke rispose senza esitazione: “Nera”.

Ma l’ultimo elemento di prova doveva ancora venire e dopo averlo ricevuto, Erika ha ammesso di essersi sentita disorientata. La donna decise di stampare la foto di Pamela Robinson su un foglio, insieme ad fotografie di altre persone.

Poi si recò dal figlio chiedendogli se riconoscesse qualcuno dei visi nelle foto. Luke, senza esitazione, indico il volto di Pamela Robinson dicendo: “Questa è Pam”. Il bimbo disse di ricordare il momento in cui fu fatta la foto, “anche se è avvenuto l’altra volta”.

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Bimbo ricorda vita passata e riconosce chi lo aveva ucciso e il luogo dove era stato sepolto


Un “vecchio ragazzo” di tre anni, nella regione del Golan , vicino al confine della Siria e di Israele, ha detto che è stato ucciso con un’ascia nella sua vita precedente . Ha mostrato agli anziani del villaggio dove l’assassino ha sepolto il suo corpo e incredibilmente, ma in modo sicuro, hanno trovato lo scheletro di un uomo proprio lì . Ha anche mostrato agli anziani dove era stata sepolta l’arma del delitto e scavando in quel punto hanno effettivamente trovato un’ascia.

Nel suo libro , “Children Who Have Lived Before: Reincarnation Today,” (I bambini che hanno vissuto prima: la reincarnazione oggi) la terapista tedesca Trutz Hardo racconta la storia di questo ragazzo, insieme ad altre storie di bambini che sembrano ricordare le loro vite passate con precisione verificata. La storia del ragazzo è stata testimoniata dal Dr. Eli Lasch , meglio conosciuto per lo sviluppo del sistema sanitario a Gaza come parte di un’operazione del governo israeliano nel 1960.

Il Dr. Lasch , morto nel 2009 , aveva raccontato questi eventi sorprendenti ad Hardo.

Il ragazzo era di etnia drusa e nella sua cultura l’esistenza della reincarnazione è accettata come dato di fatto. La sua storia però aveva il potere di sorprendere la sua comunità.

E ‘nato con una lunga voglia rossa sulla sua testa.

Il druso crede, come alcune altre culture, che le voglie siano legate alle morti di vite passate. Quando il ragazzo era abbastanza grande per parlare , ha detto alla sua famiglia che era stato ucciso da un colpo alla testa con un’ascia.

E ‘consuetudine per gli anziani portare un bambino dell’età di tre anni, a vedere la casa della sua vita precedente, se lo ricorda . Il ragazzo ricordava qual’era il villaggio, così andarono lì . Quando arrivarono ​​in paese, il ragazzo ricordava il nome che aveva nella sua vita passata.

Un abitante del villaggio ha detto che l’uomo di cui il ragazzo ha affermato di essere la reincarnazione, era scomparso quattro anni prima. I suoi amici e familiari pensarono che potesse essersi smarrito in un territorio ostile, nelle vicinanze, come talvolta accade.

Il ragazzo ha anche ricordato il nome completo del suo assassino . Quando affrontò quest’uomo, il volto del presunto killer diventò bianco - Lasch raccontò ad Hardo - ma lui non ammise l’omicidio. Il ragazzo poi ha detto che avrebbe portato gli anziani nel luogo in cui il corpo è stato sepolto. Lì trovarono lo scheletro di un uomo con una ferita alla testa che corrispondeva al contrassegno di nascita del ragazzo. 

Hanno anche trovato l’ascia, l’arma del delitto.

Di fronte a questa evidenza, l’assassino ha ammesso il delitto.

Il Dr. Lasch, l’unico non druso , era presente durante l’intero processo.


http://www.giannivota.com/varie/bambino-di-3-anni-ricorda-vita-passata-identifica-lassassino-la-posizione-del-corpo/

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LA STORIA DI CAMERON MACAULAY IL BIMBO CHE SI RICORDA...


Cameron è un giovane scozzese che si ricorda di una vita che non è quella che sta vivendo oggi... La storia di Cameron è la storia di un ricordo lontano, che ci porta a toccare le nostre origini, se solo lasciamo che questo sia...

Su internet ancora poco o niente, se non un articolo ripreso più volte da La Stampa, sulle testate on.line dei quotidiani più importanti d’Italia nemmeno un cenno. Solo un breve servizio sul TG2 , in mezzo ad altre notizie quotidiane, ha raccontato l’incredibile storia di Cameron Macaulay, il bambino di sei anni che si ricorda della sua vita precedente.

Cameron oggi vive a Clydebank, una cittadina vicino a Glasgow, con sua madre e suo fratello.
Fin da quando aveva tre anni, però, Cameron parlava a sua madre di una casa bianca con davanti il mare, di un cane maculato e di una macchina nera. Spesso capitava che il bimbo, quando era più piccolo, chiedesse che fine avessero fatto la macchina e il cane.

Norma, la madre, lo ascolta stupita, senza capire di cosa si tratti, ma i racconti di Cameron si fanno sempre più dettagliati, è lei stessa a testimoniare che:  
“Aveva tre anni quando si mise a raccontarmi le storie dei suoi compagni di Barra, un’isola a 300 chilometri di distanza…Parlava dei suoi fratelli, dei capelli lunghi e castani di sua madre che gli leggeva un grande libro su Dio e di come suo padre, un certo Shane Robertson, fosse morto investito sulle strisce pedonali. Ero sconvolta».
Fino a quando Norma si accorge che i racconti di Cameron hanno una nota malinconica che lo porta a rimpiangere la sua vita passata:
«Iniziò a lamentarsi perché nell’altra casa aveva tre bagni, mentre noi ne abbiamo solo uno…nell’altra vita trascorreva i pomeriggi giocando sulla scogliera dietro casa e perché con l’altra famiglia viaggiava molto, mentre noi non siamo mai usciti dalla Scozia».
Quando Cameron raggiunge i sei anni la situazione è tale che Norma decide di portarlo a Cockleshell Bay, proprio nell’Isola di Barra, accompagnata dal Prof. Jim Tucker, direttore della clinica di psichiatria infantile della Virginia University, che da tempo si occupa di casi di reincarnazione “ricordata”.

Nell’Isola di Barra Cameron riconosce la casa bianca e, attraverso alcune ricerche, ritrova le foto del cane maculato, della sua famiglia precedente e della famosa macchina nera.
“Cameron era raggiante - racconta la madre -  Trovò l’entrata segreta della casa che tante volte aveva disegnato …”.

Il tutto è stato filmato da una telecamera.

Anche Cameron da allora è diventato un caso del Prof. Tucker, il quale afferma che da quando hanno aperto il sito per fini di ricerca su vite precedenti, sono già 100 le storie simili a quella del bambino scozzese.

Tucker afferma che:  
«Nel 70% dei casi i bambini ricordano morti avvenute in circostanze non naturali, incidenti o episodi traumatici»
Eventi a causa dei quali sembra che memoria ed emozioni sopravvivano alla morte fisica. E’ tutto da vedere ancora, però, cosa siano queste “memorie ed emozioni”. A proposito lo psichiatra parla di “coscienza”:
«La morte improvvisa del padre è stato un trauma per Cameron. E questo suggerisce che la sua coscienza non è un prodotto del cervello, ma piuttosto un’entità distinta, capace di sopravvivere anche dopo la morte del corpo».
La ricerca continua...

Intanto questa è la storia della reincarnazione di Cameron, che assomiglia moltissimo a quella di Shanti Devi (vedi link), raccontata da Sture Lonnerstrand. Solo che la storia di Shanti viene dall’India, paese dove tutto è possibile, paese lontano dove “chissà se è vero”…

Questa volta, invece, il bimbo reincarnato è scozzese, potrebbe essere uno dei nostri figli, un collega, un vicino di casa. Nonostante questo i media parlano ancora di “il reincarnato” senza riuscire a vedere la possibilità che la storia di Cameron sia la storia di noi tutti esseri umani.

Il reincarnato non è una razza speciale, è una possibilità dell’uomo e di questa possibilità ne abbiamo, a quanto pare, le prove…
Il Prof. Tucker parla di almeno 100 storie di persone che si “ricordano”.

Il fatto sconvolgente è continuare a guardare a Cameron come all’ennesimo “fenomeno”, indi per cui finito lo stupirsi per il “fenomenale” rischia di "morire" anche la sua testimonianza. Oggi, l’assenza di prime pagine con la sua storia, l’assenza o il secondo ruolo della notizia nei Tg, almeno in Italia, significa che dell’”Uomo” a nessuno importa più. Tutto questo dimostra come siamo felici di “dormire” su ciò che “sappiamo già”.

Ciechi verso altre possibilità di esistenza, feroci nel nostro rimuginare il dolore, ostinati nel riportare cronache su cronache di morti, feriti, tragedie, senza mai e poi mai chiederci “cosa c’è dietro quello che vediamo e quello che viviamo”. Siamo talmente sordi ai richiami della realtà, della vita, talmente poco incuriositi da ciò che va fuori dagli schemi mentali millenari dentro cui siamo avvolti, che Cameron e la sua storia, come quella di Shanti Devi e altri come "loro – noi", verranno dimenticati nella quotidianità, verranno archiviati dai media, seppelliti nell’indifferenza.

E’ vero questo? Spero di no, spero che scienziati come il Prof. Tuckman siano sempre più numerosi (e, in fondo, so che lo sono) spero che Cameron continui a “ricordarsi” e che prima o poi al posto di enormi titoli di cronaca nera e politica in prima pagina, possa comparire un titolo come “L’Uomo e le sue infinite possibilità di essere” e che tutti possano capire che non si tratta di un articolo di filosofia…


Francesca Giomo


 

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