lunedì 23 giugno 2014

DNA e memoria genetica

Noi siamo dentro una matrice o gabbia d’oro e da spirale si aziona contenendo in noi parte della nostra natura divina e parte di ciò che nelle vite passate (reincarnazione) abbiamo vissuto.
Possiamo definire questo antico ricordo come un hard Disk dove è contenuta tutta la nostra memoria trascorsa ma sempre viva e riconducibile al presente o meglio: il qui e ora
”.

Spirito è la componente più affine ad Anima e probabilmente quella parte che, mantenendo la memoria di tutte le vite passate, attraverso il loro legame Anima raggiunge i suoi scopi…

Un’ipotesi interessante è quella che nel nostro DNA ci sia immagazzinata ogni tipo d’informazione riconducibile ad ogni esperienza che il nostro corpo fa, anche a livello emotivo. A questo proposito ci sono vari lavori che sembrano confermare questa ipotesi aprendo la possibilità a vari meccanismi secondo i quali ciò possa avvenire. 
 
Per ricordare un particolare evento si deve attivare una specifica sequenza di neuroni al momento giusto. 
 
Perché questo accada i neuroni devono essere connessi per via di giunzioni chimiche chiamate sinapsi. E’ un mistero il come riescano a durare decenni, dato che le proteine nel cervello, incluse quelle che formano le sinapsi, vengono distrutte e rimpiazzate costantemente ...

Il DNA-nucleare (DNA), oltre ad essere responsabile della costruzione proteica e più in generale del controllo metabolico del corpo, comportandosi come una “Antenna Biologica” funziona simultaneamente anche come elemento di comunicazione interattiva.

Infatti ricordando che acidi nucleici DNA e RNA ( ed anche le proteine) hanno proprietà piezoelettriche, in quanto si comportano come semi-cristalli, di conseguenza il movimento che segue alla apertura ed allo svolgimento della doppia elica del DNA, nell'atto di formazione del RNA, modifica ad ogni ciclo di svolgimento le proprietà di torsione, cosi che compressione e stiramento del DNA, divengono azioni che generano polarizzazioni discontinue della tensione bio-elettrica del DNA, ed inducono la produzione di segnali bio-elettrici. Pertanto Il DNA può comunicare a distanza segnali, che sono rispondenti alla sezione di codificazione del DNA, quando essa viene copiata dal RNA, i quali vengono ricevuti per risonanza coerente ad es dal DNA-Mitocondriale (mt-DNA) o da altri operatori biologici capaci di recepire la codificazione dei segnali emessi dal DNA.

La iniziale emissione di segnali piezoelettrici subisce una trasformazione di trasferimento simultaneo di informazione (del tipo di ciò che si verifica nel “Teletrasporto”) in seguito al fenomeno derivante dall'entanglement quantistico di fononi. Pertanto il DNA agisce non solo come memoria protetta della informazione genetica, ma anche come un sistema di comunicazione parallela a distanza che e complementare alla trasduzione per contatto di segnali della codificazione genetica attuata dal RNA. 
Questa informazione parallela viene utilizzata interattivamente dai ricettori del mt-DNA ovvero enzimi ecc..) per per regolare il metabolismo cellulare fino al programmare la “apoptosi” della cellula.

Recentemente alcuni ricercatori hanno individuato nei processi di metilazione la possibilità di bloccare alcune sequenze del DNA; tale reazione biochimica, pertanto permette di evitate la polarizzazione di alcune sezioni della doppia elica e quindi impedisce l'attuarsi della attività parallela di comunicazione interattiva del DNA-Antenna. Probabilmente, come conseguenza dei processi di metilazione della sezioni attive nella espressione del DNA, la dinamica delle trasformazioni del flusso di informazione cerebrale viene stabilizzata in una ri-organizzazione esattamente riproduttiva e quindi più stabile che favorisce il passaggio tra la memoria a breve a quella a lungo termine.

Il fisico quantistico russo Peter Gariaev nei suoi stidi di Wave Genetics, chiama l'azione di comunicazione a distanza del DNA con il nome di “Phantom Effect”, ed egli ritiene che il pensiero possa interagire nella espressione del DNA, fino a poter controllare la sua corretta ricostruzione, non solo agendo nel rafforzamento delle memorie ma anche come azione terapeutica, cosi che un atteggiamento mentale positivo si pensa possa avere una azione benefica nella guarigione dal cancro. Dobbiamo ritenere che tale azione abbia un valore probabilistico non nullo, ma certamente è ancora di difficile comprensione allo stato attuale di sviluppo del del Bio-vitalismo, ciò in quanto ogni passaggio di trasformazione della bio-informazione, viene precisamente codificato, così che i processi inversi di decodificazione e ricodificazione che vanno a ritroso dal pensiero al DNA divengono alquanto improbabili.

Il fisico quantistico russo Peter Gariaev nei suoi stidi di Wave Genetics, chiama l'azione di comunicazione a distanza del DNA con il nome di “Phantom Effect”, ed egli ritiene che il pensiero possa interagire nella espressione del DNA, fino a poter controllare la sua corretta ricostruzione, non solo agendo nel rafforzamento delle memorie ma anche come azione terapeutica.
 
 

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