giovedì 21 agosto 2014

In mezzo scorre la fogna.

Nelle 3d attuali c’è una fortissima correlazione ciclica, tra individuo ed “escrementi” (con tutto il rispetto)
Consulente fiscale: Lei è un ignorante!
Cavalier Torquato Pezzella: In materia fiscale!

I tartassati
È impossibile, infatti, negare che… sia la "natura" che l’alimentazione "naturale" della società umana, siano basate sul (ri)circolo basilare dello “scarto organico”. Qualcosa che è meglio inquadrabile attraverso il motto (certamente, più "pulito"):
cenere sei e cenere ritornerai”.

Ecco, prima del discorso legato alla cenere, anch’essa molto fertile, c’è quello legato al... sottolivello della “cacca”. Ossia, tutto quello che diventa concimazione ed, in seguito, “base” per la (ri)fornitura/(ri)fioritura naturale di nuova "alimentazione"
Non si butta via niente” in natura. La società sprecona è qualcosa di (in)naturale, in queste 3d. Infatti, se tu concimi la terra coi tuoi escrementi, la terra li (ri)converte in… cibo. Più mangi (consumi) e più (ri)fornisci la terra di elementi "fertili".
Wow:
una vera e propria "magia" o… una tecnologia molto sottile scambiata per altro, vista una certa abitudine al classificare ed al fermarsi di fronte a ciò che, sembra, “senza età ed immutabile” (una sorta di complesso ancestrale "naturale").
Da qualsiasi forma di “scarto naturale” deriva del nuovo cibo


Il “nuovo”, in realtà… non è davvero nuovo, semmai è un rinnovato (ri)composto, però, ben “confezionato ed imballato”. La natura ha una vena artistica molto profonda e sensibile. I colori, il "packaging", la qualità ed abbondanza, la ricchezza e varietà dei contenuti e dei principi attivi… è semplicemente sbalorditiva.
Un dato di fatto, che l’industria umana tenta di (re)plicare da molto Tempo, senza però (ri)uscire a cancellare definitivamente quel “sapore di fondo industriale”, che le proprie imitazioni naturali (ri)portano in sé, proprio come un “marchio di fabbrica”.
Qualcosa che sembra, allora, (pre)visto e, a sua volta, dunque... "naturale"...
Il ciclo naturale è fondato sul (ri)utilizzo di quello che c’è, di quello che (visto l'alto numero apparente) viene “scartato” in primis dalla società umana, animale, vegetale, etc.

Ora, celebrata questa profonda funzione, resta aperto il discorso relativo al produrre rifiuti in quantità sempre più industriale. Ogni umano è un “sacco che cammina” (tralasciamo gli animali che, poveretti, dipendono sempre di più da ciò che l’umano gli propina). E, in questo “sacco” che cosa c’è?
Beh… materia più o meno organica (visto l’inquinamento d’ogni tipo presente nel tutto) che fermenta e fertilizza in corpo. Una vera e propria discarica auto contenuta ed auto cancellata dalla vista propria ed altrui
Qualcosa che se non (ri)lasciato esternamente, nell’ambiente, porterebbe il corpo a riempirsi di sostanze tossiche, seppure "naturali". 
Quindi, ogni giorno, miliardi di esseri umani (ri)lasciano questi scarti nell’ambiente. Nella società moderna attuale, l’umano non si preoccupa di chiedersi dove diamine vada a finire tutta questa “produzione”. Infatti, si rimane tranquilli nel pensare che ci sia qualcuno, che ci abbia già pensato ed organizzato le cose in maniera tale da lasciare la società linda e profumata, mentre - per miracolo - tutta questa “roba” sparisce e viene mantenuta lontana dagli occhi e dalla sensibilità dei nasi.
Mentre la società si profuma coi deodoranti di ogni tipo, al di sotto delle proprie città e dentro ai propri corpi, la situazione è ben diversa da quello che si potrebbe comprendere, limitandosi all’osservare ed al fiutare solo ciò che permette il livello di superficie sociale (prospettiva).
Le fognature sono una "conquista" nemmeno tanto moderna. La “cloaca maxima” esisteva già in epoca romana. Tuttavia, l’immagine che giunge attualmente del medioevo, ad esempio, non lascia molto spazio all’immaginazione, nel momento in cui si osa pensare al come fosse l’igiene a quei Tempi. Bah… ne è passata di acqua sotto ai ponti, vero? Sei portato a pensare in questo modo. Le malattie di “una volta”, legate alla mancanza di igiene, oggi sono solo un (ri)cordo.
E, per questo, senza che tu abbia fatto nulla di concreto, oggi ti (ri)trovi in una società attrezzata, sotto a tutti i punti di vista, per fare scomparire i propri scarti come per opera magica. Probabilmente, ti accorgi che esiste la fogna solo quando devi pagare l’omonimo balzello, inserito nella bolletta dell’acqua potabile. La fogna è una parte del business dell’intrattenimento
Dentro di te, inoltre, c’è un’altra piccola “fogna”: quella del colon, che… con la tua alimentazione “super”, ad alto contenuto di “muco” (colla), non riesce più a smaltire tutto il carico (ci sono immagini emblematiche in Rete, da "shock ancestrale").
Nel Tempo, dunque, le pareti dei “tubi” che ci sono dentro di te, preposti al ruolo “ingrato ma necessario, ormai” di conduttori di escrementi sino al punto di “uscita”, si ispessiscono diventando dei ricettacoli per altri tipi di Vita, che si forma – dunque – in loco, come se venisse teletrasportata da qualche parte non ben specifica.

Per (ri)capitolare, esiste una fogna:
sia fuori di te
sia dentro di te.
Per la precisione, tale fogna è:
sempre sotterranea
sempre nascosta.
Forse, per una questione di “buon gusto” naturale?
 
Anche. Ma non solo:
il fatto che esista una simile realtà, significa frattalmente che non tutto è alla tua vista, che il tuo fare di superficie determina e scatena (re)azioni, conseguenze, effetti collaterali, etc. che, in seguito, vengono a farti visita o, meglio, (ri)tornano da te (ti raggiungono)...
Se pensi, ad esempio, che il bel pane che vedi sulla tavola imbandita elegantemente, si forma anche grazie alla concimazione del campo, con i tuoi escrementi, beh… ti passa subito l’appetito. Vero? Forse, da questo punto di vista, è meglio pensare a degli informi concimi chimici!

Eppure il Mondo va avanti così da… “sempre”.

Queste 3d non ti "perdonano" nulla:
ogni tuo comportamento ti viene sbattuto sul muso, ti viene a (ri)trovare. E, mentre la natura funziona così, per altri versi c’è qualcosa d’altro, che ti convince a continuare con certe abitudini, che sai perlomeno essere “esagerate”.
Non devi più mangiare? Sarebbe meglio ma, in attesa che questo accada e che il corpo si (ri)adatti (è così), dovresti perlomeno iniziare a “mangiare di meno” (la percentuale di sovrappeso nel Mondo è terribile e non emerge nelle medie, perché altrimenti entri nel paradosso del “calcolo della media dei polli procapite").
L’economia è basata sul calcolo del Pil, ossia, della capacità pro capite di “divorare il Mondo”. Per cui, ti dicono, di consumare sempre di più, perché altrimenti… “viene giù tutto, il tetto della casa di cade in testa, etc.”.
E tu ascolti. Ah, se ascolti! 
Il cibo (ri)elaborato industrialmente è sempre più accattivante (buono al sapore ed al gusto) ed è, dunque, irresistibile. Tutto ciò si inserisce in un contesto sociale, teso a faticare sempre meno o, meglio, ad ottenere dei risultati senza rinunciare a nulla (mentre si “lavora”). Infatti, si vuole dimagrire mangiando o “dormendo”. Si vogliono i muscoli senza fare esercizi, (ri)correndo agli elettrostimolatori… da indossare mentre si fa altro.
La presenza di fiumi di escrementi sotto al livello della superficie, oltre che a preservare dall’odore (di quello che si è più o meno avidamente divorato) e dalla vista… che altro significa? Beh… come minimo che:
esiste qualcosa che è dappertutto ma che “non si vede”.
Ciò, che cosa ti (ri)corda? Ancora il concetto di “Dio”? Sì, ma anche quello del Nucleo Primo. Sei sempre “”. Dove pensi di essere andato o di (ri)trovarti?
Qualcosa che ti rende immondo, nonché, (in)diretto trasportatore di “scarti di lavorazione”. Qualcosa che ti tiene coi piedi fissati saldamente al suolo, che ti consegna il “conto” per ciò che hai “consumato” prima. È una questione Temporale/Ciclica che, prima o poi, torna sempre a bussare alla tua porta.

Se la pubblicità fosse davvero “progresso”, inizierebbe a "lavorarti" in questa maniera:
mangi come un ossesso? Sei sempre di più un sacco pieno di m….!
Questo messaggio (ri)suonerebbe molto forte dentro di te ed il “buon campione”, che ti venisse a dire di “fare come me”, lo manderesti davvero a “quel paese”. Ma per ora non accade nulla di tutto questo e tu sei sempre (ben/pre)disposto ad accogliere in te, solo il lato “buono” della questione. Quello che, per inciso, se ne frega delle conseguenze, del “poi”, che altri hanno già pianificato per te e per il tuo avvenire sempre più superficiale e “inerte”.
Ma è davvero sempre così? La società è davvero così ben mantenuta a distanza dalle proprie responsabilità?
Davvero non riesci a… “fiutare nulla”?
Beh… allora ci pensa SPS a rammentarti che:
nella tua Vita, con quasi matematica certezza, ti è capitato di fare un bagno a Rimini o nei suoi dintorni. Sì? No? Non (ri)cordi? Non importa, perché prima o poi potresti essere “costretto” a farlo, oppure ciò potrebbe accadere ai tuoi figli (è una minaccia in-diretta)...
Che ne dici di pensare, anche solo per un attimo, di “fare il bagno nell’acqua fertilizzata dagli scarichi della fognatura"? Come? A te è successo di essere andato a Rimini, ma negli anni sessanta? Non importa, perché la situazione è così da "sempre"! Ok?
Rimini e zone limitrofe (e, a livello frattale, puoi estendere la zona a livello di quasi totalità delle coste) costituiscono una rinomata località turistica, che non ha davvero bisogno di alcuna pubblicità. I prezzi sono appetibili, l’accoglienza è ottimale, l’ambiente è piacevole. Che vuoi di più? Allora, portaci tutta la famiglia… d'altronde le devi fare queste ferie o no? Forse è meglio non farle…
Rimini & co. (ri)entrano, più o meno direttamente, nell’ambito (ri)conoscimento delle varie colorazioni di bandiere virtuali, che vengono assegnate di anno in anno da fantomatiche organizzazioni, solo sulla carta “superpartes” ma che, in realtà, fanno della propria presenza ed opera un business nel business (come procedura AntiSistemica vuole).
Infatti, la zona del "riminese" ottiene regolarmente sia la bandiera verde (Rimini) che quella blu (Bellaria/Igea Marina). Che cosa significa? 
Che “sulla carta” le acque ed, in generale, la “zona delle infrastrutture” offre una eccellente qualità in termini, tra l’altro, di “sicurezza”
Ora, visto che ci tieni alla tua salute, che hai due settimane di ferie all’anno, che comunque costano, che spalmi i tuoi figli con creme di "protezione" e che li fai andare in acqua solo dopo tre ore dall’avere mangiato, etc., che ne diresti di sapere che, quando ti/vi buttate in acqua, lo fate in un mare nel quale - ogni volta che piove troppo - vengono aperte le fognature che, dunque:
si (ri)versano dove, in seguito, farai il bagno tu e la tua famiglia?
Certo:
le autorità si affrettano a (2) affermare che i colibatteri si dissolvono entro diciotto ore (3) che gli scarichi sono lontani dalle zone di riferimento per la balneazione (4) che il problema è in fase di risoluzione (2020), etc.
E il punto (1)? Eccolo:
che la situazione è così da "sempre", per cui… non è mai stato diverso, per cui è… “normale”, visto che nessuno è mai morto di qualcosa che possa essere messo in relazione all’avere fatto il bagno a Rimini.
Gli interessi, che stanno sotto, si sprecano e la “riviera” ha preferito sviluppare ogni altra forma di “servizio”, piuttosto che rimediare a qualcosa che si annida nelle fondamenta della città (del resto, anche la tecnologia che muove i motori, è vecchia di almeno un secolo)...
Nulla di nuovo sotto al Sole, dunque. Per cui… essendo tutto "normale", continueranno a piovere incredibilmente anche le bandiere di ogni colore. E “tu” continuerai a pensare a questa zona “altamente inquinata” nella maniera esattamente contraria rispetto alla solida ed “alitosa” realtà.
Se, ad esempio, la bandiera blu viene assegnata ad una zona vicina a Rimini, sarai colto da un simil pensiero:
se Bellaria/Igea Marina hanno la bandiera blu, vuoi che Rimini abbia le acque inquinate?
Non pensi, invece:
se Rimini ha le acque inquinate, anche Bellaria/Igea Marina non staranno meglio!
Perché pensi in questi termini?
Per una seria infinita di motivi, ma soprattutto perché ti hanno programmato a pensare così. Hai dei ricordi tuoi e la pubblicità è dappertutto. Solo che, i tuoi ricordi sono il frutto di una omissione di verità, che (non) ti raggiunge e… la pubblicità è qualcosa (una azienda) che viene pagata per dirti delle cose secondo la prospettiva di chi paga e non, certamente, dal punto prospettico di quello che “dovresti sentire centralmente rispetto a te stesso”.
Di te non si butta via niente! Come, del resto, per il maiale (il tuo frattale sociale).
Bene (diciamo così). Ora passiamo alla documentazione, ossia, alla fase pratica della questione… 
Ultimamente, tutto è (ri)partito da un video di un "coraggioso" del posto, che non ha esitato a (ri)prendere ciò che sapeva accadere da “sempre”, ossia, lo scarico in mare della fognatura in seguito alle piogge che avevano gonfiato oltremisura la capacità di raccolta e smaltimento delle acque totali.
La situazione è un mix esplosivo di malaffare e di “polvere spazzata sotto al tappeto”, irresponsabilità a scaricabarile, dove la popolazione “è a conoscenza ma è impotente” e dove il turista molto spesso “non sa”

SPS, ora, lascia parlare la cronaca reale e la relativa "guerra tra poveri" (immergiti anche in ciò!)...




Il video sulle fogne nel mare di Rimini diventa virale, è polemica tra i bagnini.
Emergenza. È la parola chiave di questa estate riminese. Emergenza maltempo, con il violento temporale che nei giorni scorsi si è abbattuto sulla città, allagando strade e sottopassi e provocando seri problemi alla circolazione. A questa si lega un'altra emergenza, quella delle fognature che riversano i loro liquami nel mare di Rimini, impedendo la balneazione ai turisti.
Acque nere e maleodoranti che vengono immesse in mare, a pochi chilometri dagli ombrelloni e dagli stabilimenti di quella che da sempre è considerata la capitale dell'estate italiana. Uno spettacolo spiacevole che un bagnino riminese ha ripreso, caricando il video in Rete, diventato immediatamente virale

In soli due giorni il video ha ottenuto tantissime visualizzazioni e condivisioni, suscitando commenti contrastanti. Da una parte lo sdegno di molti, turisti e residenti, nel trovarsi nuovamente di fronte a questa annosa questione; dall'altra la polemica degli altri bagnini che non hanno apprezzato la denuncia del loro collega. "Così ci tiriamo la zappa sui piedi", avrebbe commentato Mauro Vanni, presidente degli operatori del salvataggio, sottolineando come il problema fognario di Rimini sia vecchio, quindi "che senso ha fare del terrorismo?".
Una questione di immagine da tutelare, per salvaguardare un'estate che già stenta a decollare proprio a causa del maltempo. In realtà, non si tratta solo di estetica:
i batteri fecali che si trovano in mare sopravvivono per giorni nelle acque e sono altamente pericolosi per la salute dei cittadini e dei turisti.
Il divieto di balneazione diventa dunque non solo necessario, ma obbligatorio:
bandiere rosse ovunque, dall'apertura degli scarichi per almeno 18 ore successive, in 9 zone balneari su 14.
L'emergenza emerge a galla. Ma ancora una volta è un'emergenza ciclica, che ritorna ogni volta che piove su Rimini: 
non riuscendo a sostenere la mole d'acqua, viene dato l'ordine di aprire le fognature, riversando l'acqua in eccesso direttamente a mare, senza passare dal depuratore.
Una prassi che va avanti dagli anni Cinquanta, perchè Rimini ha un sistema fognario unico e indifferenziato e gli scarichi in mare sono necessari per evitare gli allagamenti.
La soluzione ovviamente c'è ma è economicamente inavvicinabile:
sdoppiare il sistema fognario, un'opera che al Comune costa intorno ad 1 miliardo di euro, da spalmare in almeno 20 anni di lavori.
In alternativa, il Comune sta portando avanti un "piano della salvaguardia della balneazione", un progetto da 154 milioni di euro, in collaborazione con Hera - società che gestisce i servizi idrici in Emilia Romagna - e Romagna, da terminare entro il 2020.
Link 
 
Si sta facendo qualcosa? Sembra di sì, però "sulla carta"... e di tutto il pregresso che si può dire? Si apprezza la buona volontà ma tutto ciò mette ancora di più in mostra la collusione di poteri che ti adoperano sottilmente, perché sei prezioso
È con Metodo Indiretto, questa volta, che devi operare
Tutto attorno a te è reso diverso dalla propria e più autentica valenza. Tutto mente perché fa capo ad una “mente”, suddivisa in molte altre... per via di un modello di ricezione del segnale (in)diretto, che tende a dividere e, dunque, ad uniformare. Non è un paradosso ma qualcosa che comprendi molto bene se inserisci nello “Spazio/Tempo” un operatore centrale non osservato come quello del Nucleo Primo.
Le ultime news: Link
Il pregresso (occhio alla data)...

Perché è nata l'associazione Basta Merda in Mare?

Basterebbe solo questo articolo, il primo della nostra ampia rassegna stampa, a coprire di vergogna tutte le amministrazioni riminesi che si sono succedute negli anni.
Era il 1990, e l'allora sostituto procuratore della Repubblica Roberto Sapio, con tre sole parole, in seguito a un'inchiesta della procura durata un anno, tolse l'alibi dell'ignoranza a chiunque si sarebbe dovuto occupare della soluzione del grave problema degli scarichi a mare:
"ORA TUTTI SAPPIAMO".
Basta Merda in Mare dal 2000, prima come comitato (ma il nucleo fondatore era già in azione dai primi anni novanta) poi come associazione di volontariato onlus, si batte per giungere alla soluzione della più grave emergenza ambientale della città: le fogne.
Le fogne sono l'intestino di una città, sono quelle che se strutturate a dovere impedirebbero l'edilizia selvaggia, le cementificazione, l'urbanizzazione scriteriata, e quindi la distruzione del verde e l'inquinamento nel nostro territorio.
Le fogne sono il collo di bottiglia da cui tutto deve passare.
E se non le si costruiscono, se non si separano le acque chiare da quelle scure, se non si fanno investimenti, la merda va e continuerà ad andare in mare e sulla spiaggia, senza riguardo per nessuno, specialmente per i bambini, dopo ogni pioggia, ma anche con il sole (come più volte è accaduto). 
A Rimini la situazione è certamente migliore che nella maggior parte delle città italiane, essendo il problema fognario, da nord a sud, una delle aree più critiche del sistema Italia. Ma Rimini è anche e soprattutto una grande città di turismo e vogliamo essere i primi ad aver risolto definitivamente il problema; perché possiamo, se ci fosse la volontà politica.

Da qualche anno, tuttavia, qualcosa sta cambiando, grazie soprattutto a noi. 

Dopo lo storico Consiglio Comunale Aperto del 2010, chiesto e ottenuto da Basta Merda in Mare e che ci ha visto protagonisti...  dal 2011 l'atteggiamento della politica per la prima volta in decenni è cambiato, e oggi a Rimini è in corso d'opera quello che sulla carta è il più grande intervento di riqualificazione fognaria in Italia, intervento che dovrebbe concludersi nel 2020 con l'eliminazione di tutti gli scarichi, e con già la riduzione del 50% degli stessi entro il 2016. Stiamo continuamente monitorando la situazione (così come stiamo facendo da oltre 20 anni), controllando ogni passaggio, con l'augurio che tutto possa procedere senza intoppi…

Link
  • sulla carta
  • dovrebbe concludersi nel 2020
  • con l'augurio che tutto possa procedere senza intoppi
  • la riduzione del 50% degli stessi entro il 2016...
Al prossimo cambio elettorale che cosa accadrà?

Sulla carta”: He. He. He
Intanto, ora che la “politica” ha (ri)conosciuto il problema… come si spiegano le attuali bandiere verdi e blu? Con così tanti punti di scarico "fuorilegge" a mare, come è possibile? (domanda metaforica)...
La mappa degli scarichi… 
Link 
Punti di scarico. Link
Inquinamento, foci di fiumi e torrenti nel mirino: ecco i 7 punti "fuorilegge".
Sono sette i punti risultati “fuorilegge”, di cui cinque “fortemente inquinati”, rispetto agli 11 monitorati lungo 141 chilometri di costa emiliano-romagnola, nei quali è stata evidenziata una carica batterica al di sopra dei valori consentiti dalla legge. Nel mirino finiscono in particolare le foci di fiumi e torrenti, ma in due casi anche i prelievi effettuati in prossimità di spiagge hanno evidenziato la presenza di acque inquinate da scarichi non depurati adeguatamente.
Se da un lato le precipitazioni che hanno interessato il territorio nei giorni precedenti il campionamento possono aver in qualche modo “alterato” il risultato delle analisi, dall’altro è evidente che le criticità riscontrate non sono di certo nuove in questa regione e riguardano allo stesso tempo sia i Comuni costieri che quelli dell’entroterra. Si tratta di esempi che testimoniano come - anche in una regione come l’Emilia-Romagna in cui esiste un alta percentuale di depurazione dei reflui urbani - sia necessario non abbassare la guardia sul fronte del controllo degli scarichi, soprattutto in caso di precipitazioni, durante le quali il sistema depurativo va in tilt. 

È questa la fotografia scattata dalla celebre campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al contributo del Coou, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, che in questi giorni ha fatto tappa in Emilia Romagna. L’istantanea sulle acque costiere dell’equipe tecnica della Goletta Verde è stata presentata questa mattina, in conferenza stampa a Marina di Ravenna, da Lorenzo Frattini, presidente Legambiente Emilia-Romagna; Simone Nuglio, portavoce Goletta Verde e Giacinto De Renzi del Circolo Legambiente Ravenna.
I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente nei giorni 29 e 30 luglio scorso. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori.
Cinque, come detto, i punti monitorati che hanno riportato un giudizio di “fortemente inquinato”.
Si tratta dei prelievi eseguiti alla foce del fiume Conca a Misano Adriatico; alla foce del torrente Marano a Riccione (un dato che Goletta Verde riscontra ormai da diversi anni); alla foce del canale sulla spiaggia di Torre Pedrera/Bellaria-Igea Marina e alla foce del fiume Ausa di Rimini; alla foce del canale navigabile Porto Garibaldi a Comacchio.
Due, invece, i punti risultati “inquinati”: alla spiaggia a sud della foce del fiume Uso (località Igea marina/Bellaria) a Bellaria e alla spiaggia a nord della fiume del fiume Rubicone (località Gatteo a mare) di Gatteo...
Per quanto riguarda la città di Rimini, si continuano a registrare le criticità sulla depurazione:
anche quest'anno dopo le forti piogge i fiumi si sono trasformati in vere e proprie cloache.
Link 
Quanto dista Viserbella dalla "bandiera blu" di Bellaria/Igea Marina?
Il fiume Uso è risultato "inquinato". Dove sfocia?
Bellaria/Igea Marina si trovano ad "un tiro di schioppo" da Rimini. Inoltre vista la vicinanza di Viserbella e della foce del fiume Uso, esse sono forse immuni all'inquinamento?
Assegnare la bandiera blu a Bellaria/Igea Marina è come attirare il turismo familiare in tutta la zona. A questo link c’è il pdf di tutte le assegnazioni delle bandiere blu per il 2014. 

Nell’immagine puoi vedere che seppure Rimini non ha ricevuto la bandiera blu è, comunque, riportata in quanto capoluogo di riferimento. Sottilmente, chi legge accoglie in sé il nome della località in questione, anche se non direttamente interessata dal riconoscimento

Bandiere blu 2014, 269 spiagge eccellenti.
Presentata la classifica delle spiagge migliori d'Italia. 21 spiagge in più del 2013.
Buone notizie per chi ha scelto di rimanere in Italia per le vacanze. Quest’anno ci saranno ben 269 spiagge con mare cristallino tra cui scegliere.
Spiagge e comuni (in tutto 140; 5 in più dell’anno scorso) che potranno fregiarsi della famosa "bandiera blu":
il riconoscimento internazionale della Fondazione per l’educazione ambientale (Fee), assegnato oggi nella 28esima cerimonia di premiazione alla presenza dei sindaci.
La classifica.
A guidare la classifica è, anche quest’anno, la Liguria con 20 località premiate. Seguono la Toscana e le Marche, rispettivamente con 18 e 17 comuni. Campania e Puglia confermano invece le 13 e 10 bandiere dello scorso anno, mentre l'Abruzzo ne perde quattro scendendo a 10. Dietro ci sono le 9 bandiere dell’Emilia Romagna, le 7 di Veneto e Lazio mentre la Sardegna conquista appena 6 riconoscimenti. Tra le bocciature spiccano quelle di Porto Recanati, Rodi Garganico, Alba Adriatica e Sanremo.

Le bandiere blu vengono assegnate anche ai laghi. In questo caso la classifica è guidata dal Trentino-Alto Adige con cinque comuni. Lombardia e Piemonte conquistano invece una sola bandiera.

Premiati anche 62 approdi turistici per “la qualità e quantità dei servizi erogati nella piena compatibilita' ambientale”.

Le regole
Tra le regole che le località devono rispettare per essere premiate ci sono: il rispetto della raccolta differenziata, la depurazione delle acque reflue e della rete fognaria che deve coprire almeno l’80% del territorio. E ancora: alta qualità delle strutture alberghiere, la presenza di aree pedonali e ciclabili, servizi balneari e spazi dedicati all'educazione ambientale nelle scuole e fra i turisti.
Link
  • bandiere blu 2014, 269 spiagge eccellenti 
  • spiagge migliori d'Italia
  • quest’anno ci saranno ben 269 spiagge con mare cristallino tra cui scegliere
  • il riconoscimento internazionale della Fondazione per l’educazione ambientale (Fee), assegnato oggi nella 28esima cerimonia di premiazione alla presenza dei sindaci...
Ma... ti rendi conto?
Come viene assegnata la “bandiera blu”?
Il Questionario Bandiera Blu si compone di nove sezioni, come di seguito indicato:
A. Notizie di carattere generale
B. Certificazione Ambientale
C. Qualità delle acque di balneazione
D. Depurazione delle acque
E. Raccolta differenziata dei rifiuti
F. Ambiente ed Educazione
G. Turismo
H. Spiaggia
I.  Lo stabilimento balneare
J. Pesca professionale…
Link 
Ma che razza di ipocrisia c'è sotto? Quali interessi? 
Premiazione alla presenza dei sindaci...
Il solo “Punto B” sarebbe sufficiente per cassare qualsiasi richiesta fuori luogo (non parliamo dei "Punti C e D"). E invece, ciò, non è mai sufficiente. Perché? Beh… perché si preferisce evitare di "darsi la zappa sui piedi", no? 
Perchè "farsi del terrorismo", visto che si tratta di una questione "vecchia"?
Non importa se, poi, tu ne paghi le conseguenze in termini reali, partendo da una situazione (s)falsata, da ogni sorta di deviazione sotterranea. 

Comunicato dell'associazione Basta Merda in Mare.
Rimini, 27 novembre 2009
Il comunicato è apparso in articoli di redazione su La Voce di Romagna e sul Corriere Romagna il 28 novembre 2009.
"Purtroppo, è ormai noto che il mare, sottocosta, subisce prevalentemente le conseguenze della scarsa efficienza della rete fognaria e dei sistemi di depurazione. Stanno per arrivare le norme Cee che metteranno a rischio la balneazione!
8 anni di indifferenza!
8 anni di negligenza!
Dove sono stati, cosa hanno fatto in questo tempo i nostri uomini politici, i nostri Amministratori?".

Sembrano parole tratte dal dibattito attuale vero?
Risalgono invece a 25 anni fa, alla stagione 1983-84 e provengono da un allarmante manifesto prodotto nientemeno che da Aia, allora presieduta da Petrucci (1984), con cui era stata tappezzata l'intera città e che ci testimonia un'associazione albergatori che se avesse continuato su questa linea avrebbe aiutato non poco a risolvere il problema
Invece ancora nel 2000, con un "curioso" arretramento culturale, Aia si disinteressava sostanzialmente della cosa, limitandosi a chiedere a "Basta Merda in Mare" di cambiare nome. E dire che 16 anni prima il loro manifesto si chiudeva con le parole:
"Occorre prendere provvedimenti, e subito"!
Questo manifesto che ci arriva dal passato rappresenta un'ulteriore conferma di quel che noi abbiano sempre sostenuto, e che cioè il gioco dello scarica barile sul tema fogne, tanto caro a Ravaioli e Melucci, non funziona perché tutti i sindaci hanno avuto le loro colpe.

25 anni fa ci si chiedeva dove erano stati i politici negli 8 anni precedenti? Ma 1990 il sostituto procuratore Sapio gridava "Oggi tutti sappiamo". 
Ancora nel 95 Chicchi finiva sotto processo, e i disastri di oggi sono più che mai sotto i riflettori.

Ma chi erano dunque, i nostri amministratori di allora ai quali venivano rinfacciate tante mancanze con argomentazioni tanto simili a quelle che ieri venivano dirette a Chicchi e oggi a Ravaioli?...

Link 
  • stanno per arrivare le norme Cee che metteranno a rischio la balneazione (il "rischio" è legato all'interruzione dell'interesse privato e non inerente alla salute pubblica)
  • nel 2000, con un "curioso" arretramento culturale, Aia si disinteressava sostanzialmente della cosa (Perchè? Perchè la lobby ha avuto rassicurazioni "europee", che nulla sarebbe fondamentalmente cambiato, come in effetti è regolarmente accaduto)
  • tutti i sindaci hanno avuto le loro colpe
Non solo. Anzi… "di più":  
le autorità che ruolo (ri)vestono, allora?
È una catena che si (ri)copre stando "vicino vicino"; un anello copre l’altro e tutto funziona così. Il caso di Rimini è “solo” il frattale della situazione generale 3d.

Da qua si può scaricare del materiale informativo dall'associazione...
Bellaria-Igea Marina (Rimini), inoltre, è anche "Bandiera Verde".

Vacanze in famiglia.
Bandiere verdi, le 83 spiagge italiane a misura di bambino.
Su indicazione di 147 pediatri sono state individuate le località baleneari ideali per gli "under 18". Da Nord a Sud dell'Italia sono state assegnate 83 bandiere verdi
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Non tutte le spiagge sono uguali per le vacanze in famiglia. Lo sanno bene i genitori alle prese con pargoli attivi e spericolati. Ma per passare delle vacanze tranquille a prova di bambino, c’è un mappa delle 83 migliori località balneari in Italia, realizzata su indicazione di 147 pediatri.
L’elenco è stato stilato seguendo diversi criteri:
acqua pulita e bassa vicino alla riva, sabbia per costruire castelli e torri, giochi, presenza di bagnini per la sicurezza, ma anche gelaterie, pizzerie e spazi per lo sport nei dintorni.
Valutate tutte queste caratteristiche viene costruita la mappa pediatrica del mare per i bambini e vengono assegnate le bandiere verdi che indicano le mete ideali per gli "under 18".

I criteri per la scelta.
“I requisiti delle località di mare per i bambini sono piuttosto semplici: sabbia meglio di sassi e rocce, un po' di spazio fra gli ombrelloni per giocare, acqua che non diventi subito alta in modo che possano immergersi in sicurezza", dice il pediatra Italo Farnetani, che ha curato il lavoro verificando i risultati ottenuti in rilevazioni precedenti. I pediatri hanno sempre privilegiato le spiagge attrezzate dove ci fosse la presenza degli assistenti di spiaggia, indispensabili per intervenire in caso di emergenza, e per la garanzia di pulizia. "Viene presa in considerazione anche la presenza di un bar - aggiunge Farnetani - che possa rispondere alle varie esigenze, per esempio per lo spuntino di metà mattinata, la merenda, oppure anche per scaldare latte o altri pasti per i più piccini".

Per i bimbi fino a 3 anni.
Nell'elenco di quest'anno sono evidenziate anche alcune località adatte ai genitori che hanno figli con meno di 6 anni. Perché "i bambini fino a 3 anni giocano soprattutto da soli e fino a 6 anni si divertono più con i genitori che con i coetanei. In questa logica – spiega Farnetani - se i genitori vogliono scegliere una spiaggia isolata, in mezzo alla natura, spesso in paradisi terrestri, possono farlo più facilmente, ma il consiglio è di farlo solo quando il bambino ha meno di sei anni. Dopo infatti cercherà la compagnia di altri bimbi".

Nessuna regione italiana che si affaccia sul mare resta esclusa dalla mappa. Da Nord a Sud, ecco l’elenco completo delle 83 spiagge ideali per le vacanze delle famiglie con bambini...

Emilia Romagna:
Bellaria-Igea Marina (Rimini), Cattolica (Rimini), Cervia-Milano Marittima-Pinarella (Ravenna), Cesenatico (Forlì Cesena), Riccione (Rimini)...
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Certo che uniformare gli "under 18" ai bambini, fa un po' ridere.
I criteri per la scelta.
“I requisiti delle località di mare per i bambini sono piuttosto semplici: sabbia meglio di sassi e rocce, un po' di spazio fra gli ombrelloni per giocare, acqua che non diventi subito alta in modo che possano immergersi in sicurezza", dice il pediatra Italo Farnetani, che ha curato il lavoro verificando i risultati ottenuti in rilevazioni precedenti. I pediatri hanno sempre privilegiato le spiagge attrezzate dove ci fosse la presenza degli assistenti di spiaggia, indispensabili per intervenire in caso di emergenza, e per la garanzia di pulizia.
"Viene presa in considerazione anche la presenza di un bar - aggiunge Farnetani - che possa rispondere alle varie esigenze, per esempio per lo spuntino di metà mattinata, la merenda, oppure anche per scaldare latte o altri pasti per i più piccini"…
Viene tenuto tutto presente, tranne l’esistenza di “merda in mare”, sotto forma di invisibili colibatteri & co. In quel caso la "sicurezza" non vale...
La “garanzia di pulizia” viene tenuta in considerazione solo per quanto (ri)guarda la spiaggia… Sigh! Che tristezza...
Il pediatra è una specie di "robot tangenziale", che diffonde parziali perle di saggezza. È nell’immaginario collettivo che si va a creare la visione ideale di qualcosa e “Rimini/la riviera" sono universalmente (ri)colorati di allegria, buonumore, divertimento, buon cibo, etc.
Il resto non trova spazio (d)entro a questa immagine, nella quale “vivi”…
Chi, in un simile "marasma d'(in)certezze", dunque, sembra soggetto a prese di posizioni “razziste” ed, invece, è maggiormente tutelato rispetto agli umani?
Rimini: hotel e spiaggia perfetti, ma divieto di balneazione per i cani.
Primo anno di vacanza insieme ai nostri cani, Samy meticcia taglia piccola e Orion cucciolo di 6 mesi. Preferiamo non andare troppo lontano (soprattutto per il piccolo) e decidiamo per Rimini...
Per quanto riguarda la spiaggia, noi eravamo al bagno 81 che è completamente attrezzato per loro. Vi sono gli ombrelloni con recinto dove poter stare con i cani liberi e altri ombrelloni senza recinto dove i cani dovevano stare al guinzaglio attaccati all’ombrellone, fontanella per lavarli, ciotole per l’acqua e innaffiatoi e sacchettini per le deiezioni.
Inoltre è presente un’area giochi dove potevano giocare con gli altri cani:
si sono proprio divertiti e abbiamo conosciuto tanti amici a 4 e 2 zampe.
Unica pecca, il comune di Rimini, non permette il bagno in mare ai nostri amici pelosi se non alla mattina presto e alla sera tardi.
La proprietaria dell’hotel ci ha detto che si sta battendo con altri albergatori per permettere l’accesso in mare ai 4 zampe, speriamo che l’anno prossimo possano fare il bagno insieme a noi
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Certo, perchè se gli animali facessero il bagno nel mare, nelle ore di punta, lo "inquinerebbero".

Che dire, poi, dei consigli “sulla carta” degli esperti? Beh… fai tu.

Consigli del medico.
Voglio ricordarvi come il sole, il clima e il mare forniscono una terapia naturale, la talassoterapia che produce molteplici effetti al vostro fisico. Attraverso l’esposizione della pelle ai raggi solari si favorisce il migliore apporto di calcio alle ossa attivando la produzione del tessuto osseo fornito dalla vitamina D prodotta dall’epidermide, si curano così artrosi e osteoporosi, si favorisce il corretto sviluppo osseo nell’infanzia e nell’adolescenza.
Il clima marino ricco di iodio e sale, garantisce un ottimo funzionamento della ghiandola tiroide, curandone le disfunzioni ad ogni età. Migliorano le malattie della pelle, psoriasi, dermatiti eczematose ed infiammatorie. Migliorano e a volte si risolvono le affezioni bronchiali, le riniti allergiche, l’asma e le otiti catarrali e questo perchè l’aria è priva di polveri sottili ed inquinanti aerei ambientali e ciò risulta straordinariamente salutare.
Ci sono alcune regole che vanno rispettate:
non esponetevi nelle ore più calde del giorno, usate il copricapo, idratate la pelle con creme adatte, esponete gradualmente la pelle fin dai primi giorni. Bevete acqua e succhi freschi mangiate gelati e sorseggiate bibite fresche, mai gelate. Chi soffre di ipertensione non si deve esporre dalle ore 13 alle 16, che sono quelle  più assolate. Per chi ha varici agli arti inferiori proteggete gli arti ai raggi solari con un panno chiaro e umido, utili sono camminate in acqua.
Evitate di prendere il bagno nell’imminenza di un pasto o dopo essere stati per lungo tempo sdraiati al sole. L’acqua di mare ha le stesse caratteristiche e proprietà dell’acqua termale salsobromoiodica, benefica per la bellezza, ma anche per la salute della pelle e dell’apparato osteo-muscolare.
Non è un caso se negli alberghi i buffet sono ricchi di frutta e verdura preferibilmente colorata di rosso arancio e giallo, particolarmente indicati nella protezione della pelle da fattori ossidativi, cibi che contengono sostanze antiradicali liberi protettive dall’invecchiamento, cibi utili a favorire una ottimale esposizione ai raggi del sole.
Per concludere voglio sottolineare come la scelta di trascorrere un periodo di vacanza al mare sia fonte di benessere per la vostra persona e se avete dubbi rivolgetevi al il vostro albergatore che vi sapra consigliare ed indirizzare al meglio...
Spiaggia 55 Viserbella
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Tutto bello e ricco di informazioni... fondate sull'assunto (assioma), dato per scontato, sull'ottima qualità delle acque.
Infatti…
Rimini, maxi inchiesta sugli scarichi in mare: “Sarebbero la causa di febbri e dermatiti”.
21 settembre 2011

La Procura dopo le piogge dei giorni scorsi ha ordinato prelievi nei punti critici. L'indagine dovrebbe far luce su 30 anni di mala gestione dell'impianto fognario. La difesa di Comune, Provincia e Hera…
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Ma a quale “difesa” si può (ri)correre, di fronte a simili problematiche, se non (ri)correndo allo “scaricabarile” (magari in mare).
Romagna: tra Bandiere blu, batteri e fogne che scaricano in mare. "Colpa dei temporali".
La Riviera adriatica ha ottenuto la riconferma del riconoscimento della Fondazione per l'educazione ambientale in 9 località più l'aggiunta di Gatteo Mare. Assenti ancora una volta Rimini e Riccione.
I principali problemi derivano dal sistema di fognature in tilt ogni volta che c'è brutto tempo e la cattiva condizione delle foci di fiumi e torrenti.
6 luglio 2014…
Del resto l’orizzonte in Riviera non è così blu come sembra.
Sul litorale romagnolo, infatti, le Bandiere Blu si stagliano nel cielo, ma ancora una volta dimenticano di fare tappa sugli arenili di Rimini e Riccione, le vere capitali del turismo romagnolo, che si ritrovano con acque non conformi ai criteri di eccellenza e spesso in balia dei batteri. Tra i motivi:
un sistema di fognature che scarica in mare (11 gli sforatori) quando piove e non solo. Un’annosa questione che il comune ha promesso di risolvere entro il 2020...
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SPS è certo che “Rimini e Riccione” (ri)sentono positivamente delle bandiere blu assegnate nelle vicinanze (che miracolosamente non possono avere acque molto diverse, come precedentemente già dimostrato), in quanto la Massa ragiona per “estensione di una immagine sull’altra”, in funzione del “colore” che ha respirato per abitudine (pubblicità e consuetudine)...
La “difesa” si estende oltremisura ed oltre ad ogni tipo di buonsenso, seguendo un filone (il)logico, che tende a (ri)mandare, facendo finta di nulla ed attirando responsabilità esterne, al fine di calmierare la situazione di fondo. Una “causa esterna”, nella società moderna, è sempre dietro all’angolo e può raggiungere anche a distanza.

Bandiere blu e acque scure: a Rimini la minaccia della marea nera in arrivo dal Po.
18 giugno 2011
Erano comparse a fine aprile provocando, oltre allo stupore di residenti e addetti ai lavori, una moria di pesci. Ora sono tornate. Le ormai quasi consuete “macchie scure” invadono di nuovo la costa riminese meridionale. Complici le abbondanti piogge e le temperature elevate che si sono registrate negli ultimi tempi nell’area del bacino padano, il fenomeno è tornato a colpire la riviera in questi ultimi giorni.
Come temevano gli esperti, le chiazze marroni al largo della costa, ancorché “innocue” e non in grado di compromettere la balneazione, non sono un fenomeno casuale
Si è riscontrata, in questi giorni, la presenza di macchie di colore scuro nelle acque marine prospicienti la zona sud della costa riminese. I controlli effettuati dalla struttura oceanografica Daphne di Arpa evidenziano che queste macchie sono determinate da una ‘Eutrofia microalgale in atto’, con prevalente presenza di diatomee, che altera il colore delle acque e provoca, nelle fasi di decomposizione, cattivo odore pur essendo innocue per la balneazione”, esordisce in una nota Arpa Emilia Romagna, sezione di Rimini.
Come si legge dal bollettino della stessa Daphne, cospicue quantità di acqua dolce, provenienti in particolare dal bacino padano, hanno ridotto la salinità delle acque marine e contribuito con i propri apporti eutrofici (fosforo e azoto), unitamente alle elevate temperature di questi giorni, a sviluppare la componente fitoplanctonica con elevato incremento di clorofilla di tipo “a”.
Dunque, dal fiume Po le maxi portate di acque a seguito delle recenti e abbondanti precipitazioni (si parla di carichi di acqua dolce fino a tre mila metri cubi al secondo) hanno condotto fino all’Adriatico ingenti quantità di nitrati, fosfati e silicati in una stagione in cui le acque marine non godono di buona circolazione.

Di qui la fertilizzazione delle micro - alghe diatomee - invisibili ad occhio nudo ma in grado di emanare l’intenso odore marino tipico del fitoplancton- che sono cresciute fino a picchi di 100 milioni per litro d’acqua. Una volta sedimentati, questi vegetali hanno ‘divorato’ l’ossigeno nelle acque causando, come certificato alla fine di aprile, morie di pesci...

Riusciamo a garantire test molto approfonditi: i risultati continuano a confermarci che per la salute non ci sono pericoli. Dunque, la balneazione è e resta libera in tutta la costa”, scandisce l’esperto. 
Del resto, appena un paio di settimane fa tutte le 96 aree balneabili della costa emiliano-romagnola hanno ottenuto la bandierina blu, la certificazione sulla qualità “eccellente” delle acque stabilita sulla base dei parametri microbiologici conformi alla direttiva comunitaria sulla balneazione:
le analisi specifiche compiute da Arpa Emilia Romagna nell’ultima settimana di maggio, dal lido di Volano nel ferrarese alla stessa Cattolica, hanno prospettato ufficialmente una stagione balneare in grado di poter offrire ai turisti la certezza di poter nuotare in acque prive di inquinanti d’origine organica, come Escherichia coli ed Enterococchi intestinali.
Certo che il clamore suscitato attorno a queste macchie scure continua ad incuriosire non poco e a tenere banco tra gli ambientalisti (fu Legambiente a denunciare pubblicamente il caso di fine aprile, senz’altro più anomalo per il periodo in cui si è verificato).

Ogni anno abbiamo avuto a che fare con fenomeni di questo genere:
nessuna sorpresa se si verificano in estate inoltrata o in autunno, quando le temperature del mare sono più alte, e comunque a ridosso del Delta del Po, al massimo fino al confine tra le provincie di Ferrara e di Ravenna. Un caso come quello di due mesi fa, nel riminese e in primavera, in effetti non ci capitava da almeno trent’anni”, continua Rinaldi.
L’occasione è buona, allora, per richiamare chi di dovere non solo alle direttive europee sui nitrati, ma anche al rispetto del piano nazionale di risanamento contro l’eutrofizzazione.
Se l’Emilia Romagna lo ha adottato, regioni-chiave per la salute delle acque del Po come Piemonte e Lombardia non lo rispettano:
“Con l’eliminazione del fosforo dai detersivi - riepiloga Rinaldi - abbiamo tolto 10 mila tonnellate all’anno di fosforo dalle acque italiane, stiamo meglio rispetto agli anni ’70-‘80 ma bisogna proseguire. Tutti devono fare la propria parte. Basti pensare che Milano è una città depurata solo da 4 -5 anni, o alla delicatezza delle grandi aree interessate alle coltivazioni agricole”.
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Macchie scure e mucillagine… Che cosa sono? Da cosa sono “permesse”?
Certo, è più “rassicurante” (mal comune mezzo gaudio) dare la colpa all’innalzamento della temperatura o agli "altri"!
 
La alghe proliferano perché sono altamente fertilizzate: da/con cosa? 
Beh… è francamente, una situazione “colorita”. He. He. He…
E lì dentro tu ci fai il bagno insieme ai tuoi figli, parenti, conoscenti e amici. Amici e nemici accomunati dallo stesso “colore”, questa volta non riferito a quello della “bandiera”.
Intanto, sulle rovine di questo paesaggio “superficiale”, i soliti noti continuano a (ri)cavare interesse per "tacito assenso":
Hera, multiutility offre servizio facoltativo. Ma aumenta per tutti la bolletta dell’acqua.
L'azienda dà la possibilità agli utenti di usufruire del "fondo fughe", ovvero di un risarcimento nel caso in cui si rompano le tubature della rete privata di casa. Costa 15 euro all'anno e se non si fa richiesta di disdetta, i soldi verranno addebitati automaticamente ai consumatori
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E lo fanno sempre e comunque nello stesso “modo”.

Come del resto, l’intera filiera della “fanta finanza”, che della “crisi” è l’alfa, per cui… ciò che crei, lo fai solo perché “conveniente” a te.
"Viene presa in considerazione anche la presenza di un bar - aggiunge Farnetani - che possa rispondere alle varie esigenze, per esempio per lo spuntino di metà mattinata, la merenda, oppure anche per scaldare latte o altri pasti per i più piccini"…

Intanto, a livello generale...
Cibi avariati e sporcizia nei lidi:
sequestri dei Nas per 2 mln di euro…
Su 500 stabilimenti balneari ispezionati in tutta Italia uno su quattro presentava irregolarità nelle strutture…

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Non importa se "non vai a Rimini", perchè sei sempre nella stessa situazione, anche se… le tue acque sono pulite.

Questo “modello” è dappertutto, non localmente diffuso (virale).
Stabilimenti balneari:
cibi nocivi nel 20% delle strutture. 800 controlli sui distributori di carburante, Gdf: 28% di irregolarità
Nel corso dei controlli è stato verificato in particolare se il carburante effettivamente erogato fosse lo stesso di quello contabilizzato e pagato dagli automobilisti, se fossero state mischiate alla benzina o al gasolio sostanze dannose per le auto, se fosse stata rispettata la disciplina dei prezzi esposti, finalizzata ad offrire ai cittadini una corretta informazione e scegliere dove fare rifornimento…
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Ecco un bel manifesto dell’insabbiamento irresponsabile e, tuttavia, sempre alla “moda” (infatti, targato “estate 2014”):
Riviera, l’ultima beffa per i bagnanti. Dopo dieci anni torna la mucillagine.
Prima le piogge di luglio ora anche le alghe a rovinare l’estate dei vacanzieri. Melucci: “Fenomeno naturale”…

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“Fenomeno naturale”… "Colpa dei temporali"... 
Goletta Verde presenta i risultati del monitoraggio in Emilia Romagna.
Tre le foci fuorilegge su undici punti monitorati.
Per il quinto anno consecutivo inquinanti oltre i limiti alla foce del torrente Marano a Riccione. Fortemente inquinati anche la foce Canale di Cervia e la Foce del fiume Conca a Misano Adriatico.
A un anno di distanza l’imbarcazione ambientalista torna a Rimini: ancora nessun intervento risolutivo al problema della rete fognaria….
Link

Ma… la “certificazione ambientale” ("Punto B", per ottenere la bandiera blu) chi la (ri)lascia/decide? Non è forse sufficiente questo tipo e genere di valenza?
Dal Riminese a Comacchio: ecco i 7 punti di costa con acqua inquinata.
8 agosto 2014
Carica batterica al di sopra dei limiti consentiti per legge. 
È quanto riscontrato dalla Goletta Verde di Legambiente che sugli undici punti monitorati lunga la costa romagnola ne ha individuati sette “fuorilegge”, di cui cinque “ad alto livello di inquinamento”.
L’associazione ambientalista ha passato al setaccio 141 km di costa, tra cui foci di fiumi e torrenti. Ed ecco quali sono i cinque punti ad alto inquinamento:
  • la foce del fiume Conca a Misano Adriatico
  • la foce del torrente Marano a Riccione (un dato che Goletta Verde riscontra ormai da diversi anni)
  • la foce del canale sulla spiaggia di Torre Pedrera/Bellaria-Igea Marina
  • la foce del fiume Ausa di Rimini
  • la foce del canale navigabile Porto Garibaldi a Comacchio.
Due, invece, i punti risultati “inquinati”:
  • la spiaggia a sud della foce del fiume Uso (Igea marina/Bellaria) a Bellaria
  • la spiaggia a nord della fiume Rubicone (Gatteo a mare) di Gatteo…
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E, poi, è il Sole ad essere “malato”? See
Due ultime deduzioni. La prima:
la soluzione ovviamente c'è ma è economicamente inavvicinabile:
sdoppiare il sistema fognario, un'opera che al Comune costa intorno ad 1 miliardo di euro, da spalmare in almeno 20 anni di lavori.
In alternativa, il Comune sta portando avanti un "piano della salvaguardia della balneazione", un progetto da 154 milioni di euro, in collaborazione con Hera - società che gestisce i servizi idrici in Emilia Romagna - e Romagna, da terminare entro il 2020.
 
Link
La soluzione prospettata è la seconda, dunque; quella in "alternativa", valida per... "la salvaguardia della balneazione" e non per la sicurezza della salute pubblica (non cambia nulla a livello sostanziale)...
La seconda:
dopo lo storico Consiglio Comunale Aperto del 2010, chiesto e ottenuto da Basta Merda in Mare e che ci ha visto protagonisti...  dal 2011 l'atteggiamento della politica per la prima volta in decenni è cambiato, e oggi a Rimini è in corso d'opera quello che sulla carta è il più grande intervento di riqualificazione fognaria in Italia, intervento che dovrebbe concludersi nel 2020 con l'eliminazione di tutti gli scarichi, e con già la riduzione del 50% degli stessi entro il 2016. Stiamo continuamente monitorando la situazione (così come stiamo facendo da oltre 20 anni), controllando ogni passaggio, con l'augurio che tutto possa procedere senza intoppi…
Link
Un compromesso, a quanto pare, è stato raggiunto. Ciò mette a tacere i "coraggiosi ma sempre fiduciosi" e tutela l'interesse della "riviera" e la "la salvaguardia della balneazione". Davvero la tua salute (ri)entra a pieno in questi piani?
Per oggi SPS ha scritto anche troppo. Si sa tutto. Ma il "tutto" non basta.
Sei nelle mani di un modello Far West, esteso dappertutto, esattamente come la… “carica batterica”.
Non la vedi ma c’è. Ah, se c’è!

Sotto al “tappeto” c’è un (ri)gonfiamento:
per quanto Tempo ancora il “bubbone” rimarrà silente?
Il geoide del Pianeta 3d sembra, a ben “guardare”, proprio un “bubbone”: 
vuoi vedere che, allora, “è naturale” che tanti piccoli bubboni (ri)compongano il grande bubbone?
Meglio “voltar pagina”. (Ri)trova la via per l’e(s)terno. Fai esercizio d’immaginazione. Mangia meno e meglio. (Ri)pulisci il tuo colon e te stesso. Sembri proprio un “sacco (ri)pieno”


Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2014

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