lunedì 4 agosto 2014

SE NON CI STERMINERA’ LA GUERRA NUCLEARE, FORSE LO FARA’ IL VIRUS DI EBOLA


Pubblichiamo una “ottimistica” previsione del noto analista Paul Craig Roberts

Ho appena sentito alla National Public Radio due cose che hanno totalmente distrutto quel minuscolo briciolo di fiducia che ancora avevo nella leadership americana. Ho concluso che il termine “americano intelligente” è un ossimoro.

Le nostre elite hanno deciso che gli americani non sono abbastanza minacciati dalla guerra e dal caos economico, così stanno portando l’ebola virus in America. La Public Radio ha riportato che due persone infettate dal virus, che non ha cura ed è di solito mortale, stanno venendo trasportate all’Emory University Hospital di Atlanta, Georgia.


Basta un colpo di tosse, uno starnuto, una goccia di saliva, e il virus è libero, in uno dei principali nodi di trasporto degli USA. Qualcuno vuole la pandemia? C’è poco dubbio che gran parte del mondo farebbe un gran respiro di sollievo se si sbarazzasse di Washington.


I portatori di ebola verranno apparentemente messi in quarantena in camere speciali. Ma sappiamo già che gli ospedali americani non riescono a contenere nemmeno le infezioni da stafilococco (http://rt.com/usa/177408-nightmare-bacteria-antibiotic-southeast/). Che ne sarà degli utensili, i piatti, le tazze, i bicchieri con cui le persone infette da ebola mangiano e bevono? E chi pulirà i vasi da notte? Un solo errore di una persona, una lacrima in un guanto di gomma, e il virus è rilasciato.

Se non moriremo di ebola, dovremo comunque scansare la guerra nucleare. Ho ascoltato parte della conferenza stampa di Obama: ha accusato Putin di tutte le cose che solo Obama sta facendo. Se crede davvero in quello che ha dichiarato alla stampa, è completamente disinformato dai suoi consiglieri. Se non crede alla rozza propaganda che fa, sta consapevolmente spingendo alla guerra contro la Russia, che probabilmente significa anche contro la Cina e la fine di noi tutti.

Teniamo presente che, dopo 8 anni, l’esercito statunitense non è riuscito ad occupare con successo l’Iraq, e che, dopo 13 anni, non riesce a sconfiggere poche migliaia di talebani poco armati in Afghanistan.

Russia e Cina non sono l’Iraq, la Libia o l’Afghanistan. La guerra con la Russia sarà nucleare. Washington si è preparata per questo: ha abbandonato il trattato ABM, creato quello che crede essere uno scudo ABM, e cambiato la sua dottrina per permettere il primo attacco nucleare statunitense. Tutto ciò è ovviamente diretto alla Russia, e il governo russo lo sa. Per quanto ancora la Russia starà ferma ad aspettare il primo attacco di Washington?

La Russia non ha fatto nulla tranne che contrastare, tardivamente, le bugie che Washington usa per cominciare le guerre. La Russia (e la Cina) avevano seguito le menzogne di Washington circa le armi di distruzione di massa dell’Iraq. Avevano seguito la favola per cui il tentativo di conquista e occupazione dell’Afghanistan da parte di Washington, durato 13 anni, serviva a trovare Osama bin Laden.

Erano cadute nell’inganno di Washington secondo cui la risoluzione dell’ONU che istituiva una no-fly zone sulla Libia aveva lo scopo di impedire all’aviazione di Gheddafi di bombardare il suo popolo, solo per scoprire che Washington abusò della risoluzione per inviare aerei NATO a rovesciare il governo libico.

Quando Washington tracciò una “linea rossa” nella sabbia riguardo all’uso, da parte del governo siriano, di armi chimiche contro le forze esterne organizzate da Washington e spedite in Siria per rovesciare il governo, facendo finta che questi mercenari islamisti fossero i veri sostenitori della democrazia in Siria, la gran parte del mondo sapeva che Washington stava per organizzare un attacco chimico per poi addossarne la colpa ad Assad.

Quando l’attacco orchestrato puntualmente avvenne, questa volta Russia e Cina non ci cascarono. E nemmeno il parlamento britannico.

Washington non riuscì a produrre alcuna prova a sostegno delle accuse che aveva lanciato nella speranza di ottenere almeno l’appoggio britannico per un assalto militare alla Siria. La Russia, tuttavia, riuscì a produrre delle prove, e le prove sventarono il complotto di Washington contro la Siria.

L’intervento russo fece arrabbiare Washington, così come l’intervento russo che bloccò il complotto per attaccare l’Iran. Washington, priva di qualsiasi prova e in contraddizione con i resoconti dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, per i cui ispettori sul terreno in Iran non vi era dirottamento di uranio dal legittimo programma energetico verso un programma bellico, si preparò comunque ad attaccare l’Iran. L’Iran venne circondato da circa 40 basi militari statunitensi e due flotte di Washington al largo delle sue coste.

Ma intervenne la Russia ed elaborò un accordo, che Washington doveva accettare, per cui l’arricchimento iraniano dell’uranio sarebbe stato mantenuto al livello basso usato per produrre energia, molto al di sotto di quello richiesto per gli armamenti.

Due note negative per la Russia, il cui governo aveva prevenuto le guerre volute da Washington. Dalla Russia (e dalla Cina) ci si aspettava che appoggiassero le bugie di Washington come gli stati fantoccio di Europa, Canada, Australia e Giappone, paesi che da molto tempo avevano consegnato la loro sovranità a Washington.

Sfortunatamente per la Russia, ha dimostrato di aver raggiunto abbastanza potere e influenza per bloccare i piani di guerra di Washington, e ha di conseguenza fatto scattare la dottrina Wolfowitz contro di essa. Ho citato questa dottrina in articoli recenti, ma la potete cercare su google e leggerla voi stessi.

La dottrina è la base della politica estera di Washington, e dichiara che il principale obiettivo di tale politica è di prevenire l’ascesa di qualsiasi paese possa bilanciare l’egemonia statunitense sul mondo (la dottrina fa menzione esplicita della Russia, ma vale anche per la Cina).

Washington è disturbata dal fatto che la Russia abbia per due volte sventato le sue intenzioni belliche, e che il parlamento dello stato fantoccio di Gran Bretagna abbia votato con i russi. Washington è anche preoccupata dai crescenti rapporti economici e politici tra i suoi stati fantoccio europei e la Russia. I paesi europei, specialmente la Germania, hanno numerose connessioni redditizie con la Russia, da cui tutta l’Europa dipende per gli approvvigionamenti di energia.

Washington ha concluso che rischia di perdere il suo controllo sull’Europa. Mentre il governo russo stava dormendo godendosi le Olimpiadi, Washington fece scattare il colpo di stato a Kiev. La neo-con Victoria Nuland, nominata da Obama assistente segretario di stato, lo scorso dicembre annunciò in una conferenza stampa che Washington aveva speso 5 miliardi di dollari per comprare le ONG ucraine (che, come quinte colonne, potevano essere usate per dimostrazioni di piazza e per destabilizzare il governo) e per coltivare e comprare politici ucraini che avrebbero fatto da spalla a Washington. Naturalmente la Nuland descrisse l’acquisto dell’Ucraina da parte di Washington come un “far avanzare la democrazia”.

Il golpe contro il governo democraticamente eletto portò al potere elementi estremisti che proclamavano il loro odio verso gli ebrei e i russi. Questi elementi misero fuori legge il russo quale lingua ufficiale e perpetrarono violenze fisiche contro la popolazione russofona.

L’Ucraina è sempre stata una terra dai confini mobili. Come disse qualcuno, “l’Ucraina è un paese in cerca di confini.” Quando era una provincia sovietica, i leader sovietici vi annetterono, per varie ragioni, province tradizionalmente russe. Quando l’Unione Sovietica nel 1991 collassò, le pressioni di Washington su di una Russia debole risultarono nella separazione dell’Ucraina dalla Russia, compresa la Crimea, che era stata russa dal ’700 e costituiva l’unico porto russo in acque temperate.

Le popolazioni russe nei territori che i leader sovietici avevano stupidamente annesso all’Ucraina vennero messe in allarme dall’estrema russofobia del governo che Washington aveva installato a Kiev.

Tali territori votarono per ricongiungersi alla patria e staccarsi dal russofobico stato fantoccio degli USA. Il governo russo accettò la richiesta della Crimea, ma non delle altre ex province russe, per dimostrare all’Europa che la Russia non era provocatoria, né la causa della crisi. Putin fece perfino ritirare dalla duma l’autorizzazione ad intervenire militarmente in Ucraina per proteggere le province secessioniste. Questo auto-controllo ha danneggiato, più che aiutare, la posizione del governo russo.

Washington ha usato la sua macchina propagandistica per etichettare l’autodeterminazione della Crimea come “invasione e annessione da parte della Russia”.

L’auto-controllo russo riguardo alle richieste di ricongiungimento delle altre province ex russe ha finito con l’incoraggiare Washington ad attaccarle militarmente per mano del governo di Kiev. La propaganda è poi riuscita ad incolpare la Russia per la guerra lanciata da Washington contro le province separatiste.

A Washington non interessa la verità, e la Russia non può vincere una guerra di propaganda con Washington, che controlla il linguaggio del mondo, l’inglese. I media occidentali sono fatti da idioti che permettono a Washington di spingere verso la guerra e lo sterminio della vita sulla Terra.

Se la Russia avesse accettato le richieste delle province separatiste, non ci sarebbe guerra. Il governo ucraino è demente e controllato da Washington, ma non avrebbe attaccato territori riconosciuti dalla Russia come propri. Washington interpreta l’auto-controllo russo come debolezza, e ha quindi aumentato la pressione. La Russia ha anche convinto l’Europa che aderire alle sanzioni di Washington non comporta costi da parte russa. Contando sulla buona volontà, la ragionevolezza, la verità e l’evidenza, la Russia ha misinterpretato Washington e i suoi vili burattini europei.

Ciò che Obama oggi (1°agosto) intendeva nella sua conferenza stampa alla Casa Bianca, quando ha detto che Putin dovrebbe usare la diplomazia -cosa che Putin ha fatto senza risultato- è che Putin dovrebbe consegnare la Crimea, a dispetto del volere dei popoli di Crimea e Russia, al governo fantoccio di Kiev, cosicché Washington possa sloggiare la Russia dal suo porto temperato e dall’accesso al Mare Mediterraneo, rendendo in tal modo inutile la base navale russa a Tartus, in Siria. Obama vuole anche che Putin invii nei territori separatisti dell’Ucraina forze militari per farli sottomettere al governo fantoccio di Kiev. Questa è la posizione “diplomatica” di Washington. Solo una persona totalmente demente potrebbe considerare la posizione di Obama realista.

Come persona considerata imparziale dai media mondiali e che arriva a conclusioni ragionevoli indipendentemente dalla propaganda di Washington, vengo spesso intervistato da media indipendenti, sia stranieri che statunitensi. Recentemente i media russi si sono rivolti a me in numerose occasioni. Quello che ho imparato è che i media russi sono perplessi dall’ostilità di Washington verso la Russia.

La Russia non sta operando nel vecchio Sud Confederato per cercare di aizzarlo contro Washington perché questa ha rapinato, assassinato, e distrutto la cultura del Sud, ma Washington al contrario sta operando nel sud russo per cercare di aizzare l’Ucraina, a lungo parte della Russia, contro la Russia.

Poiché i russi, tranne forse il governo, non conoscono la dottrina Wolfowitz, non sanno che l’obiettivo principale di Washington è di prevenire l’ascesa di altre potenze che potrebbero limitare il suo ruolo di sola “unipotenza”, egemone sulla Terra.

Anziché rendersi conto della vera minaccia, i media russi mi chiedono se il bilancio russo possa reggere il taglio delle forniture energetiche all’Europa in risposta alle sanzioni di Washington. Ogni volta che sento questa domanda sono sorpreso. La Russia può far chiudere gran parte dell’industria europea e lasciare gli europei al freddo, e i media russi mi chiedono se la Russia se lo può permettere? Si può permettere di venire demonizzata dalle menzogne, di venire colpita da sanzioni propagandistiche che danneggeranno l’Europa e alcune aziende statunitensi, di apparire così debole da essere inerme di fronte alle sanzioni occidentali e da accettarle senza dimostrarne il costo all’Europa e agli USA? Ma Washington ha fatto il lavaggio del cervello perfino ai russi?

Sono preoccupato dalla crisi orchestrata da Washington, perché credo che stia portando alla guerra, che sarà nucleare. Siete pronti a venire distrutti per le bugie di Washington sull’aereo malese? Sono convinto che dietro l’abbattimento del MH-17 ci sia Washington, perchè la sua propaganda era evidentemente già pronta e aspettava solo di essere messa in atto. Che Washington sia responsabile è il motivo per cui non fornirà le foto satellitari dell’area al momento della distruzione dell’aereo. E’ il motivo per cui Washington risponde alle prove fattuali russe con menzogne e propaganda. E’ Obama e i sono tirapiedi di Obama a Kiev che rifiutano di negoziare, non la Russia.

La Russia ha altrettante testate nucleari di Washington, e lo “scudo ABM” è una farsa. Se il folle governo americano condurrà una crisi, da esso stesso creata, alla guerra, moriremo tutti, e per cosa? La risposta è: per una BUGIA di Washington.

Volete morire per una bugia? Un’altra bugia di Washington? Se non volete, è meglio che lo facciate sapere a Washington.

La Russia non può mettere fine a questa crisi a meno che non prenda una posizione diversa. Ho precedentemente argomentato che la Russia dovrebbe portare il caso all’ONU. In alternativa, dovrebbe coinvolgere l’Europa in due questioni. Una è: l’Europa vuole che la Russia le tagli le forniture energetiche, forniture che Washington, nonostante le sue bugie, non potrà rimpiazzare se non forse fra 3 anni o più? L’altra è: l’Europa vuole una guerra contro la Russia, e pensa che quei paesi idioti che ospitano i missili di Washington non verranno bombardati con armi nucleari e sterminati?

La crisi in Ucraina continuerà a spese della Russia e di tutta l’umanità, finché la Russia spiegherà allo stupido, arrogante, supponente Occidente che le sue azioni criminali e aggressive contro di essa hanno un costo reale, e che la Russia è pronta a farlo pagare.

I popoli dell’Occidente, vittima della propaganda, non hanno idea del destino verso cui i loro governi dementi li stanno portando. La Russia deve mettere in chiaro ai popoli disinformati dell’Occidente che non ha intenzione di diventare uno stato fantoccio o di accettare le aggressioni gratuite dello stupido alla Casa Bianca.

Aiuterebbe a salvare la vita sulla Terra se anche la Cina lo mettesse in chiaro. Prima è, meglio è.
A meno che il mondo non tenga a freno i criminali dementi a Washington, ha firmato la propria condanna a morte.

Fonte: Paul Craig Roberts

Traduzione: Anacronista
http://www.controinformazione.info/se-non-ci-sterminera-la-guerra-nucleare-forse-lo-fara-il-virus-di-ebola/#more-5996

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