giovedì 28 agosto 2014

Ucraina, prova generale dell’unione tra liberali e neo-nazisti in Europa

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Gli anglo-sassoni continuano a sostenere l’Ucraina, sperando di farne un suo Stato neo-nazista, un nuovo Terzo Reich contro la Russia, quando incitarono Hitler contro l’Unione Sovietica a metà del secolo scorso. Questa l’ipotesi controversa che molti, ovviamente, non osano evocare. Cosa cerca l’occidente in Ucraina? Lo storico Andrej Fursov ritiene che il compito principale dell’occidente sia destabilizzare l’Eurasia. Ma dopo la “Vittoria in Crimea”, secondo Fursov, la Russia vive la fine dell’era delle sconfitte storiche. Dopo la vittoria più importante del 20° secolo, la nostra vittoria contro i fascisti tedeschi, affrontiamo il nuovo Terzo Reich da combattere in questo secolo?

D: Di recente, ha detto che oggi la Russia supera l’era delle sconfitte storiche. La vittoria più importante del 20° secolo fu la sconfitta del fascismo tedesco, ma c’è la sensazione incombente che affronteremo un nuovo Terzo Reich, questo secolo.
R: Nella storia non ci sono ripetizioni identiche e naturalmente possiamo confrontarla alla situazione attuale, ma non dobbiamo dimenticare che è molto diversa dal 1939-1941. C’era un aggressore evidente che si avvicinava ai nostri confini. La situazione attuale è diversa, laddove gli Stati avviano, dopo il fronte siriano (e la Siria è terreno di confronto tra Russia e Stati Uniti), il confronto in Ucraina. Arriverei a definirlo “Fronte ucraino” del confronto russo-statunitense. E gli statunitensi in Ucraina tentano di utilizzare la rivolta americanista-banderista per risolvere una situazione molto semplice. Volevano creare un punto d’appoggio politico, e se necessario, una provocazione armata, per respingere la Russia. Hanno cercato di creare una società slava ancora più russofoba di quella polacca, da poter utilizzare, quando necessario, contro la Russia creando focolai di tensione ai confini nazionali e strategici della Russia.

D: L’ascesa dei moderni governi russofobi è artificiale come l’ascesa di Hitler, che fu sponsorizzata dai clan finanziari di USA e Gran Bretagna. É la stessa situazione?
R: Tutto si riduce a questo: i nemici della Russia hanno sempre ampliato le proprie forze, pensando di scagliarle come entità armate contro la Russia, ma in ogni caso l’attuale Ucraina non potrà mai assomigliare al Terzo Reich, neanche come potenziale economico. Inoltre, in Ucraina la metà della popolazione si oppone ai neonazisti di Bandera, quindi è una situazione assai diversa.

D: Se vogliamo portare il discorso sul neo-nazismo in Ucraina, e nell’Europa in generale… nell’ultima elezione del Parlamento europeo. Qui osserviamo la vittoria dei nazionalisti e degli “euro-scettici” nelle elezioni francesi e inglesi. Ritiene che modifichino la direzione dell’UE?
R: L’elezione parla della profonda crisi dell’Unione europea, dimostrando come tale struttura, inizialmente praticabile, stia esaurendosi. E l’ascesa dei partiti di destra e di sinistra che non vogliono aderire all’UE e non vogliono perdere l’identità, ci dimostra la situazione attuale.

D: Iniziamo con i partiti di estrema destra; finiranno con riabilitare il nazismo?
R: La correlazione è parziale. Non credo che persone come Marine Le Pen riabiliteranno il nazismo. Ma naturalmente una delle conseguenze del crollo dell’Unione europea può essere la riabilitazione del nazismo. Il fatto è che la riabilitazione del nazismo è, in primo luogo, legata non alla crisi europea, ma agli obiettivi dell’attuale élite occidentale, che non può più risolvere i problemi con metodi liberali, ricercando nel neo-nazismo una soluzione alla propria crisi. A tal proposito, l’Ucraina è una chiara prova; qui si osserva il tentativo di unire i liberali, che non sono riusciti a staccare l’Ucraina dalla Russia con la rivoluzione “arancione” (nel 2004), ai neo-nazisti banderisti.
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D: Cosa pensa, ci sarà una grande guerra?
R: Non nel prossimo futuro. Ma la storia dimostra che gli anglosassoni hanno sempre piani lungimiranti, e il loro compito costante è creare tensioni ai confini russi. Inoltre, tale nuovo Stato (l’Ucraina) sarebbe un esempio di “democrazia” e “libertà” in contrapposizione alla Russia “totalitaria”. Senza dubbio, ciò è un focolaio di tensione il cui scopo è creare tensioni lungo i nostri confini. Chiaramente, gli strateghi statunitensi non nascondono il fatto che gli USA vogliano disperatamente destabilizzare l’Eurasia. Per destabilizzare l’Eurasia bisogna destabilizzare la Russia.

D: Che ruolo ha giocato la Crimea in tale confronto?
R: La “Vittoria della Crimea” ha posto fine all’umiliazione iniziata il 2 dicembre del 1989, quando Gorbaciov, dopo il suo incontro con il noto russofobo Papa Giovanni Paolo II, a Malta tradì e consegnò il campo socialista a Bush. Dopo, la Russia subì l’umiliazione di Eltsin e del suo governo, continuando a cedere le proprie posizioni. E ora, finalmente, abbiamo iniziato a raccoglierci ed è evidente che l’occidente non abbia un piano per incontrare la Russia. Inoltre, la crisi ucraina ha mostrato una posizione occidentale del tutto inadeguata e l’incapacità di avere un ruolo nella politica mondiale. Non ha nulla da opporre alla Russia.

D: E cosa abbiamo? Abbiamo veri alleati di cui possiamo fidarci?
R: Il nostro alleato tattico è la Repubblica popolare cinese, i nostri interessi, in questo momento, coincidono su una serie di questioni. Ma quando si parla degli alleati dei russi, dobbiamo sempre ricordare la frase di Alessandro III: “La Russia ha solo due alleati: l’esercito e la flotta”, ed oggi aggiungerei anche le agenzie d’intelligence. Dobbiamo essere forti, altrimenti gli alleati saranno inutili.

D: Cina e Russia si avvicinano, e ciò è un fatto ben noto. Cosa significa?
R: Si dice che nel mondo non ci siano alleati o amici permanenti. Nei prossimi 10 anni avremo interessi e un nemico geostrategico comuni, quindi è difficile indovinare, tutto cambia rapidamente.

D: Dopo la visita ufficiale di Joe Biden a Pechino, nel dicembre 2013, tutti specularono che il fattore decisivo della politica mondiale sarebbe stato il rapporto USA-Cina. Che USA e Cina negoziassero la “divisione” del mondo. Ma oggi le cose sono cambiate?
R: Beh, prima di tutto non c’è mai stata una situazione del genere, dove Stati Uniti e Cina si sarebbero “spartiti” il mondo. Ricordiamo che l’unico Paese che può causare danni irreparabili agli Stati Uniti è la Russia. Questo, naturalmente, è assai evidente. Beh, la situazione attuale, dopo la crisi ucraina, è completamente cambiata: ora abbiamo una situazione bloccata, mentre l’occidente è preda di complessi processi disorganizzativi; e una certa tattica, e alcuni sostengono strategica, unione tra Cina e Russia.

D: Quindi, la Cina ha ridimensionato gli Stati Uniti rifiutandosi di collaborare?
R: A questo punto sì. Ma i cinesi sanno bene che gli statunitensi, che hanno costantemente ingannato l’Unione Sovietica e ancora la Russia, cercheranno d’ingannare la Cina. I cinesi non si fidano degli Stati Uniti, ed è giusto sia così.

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S. Naylor Slavjangrad 

A. I. Fursov è storico politico e sociologo, Capo del dipartimento dell’Università Statale di Mosca (MGU). 


Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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