giovedì 29 gennaio 2015

LE VERDURE COTTE OLTRE I 40 GRADI PERDONO TUTTI GLI ENZIMI E LE PROPRIETA’ NUTRACEUTICHE

 Alimenti crudi?
 
Innanzitutto poniamo luce su alcuni punti essenziali nel mondo “dei cibi crudi” anche chiamati “alimenti vivi”… delle cui caratteristiche ed effetti nell’organismo umano parleremo diffusamente in uno dei prossimi articoli (vedi gli alimenti a livello M-State ed Ormus).
In generale la frutta e verdura crude, soprattutto nel periodo estivo,  hanno un potere alcalinizzante ed antiossidante assolutamente superiore a quello della stessa verdura cotta, nemmeno lontanamente confrontabile. 

L’equilibrio acido-basico quindi è normalmente più assicurato da una dieta di verdura cruda per almeno il 50% della dieta stessa. E’ pur vero infatti che esistono delle eccezioni al “crudo” tout court, che dipendono sia dalla stagionalità, che dall’ambiente e soprattutto che dipendono dalla tipologia dell’organismo ricevente. Inoltre  esistono delle valenze diverse  a seconda che si tratti di cotto o di crudo: per esempio  il licopene del pomodoro, una volta cotto si trasforma in una potente statina naturale anticolesterolo. Perde però alte proprietà nutraceutiche che offre da crudo. 

Quindi andrebbe consumato sia da cotto che da crudo. L’insalata, la potentissima insalata, offre le massime dimostrazioni di sè da cruda, nonostante quel contenuto del 3-4% di cellulosa (esistono molti modi per risolvere le problematiche di gonfiore e di difficoltà di assimilazione delle fibre dell’insalata (clicca qui), a cominciare dall’uso quotidiano degli estrattori, passando per tutte le tecniche di pulizia del’intestino fino alla tecnica dei bagni caldi di cui parleremo diffusamente nei prossimi articoli).

Una grande mole di studi recentissimi e una grande massa di dati derivanti dalla pratica clinica dimostrano però  la affermazione che i cibi crudi sono comunque da preferire, e senza alcun dubbio d’estate. Quindi bisognerebbe stare molto attenti nel proferire opinioni (!) diverse… (e se sono opinioni vuol dire che non sono dimostrate essere valide per tutti). E’ anche vero che oggi molti intestini sono da “trattare con le pinze”;  delicati ed irritati effettivamente molti dimostrano sintomi di difficoltà di assorbimento. Ricordiamo però che questo non vale per la maggioranza delle persone, che per fortuna  posseggono ancora intestini sani che assorbono perfettamente. Anzi per questi una buona quantità di fibre è fondamentale per ripulire da tossine, metalli pesanti e soprattutto per i loro formidabili effetti basici o alcalinizzanti.

Una motivazione importante sta indubbiamente nel fattore K e cioè che oggi molta frutta e verdura posseggono valori O.R.A.C. esigui a causa degli effetti carenziali della moderna agricoltura intensiva (vedi qui per esempio le ricerche delle’Università di Monaco ripetute a distanza di decenni). Già i  valori nutraceutici della stragrande maggioranza di ortofrutta sono esigui, immaginatevi poi che cosa resterebbe se dobbiamo anche cucinare o scaldare a temperature superiori ai 40 gradi ° centigradi. Già dei prodotti come molte crucifere per esempio ( clicca qui) non dovrebbero nemmeno essere lavati, verificato che già solo il lavarli fa perdere loro una buona parte di proprietà nutrizionali…

Nelle nostre serate mostriamo come la principale funzione del cibo sia quello di portare informazioni alle nostre cellule e come queste informazioni siano fondamentalmente portate dai cibi integrali,  crudi stagionali e del proprio territorio per almeno il 50% della dieta. Lo stesso nostro intestino è costruito in questo modo e cioè in modo da processare almeno il 50% dei cibi del proprio territorio e per l’altro 50% i cibi dell’ “altro”, in modo da rendere necessario e quindi favorire l’incontro e  lo scambio…. Un  po’ lo stesso discorso della Vitamina C, uno dei più potenti principi attivi esistenti in natura: è un principio che quasi tutti gli organismi si autoproducono.  L’uomo no: se vuole se lo deve asumere attraverso lo scambio con l’ “altro”!

In inglese questa radicale dieta viene chiamata “Raw Diet” o ”Living-Food Diet” e avvisa che una grande maggioranza dei cibi vengono consumati nel loro stato crudo, naturale, non adulterato, cioé non distrutti dal calore del fuoco e riscaldati al di sopra della temperatura di 40 gradi C.

Perché?

Per far si che la quantità e qualitá degli enzimi, vitamine, minerali e grassi acidi siano ancora presenti quanto elementi vivi e sensibili al calore e quindi assorbiti, utilizzati in maggiore (si parla di 75-90%) dal corpo umano per il funzionamento che hanno nel darci la salute e prevenzione di malattie… nulla viene “gettato al fuoco”… Cucinare i cibi con il fuoco distrugge non solo questi importanti nutrienti essenziali che il corpo non sa produrre totalmente da se, – ma modifica anche la struttura molecolare del cibo stesso (con la ritenzione di acqua per esempio), rendendolo privo di ‘informazione’ e lasciando nel nostro corpo residui di muco, aciditá e fermentazione – con tutte le conseguenze che ne derivano come malanni psico-fisici e anche di carattere spirituale…., depressioni e debolezze cosi presenti nella nostra società ‘malata’…

Seguire l’istinto

Mangiare alimenti crudi, se da un lato puó essere considerato un vezzo, dall’altra invece altro non é che uno stile alternativo di nutrirsi, che si appaia al vegetarianesimo, come a tante altre tendenze dello stile alimentare che provengono da altri paesi.

Quello che puó colpire del Raw Food é il fatto che, a differenza delle altre mode, é quello che piú assomiglia alla tendenza a nutrirsi in maniera naturale, con una alimentazione dettata dall’istinto e dai sensi; il cibo crudo é una fonte di nutrimento, ma la sua tradizione é antica e si fonda sulla mancanza del fuoco per cucinare, una abitudine, in fin dei conti, del tutto preistorica, se vogliamo guardare bene.

Ma che cosa c’é di interessante nel Raw Food?
Per chi lo pratica e’ uno stile alimentare che rende felici, piace, perché restituisce il gusto e l’odore naturale del cibo, che di solito viene nascosto dalle spezie e dal tipo di cottura che si da al cibo. Il cibo crudo mantiene intatte le sue proprietá e per questo e’ naturalmente buono.

Frutta, verdura e carne, quando sono crude, sono tutte diverse tra loro, molto diverse, e possono diventare un cibo da pietanza e non da contorno: solo l’abitudine a cucinare secondo un certo standard ha relegato il crudo a un qualcosa di secondario, nel Raw Food, al contrario, non é cosí.

Usare il fuoco per cucinare serve per rendere il cibo piú omologato e più appetibile, alterandone le caratteristiche organolettiche e la consistenza, a volte un cibo crudo puó sembrare poco appetibile perché “strano”, molle, elastico, insomma, più crudo .. ma con la cottura molte naturali risorse del cibo se ne vanno, come le vitamine, le proteine e gli enzimi naturali.

Per cominciare a mangiare più cruditá é bene partire dai cibi normali, come frutta e verdura, e via via provare a mangiare crudo ciò che normalmente si mangia cotto, senza esagerare e senza sperimentare stranezze, con il rischio di intossicarsi o di farsi del male. Il palato e lo stomaco si abitueranno poi a digerire anche le verdure e la carne, e impareranno anche ad amarne il fantastico gusto.
Tratto da: tantasalute.it

Perche’ mangiare crudo ?

Sulla terra, le uniche specie, oltre l’uomo, che si alimentano con cibi cotti sono gli animali domestici: il cambiamento delle loro abitudini ha portato, come diretta conseguenza (viene quasi da sorridere) all’aumento del numero di veterinari.

La vita nasce cruda: tutti i processi biologici si svolgono entro i limiti di temperatura, temperatura entro la quale cellule e tessuti svolgono le loro attivitá vitali. Prima dell’utilizzo del fuoco, l’uomo assumeva dall’ambiente cibi crudi e la vita passava così direttamente dal cibo all’uomo. Il fuoco, con le sue seduzioni, ha generato una frattura, una separazione tra la natura, con tutti i suoi processi biochimici e vitali, e l’uomo; il fuoco, cuocendo i cibi, in realtá uccide la vita dell’alimento. Ad esempio, un chicco di grano crudo germoglia, cotto marcisce.

Il Dr. Kouchakoff, medico svizzero di Losanna, dopo anni di studi su migliaia di persone, in suo saggio(1937), dimostra che ogni volta che consumiamo del cibo cotto si determina nell’organismo una leucocitosi (aumento dei globuli bianchi): é come se l’organismo attivasse una reazione di difesa, difesa verso un cibo che non riconosce come adatto a sé. Secondo la medicina convenzionale la leucocitosi digestiva é fisiologica, ma nessuno si domanda il motivo per il quale questo processo non si determina con i cibi crudi.

L’italiano Dr. Lusignani, con tesi ancor piú lungimiranti e innovative, già nel 1924, aveva dimostrato che, in caso di ingestione di cibi crudi, l’organismo si rilassa e rispetto al calibro vasale si determina una vasodilatazione con leucopenia (diminuzione del numero dei globuli bianchi); al contrario, in caso di ingestione di cibi cotti, si verifica vasocostrizione e aumento dei globuli bianchi.

Tratto in parte da: vivocrudo.it

Super Greens
1 gambo di lattuga
1 cetriolo
5-6 gambi di cavolo
1 manciata di spinaci
1 mazzetto di coriandolo
1 mazzetto di prezzemolo
1 mazzetto di menta
1 lime


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