martedì 24 febbraio 2015

Il Corso del Mondo Parallelo

Il mondo parallelo di quella finzione tragicomica chiamata realtà, offerto a tutti noi dalle suadenti voci e dai volti catatonici degli imbonitori radiotelevisivi, scorre ormai per il suo corso, totalmente separato dal mondo reale.

Girovagando per la città di Roma tra degrado, disastri ambientali, umani che frugano nei cassonetti, attività chiuse ed accattoni organizzati di tutte le risme, basta comparare quanto si vede ai fasti delle sale ovattate dei palazzi storici donati alla politica per notare, come dire, una lieve discrasìa.

Agli spessi velluti ed agli ottoni lucidati si contrappone una città in miseria se non fosse per le prebende dei tanti servitori dello Stato che ancora ‘mamma Italia’ dispensa loro.

Il mondo parallelo prosegue il suo corso ovviamente anche all’estero dove improbabili bellimbusti in tenuta rigorosamente ‘all black’ fingono appunto di sgozzare l’occidentale di turno in una pantomima nauseante di pessimo gusto, reiterata però con orgoglio e gioia festante dai media di regime.

Tutto ciò ha vari nomi: controllo mentale di massa, propaganda, ipnosi collettiva … e non si tratta certo di una novità. Una piccola novità però c’è ed è il distacco profondo che si è venuto a creare tra ciò che viene spacciato per reale e ciò che invece reale lo è davvero. Il divario è oggi così incisivo che la baracca della finzione non regge più il confronto. Il ‘re è definitivamente nudo’.

Nella brutta sceneggiata della politica assistiamo allo stesso paradosso. Le scaramucce nelle camere non riguardano più neppure lontanamente le vite dei sudditi, così come le vicende di Beautiful non possono incidere sulle nostre esistenze.

Credo che dell’esistenza di questo mondo parallelo ed artefatto si siano accorti tutti o quasi. Il passo successivo è prendere atto che questa messinscena è finalizzata a coprire chi detiene realmente il potere sulle vite materiali di tutti noi. Occorrerà forse ancora qualche tempo.

Nel frattempo vorrei consigliare agli spettatori attoniti della finzione politica di rivolgere le loro attenzioni altrove. Alla lirica per esempio, oppure alla letteratura rosa o alle ‘spy-story’ … almeno avranno il piacere di assistere sempre ad una costruzione fantastica ma perlomeno ben sceneggiata, interpretata e diretta, con attori degni di questo nome e, spesso, con colonne sonore interessanti e piacevoli.

Prestare attenzione alla finzione imposta infatti rischia di donargli energie. Le simbologie occulte della finzione poi entrano comunque nel nostro inconscio e lavorano anche a nostra insaputa, ciò nonostante i filtri culturali e critici che siamo in grado di elevare a nostra protezione.

Occorre quindi recidere decisamente il canale di collegamento esistente tra noi e le finzioni. Pensare ad altro, a noi stessi per esempio oppure alla meravigliosa consuetudine alla parola che il genere umano coltiva da sempre come sua inseparabile arma alleata. Altro che fucili, missili e aerei militari.
 
 

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