venerdì 27 marzo 2015

Siamo solo concime (per il momento…)



Nel libro La mia fanciullezza con Gurdjieff, Fritz Peters condivide con il lettore i suoi ricordi più preziosi. Uno di questi è particolarmente interessante perchè mette il dito nel nervo scoperto della nostra cultura religiosa:

[Gurdjieff] mi chiese di guardare fuori dalla finestra e di dirgli quello che vedevo. Risposi che l’unica cosa che vedevo era una quercia. E cosa c’era su quella quercia? Glielo dissi: “ghiande”.
Quante ghiande?” […] Dissi che pensavo che ce ne fossero parecchie migliaia.

Fu d’accordo, poi mi domandò quante ghiande sarebbero diventate delle querce. Risposi che pensavo che solo cinque o sei, forse meno, sarebbero diventate alberi.

Assentì, aggiungendo: “Forse solo una, forse nessuna. Si deve imparare dalla Natura. L’uomo è anche un organismo. La Natura fa molte ghiande, ma la possibilità di diventare alberi esiste solo per poche di loro. Lo stesso accade all’uomo – molti uomini nascono, ma solo pochi crescono. La gente pensa che questo sia uno spreco, che la Natura sprechi. Non è così. Il resto diventa fertilizzante, ritorna nella terra e crea possibilità per un maggior numero di uomini autentici.

La Natura dà sempre – ma dà solo possibilità. Per diventare una vera quercia, o un vero uomo, si deve fare uno sforzo. La mia opera non è per il fertilizzante, tu lo capisci; è per l’uomo autentico, solamente per lui. Ma devi anche capire che il fertilizzante è necessario alla Natura: la possibilità per un albero autentico, per un uomo autentico, dipende anche da questo fertilizzante. 

Dopo un lungo silenzio, continuò:
In Occidente si crede che l’uomo abbia un’anima, data da Dio. Non è così. Niente viene dato da Dio, è solo la Natura a dare. E la Natura dà solo la possibilità dell’anima, non dà l’anima. Si deve conquistare l’anima attraverso il lavoro. A differenza dell’albero, l’uomo ha però molte occasioni. 

L’uomo contemporaneo ha anche la possibilità di crescere a caso – crescere in modo sbagliato. […]

L’uomo autentico è solo consapevole, desidera solo conquistare la propria anima per un armonico sviluppo. […]

Anche la tua religione – la religione occidentale – possiede la massima: conosci te stesso. È una massima importantissima in tutte le religioni. Quando si comincia a capire se stessi, si comincia ad avere la possibilità di diventare uomo autentico. 

Così la prima cosa da imparare è conoscere se stessi con l’esercizio dell’auto-osservazione. In caso contrario si sarà come la ghianda che non si trasformerà mai in albero, divenendo concime. Concime che ritorna alla terra e possibilità per un uomo a venire.


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