giovedì 30 aprile 2015

Offresi Paese

 
All’indomani della seconda guerra mondiale, l’Italia veniva di fatto divisa in 3 protettorati: il Sud (affidato alle Mafie), il Centro (sorvegliato dal Vaticano) ed il Nord (in mano agli Oligarchi) – il tutto controllato dalla forza militare statunitense, presente in ogni dove. Dopo la promulgazione della sua massonica e distorta Costituzione, che di fatto ha impedito la governabilità dello Stato, l’Italia si avviava comunque e nonostante tutto a diventare un modello di sviluppo misto a livello planetario. La piccola e la media impresa si fondevano con il ricco territorio, creando un sistema produttivo diffuso unico al mondo, ciò specialmente nelle zone una volta abitate dagli Etruschi.

Tale escalation verso il benessere venne brutalmente arrestata con l’omicidio simbolico di Enrico Mattei, un personaggio lungimirante che evidentemente aveva ‘volato troppo in alto’, molto più di quanto gli era stato concesso.

Altro omicidio chiarificatore del destino futuro, fu quello del Presidente Aldo Moro che, come Tommaso Moro secoli addietro, moriva a seguito di un processo popolare. Un altro messaggio al Paese, quello di rimanere nei ranghi e non tentare di alzare la testa in nessun modo.

Nei decenni a seguire non è stato fatto altro che abbandonare ambiente e beni culturali ai vandali o alle intemperie, contenere ed ostacolare la piccola e media impresa e svendere il patrimonio industriale.

Mi sembra palese come tutto abbia seguito un progetto di smantellamento di un piccolo Stato che faceva però paura: cultura, creatività ed esperienza popolare si fondevano con le meraviglie ambientali del territorio, andando a costituire potenzialmente il substrato per rendere l’Italia un vero paradiso terrestre, con un apparato produttivo vario e rigoglioso ed una popolazione laboriosa e creativa.

Oggi, nell’A.D. 2015, siamo alle battute finali per esautorare del tutto il parlamento dalle sue residue competenze e per completare quella cessione di sovranità residua alle grandi sovrastrutture internazionali. Le picconate fiscali e regolamentari all’impresa hanno azzerato l’iniziativa privata, distruggendo proprio quel tesoro che rendeva unico il sistema produttivo italiano.

Tutto ha contribuito all’affossamento del Paese: la politica con la sua pochezza, la burocrazia con la sua sordità e le sue ruberie, la popolazione con la sua ignavia. A monte di tutto ciò però mi sembra scontato intravvedervi un progetto unitario di riduzione dell’Italia ad un ‘contenitore’ di genti sempre più sfiduciate, confuse, annacquate e rese inermi dalle leggi illibertarie e dallo spauracchio della povertà, sempre dietro l’angolo.

In quest’ottica è forse più semplice comprendere la funzione delle scie chimiche, il flagello che viene dal cielo, che iniziavano la loro azione mortifera in contemporanea all’instaurazione di quella deleteria mega-struttura massonica denominata Comunità Europea.

Un quadro d’insieme desolante con pochissime vie d’uscita. Siamo nel pugno serrato di poteri forti che hanno deciso anni orsono di smantellare letteralmente il Paese e consegnarlo nelle mani del maggior offerente. Anche il ridicolo evento denominato EXPO è un chiaro messaggio alle genti italiche, quello di arrendersi al loro unico futuro: farsi camerieri dei desideri altrui (con tutto il rispetto per l'onorevole duro lavoro del cameriere, ovviamente).
 
 

Nessun commento:

Posta un commento