mercoledì 24 giugno 2015

RICONOSCERE SE STESSI


Quando sarà compreso appieno il significato del concetto di illusione, l'uomo sarà consapevole delle cause dello stato di coscienza in cui vive quotidianamente.

Raggiunta tale consapevolezza, se possiede  vera intenzione di mutare il suo stato di coscienza, deve necessariamente mettere in pratica il lavoro alla base di tale mutamento, CONOSCERE SE STESSO.

Oggi vengono proposte innumerevoli pratiche meditative e tecniche Introspettive per iniziare a portarsi un po a margine del fiume di pensieri che ci domina interrottamente.

La pratica di base della disciplina che seguo è l'Auto-osservazione per condurre l'individuo al riconoscimento di sé.
 
Per riconoscimento di sé, intendo una facoltà che deve essere sentita e riconosciuta interiormente.

E' una facoltà che si presenta in rari momenti nel tessuto di Coscienza Ordinaria  (Stato di Coscienza Ordinario).

La coscienza ordinaria è il fiume di Pensieri, Associazioni, Identificazioni che interrottamente condiziona lo stato di coscienza dell'uomo, tenendolo in uno stato perenne di confusione, immergendolo in un sistema di processi automatici, dove sei convinto di essere vigile e cosciente e di poter decidere ciò che fai, ciò che scegli, ciò che ti piace, ciò che non ti piace, convincendoti di poter riconoscere, scegliere, modificare ciò che ti accade.

In realtà tutto ciò che accade, ti accade.

Puoi fare un semplice esperimento, dovrebbe esserti utile:
Scegli un singolo pensiero che ti passa per la mente, cerca di mantenere l'attenzione su questo pensiero per più di 5 minuti.
 
Dopo solo un minuto, o due, ti accorgerai di esserti totalmente allontanato da questo pensiero, tanto da non ricordarti nemmeno di cosa trattava.

Un'altro esempio che comunemente viene utilizzato per descrivere questo Stato, è l'automatismo che viene applicato inconsciamente quando guidiamo l'auto.

Ti è mai capitato di partire da un luogo, e dopo vari chilometri percorsi, accorgerti di essere in un'altro luogo, senza ricordare come ci sei arrivato?

Nel momento in cui torni ad essere presente alla guida dell'auto, ti sei ricordato di te stesso, di essere alla guida in quel momento.
 
Solitamente ciò accade quando ti si presenta un ostacolo improvviso, una frenata brusca, il telefono che squilla, ecc.
 
Questo ostacolo, quando sei alla guida col "pilota automatico", possiamo paragonarlo ad uno choc imprevisto, un pizzicotto al tessuto di coscienza nel Continuum dello stato in cui eri.

Ma questa facoltà che hai sentito  l'hai riconosciuta in te stesso? 
E soprattutto, quanto dura in realtà?

SOLO POCHI ATTIMI.

Difatti poco dopo, ritorni a fluire nel fiume di Pensieri, Identificazioni e Associazioni che caratterizzano il tuo Stato di Coscienza Ordinario.

Claudio
 

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