martedì 30 giugno 2015

Russia e Cina sempre più vincenti

visionmap2030asof2009 

Difficilmente passa giorno che non abbia qualche nuovo interessante sviluppo che avvicini Russia e Cina in una più stretta cooperazione economica. L’ultimo evento implica ciò che va descritto come sviluppo vantaggioso in cui la Russia accetta di affittare terreni agricoli siberiani ad una società cinese per i prossimi 50 anni. Si adatta meravigliosamente ai piani per lo sviluppo del più grande progetto mondiale infrastrutturale previsto dalla Cintura economica della Nuova Via della Seta, una rete di nuove linee ferroviarie ad alta velocità che attraversa l’Eurasia dalla Cina alla Mongolia alla Russia fino all’UE. I funzionari del governo cinese negli ultimi anni si sono affezionati nel parlare di sviluppi mutualmente vantaggiosi negli affari e in politica. 

Ora un vero e proprio sviluppo in questo senso emerge per Cina e Russia in Siberia, ai confini tra Mongolia e Cina nella regione conosciuta dal 2008 come Zabajkalskij Kraj. La regione ha una popolazione di poco più di 1 milione di russi su una superficie di 432000 chilometri quadrati, ed ha anche alcuni dei più ricchi e fertili terreni agricoli del mondo. La Cina dal canto suo è colpita dall’avanzata della desertificazione, problemi idrici e altre pressioni sulla sicurezza della produzione alimentare. La Cina ha anche popolazione e denaro da investire in progetti validi, di cui le regioni più remote della Federazione russa hanno avuto gravi deficit durante la guerra fredda e soprattutto nei distruttivi anni di Eltsin. 

Ora il governo del Zabajkalskij Kraj ha firmato un contratto di affitto di 49 anni con la China Zoje Resources Investment insieme alla società Huae Sinban, affittando 115000 ettari di terreni agricoli russi alla Cina. La società cinese investirà oltre 24 miliardi di rubli per lo sviluppo dell’agricoltura nella regione, per produrre prodotti agricoli per i mercati russo e cinese. Si pensa di far crescere la di produzione di foraggio, cereali e semi oleosi, nonché sviluppare pollame, carne e prodotti lattiero-caseari nella regione del Bajkal in Russia. Il progetto si articolerà in due fasi. La prima fase sarà completata entro il 2018, la società cinese affitterà un secondo appezzamento di terreno da 200000 ettari. Per la Russia e la regione sarà una vittoria. 

Le terre in cui inizierà il progetto non sono coltivate da quasi 30 anni e riadattare il terreno all’agricoltura richiederà il lavoro di ben 3000 mani. Significativo è che la società cinese abbia dovuto gareggiare con diverse altre società da Cina, Corea del Sud, Nuova Zelanda e persino Stati Uniti. Wang Haiyun, consulente dell’Istituto cinese di studi strategici internazionali, ha definito l’accordo esempio della fiducia tra i due Paesi, secondo un articolo del quotidiano cinese Huanqiu Shibao. Ha osservato che le autorità russe, decidendo di affittare un territorio così grande per 49 anni ad una società cinese, Mosca dimostra di non aver alcun pregiudizio ideologico verso Pechino.

Il Fondo Agricolo Cina-Russia
L’affitto di terreni del Zabajkalskij Kraj segue altri sviluppi positivi nella cooperazione agricola tra Russia e Cina. Il direttore del Fondo Investimenti diretti della Russia, Kirill Dmitriev, lo scorso maggio annunciava che RDIF della Russia, China Investment Fund e governo della provincia di Heilongjiang in Cina decidevano di creare un fondo speciale d’investimento per progetti agricoli. Il fondo totalizza 2 miliardi di dollari e sarà finanziato dal denaro di investitori istituzionali cinesi, tra cui coloro con significativa esperienza in investimenti nel settore agricolo, aggiungeva Dmitriev che ha detto che l’accordo sulla creazione della banca d’investimento comune aiuterà ad attirare capitali cinesi in Russia e facilitare alle imprese russe l’ingresso nei mercati della Cina. La provincia di Heilongjiang è ad est del Zabajkalskij Kraj.

Lo scopo della Via della Seta
L’accordo agricolo Cina-Zabajkalskij Kraj è solo il primo passo dello sviluppo industriale e delle grandi infrastrutture della lontana regione siberiana sottosviluppata. Il Zabajkalskij Kraj è una delle regioni più ricche della Russia. Il più grande giacimento noto di rame russo è a Udokanskoe, nella regione, con 20 milioni di tonnellate. Il 3 giugno, all’annuale forum ferroviario internazionale di Sochi SP1520, il presidente della Ferrovie Russe Vladimir Jakunin annunciava che la compagnia del rame russa creava una joint venture con la compagnia pubblica delle Ferrovie Russe, UMMC e Vnesheconombank, presentando la domanda per sviluppare il giacimento di rame di Udokanskoe, confermando che la Russia pensa allo sviluppo strategico della regione. Inoltre la regione è ricca di oro, molibdeno, stagno, piombo, zinco e carbone. Vi sono colture di frumento, orzo e avena. La regione è ampiamente benedetta dall’acqua fresca dei fiumi. Allo stesso tempo, Pechino ha annunciato la creazione di un enorme fondo da 16 miliardi di dollari per sviluppare le miniere d’oro lungo il percorso ferroviario che collega Russia, Cina e Asia centrale. Un ostacolo importante finora allo sfruttamento di prodotti agricoli e grandi ricchezze minerarie della Russia era l’assenza di infrastrutture moderne per trasportare i prodotti sul mercato. 

Contrariamente alla “terapia d’urto” del liberismo di Harvard o George Soros, i mercati non sono “liberi”. Nella riunione della Shanghai Cooperation Organization a Dushanbe, nel settembre 2014, su richiesta del presidente della Mongolia, Xi, Putin e Tsakhiagiin Elbegdorj decisero d’integrare nell’iniziativa della Cintura economica della Via della Seta di Pechino il piano ferroviario transcontinentale della Russia e il programma delle Vie della Prateria della Mongolia, per costruire il corridoio economico Cina-Mongolia-Russia, che potrebbe trasformare la Mongolia nel “corridoio” che collega le economie cinese e russa. La Mongolia è più grande di Giappone, Francia e Spagna messe insieme. I tre discutono questioni su interconnessione del traffico, agevolazione dei carichi e trasporti, possibilità di costruire una rete elettrica transnazionale.

Nascita dell’Economia Eurasiatica
Il potenziale dei recenti accordi di cooperazione economica tra le due grandi nazioni eurasiatiche, Russia e Cina, è senza dubbio lo sviluppo economico più promettente nel mondo di oggi. Mentre le sanzioni degli Stati Uniti spingono la Russia a volgersi sempre più al suo vicino orientale, la Cina, le provocazioni militari degli Stati Uniti contro la Cina, nel Mar Cinese orientale e altrove, costringono la Cina a ripensare completamente al proprio orientamento strategico. Lo sviluppo delle connessioni via terra nel vasto spazio economico ne è il risultato. Come l’antico detto cinese dice, ogni crisi contiene nuove opportunità se viste adeguatamente. Pechino ha discusso la costruzione dei vari collegamenti ferroviari eurasiatici per diversi anni, ma negli ultimi diciotto mesi, dall’inizio della presidenza Xi Jinping, ha la massima priorità, in particolare la costruzione della Cintura economica della Nuova Via della Seta. 

Il Presidente Xi ha fatto della Via della Seta la pietra angolare del suo mandato presidenziale. Nell’incontro dell’8 maggio a Mosca tra Xi e Putin, i due presidenti hanno firmato una dichiarazione congiunta “sulla cooperazione per coordinare lo sviluppo tra UEE e fascia economica della Via della Seta“, dichiarando loro obiettivo coordinare i due programmi per costruire uno “spazio economico comune” in Eurasia, compreso l’accordo di libero scambio tra UEE e Cin. Il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha recentemente affermato che il fatturato commerciale tra Cina e Russia dovrebbe raggiungere 100 miliardi di dollari nel 2015. 

Le prospettive future, con la costruzione della rete di ferrovie ad alta velocità, sono sconcertanti. I mercati, tutti i mercati, sono creati dall’uomo, prodotti da decisioni deliberate da singoli e di solito da governi. La creazione di ciò che potrebbe diventare uno spazio economico da oltre un trilione di dollari sul vasto territorio eurasiatico avanza decisamente. L’affitto di terreni agricoli russi alla Cina indica che la Russia apre una nuova fase qualitativa di questi sviluppi. Nel mondo della matematica, il mutuo vantaggio è indicato come “gioco non a somma zero”, in cui di solito vi sono diversi vantaggi per tutti i partecipanti. Ciò sembra emergere nella vasta distesa eurasiatica molto più velocemente di quanto si potesse immaginare un paio di anni fa.

F. William Engdahl New Eastern Outlook 29/06/2015

F. William Engdahl è consulente di rischio strategico e docente, laureato in politica alla Princeton University, è autore di best-seller su petrolio e geopolitica, in esclusiva per la rivista online New Eastern Outlook.

china-silk-road-map1_risultato 

Il Giappone ritiene le relazioni con la Russia ‘imperative’
Il primo ministro Shinzo Abe vuole continuare a dialogare con la Russia, essendo i rapporti con Mosca indispensabili per l’economia di Tokyo
Sputnik 28/06/2015
rj0503E’ imperativo che il Giappone continui a dialogare con la Russia, nonostante le sanzioni europee contro Mosca e l’embargo russo sulle importazioni di alcuni prodotti, riferiscono i media giapponesi. Il primo ministro Shinzo Abe e il presidente russo Vladimir Putin hanno parlato al telefono. Abe ha invitato Putin a visitare il Giappone quest’anno, ed entrambi i leader hanno convenuto nel proseguire il dialogo bilaterale. Il Giappone tuttavia ritiene importante armonizzare le rispettive politiche con le azioni degli altri membri del G7. Tuttavia le contro-sanzioni introdotte dalla Russia sui prodotti alimentari provenienti da diversi Paesi si ripercuotono negativamente sulle relazioni tra Mosca e Tokyo. 

Anche questa settimana il Consiglio della Federazione ha vietato la pesca a reti di salmone e trota nella zona economica esclusiva della Russia. Il divieto entrerà in vigore quando sarà firmato dal Presidente Vladimir Putin. Quando accadrà, i pescherecci giapponesi non potranno operare al largo delle isole Chishima e in alcune altre aree. Viene stimato che, se il divieto entrerà in vigore, l’impatto economico sulle industrie di Hokkaido orientale arriverebbe a 25 miliardi di yen all’anno. Il governo giapponese ritiene indispensabile sviluppare contromisure per ridurre al minimo l’impatto del colpo.


Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2015/06/29/russia-e-cina-sempre-piu-vincenti/ 

Nessun commento:

Posta un commento