lunedì 22 giugno 2015

Settembre 2015: arriva l’era glaciale in Europa. Per l’Italia 50 anni di gelo polare.


L'Europa dovrà prepararsi ad affrontare una nuova era glaciale, che flagellerà il vecchio continente per i prossimi 50 anni. Secondo quanto sostenuto da questa tesi, le temperature massime si assesterebbero attorno -15 gradi e le minime al di sotto dei 30.
Dal 1 settembre di quest’anno, secondo il parere di alcuni scienziati bielorussi, l’Italia e tutta l’Europa saranno investite da una vera e propria ondata di gelo che dovrebbe durare ben 50 anni.

L’ondata di gelo che verrà sarebbe la conseguenza di un calo significativo della potenza ionica del Sole e dell’andamento delle fasi lunari.

Nel giro di poche settimane, massimo a metà ottobre, tutto continente – dalla Scandinavia alla Sicilia – sarà ricoperto dal ghiaccio. I ricercatori di Minsk sostengono che l’era glaciale durerà almeno 50 anni, ma forse 70, e per l’Italia si stimano temperature minime intorno ai meno 30 in pianura al Nord e meno 25 sulle coste del Centro-Sud. Le massime non dovrebbero superare i meno 15 al Nord e i meno 10 nel Mezzogiorno.

Ovviamente, la portata della notizia, ripresa da alcune testate italiane, fa subito pensare che si tratti di una bufala, o come minimo di una clamorosa cantonata presa dagli scienziati stessi.

Tuttavia, la scioccante prospettiva si incrocia e conferma quanto affermato da diversi studi prodotti negli ultimi tre anni da scienziati sia russi che giapponesi. Cosa succederà! Staremo a vedere!


fonte: http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/06/22/settembre-2015-arriva-lera-glaciale-in-europa-per-litalia-50-anni-di-gelo-polare/

Nel 2015 l’emisfero Nord del pianeta comincerà a raffreddarsi

Nel 2015 il clima nell’emisfero settentrionale cambierà gradualmente e si raffredderà, queste conclusioni sono state raggiunte dallo scienziato dell’Agenzia Nazionale giapponese specializzata per la ricerche marine Mototaka Nakamura.

Nel corso della sua ricerca, lo scienziato giapponese ha analizzato le variazioni della temperatura superficiale dell’acqua nel mare della Groenlandia dal 1957 ad oggi ed ha confrontato questi dati con il cambiamento climatico globale nello stesso periodo.

In base alle sue analisi statistiche, Nakamura deduce che il ciclo del riscaldamento globale attualmente in atto verrà sostituito dall’opposta tendenza di raffreddamento, lo scienziato giapponese ha analizzato le temperature dell’oceano rilevate per più di cinque decenni, concludendo che il clima dell’emisfero settentrionale del nostro pianeta potrebbe subire un periodo di raffreddamento a partire dal 2015.

Mototaka Nakamura, scienziato senior presso l’Agenzia giapponese per la Scienza del Mare e della Terra, ha analizzato le temperature superficiali del mare della Groenlandia dal 1957 ad oggi e come queste influenzano il cambiamento climatico.

Nel 2015 l'emisfero Nord del pianeta comincerà a raffreddarsiNakamura, nello studio pubblicato sulla rivista scientifica degli Stati Uniti il 28 giugno, ritiene che le temperature del Mare della Groenlandia potrebbero servire come un indicatore anticipatore dei cicli di raffreddamento e di riscaldamento, che avvengono in media ogni 70 anni.

Secondo lo scienziato nipponico, le acque del Mare di Groenlandia sembrano essere vicino alla fine di un ciclo di riscaldamento, il clima nell’emisfero settentrionale si era raffreddato dal 1940 al 1970, ma ha iniziato un trend di riscaldamento nel 1980, nel mese di marzo, anche gli scienziati russi hanno pronosticato l’arrivo di una Era Glaciale minore nel 2014.

Lo scienziato russo Vladimir Bashkin, insieme con il suo collega Rauf Galiulin dell’Istituto sui problemi fondamentali della biologia dell’Accademia russa delle scienze, spiega che l’attuale riscaldamento planetario è la conseguenza dell’uscita del pianeta dall’Era Glaciale minore, prospettando breve l’entrata in un periodo di freddo.

L’inizio di un nuovo ciclo è legato al cambiamento dell’attività solare, la potenza della radiazione del nostro astro principale diminuisce e ciò determina un impatto sul clima, le ricerche scientifiche sul clima delle ere geologiche mettono in dubbio la fondatezza delle richieste del Protocollo di Kyoto, afferma Vladimir Bashkin.


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