martedì 28 luglio 2015

La fuga di El Chapo in Messico indica i legami della CIA con i narcotrafficanti

Jeb Bush Speaks At The Reagan Library About His New Book 

La seconda evasione da un carcere di massima sicurezza messicano di Joaquín Guzmán, noto anche come “El Chapo”, temuto capo del famigerato cartello della droga di Sinaloa, ha puntato i riflettori dei media sul narco-Stato del Messico. La prima evasione di El Chapo nel 2001 dalla prigione Puenta Grande dalla pretesa massima sicurezza, e la seconda evasione da un altro carcere a prova di fuga di Altiplano, ad ovest di Città del Messico, hanno coinvolto numerosi funzionari messicani corrotti dalle tangenti del ricco Guzman. 

Inoltre, la Central Intelligence Agency degli Stati Uniti e le sue ramificazione della Drug Enforcement Administration (DEA) sono indagate ancora una volta per aver favorito funzionari del governo messicano, come l’ex-presidente Vicente Fox e l’attuale presidente Enrique Peña Nieto, accusati di favoreggiamento delle fughe di El Chapo ed anche del narcotraffico messicano e latinoamericano. L’attenzione dei candidati presidenziali del 2016 sulla questione dell’immigrazione clandestina dal Messico ha portato a miniera d’oro mediatica al promettente repubblicano Donald Trump, mentre le proposte più morbide sull’immigrazione di candidati come Jeb Bush e Marco Rubio sono oggetto di forti critiche. Trump ha irritato l’establishment politico statunitense quando ha accusato la maggior parte degli immigrati clandestini dal Messico di essere dei criminali. 

L’assassinio a luglio a San Francisco della 31enne Kate Steinle, di fronte al padre, per mano dell’immigrato illegale messicano Juan Francisco Lopez-Sanchez ha alzato l’indice di Trump nei sondaggi di opinione, soprattutto dopo che fu svelato che Lopez-Sanchez fu deportato dagli Stati Uniti in cinque occasioni. San Francisco per decenni è stato un importante punto del narcotraffico dal Messico e altri Paesi dell’America Latina. Quando Lopez-Sanchez fu arrestato per l’omicidio di Steinle, si scoprì che era già ricercato dalle autorità statunitensi per droga. Mentre Trump e il senatore repubblicano del Texas Ted Cruz hanno denunciato l’idea della cittadinanza a milioni di immigrati illegali latinoamericani negli Stati Uniti, Bush e Rubio, con legami familiari in America Latina, la sostengono. Bush e Rubio inoltre trafficano avidamente con l’economia oligarchica messicana. 

I due maggiori partiti del Messico, il conservatore liberista Partito di Azione Nazionale (PAN) e il Partito Rivoluzionario Istituzionale globalista (PRI), sono corrotti dal denaro del cartello della droga. L’unico partito che sembrava intento a ripulire la scena politica messicana dal controllo dei cartelli, il Partito della Rivoluzione Democratica (PRD) di sinistra-progressista, fu devastato da dissensi interni e da una scissione dopo la sconfitta sul filo del rasoio alle presidenziali nel 2006, con prove di una massiccia frode elettorale. Il registro della CIA prevede la diffusione dei semi della ribellione nei partiti sul punto di prendere il potere e sfidare autocrati e globalisti. Il Messico non ha fatto eccezione.

Jeb Bush, la cui moglie è messicana, avrà un momento difficile per le passate attività di uomo d’affari e governatore della Florida che ha incrociato individui legati ai sindacati dei narcotrafficanti, come i cartelli Sinaloa e del Golfo del Messico. Mentre Bush era governatore della Florida, le autorità di regolamentazione bancaria degli Stati Uniti scoprirono che il cartello di Sinaloa di El Chapo controllava 23 conti presso la filiale di Miami della Wachovia Bank

Dopo aver lasciato la carica di governatore della Florida nel 2007, Bush istituì la Jeb Bush e soci, un ufficio in comodato, senza pagare l’affitto, nel palazzo della HSBC sulla Brickell Avenue, nel quartiere degli affari di Miami. All’inizio del 2015, HSBC fu colta dalle autorità federali statunitensi riciclare 881 milioni di narcodollari, in gran parte del cartello di Sinaloa. In precedenza, HSBC fu scoperta aver riciclato 376 milioni per Wachovia. Nessuno della HSBC finì in prigione e la banca pagò una multa 1,9 miliardi di dollari al dipartimento della Giustizia con una “penale differita”, un congegno ideato da avvocati e pubblici ministeri per evitare ai banchieri la prigione. 

Jeb Bush, i cui legami con Wachovia e HSBC avrebbero dovuto suscitare maggiore attenzione dei pubblici ministeri, ha deciso di provare a diventare il terzo presidente degli Stati Uniti della famiglia Bush. Quando gli avvocati statunitensi del panamense Manuel Noriega minacciarono di svelare le videocassette che mostravano Noriega e George HW Bush cospirare per contrabbandare droga negli Stati Uniti, il giudice William M. Hoeveler decise semplicemente che la CIA non avrebbe dovuto presentarsi per conto della difesa al processo Noriega, a Miami. Hoeveler fu scelto da Jimmy Carter per presiedere l’US District Court del Sud della Florida fino al pensionamento lo scorso anno. 

Anche se ovviamente prendeva ordini da Langley, Hoeveler fu lodato dai colleghi come “stella in ascesa” della giurisprudenza statunitense. Nei tribunali statunitensi sono all’ordine del giorno giudici che hanno lavorato per conto dei riciclatori di denaro sporco e dei politici che hanno beneficiato della loro generosità finanziaria. La famiglia Bush è il peggior esempio di dinastia politica arricchitasi con narcotraffico e riciclaggio di denaro, creando una rete di “giudici sporchi” scelti per presiedere i tribunali federali e statali in Florida e Texas.

cia-rendition-plane-crash.1312435895w500Il 28 settembre 2007, un jet Gulfstream di un contractor della CIA che trasportava 3,3 tonnellate di cocaina dalla Colombia al cartello di Sinaloa El Chapo, a Cancun, si schiantò nello Stato di Quintana Roo, nei pressi di Tixkoko, Yucatan. Il velivolo era collegato a due aziende già identificate come imprese per voli charter della CIA: S/A Holdings LLC di Garden City, New York e Richmor Aviation di Hudson, New York. Il 16 settembre 2007 l’aereo fu venduto a due uomini d’affari della Florida, uno di Miami e l’altro di Lakeland. 

I due uomini d’affari non furono mai identificati, ma l’aereo fu venduto per 2 milioni di dollari dalla Donna Blue Aircraft di Coconut Creek, Florida. Ogni esame delle operazioni di narcotraffico della CIA e della famiglia Bush in Florida, Louisiana e Texas svela sempre una rete complessa di società ‘scatole cinesi’, aerei che cambiano continuamente proprietari, oscuri miliardari latinoamericani che vivono in Florida e comodi “cadaveri” quando le forze dell’ordine ricevono soffiate sulle operazioni di contrabbando. 

Due individui legati al narcotraffico e al riciclaggio di denaro di Jeb Bush in Florida morirono in circostanze molto sospette. Manny Perez, complice di Bush nel riciclaggio di denaro presso la Eagle National Bank, fu trovato galleggiare in un canale a West Hialeah, vicino Miami, dopo che si pensava avesse spifferato del narcotraffico della famiglia Bush in Florida. La polizia stabilì che la morte di Perez fu un “incidente di nuoto”. Un altro portaborse di Bush, Manny Diaz, morì in un incidente stradale sospetto. Entrambi dovevano testimoniare alla sottocommissione bancaria del senatore John Kerry, che indagava sull’Iran-contra e il riciclaggio di narcodollari nel 1988. 

George Morales, contractor della CIA, morì scivolando su una saponetta nella doccia della prigione, il giorno prima del suo rilascio dal carcere in Florida, dov’era per traffico di cocaina. Morales doveva volare a Washington DC per testimoniare alla Camera dei Rappresentanti sulle operazioni di droga e contrabbando di armi della CIA, attività che interessavano Jeb Bush e suo padre, il 41.mo presidente degli Stati Uniti. Ancora un altro agente della CIA con informazioni sufficienti da affondare le fortune politiche della famiglia Bush nel 1980, Johnny Molina, si suicidò a Pensacola, in Florida, nel parcheggio di un ristorante. La polizia concluse che Molina si sparò 20 colpi con una MAC 10. 

Il corpo di Molina fu cremato prima dell’autopsia. L’ex-pilota della CIA, divenuto informatore della DEA, Barry Seal fu ucciso con un’esecuzione mafiosa a Baton Rouge, Louisiana, durante il servizio alla comunità dopo la condanna per droga. Quando fu arrestato in Louisiana per aver pilotato un aereo carico di marijuana, Seal disse che aveva il numero di telefono privato di George HW Bush nella valigetta. Kerry scoprì ciò che molti giornalisti investigativi hanno scoperto sui legami di CIA e famiglia Bush con il narcotraffico: la rete tra aziende, banche, agenti della CIA, compagnie aeronautiche e marittime coinvolte nel narcotraffico. 

Tali aziende, dalla Frigorificos de Puntarena, società di frutti di mare del Costa Rica, all’Ocean Hunter, Inc., altra azienda di frutti di mare di Miami, dalla SETCO Air che trasportava droga dall’America Centrale alla Florida alla Vortex/Universal Air Leasing di Miami, erano legate alla famiglia Bush e alla CIA, Jeb Bush compreso.
 
Le ramificazioni dell’evasione di El Chapo e i riferimenti importuni di Trump al problema degli immigrati illegali messicani schiumano sulla superficie della campagna presidenziale in cui i collegamenti della famiglia Bush al narcotraffico della CIA sono un problema, piaccia o no ai Bush e benestanti sostenitori.


Wayne Madsen Strategic Culture Foundation 26/07/2015
african_narco_news_cocaine_cia_mexico
  Povero vecchio Messico, non finiranno mai le violenze se non chiude il flusso della droga.


La ripubblicazione è gradita in riferimento alla rivista on-line della Strategic Culture Foundation.

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2015/07/27/la-fuga-di-el-chapo-in-messico-indica-i-legami-della-cia-con-i-narcotrafficanti/ 

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