lunedì 27 luglio 2015

Polonia: la destra anti UE e euro si appresta a vincere le elezioni politiche d'autunno

 
Il partito di destra “Diritto e giustizia” (Pis) dell’ex premier Jaroslaw Kaczynski è favorito alle prossime elezioni politiche in Polonia del 25 ottobre, secondo i sondaggi. D’altra parte, Diritto e Giustizia ha già ottenuto una clamorosa vittoria con l’elezione del suo candidato, Andrzej Duda, presidente della Repubblica.
Secondo il sondaggio di Millward Brown SA il Pis potrebbe ottenere il 33% dei voti contro 23% al partito di centro Piattaforma civica (Po) al governo dal 2007 in coalizione con il Partito dei contadini (Psl) attualmente sostenuto solo dal 5% degli elettori. In pratica, Diritto e Giustizia se fossero confermate queste percentuali, governerebbe da solo. 
Secondo lo stesso sondaggio è leggermente calato il sostegno al cantante rock Pawel Kukiz; la sua potrebbe diventare comunque la terza formazione politica del paese con 18% delle preferenze.

Già la schiacciante vittoria di Duda era stata un serio avvertimento per il governo filo-Unione Europea della premier Ewa Kopacz (PO), al governo dal 2007, in vista delle elezioni parlamentari che si terranno il prossimo autunno.

E questa volta si preannuncia un importante cambiamento in seno alla sesta più grande economia dell'Unione Europea: vincendo anche le politiche di ottobre, Diritto e Giustizia (PiS) potrebbe ristabilire la situazione creata nel 2007 con Presidente (Lech Kaczynski) e primo ministro (Jaroslaw Kaczynski) dello stesso partito. In questo modo, la Polonia continuerebbe la sua svolta a destra iniziata con l'elezione di Andrzej Duda.

Questo comporterebbe rilevanti, anzi decisivi, cambiamenti sia interni che esterni, nella Ue.

 
Nonostante in quest'ultimo decennio la Polonia si sia affermata come un paese leader e fortemente integrato alle politiche Comunitarie, riconosciuto anche dalla nomina di Presidente del Consiglio europeo di Donald Tusk ex leader di Piattaforma Civica, ora è in corso un drastico cambio di rotta avvenuto già in quest'ultima tornata elettorale delle presidenziali, che ha spostato l'elettorato del Paese su un'idea politica fortemente antieuropeista. 
 
Negli ultimi anni la Polonia ha goduto di una crescita economica quasi ininterrotta, oggi continua a registrare tassi di crescita nettamente superiori alla media europea; ed è l'unico Stato membro dell'Unione Europea che ha evitato la recessione durante la crisi finanziaria, grazie soprattutto al fatto di essersi tenuta molto alla larga dall'euro, del quale non vuole nè ha mai voluto far parte.
E nonostante la stabilità economica del Paese, la popolazione ha espresso la propria insoddisfazione per la classe politica che ha governato la Polonia in questi ultimi anni, in particolar modo i giovani vedono i politici polachi di governo distanti dalla società civile, ma soprattutto sono insoddisfatti di vedere una Polonia legata ad un'Europa dipendente dalle scelte di Berlino. La Germania non è mai stata amata, in Polonia, ed ora men che meno.
 
Il presidente Duda durante la campagna elettorale ha promesso di rispondere alle preoccupazioni dei giovani e dei meno giovani dichiarando di voler aumentare i salari e revocando una legge impopolare che aumenta l'età pensionabile a 67 anni. Si è impegnato a sostenere gli agricoltori, e ha riconosciuto le difficoltà delle famiglie offrendo sostegno finanziario a coloro che hanno famiglie numerose. Cattolico praticante è un fermo oppositore ditematiche quali aborto, matrimonio omosessuale e fecondazione assistita.

La probabile vittoria di Diritto e Libertà alle elezioni d'ottobre salderà l'esecutivo e il presidente nel medesimo progetto basato su questi valori e ideali.

Duda in ogni caso è un conservatore ed è un patriota nazionalista che sostiene che la Polonia debba difendere i propri interessi nazionali e propone il mantenimento della moneta polacca. È un fermo sostenitore del rilancio dell'industria polacca, che si basa su riserve nazionali di carbone, anche se questo significa scontrarsi con la politica climatica dell'Unione Europea.Diritto e Giustizia (PiS) si è sempre presentato come un partito che antepone gli interessi nazionali a quelli comunitari, che viceversa comunitari non sono, ma rappresentano in massima parte gli interessi dell'economia e della finanza tedesche.

Le vittorie di Andrzej Duda e David Cameron inoltre hanno avvicinato Varsavia a Londra, segnale questo inquietante per l'Europa di Angela Merkel, in quanto la Polonia è vista come punto di riferimento dai paesi dell'Europa dell'est.

È evidente come la vittoria dei conservatori euroscettici possa avere ripercussioni sull'Unione Europea e sull'Alleanza Atlantica, in quanto la Polonia prima era un alleato fondamentale ed un interlocutore affidabile per l'Europa a trazione tedesca, Duda al contrario propone una politica estera distante dalle linee indicate dall'UE.
L'esito delle elezioni presidenziali polacche ha evidenziato come l'Unione Europea abbia perso il suo appeal e la sua spinta propulsiva, ora con le politiche d'autunno il cerchio si chiuderà e la Ue riceverà un colpo fortissimo, che potrebbe addirittura sgretolarla. La Germania avrà una costante spina nel fianco, con la vittoria in Polonai di Diritto e Libertà. Ed è difficile che potrà durare a lungo quella situazione: l'Unione europea non può reggere contemporaneamente le tensioni a sud, con la Grecia devastata e impossibilitata a rispettare le folli condizioni dell'accordo firmato da Tsipras, e le tensioni a nord, con lo scontro tedesco-polacco sul senso stesso d'esistere, della Ue.

Originariamente pubblicato da Redazione Milano
 

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