giovedì 23 luglio 2015

Sul Risveglio


Si parla ovunque di Illuminazione, Risveglio, Satori, Liberazione, Moksha,ecc…. Ma di che cosa realmente si tratta?

Ciò che vedo con chiarezza è la sostanziale impossibilità di ridurre totalmente questa cosa (o meglio Non-Cosa) a una qualche definizione, circorscriverla all’interno di un qualche orizzonte concettuale. Ogni volta che si tenta di farlo si incorre inevitabilmente in fuorvianti semplificazioni. Questo tuttavia non implica che si possa tentare di “suggerirla”, evocarla, rimandare ad essa attraverso il linguaggio, a patto di essere fermamente consapevoli che il dito non è la Luna. Tuttavia se non ci fossero dita ad indicare la Luna sarebbe molto più difficile vedere la luna stessa. :-)

Dunque cosa si può dire a proposito di questa Non-Cosa chiamata Risveglio?

Non è un’esperienza, che per sua natura è transitoria in quanto ha un principio, una durata e una fine. E non è neppure uno stato che si raggiunge, si perde o si mantiene. Non è il raggiungimento di una perfezione ideale del corpo-mente, di una immagine-condizione di Buddha su una nuvoletta perennemente beato e compassionevole. Come può infatti l’Incondizionato essere ridotto a condizione??

La Non-Immagine ridotta ad immagine? Non è qualcosa che riguarda il piano psichico, ma è apertura alla Realtà che lo contiene lo trascende. Può modificare sostanzialmente il piano psichico ma non è del piano psichico.

Il Risveglio è realizzazione, diretta, totale ed immediata di essere questo Non-Stato, questo Indefinibile, questo Vuoto cosciente in cui l’intero universo appare. Risveglio è Non-Forma Consapevole che si risveglia a Se Stessa, dopo anni o vite di identificazione con uno o infiniti corpi.

Questo produce una naturale disidentificazione con il corpo-mente, che rimane quello che è, ovvero un prezioso veicolo che fa il suo corso, continuando ad esprimere i suoi limiti intrinseci, la sua mortalità, i suoi istinti, la sua immaginazione, ecc. La differenza è che tutte queste cose non vengono più vissute con un filtro, come un problema o un vantaggio, come buone o cattive, ma sperimentate e vissute in modo diretto, non-mediato.

Per questo Risveglio è anche intimità totale con ciò che è, crollo totale di qualsiasi infrastruttura concettuale che imbriglia l’ineffabile vastità dell’esistenza.

Il Risveglio è DALLA persona non DELLA persona. Avviene nell’essere umano ma non è dell’essere umano. E’ un evento di Amore dell’Impersonale con Se Stesso. Può trasformare l’essere umano ma non è più lui il “centro”.

Risveglio è la dolce fine di questo qualcuno che vuole raggiungere il risveglio stesso, lo status di iscritto nel club degli illuminati, bodhisattva, acharya, ecc. Dissolto il cercatore si esaurisce anche la ricerca, che è niente più che un abbaglio concettuale prodotto dal sogno della separazione.

Risveglio è dimorare nel Non-Stato, nel Non-Sapere, nella Non-Forma in totale intimità con ogni stato, sapere e forma. Non è acquisire conoscenze ma essere Conoscenza.

Crollato il castello di carte concettuale rimane la Vita, che è totale intimità con ciò che è, unità organica, intelligenza impersonale, celebrazione ordinaria, Amore.

Queste definizioni sono inevitabilmente imperfette e limitate. Sono dita traballanti che indicano una Luna Infinita, oscura come lo Spazio, impermeabile a qualsiasi confine e griglia. Eppure questa Luna è abbagliante come il Sole e più semplice ed ordinaria di un respiro. Ma non c’è nulla di più difficile dell’assolutamente semplice.


fonte: https://nonduale.wordpress.com/2011/12/04/sul-risveglio/ 

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