lunedì 21 settembre 2015

L’INVASIONE DEGLI INSETTI TRANSGENICI

ZANZARE GENETICAMENTE MODIFICATE 2015

L’introduzione di zanzare geneticamente modificate è una tecnica giunta al culmine della sperimentazione. Che si stia avvicinando il momento in cui le zanzare scompariranno?

Abbiamo già parlato di zanzare modificate geneticamente nel luglio del 2012, a quel tempo si attendevano i consensi per potere sperimentare nelle Florida Keys, un arcipelago di circa 1.700 isole nel sud-est degli Stati Uniti, il rilascio di milioni di esemplari di zanzare modificate al fine di eradicare la specie che trasmette malattie come la Dengue e la Chikingunya. La Florida è ancora in attesa della risposta ma pare che la decisione sia imminente. La parola ora spetta alla Food and Drug Administration, l’ente americano che dovrà approvare o meno l’esperimento. L’attore principale della vicenda è la Oxitec, l’azienda britannica che da anni prosegue nella ricerca di tecniche di sterilizzazione e modifiche genetiche al fine di combattere gli insetti, non solo zanzare.

Questa azienda ha brevettato un metodo di allevamento della zanzara conosciuto come RIDL (Release of Insects carrying a Dominant Lethal). La tecnica sarà applicata sugli esemplari maschi della specie Aedes aegypti i quali una volta accoppiati con le femmine produrranno larve che non potranno portare a termine lo sviluppo. Un portavoce dell’azienda avrebbe rilevato che ad oggi (inizio 2015) gli esemplari di zanzare modificate introdotti nel mondo sono stati circa 70 milioni

Anche se la Oxitec assicura che non ci sono rischi per la popolazione, molti sono a sfavore tanto che una petizione on-line contraria all’esperimento ha già superato le 150.000 adesioni. La cosa non stupisce dato che periodicamente i canali di informazioni di massa pubblicano notizie allarmanti e catastrofiche sul tema. Un esempio per tutti è questo articolo che cita nel titolo “…Zanzare assassine attaccano la Florida…” parlando poi di “…zanzare Frankenstein…”.

E’ vero che zanzare modificate non sono mai state rilasciate negli Stati Uniti ma una tecnica simile (SIT: Sterile Insect Technique) viene utilizzata in Florida da anni per combattere altri insetti. Vengono infatti spesi annualmente circa 6 milioni di dollari per utilizzare la SIT al fine di combattere la mosca della frutta mediterranea. La California non è da meno spendendo 17 milioni di dollari all’anno per questo tipo di lotta.

La Sterile Insect Technique fu sviluppata nel 1950 e usata negli Stati Uniti contro la Mosca Assassina (questa volta veramente) conosciuta con il nome scientifico Cochliomyia hominivorax che fu eradicata completamente nel 1982.

Anche i dubbi relativi al fatto che le zanzare modificate geneticamente possano pungere altri organismi e trasmettere geni modificati sembrano infondate. La compagnia inglese Oxitec che ha sviluppato la tecnica RIDL agisce solo sui maschi di zanzara (che come noto non pungono) che hanno il solo scopo di accoppiarsi e produrre larve che non vedranno mai la luce. 

Andando oltre queste speculazioni non possiamo non notare che la Entomological Society of America ha assegnato il premio 2014 Nan-Yao Su Award for Innovation and Creativity in Entomology al Dr. Luke Alphey, scienziato e fondatore della Oxitec.

Questo premio è assegnato annualmente all’entomologo che con il proprio lavoro dimostra la capacità di sviluppare soluzioni creative e significative con un impatto significativo sull’entomologia. Il Dr. Alphey ha ricevuto il premio per avere sviluppato la tecnologia RIDL per controllare gli insetti infestanti basato sull’uso dell’ingegneria di sterilizzazione dei maschi della specie”.

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Oltre alle zanzare la tecnica RIDL di Oxitec è stata applicata alle mosche delle olive in Europa dove è in attesa di approvazione per i test sul campo, e per la mosca della frutta mediterranea. Non dimentichiamoci che se questa tecnica dovesse rivelarsi sicura permetterà di ridurre notevolmente l’introduzione si sostanze chimiche nell’ambiente.

La posizione dell’AMCA (American Mosquito Control Association) è quella di sostenere e incoraggiare la ricerca di nuovi e innovativi metodi di lotta alle zanzare. Fanno parte di questi metodi la sensibilizzazione del pubblico, la prevenzione, gli insetticidi chimici, i metodi meccanici e lotta biologica, compresi gli agenti patogeni diffusi tramite zanzara (RIDL) e le tecniche degli insetti sterili (SIT).  

Steve Mulligan, presidente di AMCA, sostiene che le nuove tecnologie possono fornire strumenti preziosi nella lotta contro le zanzare e le malattie trasmesse da esse. Il loro perseguimento giustifica sicuramente indagini e test. L’affinamento delle tecniche di lotta è ritenuto fondamentale per ridurre le minacce future poste da uno dei nemici più antichi e distruttivi dell’umanità, la zanzara.

Infine impossibile non citare il film Mosquito Man (1992) che racconta le catastrofiche conseguenze di esperimenti fatti su zanzare modificate geneticamente. Come se non fosse stato sufficiente il primo, l’idea è stata ripresa in un secondo film sul tema dal non troppo fantasioso titolo di Mansquito (2005). FONTE 


L’INVASIONE DEGLI INSETTI TRANSGENICI

Gli insetti transgenici sono già nell’ambiente, ma la gente non lo sa. In Brasile sono stati rilasciati milioni di zanzare transgeniche per contrastare la zanzara aedes aegypti la cui puntura provoca la febbre dengue, così come alle Cayman e in Malesia. In Spagna è stata avanzata la richiesta di liberare nell’ambiente la mosca transgenica dell’olivo. Un disastro annunciato.

L’invasione degli insetti transgeniciGli insetti transgenici sono già nell’ambiente, ma la gente non lo sa. In Brasile sono stati rilasciati milioni di zanzare transgeniche per contrastare la zanzara aedes aegypti la cui puntura provoca la febbre dengue, così come alle Cayman e in Malesia. In Spagna è stata avanzata la richiesta di liberare nell’ambiente la mosca transgenica dell’olivo. Un disastro annunciato.

L’errore più grosso che si può fare è pensare che se gli insetti transgenici vengono rilasciati nell’ambiente lontano da casa nostra, allora siamo salvi. Gli insetti si spostano, si diffondono, arrivano dovunque, contaminano anche i loro predatori, cioè gli animali che li mangiano, e contaminano i frutti, depositandovisi sopra, che noi mangeremo.

Nel giugno scorso in Brasile, nello Stato di Bahia, sono state rilasciate nell’ambiente zanzare transgeniche in milioni di esemplari per contrastare l’insetto la cui puntura provoca la febbre dengue. L’azienda Oxitec ha prodotto la zanzara geneticamente modificata che rientra nel progetto portato avanti dall’organizzazione Moscamed Brasil. Sempre la Oxitec ha avanzato la richiesta alle autorità europee per poter rilasciare nell’ambiente, in Spagna, la mosca dell’olivo geneticamente modificata, notizia che ha scatenato la protesta di diverse associazioni ambientaliste e della Firab, la Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica. “Si tratta di un serio rischio per l’ambiente e di una tecnologia non testata e validata, rischio aggravato dal fatto che i ceppi di insetti ingegnerizzati sono esotici e non attinenti agli ambienti in cui verranno lanciati” ha detto la Firab. 

“Il ceppo di mosca dell’olivo utilizzato da Oxitec non è nativo della Spagna, ma ingegnerizzato a partire da un ceppo greco incrociato con ceppi israeliani – dice Firab – c’è quindi il timore di introdurre individui portanti diversi livelli di resistenza ai pesticidi. Il rilascio in ambiente di ceppi di parassiti entomologici non-nativi è di norma vietato nel quadro delle disposizioni europee in quanto alcune caratteristiche indesiderate potenzialmente presenti nel ceppo di nuova introduzione, come la resistenza ai pesticidi, possono diffondersi nella popolazione selvatica. Altre preoccupazioni sono relative al gran numero di larve ogm morte e vive rinvenibili nel frutto avviato al consumo e all’impatto di insetti geneticamente modificati sugli ecosistemi”.  

Oxitec, dopo avere ricevuto un no dall’Inghilterra,sta tentando di introdurre insetti ogm anche negli Stati Uniti. Ad esempio vorrebbe introdurre la zanzara geneticamente modificata contro la dengue in Florida, ma appena la notizia si è sparsa la popolazione si è mobilitata con raccolte di firme e proteste per evitare che il progetto andasse avanti. Le autorità locali non hanno detto no a priori, ma hanno sospeso un’eventuale autorizzazione in attesa di studi e prove dell’innocuità di tali insetti. L’azienda Oxitec ha ammesso che mentre si rilasciano nell’ambiente gli esemplari ogm maschi (che non trasmettono la malattia con la puntura), vengono rilasciati anche esemplari femmine perché non è possibile impedirlo, ma si sono anche affrettati ad assicurare che la puntura delle femmine ogm è tal quale quella delle femmine non ogm dell’insetto, non provoca nulla di diverso. 

A dirlo però sono esclusivamente loro studi, nient’altro. Quindi ci si deve fidare della loro parola. Infatti non ci sono studi sulla popolazione per poter sapere se questa affermazione ha un fondamento. Così come non ci sono studi sulla contaminazione che gli insetti OGM possono produrre nell’ambiente, ibridandosi con insetti “convenzionali” o venendo mangiati da predatori o contaminando frutti. Peraltro insetti OGM sono già stati rilasciati anche alle Isole Cayman, in Malesia e presto accadrà a Panama e in India.

Poi si comincia già a invocare l’introduzione di insetti geneticamente modificati per combattere la malaria e per combattere i parassiti delle coltivazioni agricole. L’allarme ormai è planetario. Helen Wallace, direttrice dell’inglese GeneWatch, ha affermato: “La gente rimarrà sconvolta nel sapere che gli insetti geneticamente modificati possono essere immessi nell’ambiente senza nessun adeguato controllo”. Ci sono tanti, troppi conflitti di interessi in capo a chi prende le decisioni e agli organi regolatori.  A spiegarlo molto bene è il rapporto pubblicato dall’organizzazione no-profit TestBiotech (che potete leggere in versione integrale nell’allegato in Pdf più sotto). Il rapporto spiega come la Oxitec si sia infiltrata nei processi di decision-making nel mondo. 

La società ha stretto rapporti con la multinazionale dei pesticidi e degli OGM Sygenta e ha già provveduto, appunto, al rilascio nell’ambiente di milioni di esemplari di insetti OGM. L’ EFSA, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, è indicata come uno dei numerosi esempi di come l’industria organizza e applica la sua influenza. Nel gruppo EFSA  che valuta gli insetti geneticamente modificati ci sono molti casi di conflitti di interesse, inclusi esperti legati alla Oxitec che solo parzialmente hanno dichiarato i loro rapporti. Il documento EFSA che valuta i rischi di questi insetti per l’ambiente ha carenze evidenti: per esempio non considera l’impatto degli insetti GM sulla catena alimentare. 

La Oxitec, come spiega Barbara Peterson di Farm Wars, li ha programmati affinchè muoiano, in gran parte, allo stadio larvale, quindi le larve entreranno nella catena alimentare dopo essersi depositate sui frutti, basti pensare alle olive, ai cavoli, ai pomodori, e potranno essere trasportate, ancora vive, su questi frutti per diffondersi poi in altre aziende agricole e coltivazioni. Non c’è traccia di queste valutazioni nel rapporto dell’ Efsa. Ci sono poi problemi dati dal fatto che tali insetti sono stati rilasciati nell’ambiente senza alcuna informazione fornita alle popolazioni. 

Peraltro la Oxitec ha saputo influenzare le autorizzazioni e le norme nel mondo. Innanzi tutto ha definito il rilascio di insetti GM nell’ambiente come un “contenimento biologico” in modo da bypassare le richieste di valutazione del rischio; poi ha evitato completamente di spiegare come questi insetti possano contenuti e limitati in una determinata area o su un determinato prodotto, perché è chiaro che ciò non è possibile; laddove ha fornito una valutazione del rischio, ha evitato di includere gli impatti sulla sopravvivenza degli insetti nell’ambiente e sulla salute e gli impatti della modifica delle popolazioni di insetti sull’immunità umana e sulle malattie; sta poi tentanto di evitare ogni responsabilità per danni se le cose dovessero mettersi male e sta anche tentando di operare un rilascio nell’ambiente su larga scala prima che ci sia una regolamentazione generale del settore in modo che comunque anche se arrivasse, arriverebbe a giochi fatti.


Negli allegati Pdf potete trovare il testo integrale dei rapporti di TestBiotech e di GeneWatch.

Per ulteriori informazioni potete anche scrivere una e-mail a:
Helen Wallace, GeneWatch, helen.wallace@genewatch.org
Christoph Then, Testbiotech, info@testbiotech.org
François Meienberg, Berne Declaration, food@evb.ch


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