mercoledì 16 dicembre 2015

Al-Monitor: Turchia ha rovinato relazioni con la Russia


La leva più forte che la Russia può usare nei suoi rapporti con Ankara è il gas: i consumi della Turchia raggiungono i 50 miliardi di metri cubi, ma la capacità dei suoi depositi è molto limitata, scrive l’edizione online Al-Monitor.

L'attacco della Turchia contro il jet Su-24 della Russia ha rovinato le relazioni economiche tra i due paesi, osserva l'edizione.

Dopo l'abbattimento dell'aereo la Russia ha annunciato delle sanzioni e ha reintrodotto i visti per i cittadini turchi, esortando ufficialmente i suoi cittadini a trattenersi dai viaggi in Turchia. Nonostante l'ira della Russia, di una risposta militare non si tratta. Eppure Mosca ha delle carte da giocare anche senza le opzioni militari, far ricordare Al-Monitor.
Una delle "armi" più forti è il gas. La Russia aveva inaugurato il progetto del gasdotto Turkish Stream per portare il gas in Europa, aggirando l'Ucraina. Si prevedeva che attraverso il gasdotto sarebbero stati forniti più di 60 miliardi di metri cubi — quantità sufficiente sia per l'UE, sia per la Turchia. Con questo progetto congiunto Turchia poteva diventare "un grande giocatore del mercato dell'energia", scrive l'edizione.

Proteste davanti all'ambasciata turca a Mosca
Proteste a Mosca davanti all'ambasciata turca -  © Sputnik. Alexander Vilf

Adesso le trattative sono state sospese. Sebbene ufficialmente il progetto non sia stato annullato, la Turchia si sta preparando al peggio. Il paese consuma ogni anno 50 miliardi di metri cubi di metano, di cui 26 arrivano dalla Russia. I depositi della Turchia sono i più piccoli d'Europa, pertanto le forniture devono essere regolari.

Proprio per questo motivo Ankara si è affrettata a firmare un contratto con Qatar, sta negoziando con l'Azerbaigian e intende avviare una trattativa con l'Iran. Con l'Egitto i rapporti non sono ottimi, pertanto non conviene contare sulle forniture da questo paese. Anche un'eventuale cooperazione con Israele si presenta problematica.
Le pesonalità ufficiali della Turchia dicono che il divieto di importazione dei prodotti turchi, imposto dalla Russia, non creerà grandi problemi, ma l'opposizione non convidive questo ottimismo.
"Le nostre esportazioni verso la Russia ammontano a 6,5 miliardi di dollari. Con il turismo — 4,5 milioni di turisti provenienti dalla Russia — guadagnamo 6 miliardi. Nel 2014 i russi hanno comprato abbigliamento per 8,5 miliardi di dollari. Le nostre aziende hanno in Russia contratti per 2,3 miliardi. In totale si tratta di più di 20 miliardi di dollari. Antalya forniva alla Russia una parte consistente della sua produzione agricola. Adesso le esportazioni sono state sospese. La frutta o rimane sulla pianta, o finisce in magazzino. Adesso nel settore turistico, come anche nel camparto agricolo e tessile, crescerà il tasso di disoccupazione. È un disastro", — ha commentato Cetin Osman Budak del Partito repubblicano del popolo.
Al-Monitor osserva che anche l'economia della Russia potrebbe subire dei danni a causa delle restrizioni imposte alla Turchia, perché le esportazioni della Russia verso questo paese ammontano a 9 miliardi di dollari, senza contare le esportazioni del gas.   


fonte: http://sptnkne.ws/aqWA

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