venerdì 19 febbraio 2016

Tu e “Tu” (4)

Tutti quanti hanno un passato, hanno un dolore e hanno una cosa che vogliono… Tu che cos’è che vuoi?”.
U Turn
Volere è potere?”. Sì, se non entri nei particolari (e, lo sai che, il "Diavolo" si nasconde proprio nei dettagli, tra le righe, come un cavillo che – alla fine – permette di avere la meglio sull’intera “causa”).
Quando lo fai (se... lo fai), probabilmente, ti accorgi che esiste, prima ancora (a livello di potenziale gerarchico) l’intenzione.
L’intenzione muove l’azione e la volontà è - nel mezzo - collegata all’azione, non all’intenzione, che è comandata dall’idea e, prima ancora, dall’ispirazione.
Se disegni una “cartina muscolare (dell’apparato non solo fisico ‘essere/fare’)”, condensi su carta ciò su cui non ti soffermi mai più di tanto, perché… sfuggevole, “poco pratico” e sottile (oltre al fatto che "sei/ sopravvivi" e lo fai/sei da una prospettiva dominata, indiretta, inconscia, immerso/a come ti ritrovi nel firewall ambientale, che ti sembra sempre e solo… naturale, perché senza alternativa sostanziale manifesta).
La frattalità espansa, tuttavia, riporta sempre sino a te, qualunque sia il tuo/”tuo” stato, nel quale versi o sei, l’informazione relativa al grado di verità massima, codificata nei livelli della manifestazione realistica “qua, così”.
Immagina:
se la realtà si manifesta ed è manifesta, per via infrastrutturale, ossia, secondo la caratteristica d’assieme “Dominio, forma, gerarchia”, ne consegue che... lo status quo emerge per funzionamento di ingranaggi, che puoi meglio immaginare come dei “livelli”.
Questo livellamento impedisce alla frattalità espansa di raggiungerti direttamente, per mezzo del significato più immediato, relativo al “carico di verità” trasportato, poichémemorizzato.
Lo riesci a percepire?
Una struttura a livelli, magari concentrici, magari tutti emergenti attorno ad un centro (che non è manifesto), edifica anche una “gabbia di contenimento, indirizzamento, riconfigurazione, auto intrattenimento apparente” ma, anche:
  • un filtro d’impedenza “naturale”
  • per quel segnale che giunge "esternamente"
e
  • incontra una simile “rete”
  • dovendo codificarsi ad hoc, trasportato nella corrente multilivello, non casuale.     
È un po’ il concetto di “gabbia metallica” di una antenna, che riceve un determinato tipo di segnale, inerente alla data frequenza captata per mezzo dell’orientamento del contesto (strumento), piantato sul tetto di casa tua.


Paradigma (dima)...
Ora, la frattalità espansa non è che “giunge dall’esterno”, essendo questo un linguaggio metaforico, vista la portata del “qua, così”, frutto di una dominanza assoluta e, proprio per questo, nemmeno poi così tanto “capita, ricordata, osservata”.
La frattalità espansa è, piuttosto, qualcosa di centrale che “emerge, sorge” per via spontanea e prevista.
Un dato di fatto, insomma.
Qualcosa che il Dominio conosce e, perciò, ha trovato il modo di diluire opportunamente “lato proprio”, in maniera tale da permetterla (visto che non può fare altro) ma trovando il modo di farla circolare in una forma di reale manifesto labirintico, in grado di confondere (non la legge, strumento, memoria, frattale espansa, bensì…) l’essere umano (te) ivi contenuto e raggiunto, ugualmente, ma solo dopo essersi cristallizzata/codificata secondo schemi che non sei più direttamente in grado di riconoscere e tradurre linearmente.
È un disinnesco, insomma. Una riduzione della portata frattale espansa “qua, così”.
Una strategia che agisce su di te: sull’antenna.
Una strategia che agisce sull’ambiente naturale: quello che riconosci come abitudinario.
Il simbolo del muscolo che, allenandolo, si radica nella forma evolutiva successiva a quella “normale (in ‘quiete’)”, è quanto di più diretto ti possa essere fornito a titolo di esempio valido “per ogni stagione”
  
A cosa abitui, nel tempo, il “tuo corpo”, muscolo per muscolo?

Ebbene, un simile “conseguire” equivale all’educare e, se il “conseguire” diventa, nel tempo, solo un “fare/evolvere” (eliminando dalla consapevolezza, la fonte emittente/dominante), allora:
  • il progresso segue una forma diversa, rispetto a ciò che corrisponde alla tua più autentica intenzione, che hai lasciato "da qualche parte" ed, ora, non ricordi più nemmeno di averla espressa, sviluppata e dispersa…
   
Il muscolo, per abitudine (lavoro, utilizzo ricorsivo, sforzo, allenamento, etc.), riempie la forma successiva, prevista a livello di “programma”.
È come gonfiare non il semplice palloncino rotondo ma, di più, una struttura più lavorata e complessa come, ad esempio, quella di un materassino tubulare.

Capisci? La “forma finale” dipende da cosa?
Da quanta aria “pompi dentro (lavoro)? Sì e no.
Il “tuo lavoro, serve, qua così” per:
permettere l’emersione della forma, livello per livello.
E l’abitudine serve per rendere questa attivitià, un lavoro che devi fare assolutamente.
Ma ciò che porti ad evolvere che cosa è?
È ciò che è stato preventivato. La forma finale (quella, ad esempio, del materassino) è già strutturalmente impostata, organizzata… prima ancora dell’entrata dell’aria.
Ergo:
  • per abitudine
  • svolgi un lavoro
che
  • rievoca una forma prestabilita.
   






A cosa corrisponde, a titolo di frattalità espansa (chiave/lente prospettiva), il fattore “industriale”, quel processo che t’impiega, al fine di "gonfiare" ciò che attende di essere portato ad emersione?
Ad una lavorazione complessiva che sfugge sempre:
  • quella che ti lavora, mentre lavori
  • che è in esponenziale vantaggio
  • non manifesta
  • per come ti sei abituato/a (non casualmente) ad accettare di vedere.
Il Dominio crea la dima, il progetto, etc. a titolo intenzionale, ispirante l’idea in te che, poi, esegui l’intera parte del processo di consolidamento finale, andando a creare, solidamente (come una stampante 3d) qualsiasi tipo di “oggetto” che è indirizzato, superiormente, a manifestari, sviluppari, radicarsi verso/in te… “qua, così”.
Il processo industriale di te, materializza, rende manifestabile l’ispirazione (il progetto) dominante. Ossia, la manifestazione fisica è, appunto, apparenza:
  • come un processo di teletrasporto
  • da una posizione impossibile (solo perché non più rilevata/ricordata)
  • verso una posizione possibile (per abitudine).
Che cosa è, di fatto, il “campo morfogenetico”, che attornia qualsiasi “cosa/essere, qua, così”?
   
È, appunto, questo meccanismo di:
  • organizzazione, a monte, della forma
  • il “materassino che si consolida, sempre di più, per mezzo del tuo lavoro” (la sua struttura è impressa prima ancora che la tua aria, la renda concreta manifestazione).
Cioè:
  • il campo morfogenetico è
  • la forma potenziale, antecedente la tua attività
  • la potenzialità progettuale insita nella struttura “sgonfia”
  • ciò che è destinato a “divenire” il tal oggetto/essere (nel caso in questione, “un materassino”)
  • una potenza in fase di "risparmio energetico".
Di conseguenza, “quale è la tua forma finale”?
   
A Filtro di Semplificazione attivo, SPS non aggancia più nessuna informazione relativa “ai corpi sottili, dell’essere umano”, perché le informazioniin una strutturazione reale frattale espansasono sempre presenti, anche se “costrette a codificarsi, per via della forma AntiSistemica (firewall ambientale)”.
Tuttavia, aprendo la prospettiva, puoi – ora – meglio ricordare, a cosa corrispondano tali corpi sottili, non manifesti:
  • a “spire tubolari” del campo morfogenetico
  • della forma potenziale che “già sei”.
Come, dunque, puoi pienamente manifestarti “qua, così”?
Gonfiando “aria”, in te? No. Questo, se proprio vuoi, è un valido esempio che, però, ti deve condurre alla relativa tua “chiave di lettura”.
  
Energizzare, illuminare, evocare, portare a compimento, riempire, manifestare, etc.

Un altro tipo di “lavoro”. Qualcosa che non è, però, dipendenza. Lo devi intendere. Ci devi credere.
Ma, fai attenzione, perché questa èanche“la via del Dominio”. La modalità per mezzo della quale, esso è giunto alla piena presa considerazione di sé che, altro non è che:
  • ancoraggio del Dominio nella sua futura configurazione itinerante, senza pianta stabile, quasi nemmeno esistente dalla prospettiva usuale del termine.
Il Dominio è un “fattore virale”. Una chiave della vita, altra.
Qualcosa che il mondo subatomico ti rende possibile immaginare.
  
È il Filtro di Semplificazione, a renderlo evidente anche al tuo livello fisico/mentale/organico. Ma il suo principio è di un altro tipo:
  • piuttosto più simile ad un virus influenzale elitario.
Per questo, ad un livello diverso, la storia deviata ricorda una successione di imperi, nel corso millenario della interpretazione, di parte, del tempo.
Gli imperi si susseguono, ergo:
per te, non c’è una linea di continuatività ma, ogni forma di impero successivo, parte sempre da capo, senza nessuna connessione con quella precedente, come se fosse distaccata e non, invece, solo il passaggio intelligente di un “testimone”.
Qualcosa che avviene a livello inconscio, ovviamente.
Ma, qualcosa che riguarda un “non cambiamento sostanziale”, visto che:
  • di forma dominante, in forma dominante
  • sempre di Dominio, si tratta.
Il Dominio, non essendo direttamente manifesto, si trasmette nella “forma apparente”.
    
È questo “virus”, che devi osservare. Di ciò ti devi accorgereOgni ordine di umani è, sempre, alle dipendenze inconsce, indirette, per delegazione frattale espansa, del... Dominio.

Qualcosa che s’impossessa di qualsiasi individuo, rendendolo “a propria immagine e somiglianza”.
Non è, pertanto, il tal individuo… il Dominio, ma egli è solo un servo comando assistito “avente funzione rappresentativa di…”.
Per delegazione frattale espansa, il Dominio “è”... senza dover per forza essere obbligato a "fare, praticamente, nulla".
Status quo, "qua, così"...
Esso è semplicemente rappresentato e riproiettato nel reale manifesto, in quanto grande concentrazione di massa dominante, in grado di impiegare tutto e tutti (nel proprio ambito giurisdizionale che è, nel tuo caso, l’intero pianeta Terra).
Svizzera: migliore protezione contro gli abusi.
Con la revisione totale della legge federale sugli esami genetici sull’essere umano (Legu) il Consiglio federale intende prevenire abusi e garantire la protezione della personalità….
Link
Come si può prevenire, ciò che è già successo?
E che, per questo, continua ad accadere (come le onde gravitazionali del processo dominante, derivante dallo “scontro precedente, già terminato e giunto ad intendere un nuovo orizzonte, riproiettato – così – nel reale manifesto ad hoc”).
Come puoi “leggere in tutto ciò che accade”, l’inevitabile “traccia frattale espansa, by Dominio”?
Accorgendoti e fissando, in coerenza, una simile compresenza (target di livello).
Caricando in “macchina” la sua esistenza, possibilità, ingombrante raggio d’azione…
Anche mentre "sei" nella forma AntiSistemica (che agisce da filtro ambientale).
  

"Il fritto fa bene", lo dice la scienza: i segreti per prepararlo.
Sensi di colpa addio. Adesso a dirlo sono i medici:
il fritto fa bene.
A spiegare il perché al Corriere della Sera è l’internista esperta di nutrizione funzionale Sara Farnetti.
"Il cibo fritto - dice - si cuoce molto in fretta e l’olio gli crea attorno una crosticina protettiva, perciò il contenuto di vitamine rimane intatto: paradossalmente, un alimento fritto è più nutriente di uno bollito", aggiunge.
Pare anche che il fritto abbia un potere disintossicante:
"L’olio caldo attiva il fegato, fa secernere più bile e di conseguenza velocizza il transito intestinale, portando via le tossine. Certo, non bisogna esagerare. Due fritture alla settimana sono perfette"...
Il segreto sta anche nella temperatura dell'olio.
L’oleologo Luigi Caricato indica le temperature corrette per friggere i cibi a casa:
  • 130-145 gradi per gli alimenti ricchi di acqua come verdure, patate, frutta
  • 155-170 gradi per gli alimenti fritti in pastella, infarinati o impanati
  • 175-190 gradi per alimenti piccoli (una frittura rapida).
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Ok? Tu consegui “qua, così”. Gli esperti ti dicono tutto. Anche, che oggi questo è buono e domani no.
Qualcosa di tanto “esatto (come la scienza)”, come può essere preda della prospettiva di parte?
Ciò accade solo quando c’è “corruzione”.
Quando c’è “corrosione ambientale”.
Quando il modello sociale è frutto dell’interesse superiore (di parte) e, dunque, tutto lo diventa di conseguenza, alimentando i livelli concentrici della “dima”, dandogli fiato, respiro (il tuo) e così portando ad emersione la “sagoma già prevista ed impostata, a livello potenziale/industriale”.
Fai tutto tu “qua, così”. No?
Sì. Ad eccezione del “via”, perché a monte di te… c’è solo il Dominio, nell’attuale status quo.

Con la “scoperta” (convenzionale) delle onde gravitazionali, ora “sai” che “ciò che fai in vita, riecheggia nell’eternità.
 
Parafrasando “Il gladiatore”, la verità non cambia, poiché frattale espansa, distribuita nel tutto, livello per livellocodificata livello per livello.
Il linguaggio è l’interfaccia per confondere l’espansione frattale della verità prima. Per diluirla il più possibile nei livelli che la condensano, come se fossero della camere di cristallizzazione, attutendone la portata di ciò che vi ricircola (memoria)…
Onde gravitazionali, l'Italia al centro dei progetti futuri.
Fulvio Ricci, il coordinatore del team Virgo:
"Abbiamo sviluppato tecnologie in moltissimi settori, utili anche per la costruzione di nuovi rivelatori".
La storia delle onde gravitazionali risale alle intuizioni di Einstein e a tutti gli scienziati che fin dagli anni '60 hanno cercato di captarle con i mezzi che avevano a disposizioni. Ma adesso che sono state intercettate, è il caso di dire che il bello deve ancora venire, sia in termini di nuove conoscenze su fenomeni dell'universo ancora sconosciuti, sia in termini di ricadute per l'industria, quella italiana innanzitutto.
Ne è convinto Fulvio Ricci, il coordinatore della collaborazione internazionale Virgo che l'11 febbraio ha annunciato la scoperta a Cascina (Pisa), in contemporanea con il team americano gemello Ligo. "Abbiamo sviluppato tecnologie ottiche, meccaniche, nel settore dei sensori e nei sistemi di controllo", ha detto riferendosi ai risultati raggiunti dalle aziende italiane che hanno contribuito al progetto e che sono coinvolte anche nella realizzazione del rilevatore giapponese Kagra…
Non vediamo immediatamente le ricadute, ma arriveranno, come è accaduto per le missioni Apollo”, ha detto Ricci a margine di un'affollatissima conferenza organizzata a Roma dall'Università Sapienza lunedì 15 febbraio. Tantissimi i giovani e solo posti in piedi nell'aula dedicata a Edoardo Amaldi, che in Italia è stato pioniere della ricerca sulle onde gravitazionali…
La scoperta apre nuovi campi d'indagine.
La scoperta delle onde gravitazionali, ha detto ancora Ricci, “è uno strumento straordinario che permette di osservare cose che prima non era possibile vedere”.
Si potranno vedere e studiare, per esempio, stelle di neutroni, buchi neri e supernovae, fino a cogliere quello che i fisici chiamano il “rumore stocastico di fondo”, ossia le onde gravitazionali generate dal Big Bang.
Per quest'ultimo obiettivo saranno probabilmente necessari interferometri attivi nello spazio, come Lisa dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), ma anche da Terra si potrà fare molto, a patto di “giocare sulla collaborazione”, ha detto Ricci.
Un terzo rilevatore in costruzione.
Ci vorranno infatti almeno tre rivelatori per localizzare questi nuovi oggetti dell'astronomia:
oltre ai due Ligo attivi negli Usa e a Virgo, che si trova a Cascina (Pisa) e al quale l'Italia collabora con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
A questi, fra il 2019 e il 2020, potrebbe aggiungersi il giapponese Kagra, alla realizzazione del quale sono coinvolte molte industrie metalmeccaniche italiane medio-piccole, ha osservato Ricci.
Contribuiscono soprattutto costruendo dispositivi sofisticati come i sistemi di sospensione degli specchi e quelli di attenuazione sismica. "Stiamo facendo il possibile - ha detto Ricci - e siamo molto attenti a sostenere lo sviluppo in questa direzione".
È infine possibile, ha concluso, che ai quattro rivelatori possa aggiungersene un quinto, recentemente annunciato dall'India.
Link
  • il “rumore stocastico di fondo” (quello dello "scontro" con il Dominio)
  • uno strumento straordinario che permette di osservare cose che prima non era possibile vedere (tutto è frattale espanso, per cui: che cosa vedi? Che cosa non vedi, ancora?)
  • anche da Terra si potrà fare molto, a patto di “giocare sulla collaborazione” (la “collaborazione” è… nello status quo dominante, cecità più assoluta).
Onde gravitazionali, dalla Luna che, viene colpita dalla luce del Sole... (che cosa vedi, dunque? Riflessi...).
Onde gravitazionali: una scoperta che rivoluziona la fisica e la nostra vita...
Perché e in che modo?
Ci sono cose a portata di mano che tuttavia ci sfuggono.
E quando ce ne accorgiamo sorge spontanea la domanda: perché ci ho messo tanto a capire?
Perché evidentemente, prima, non era il momento giusto.
E la stessa “logica” vale per qualunque scoperta, grande o piccina che sia.
In tale ottica le onde gravitazionali aprono le porte a scenari inimmaginabili, a dir poco fantascientifici, sempre esistiti ma finora difficilmente dimostrabili con gli strumenti a disposizione. Non più.
A determinare la formazione delle onde è stata la collisione fra due buchi neri a 1,3 miliardi di anni luce di distanza. Cosa significa?
Che i buchi neri si sono scontrati/incontrati 1,3 miliardi di anni fa.
E i fisici del Ligo, grazie a potenti strumentazioni, hanno registrato questa infinitesimale variazione spaziotemporale. Un segnale davvero difficile da circoscrivere nonostante lo scontro fra buchi neri sia un fenomeno di proporzioni enormi.
Ma cosa sono, quindi, le onde gravitazionali?
Increspature infinitesimali dello spazio-tempo che si producono ogni volta che una massa accelera e decelera.
Ed ecco la definizione di wired.it:
“Quando un corpo che possiede massa si muove (cambiando la sua accelerazione) produce delle variazioni nel suo campo gravitazionale che si traducono in onde che viaggiano alla velocità della luce. Cosa succede quando un’onda gravitazionale incontra un corpo? Lo deforma, anche se molto, molto, molto poco. Si stima, all’incirca, di 10-21 metri per ogni metro.
Un effetto veramente piccolo che gli scienziati tentano da decenni di misurare.”
E che ora sono finalmente riusciti a registrare.
Di fatto questo significa che il tempo e lo spazio non sono uno sfondo immobile e statico ma qualcosa di plastico, in grado di deformarsi al passaggio di corpi dotati di massa che accelerano e decelerano producendo onde e oscillazioni.
I viaggi nel tempo non sono più fantascienza.
Ma c’è di più. La rilevazione delle onde gravitazionali apre le porte a un modo totalmente nuovo di osservare e studiare l’Universo.
La conferma dell’esistenza dei buchi neri, conseguita alla scoperta delle onde, potrebbe infatti rappresentare il primo passo verso rivelazioni di portata straordinaria, per esempio la possibilità di effettuare viaggi spazio-temporali attraverso appositi cunicoli/ponti che collegano universi paralleli e tempi diversi...
Perché la scoperta delle onde gravitazionali è così importante.
Ora che la scienza conferma l’esistenza dei buchi neri e delle onde gravitazionali, ecco che la “fantascienza” diventa realtà.
E prendono sempre più consistenza anche le teorie spirituali riguardanti l’esistenza di mondi altri, dimensioni parallele, addirittura viaggi extracorporei nello spazio-tempo. Non solo.
Quando immagino lo scontro/incontro fra i due buchi neri che ci hanno permesso di registrare le onde penso alla scienza e alla spiritualità che, dopo essere rimaste separate per secoli, si riuniscono in un abbraccio/fusione.
Ecco, ora sono un tutt’uno e hanno voluto dichiararlo all’universo.
Uno scontro/incontro che simbolicamente sembra invitarci a conciliare gli opposti, trascendendo la dimensione duale cui siamo abituati:
unire emisfero destro e sinistro, far collaborare emotività e razionalità, femminile e maschile.
Una fusione che ci invita alla completezza, all’unione delle forze, punto di partenza per un cambiamento interiore e per un importante passaggio evolutivo.
Più banalmente questa scoperta dimostra che le cose invisibili alla normale percezione non sono necessariamente frutto della fantasia.
D’altronde se non fossimo dotati di olfatto, la mente ci indurrebbe a credere che gli odori non esistono. Ma il limite è in noi, non fuori di noi. Se ci approcciamo al mondo in quest’ottica, anziché escludere le cose non dimostrabili, tutto diventa possibile.
Link
Dominio, compreso. Ok?
Altrimenti, questa "unione conciliante degli opposti" rimane sempre e solo una apparenza, che conferma la "presa dominante, su/in tutto".
  • più banalmente questa scoperta dimostra che le cose invisibili alla normale percezione non sono necessariamente frutto della fantasia
  • un segnale davvero difficile da circoscrivere nonostante lo scontro fra buchi neri sia un fenomeno di proporzioni enormi
  • la conferma dell’esistenza dei buchi neri, conseguita alla scoperta delle onde
  • ora che la scienza conferma l’esistenza dei buchi neri e delle onde gravitazionali...
Le onde gravitazionali sono state scoperte, portando avanti una “teoria”:
  • quella dei buchi neri.
Una dimostrazione, dunque, “per assurdo”.
Una dimostrazione che, paradossalmente, "serve" – prima ancora – per consolidare il concetto di buco nero:
  • il simbolo dell’ignoto
  • a capo del… tutto “qua, così”.
La difesa del paradigma, dello status quo, della copertura del Dominio.
   

Per terminare anche questa serie di articoli (Tu e “Tu”), ecco il gran finale
Le piccole vibrazioni contengono energia potenziale: se invece di smorzarla, la immagazziniamo nel condensatore, possiamo convertirla in energia elettrica, o un robot può diventare, autosufficiente e ricaricarsi semplicemente assimilando le vibrazioni ambientali
Uncanny
Ce la farete, temporalmente parlando, a far sì che la vostra parte di Luce si completi prima della relativa corrosione del tutto ad opera della vostra parte di Tenebra? 
Liike può rivelarsi "cardinale" in questa annosa disputa interiore.
Essa può generare energia approfittando di ogni infinitesimale movimento...
Link
“Qua, così” funziona tutto adenergia (ricavata solo da un “lavoro”).
Perché, allora, non ricavarla dal “lavoro totale, sempre presente, anche quando nemmeno pensi di lavorare”?
Ci vogliono 18 PetaHertz di potenza di elaborazione, solo per metterlo in piedi. In più accede di continuo, in wireless alla sua unità centrale, così che l’hardware, nel suo corpo, lavori al minimo…
Uncanny
Ma… l’umano è stato “creato”. Quindi è… un robot?
È, di più... un organismo vivente, come lo conosci. Dove nulla è lasciato al caso. Per questo è naturalmente auto sufficiente, anche se – “ora” – non ti sembra affatto.
SPS s'inscrive da fine 2009, quotidianamente
Per cui è probabile, ormai, che abbia influenzato/ispirato alcune menti. Anche tra quelle che, poi, scrivono libri e sceneggiano film.
Quindi, quale conferma è “il tal prodotto, osservato nella società”, se questo deriva da te (SPS)?
È ancora un loop, un ciclo auto referenziale, senza memoria (se non in coloro che sanno di avere preso ispirazione da SPS). Se SPS non se ne accorge, prenderà "lucciole per lanterne" e si auto convincerà di qualcosa che è stata scelta per azione commerciale altrui (idee da sviluppare, per interesse).
In ciò, quale valore aggiunto ha un simile riflesso, per SPS?
C’è un ulteriore livello, che regola questi, appena descritti:
  • SPS
  • scrittore/regista/produttore (interesse)
  • società
  • riflesso per/di SPS…
Il livello aggiuntivo è la memoria frattale espansa.
Il caso, che non esiste mai, e rientra anche nella scelta del regista…
Ma se il regista è, invece, una parte attiva del Dominio (inconscio di esserlo ma ugualmente sotto al controllo dominante), allora, il "nulla è per caso" rientra in una strategia.
E, dunque, che cosa si riflette per/di SPS?
Il riflesso è strumentale.
E SPS come lo decodifica, lato proprio?
È possibile che la memoria frattale espansa, cavalchi sempre tutto, anche se "questo" è sotto al controllo del Dominio e di quello che decide di fare per la propria sopravvivenza?
Il Gps indica la via. Se cambi direzione o se ti fanno cambiare direzione, il Gps ricalcola sempre la via, per giungere sempre allo stesso obiettivo… che altro?
Il Gps è un artefatto e abbisogna del segnale satellitare e degli algoritmi (tecnologia di assistenza e assistenza)…
Sei sempre nel loop. E se anche esiste la memoria frattale espansa… è possibile disinnescarla totalmente? No. Ma la si può diluire nel reale manifesto... Ergo:
SPS, dal momento in cui "è" sempre centrale, lato proprio, disponde sempre della pienezza di sè, facendosi canale perfetto per l'informazione frattale espansa... al di là di qualsiasi "impedenza di parte". E cosa "vede"?
Attraverso gli umani si crea un indotto, un mercatonel quale il “creatore dominante” può diventare Dio
Dominio e sua riproiezione frattale espansa...
- In realtà, quelli che ti ricaricano sono il sonno Rem e i sogni. Se non hai un Rem sufficiente, non dormi bene. Al contrario… se riesci ad avere un Rem senza dormire, riposi da sveglia.
È come deframmentare ogni giorno il proprio hard disk…
Previeni, non reagire
Uncanny
  • se riesci ad avere un Rem senza dormire, riposi da sveglio/a (ergo: funzioni sempre).
È come… (cogli ogni esempio frattale espanso, qua… per te).
    

Ora, Tu non sei “Tu”, però, “qua, così”, lo sei… diventato, seppure – nel potenzialeTu sei Tu.
La “tua” scompattazione, nel reale manifesto, equivale ad un disinnesco, non tanto di ciò che è il “tuo” campo morfogenetico (che rientra nel processo industriale dominante), bensì, di quello che è il tuo potenziale (al di là dell’intervento “genetico” dominante).
In una infrastruttura “eliocentrica”, ogni segnale gira intorno, in tondo al proprio Sole e sprofonda in qualcosa che sembra indeformabile, poiché, nemmeno esistente.
Ogni segnale di verità, è la "verità prima" distribuita e così diluita nel tutto.
Qualcosa che senza una lente frattale espansa, prende altri significati (sempre di parte unica e dominante). Occorre che tu abbia  un "centro di coerenza", con/in te, nonché... target.
Ogni pezzo del puzzle risulta, altrimenti, inservibile.
O, meglio, risulta asservito al lavoratore di turno, che lo scambia per una verità assoluta, assoggettando corpo e mente all’intenzione eterea, sottile, “che non esiste ma c’è”… dominante.
Un dettaglio non da poco. Vero?
Accorgiti, “che è meglio per te”.
In quanto ché, “Tu” sei un essere diluito nel “qua, così”, mentre:
Tu sei un IO, al quale non manca proprio nulla (nemmeno quella apparente “D” maiuscola, davanti al tuo "appellativo lessicale")…
DIO = Dispositivo Input/Output
Sino a quanto può “far male”, la verità prima?
Sino al punto in cui non la ricomprendi più.
A quel punto, risolvi l’equazione nel segno di qualcosa d’altro e ti accorgi di essere riuscito/a... da qualsiasi forma di auto contenimento convenzionale…
Per ricordare qualcosa di sperduto, ti devi prima ritrovare…”
Genera, dunque, un altro tipo di "onda, da energia tua e non... presa in prestito e, quindi, sempre da ripagare".






         
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com 
"Ogni giorno, da tutti i punti di vista, io vado di bene in meglio". Emile Couè

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