martedì 19 aprile 2016

Anche la Svizzera ha deciso di mobilitare l'esercito in difesa della frontiera con l'Italia, schierati carri armati.


LONDRA - La decisione del governo austriaco di schierare le truppe al confine per fermare l'afflusso di immigrati arrivati in Italia e lasciati dal governo Renzi fuggire, molti senza neppure averne individuato l'identità, oltre le frontiere austriache, non e' affatto un caso isolato e adesso un altro paese sta prendendo provvedimenti simili.

Pochi giorni fa alcune agenzie di stampa hanno riportato la notizia che la Svizzera sta prendendo provvedimenti per fermare l'afflusso di immigrati che potrebbero arrivare sul suolo svizzero qualora l'Austria decidesse di chiudere il passo del Brennero. La questione è molto seria, in quanto fossero sbarrati ai migranti in modo severo i varchi verso l'Austria come lo sono già verso la Francia, alle orde africane non resterebbe altro da fare che provare a invadere la Confederazione Elvetica.

E proprio per impedire una catastrofica eventualità del genere, la Svizzera e' pronta a schierare i carri armati al confine con l'Italia e duemila soldati elvetici sono pronti a intervenire in tempi rapidissimi qualora la situazione lo richiedesse.

Infatti, è ormai di dominio pubblico in Svizzera - anche se in Italia nessuno ne parla e figuriamoci se ne scrive - la notizia che governo svizzero ha preso cosi' seriamente questa minaccia che ai soldati sono state sospese le ferie estive cosi' da poter intervenire in tempi rapidi. E sono previste esercitazioni lungo le linee di confine con l'Italia di brigate corazzate.

A rivelare l'esistenza di questo piano e' stato Norman Gobbi, responsabile sicurezza del Canton Ticino, il quale ha spiegato che il suo paese e' pronto a ogni azione per difendere i confini ed evitare l'invasione della Svizzera provocata dalla sciagurate politiche migratorie del governo italiano.

Sara' interessante vedere come reagiranno i ministri del governo Renzi a questa notizia, ma quel che e' certo e' che con la rotta balcanica ormai fuori uso e i confini svizzeri e austriaci chiusi l'unico paese che paghera' un prezzo elevato per queste politiche folli e' proprio l'Italia.

Se saranno confermate le previsioni di non meno 300.000 africani in arrivo in Italia dalla Libia in questa estate del 2016, sarà un disastro enorme, e il fatto che tanto la frontiera con l'Austria quanto quella con la Svizzera siano presidiate a eserciti in armi, alzerà ancor di più la tensione.

Sono purtroppo facilmente prevedibili incidenti che potrebbero causare vittime. Nel frattanto, dalla Libia a migliaia i clandestini africani continuano ad arrivare in Italia trasbordati addirittura dalla Marina Militare italiana. Seimila sono sbarcati solo settimana scorsa e nessuno di essi ha diritto di soggiorno o di accoglienza come profugo in Europa in quanto nessuno lo è.

Per capire quanto lucroso sia il business dell'immigrazione per le i trafficanti, basta sapere che perfino dalle coste del lontano Egitto partono barconi stracarichi di clandestini. Quattro, tra ieri e oggi sono affondati e forse 400 clandestini sono morti annegati.

Se il governo italiano si comportasse come quello della Svizzera e dell'Austria, invece di andarli a prendere ne impedirebbe la partenza tanto quanto gli eserciti austriaci e svizzeri ora impediranno l'arrivo di clandestini nelle loro nazioni. Il risultato sarebbe che non morirebbe più nessuno annegato in mare. Ma non sembra che al governo italiano importi. Anzi, sembra il contrario: sembra che consideri i morti annegati un danno collaterale, un prezzo da pagare pur di favorire l'invasione dell'Italia.

GIUSEPPE DE SANTIS - Londra.

Nota.
Link in lingua inglese che ne dà notizia.
https://www.rt.com/news/339737-switzerland-tanks-italian-border/

fonte: http://www.ilnord.it

Nessun commento:

Posta un commento