lunedì 27 giugno 2016

ONDE CEREBRALI: stato di coscienza alterato (seconda parte) - meditazione e mantra


Di seguito il link della prima parte dell'articolo.
ONDE CEREBRALI: stato di coscienza alterato PRIMA PARTE- HAARP, TORRI GWEN, "Sound of Silence"

Abbiamo ampiamente visto  nella prima parte cosa sono e quali sono le onde cerebrali, l'effetto risonanza, cosa è e l'importanza della risonanza Schumann e come con HAARP,GWEN, Sound of Silence.. stanno modificando le nostre onde cerebrali, quindi la nostra mente e salute.

Come abbiamo spiegato nella prima parte cerchiamo di conoscere tutti gli aspetti di queste onde che vibrano nella nostra mente e ci fanno agire consapevolmente o no...perchè solo in questo modo potremmo affrontare l'esterno lucidamente.

Per raggiungere la lucidità e neutralità è importante FERMARE CONSAPEVOLMENTE LA MENTE.. per seminare NOI il NUOVO CAMMINO.

Questo avviene con la meditazione, mantra e suono.

Solo modificando NOI STESSI  le onde cerebrali del nostro cervello potremmo arrivare alla  NEUTRALITÀ E CONSAPEVOLEZZA riuscendo a contrastare le onde di manipolazione esterne. 


LA MANIPOLAZIONE DELLE ONDE CEREBRALI PORTA AD UNA ALTERAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA.

ESSERE SOTTOPOSTI A VIBRAZIONI CONTINUE A DETERMINATI HZ PUÒ PROVOCARE STATO DI ANGOSCIA, SONNOLENZA, INTORPIDIMENTO O SOVRECCITAZIONE..

Questa manipolazione e controllo delle Onde cerebrali però dobbiamo comprenderlo per imparare  a gestirlo.. perchè le onde cerebrali prima di tutto fanno parte del NOSTRO CORPO... 


QUINDI NOI POSSIAMO MANIPOLARLE..

Come? 

con gli stessi strumenti che vengono utilizzati artificialmente..

SUONO, LINGUAGGIO ( PAROLA), VIBRAZIONE... In poche parole con MUSICA, MANTRA E MEDITAZIONE.

Se quotidianamente ci applichiamo in Mantra e meditazione.. saremo in grado di ripulire la mente,svilupparla, riequilibrare le onde cerebrali ... a dispetto di tutto..

Non bisogna essere grandi guru..solo la pratica la costanza sono importanti.

Importante è comunque conoscere anche il proprio corpo e la propria costituzione, in quanto le meditazioni sono tante e di vario genere.. ogni persona ha bisogno della sua per non aggravare il suo stato.


Le vibrazioni dei Mantra sacri

"I mantra non sono piccole cose, i mantra hanno potere. Sono la vibrazione della mente in relazione al Cosmo. La scienza del mantra si basa sulla consapevolezza che il suono è una forma di energia avente struttura, potenza e un effetto prevedibile e preciso sui Chakra e sulla psiche umana. " 
Yogi Bhajan

I Maestri spirituali di varie culture e tradizioni conoscono da millenni l’influenza del suono sul nostro corpo, sulla  nostra mente e sulla nostra psiche. Sapevano benissimo che il nostro corpo si può programmare con il linguaggio, le parole e il pensiero. (ben prima della ricerca russa!!!)

E’ per questo che da secoli in varie tradizioni spirituali, non solo indiane, vengono usati i MANTRA per riportare salute e gioia nella vita  di ciascuno ed elevare il livello di coscienza. I Mantra non sono una preghiera, ma sono una combinazione precisa di parole e di suoni in forma di sillabe, parole o intere frasi, scritte in Sanscrito.

Il Sanscrito è una lingua pura, antichissima, detta anche la Lingua degli Dei, ed ha la particolarità che ad ognuna delle 50 lettere, o meglio segni chiamati Akshara, del suo alfabeto (Devanagari) è associato un solo suono. A differenza delle lingue moderne in cui ad una stessa lettera vengono associati spesso più suoni (come in italiano la lettera C che si può leggere morbida come in “ciao”  o dura come in “chiaro”).

GUARIRE CON I MANTRA: il suono, il canto la guida interiore

In Sanscrito ad ogni Akshara è associata una frequenza particolare o vibrazione che agisce sull'individuo a diversi livelli di coscienza. Per cui le combinazioni di queste Akshara nei vari Mantra aiutano a svegliare un certo tipo di consapevolezza nell'individuo, a seconda della struttura dello stesso.

Per questo motivo recitare i Mantra in sanscrito è molto più potente ed efficace che ripetere una semplice frase in una lingua moderna. Le vibrazioni dei Mantra ci riconnettono con i suoni e le vibrazioni naturali, interiori ed esteriori, riportandoci in uno stato di armonia ed equilibrio.
Un’altro fondamentale aspetto che non va sottovalutato è che le vibrazioni dei Mantra sono prodotte dalla nostra voce o dalla nostra mente, cioè scaturiscono dall'interno, sono generate dentro di noi. 

Recitare un Mantra è quindi un fenomeno endogeno, completamente attivo, creativo, sotto il controllo e la volontà dell'individuo.

Per questo sono così efficaci e potenti, rispetto ai suoni prodotti da strumenti o apparecchi vari. Gli apparecchi producono onde vibratorie o suoni che possono avere effetti positivi, ma minori rispetto ai Mantra, perché sono generati dall'esterno, in modo esogeno e passivo, rendendoci inoltre dipendenti da un ausilio esterno. Con i Mantra invece possiamo essere completamente autonomi e indipendenti nel nostro percorso verso la felicità e la salute.

Oltre alle vibrazioni messe in moto, qualcosa di diverso accade quando cantate. Questo è veramente importante. Ci sono ottantaquattro punti meridiani o punti di pressione, nel tetto della bocca. Ogni volta che parli, stimoli loro e le ghiandole e gli organi associati - con la lingua associata. E ogni volta che canti un mantra, stai battendo il ritmo di una particolare sequenza che avvia una reazione chimica nel cervello e nel corpo. E' come se disponessi di un sistema di sicurezza elettronico, computerizzato, in bocca. Digita il codice giusto sul palato superiore e guadagni l'ingresso nel cervello e nelle camere interne della coscienza superiore !

L’universo è bilanciato dalla parola.
Se per un momento, l’intero mondo non avesse suono, questa intera galassia e le galassie delle galassie e l’universo si disintegrerebbe.
Per continuare a funzionare in equilibrio tutto deve essere bilanciato dal suono.
Tutto questo è chiamato Shabad.  Io ho sempre sostenuto che il potere del mantra sia il potere dell’uomo su Dio 
Il palato superiore forma il tetto della bocca.


Da quanto si tramanda nella scienza del suono [naad] , il palato è formato di due parti: il palato duro ed il palato molle.

Il palato duro è ciò che comunemente intendiamo come tetto della bocca, data la sua estensione dall'arcata dentale superiore fino a quel tessuto morbido che è sospeso dalla parte posteriore del palato duro [palato molle].

Esistono 84 punti meridiani localizzati nel palato duro nella parte superiore della bocca.

32 coppie di punti (64 punti) sono localizzati nella superficie del palato duro direttamente lungo la parte posteriore interna dei denti [4 punti per ogni dente].

Gli altri 20 punti sono localizzati nella curva a forma di “U” nella parte centrale del palato, con 10 paia di punti in ognuno dei lati.

La localizzazione dei punti non è esattamente la stessa per ogni persona, il palato è un tessuto che può differire molto tra le persone, ma gli schemi generali delle sue curve naturali, sono sempre gli stessi.

Ipotalamo e punti meridiani
Il movimento di ogni parte della lingua stimola questi punti meridiani.
Questa relazione tra lingua e punti, è come la digitazione dei tasti su una tastiera di un computer.

Il computer è localizzato nell’area dell’ipotalamo del cervello.
L’ipotalamo riceve gli impulsi derivanti dalla ripetizione degli schemi sonori delle Shabad, e dei mantra o della altre vibrazioni studiate dal Kundalini Yoga.

Questi sono tradotti in istruzioni che regolano messaggi chimici che vanno a tutte le aree vitali del corpo e del cervello.

L’ipotalamo risiede vicino al talamo nella linea centrale del cervello.

E’ connesso da vasi sanguigni con la ghiandola pituitaria, la ghiandola maestra del corpo.
L’ipotalamo è la ghiandola che regola la funzioni vitali come la fame, la sete, la temperatura del corpo ed il sonno.

Inoltre è la ghiandola che regola gli umori, i comportamenti emotivi e la sessualità.

Gli speciali schemi sonori della Shabad guru, stimolano l’ipotalamo a cambiare la chimica del cervello.

Questo processo aggiusta la funzioni del sistema endocrino e del metabolismo per creare una mente neutrale bilanciata, e per rafforzare le funzioni immunitarie.

Utilizzando la tecnologia della Shabad guru, è possibile creare molti stati mentali positivi.
E’ possibile conquistare la depressione, migliorare l’intelligenza e l’intuito, ed aprirsi al potere della compassione.

I ricercatori hanno scoperto inoltre che quei 7,83 Hz delle onde di Schumann risuonano alla stessa frequenza dell’ippocampo nel nostro cervello.

(un breve accenno questo... perchè il discorso dell'ipotalamo e pineale meritano un libro a se...)

Il Naad Yoga & Come funziona un Mantra

In aggiunta al termine "mantra", potrai anche ascoltare la parola Naad in connessione con i mantra.

Naad significa "l'essenza di tutti i suoni". E' una particolare vibrazione, una frequenza fondamentale che proviene da una fonte comune o corrente sonora. E' il codice universale dietro il linguaggio e quindi dietro la comunicazione umana.

Il Naad è la colla o il mezzo che collega il piccolo me, l'individuo, al Grande Me, il Sé Universale. E' l'armonia vibrazionale attraverso la quale l'Infinito può essere sperimentato. 

Il Naad Yoga si basa sulla esperienza di come le vibrazioni sonore influenzano il corpo, la mente e lo spirito attraverso il movimento della lingua, della bocca, e di come modificano la chimicha nel cervello.

Connessione tra la mente e le emozioni, e il sistema endocrino, nervoso e immunitario. Il legame tra questi sistemi del corpo e le nostre sensazioni, pensieri ed emozioni, è il sistema limbico, che è costituito dall'ipotalamo, dalla ghiandola pituitaria e dalla ghiandole pineale. Il suono, il respiro e il ritmo sono interpretati come un codice dall'ipotalamo. Ci sono 84 punti dei meridiani nel palato superiore. Ogni colpo del respiro e della lingua su questi punti meridiani è come il battito di una bacchetta che rilascia onde di messaggi neuro-chimici per attivare la ghiandola pituitaria. La ghiandola pituitaria comanda  tutte le altre ghiandole, che a loro volta, regolano le nostre funzioni immunitarie e le nostre emozioni.

C'è un legame speciale tra le funzioni superiori della ghiandola pineale e l'uso del respiro. Quando il respiro è molto lento (4 respiri al minuto o meno), l'ipotalamo apre un canale tra la ghiandola pituitaria e la pineale. Questo rilascia una "nettare interiore" o amrit che attiva e accelera l'intero sistema nervoso. Una cascata di vitalità e di guarigione attraversa tutti i livelli della mente e del corpo. Nervi, muscoli e ghiandole sono al massimo delle loro prestazioni.

E' come se il mantra e il respiro fossero i conduttori di una sinfonia e tu sei il compositore. 

Tu puoi modificare le note della sinfonia e creare accordi di felicità, di tristezza, di vitalità o di calma. 

Questa capacità è insita nella nostra struttura e non necessita di particolari farmaci o di convinzioni personali. Questo processo di creazione esiste perché ogni nostra molecola è in comunicazione con ogni cellula e ogni pensiero. Il potere del mantra utilizza il suono, il respiro e il ritmo per comandare la mente, il cervello, le emozioni, il corpo e le azioni.

Fonte: Guru Tera K. Khalsa da The Aquarian Teacher, pubblicato su Aquarian Times, primavera 2004. Adattamento e traduzione: Onkar Singh Roberto

LA SHABD GURU IL SUONO

Uno strumento semplice ed efficace per riequilibrare il potere dei due emisferi cerebrali e' il suono.

Come abbiamo visto,ogni attività' cerebrale emette onde particolari, che possono entrare in risonanza con le onde sonore esterne. In questo modo il cervello viene 'veicolato' attraverso il suono, stimolato a sintonizzarsi su una frequenza (e quindi sull'attivita' cerebrale che le corrisponde), portato a funzionare come un insieme.

Ecco perchè la scienza quantica della SHABD GURU unendo la parola sanscrita ed il suono va ad agire sull'attività cerebrale portando calma, lucidità controllo, consapevolezza e mente neutrale.
Shabd = suono
Guru = insegnamento che trasforma
Sha = espressione dell'ego
Bd = sradicare
SHABD GURU = SUONO CHE ESTIRPA L'EGO CHE CREA  SOFFERENZA.

Le parole sono i perfetti neuro stimolatori per attivare e connettere molte aree  del cervello.
Combinate con movimenti ripetitivi e con l'influenza del potere dell'ipotalamo e sistema limbico diventano un potente strumento per "comandare" le nostre cellule e lo stato della mente. (The acquarian age di Yogi Bhajan).



MEDITAZIONE

I due emisferi cerebrali

Il cervello umano e' suddiviso in due emisferi:

Destro (Eros):
- sintetico (comprende l'insieme delle parti), concreto, spaziale (coglie le relazioni nello spazio), intuitivo (usa sensazioni e immagini), analogico (usa le metafore), irrazionale, olistico (percepisce le strutture di assieme), atemporale e non-verbale. E' la sede delle attivita' creative, musicali, spaziali, espressive e della fantasia.
Sinistro (Logos):
- analitico (comprende i dettagli), astratto (giunge all'interno, partendo dal dettaglio), lineare (lavora in ordine sequenziale), logico, numerico, razionale, sequenziale, simbolico, temporale, verbale e linguistico. E' la sede di tutte quelle attivita' che coinvolgono il linguaggio, la scrittura, il calcolo.
I due emisferi sono uniti da una lamina orizzontale di fibre nervose, il cosiddetto "corpo calloso".
I due emisferi funzionano in modo diverso; elaborano, cioe', tutti i processi informativi, secondo modalità distinte.

Per come si e' finora strutturata, la nostra società da' una maggiore rilevanza alle modalità' di pensiero dell'emisfero sinistro.

Se continuiamo però in questo modo arriveremo al punto che non saremo più "padroni" della nostra mente..e sarà lei (indotta o no) a guidarci al nostro posto!

Questa affermazione non è "moderna" da complotto.. bensì risale ad antichi testi di yoga...

Se la nostra attenzione (stimolata dall'esterno) è diretta verso qualcosa d’altro finiamo con il vivere in modo inconsapevole, automatico e superficiale.

La meditazione interrompe gli automatismi di risposta, permette all’individuo di imparare a schiacciare il tasto “pausa” per evitare di mettere in atto reazioni comportamentali inadeguate o rappresentazioni non autentiche del sé.

La costante pratica amplia la consapevolezza di pensieri, emozioni e sentimenti con un’associazione di idee più ricca nei contenuti.

La meditazione sviluppa equilibrio emozionale, riduce l’ansia, migliora il tono dell’umore, porta ad un agire più consapevole con un atteggiamento non giudicante rispetto all'esperienza, accresce l’abilità ad entrare in sintonia con le altre persone, incrementa la sensibilità percettiva e la concentrazione, attenua il dolore cronico, migliora la funzione immunitaria e accelera i processi di guarigione.

In sintesi, la meditazione promuove un miglior stato di salute della persona nella sua interezza (mente, cervello, corpo e comportamento) verosimilmente attraverso una modulazione del sistema nervoso, del sistema immunitario e del sistema endocrino.

Negli ultimi anni sono stati pubblicati numerosi studi effettuati su gruppi di persone prima e dopo un periodo prolungato di pratica (almeno otto settimane) e su persone praticanti, comparando i dati ottenuti con gruppi di persone non praticanti la meditazione.

Quali strumenti sono stati utilizzati? 
Sono state utilizzate tecnologie di neuroimmagine funzionale: Risonanza magnetica funzionale, SPECT e PET cerebrale, metodi che misurano i cambiamenti del flusso sanguigno e del metabolismo legato all’aumento dell’attività delle cellule nervose nelle varie regioni cerebrali. Tali tecniche permettono di visualizzare l’attivazione o disattivazione di alcune aree durante un compito specifico (ad es.: la pratica della meditazione). Sono stati inoltre effettuati studi utilizzando strumenti di monitoraggio dell’attività elettrica: Potenziali evocati ed Elettroencefalogramma e test di valutazione delle funzioni cognitive memoria e attenzione.

Sono emerse: modificazioni del pattern strutturale e funzionale di alcune aree evidenziate dalla Risonanza magnetica, cambiamenti nei Potenziali evocati corticali in risposta a stimoli visivi, modificazione in ampiezza e sincronia di oscillazioni ad alta frequenza registrate dall’Elettroencefalogramma e miglioramento dei punteggi ottenuti ai Test di valutazione dell’attenzione e della memoria.

È emerso che i cambiamenti sia strutturali che funzionali evidenziati, perdurano oltre la sessione di pratica.

Quali strutture cerebrali sono interessate e quali modificazioni funzionali ne conseguono? 

Le aree cerebrali sulle quali si è focalizzato l’interesse sono le porzioni mediale e dorso laterale della corteccia prefrontale, il sistema limbico (in particolare la corteccia del cingolo, l’ippocampo e l’amigdala), la corteccia visiva e l’insula.

Sono inoltre coinvolte la corteccia prefrontale laterale e alcune regioni parietali appartenenti al network del sistema attenzionale (solco frontale superiore, area supplementaria motoria e solco interparietale).

La corteccia prefrontale funziona da “sistema esecutivo” del cervello e attraverso l’assimilazione dei processi percettivi, volitivi, cognitivi ed emotivi, modula e forma personalità e comportamento.

Determina una gamma di abilità che permettono all'individuo di analizzare i propri bisogni, pianificarne la soddisfazione e condurre a termine il progetto pianificato.

Elabora pertanto i processi di gratificazione, motivazione, mantenimento dei livelli d'attenzione, percezione del tempo e della sequenzialità delle azioni, pianificazione, controllo motorio, inibizione degli stimoli distruttori e regolazione dei processi emotivi.  

La porzione dorso laterale della corteccia prefrontalè responsabile della memoria di lavoro (la lavagna della mente su cui scriviamo le cose che in un certo momento riteniamo più rilevanti). Si occupa di funzioni esecutive che permettono l’autoregolazione del comportamento.

Le implicazioni più importanti si hanno comunque nella porzione mediale della corteccia prefrontale...capirete infatti come mai lo yoga parla della meditazione come l'unica via per sviluppare una mente neutrale,intuitiva che porta alla consapevolezza!!

La porzione mediale della corteccia prefrontale è deputata a più funzioni, tra loro correlate che sono:

1) coordinazione delle funzioni di “acceleratore” e “freno” sul corpo da parte del sistema nervoso autonomo.

2) flessibilità di risposta, cioè la capacità di fermarsi un momento prima di agire. È un processo che richiede la valutazione degli stimoli presenti, la selezione tra una varietà di opzioni possibili, l’inizio dell’azione e il ritardo della reazione.

3) intuizione e consapevolezza dei processi corporei. L’intuizione sembra implicare la registrazione delle informazioni che provengono da reti neurali che circondano gli organi interni (intestino, cuore, polmoni). !La “saggezza del corpo” è dunque più di una metafora poetica, è un meccanismo neurale di processi paralleli per mezzo del quale elaboriamo una conoscenza profonda proveniente dai nostri organi interni. Le informazioni vengono registrate nella corteccia prefrontale mediale e influenzano il nostro ragionamento e le nostre reazioni.

4) consapevolezza cosciente di sé, cioè la capacità di collegare passato, presente e futuro in un atto comprensivo.

5) comunicazione sintonizzata tra due persone attraverso il contatto oculare e il non verbale. Implica la coordinazione della propria attività mentale con gli input che provengono da un’altra mente, in un processo di risonanza.

6) empatia, cioè il modo in cui creiamo “mappe” della mente dell’altro e percepiamo così i suoi segnali.

7) equilibrio emozionale,!per le connessioni che quest’area ha con il sistema limbico. Il sistema limbico è la sede dei meccanismi che mediano emozioni, motivazioni e comportamenti correlati con la sopravvivenza della specie; è inoltre implicato nell'integrazione di una serie di processi mentali fondamentali, come l’attribuzione di significati, la regolazione delle emozioni e i processi di memorizzazione.

8) modulazione della paura. La paura è appresa dal sistema limbico e il suo “disapprendimento” è modulato dalle fibre della corteccia prefrontale medial

CORTECCIA PREFRONTALE ED AMIGDALA

L’amigdala è la parte del nostro “patrimonio istintivo” che ci avverte quando ci troviamo in presenza di un pericolo. Nei soggetti che praticano la meditazione la corteccia prefrontale “parla con l’amigdala e le dice di stare calma”. In uno studio di R. Davidson effettuato su praticanti da lungo tempo e sottoposti ad uno stimolo a forte impatto emozionale, è stata evidenziata una riduzione dell’attivazione dell’amigdala,proporzionale agli anni di pratica. 

Ciò è inoltre correlato ad una diminuzione dei comportamenti emozionali reattivi che sarebbero incompatibili con una stabilità della concentrazione. Meditando si può quindi migliorare notevolmente la capacità di cogliere particolari che solitamente non vengono “registrati” dal cervello. In pratica l’allenamento alla meditazione migliora la capacità di prestare attenzione a più particolari contemporaneamente, ad esempio, cogliere veloci cambiamenti nelle espressioni del viso di chi ci sta davanti

La pratica costante della meditazione è in grado di indurre vere e proprie modifiche a livello neuro cerebrale.

L'esecuzione costante quotidiana di almeno 40 minuti di attività è in grado di rendere più spessa la corteccia cerebrale di coloro che vi si dedicano rispetto ad un gruppo di controllo che non la pratica.

Tale regione cerebrale svolge un ruolo cruciale nel processo decisionale, nella memoria di lavoro, nelle interazioni mente-corpo.

In questo senso, pare che la meditazione sia in grado di modificare il modo in cui il cervello lavora e questo può essere misurato tramite tecniche di ‘neuro imaging’.

Probabilmente questo avviene in quanto la meditazione altera gli impulsi elettrici cerebrali.

La maggiore attenzione verso l'interno di se stessi e la maggiore autoconsapevolezza si riflettono in modifiche del tracciato elettroencefalografico. Nello specifico: vi è un aumento delle onde veloci teta e lente alfa nell'area frontale cerebrale, un incremento degli indici parasimpatici e un abbassamento di quelli simpatici.

Tali modifiche indotte dalla meditazione offrono importanti opportunità al fine di proteggere dai danni connessi all'assottigliamento di tale area cerebrale concomitanti con l'avanzare dell'età.

La pratica della meditazione è in grado di favorire l'esecuzione dei compiti mnemonici specie quelli a breve termine. Essa favorisce il ricordo libero degli eventi evitando di compiere degli errori.

Essa pare essere in grado di favorire la riduzione dell'emissione di risposte abituali e di favorire all'opposto quelle nuove. Per certi versi, la meditazione sarebbe in grado di stimolare la creatività.

Nel corso della meditazione si verifica un rilascio della dopamina endogena in corrispondenza con un aumento dell'attività delle onde teta registrate tramite elettroencefalogramma. Sembra che la maggiore presenza di dopamina sia dovuta alla soppressione della trasmissione cortico striale glutamatergica. Tali riscontri neurofisiologici hanno un corrispettivo a livello fisico che i soggetti riferiscono in termini di minor desiderio di azione durante la meditazione e di maggiore tendenza alla visualizzazione sensoriale.

Secondo la scienza yogica ci sono tempi precisi di meditazione per ottenere determinati risultati:

3 MINUTI DI MEDITAZIONE : 
hanno effetto sul campo elettromagnetico e sulla circolazione sanguigna

11 MINUTI DI MEDITAZIONE
iniziano ad agire sul sitema nervoso e ghiandolare

22 MINUTI DI MEDITAZIONE
si ha il bilanciamento delle tre menti (positiva,negativa e neutrale) ed iniziano a lavorare insieme

31 MINUTI DI MEDITAZIONE
permette alle ghiandole, al respiro, alla concentrazione di agire su tutte le cellule e sul ritmo del corpo. lascia agire la psiche sui 3 guna e 31 tattvas

62 MINUTI DI MEDITAZIONE
cambiala materia grigia del cervello.

2-1/2 ORE
cambia la psiche e la sua correlazione con il campo elettromagnetico circostante così il subconscio è tenuto fermo nel nuovo cammino dalla mente universale.

Yoghi Bhajan inoltre ricordava che la pratica quotidiana, l'impegno e la disciplina sono i veri maestri della meditazione, quelli che si chiama SADHANA:

L'impegno nello svolgere la stessa meditazione o kria può cambiare il nostro essere:
40 giorni di pratica: cambia le nostre abitudini
90 giorni di pratica:  conferma la nostra abitudine
120 giorni di pratica: la nuova abitudine è ormai NOI
1.000 giorni di pratica: sei maestro della nuova abitudine

La durata di almeno 40 giorni di meditazione (sempre la solita ovviamente) fa si che l'inconscio rilasci ogni pensiero ed emozione che ci ostacola.

Una buona meditazione rompe i nostri vecchi schemi creandone dei nuovi, ripulendo il subconscio.

La meditazione unita ai mantra si ha poi una doppia azione sul corpo:
  • Sul lobo frontale che controlla la personalità (come abbia visto)
  • Sul palato superiore della bocca che controlla il sistema nervoso autonomo

Analisi della coerenza (correlazione di Pearson) tra le onde dei differenti punti del cervello

Riportando il discorso nuovamente in parallelo con la medicina occidentale, nel 1989, hanno inizio gli studi sulla coerenza cerebrale individuale in differenti stati di coscienza e di malattia, dalle persone psicologicamente fisicamente sofferenti, a quelle che praticano meditazione ed esprimono senso di benessere ed integrità.

Lo scopo era quello di comprendere, la coscienza, la sua inibizione e il suo risveglio, attraverso i suoi meccanismi neurofisiologici, le sue interazioni con le reti PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia ).

Le ricerche preliminari fatte tra il 1990 e il 2005, in Italia e in India, su oltre diecimila persone,
hanno portato a dei risultati significativi che hanno in comune la valutazione che la coerenza EEG sia un fondamentale parametro di quantificazione della comunicazione armonica tra le aree cerebrali.

Comprendiamo che alti valori di coerenza sono significativamente correlati con stati di
armonia psicofisica e senso di benessere, mentre bassi valori sono associati a stati di
conflitto interiore e depressione psicofisica

Le ricerche condotte su yogi e meditatori, in Italia e in differenti monasteri dell’Himalaya e del centro dell’India, hanno mostrato che in stati di profonda meditazione ed alta consapevolezza, le onde cerebrali diventano altamente coerenti (sincronizzate), con valori tra il 90% e il 100%, e molto
ordinate e speculari. A volte, in momenti di intensa creatività, profondo benessere, intuizione e stati di meditazione possono presentarsi inaspettate e affascinanti onde EEG
“armoniche” di forma sinusoidale o a picco d’onda .

Consapevolezza e salute 
Ogni essere umano quindi può muoversi, nella sua vita, fra differenti stati di coerenza,
sperimentando perdita di senso e valore oppure integrità e realizzazione. Gli stati ad alta
coerenza mostrano l’incredibile potenziale del cervello umano di raggiungere più alti stati
di ordine e consapevolezza. La meditazione offre l’opportunità di gestire consapevolemente questo potenziale


Immagini tratte da
COME PARAMETRO DI SALUTE PSICO-FISICA 

Fig.1 EEG di soggetto normale ad occhi aperti:Le onde delta e theta (di colore rosso e giallo), tipiche degli stati di tensione e di ansia, sono contenute (basse); è presente un picco sulle onde alfa (di colore verde), indice di rilassamento e di piacere di vivere; risultano basse anche le onde beta, connesse all'attività cognitiva (di colore azzurro-blu-violetto). La coerenza media è sui 68.











Fig.2 Soggetto gravemente stressato: tutte le le bande d’onda del lobo frontale dell’emisfero sx sono iperattivite ed è presente un avvallamento sulle onde alfa (di colore verde) del lobo dx. La coerenza eeg tra i due lobi frontali è vicina allo zero

Fig.3. Soggetto in meditazione profonda:
Le bande d'onda di entrambi gli emisferi frontali sono armoniche con picchi regolari. La coerenza eeg è a 96 e quindi vi è un' elevata integrazione-comunicazione tra le diverse parti del cervello.


segue ...








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