martedì 19 luglio 2016

Messa a nudo la doppiezza e l’ambiguità della UE


La crisi del tentato Golpe in Turchia mette il luce ancora una volta l’ambiguità è l’ipocrisia della politica estera dell’Unione Europea.

Mentre la Federica Mogherini emetteva flebili lamenti e costernazione nell’apprendere dei tragici avvenimenti a Nizza (i responsabili della UE, in quel momento si trovavano tutti assieme in riunione), le notizie del tentato Golpe in Turchia procuravano ulteriori “sofferenze” alla Mogherini ed ai suoi colleghi.

Nessuno di loro tuttavia ha neppure abbozzata una minima autocritica alla demenziale politica estera portata avanti in questi anni dai vari stati che fanno parte della UE.

Gli stessi personaggi che pontificano ad ogni piè’ sospinto su “democrazia” e “diritti umani” sono quelli che hanno fornito ogni tipo di appoggio e finanziamento al regime di Erdogan che adesso appare nella sua vera luce: quello di uno stato assolutista e tirannico che aveva imbavagliato ogni dissenso interno, scatenatosi nella politica di appoggio ai gruppi terroristi, utilizzati come ariete per abbattere i governi dei paesi confinanti (Siria ed Iraq) su cui il “neo sultano” nutriva ambizioni di conquiste territoriali.

Lo stesso regime turco che adesso approfitta del Golpe da operetta (Probabilmente architettato lui stesso) per dare un giro di vita repressivo con incarcerazione di militari, giudici e giornalisti (la lista era già pronta da prima). Erdogan, che ha le mani grondanti di sangue (curdo e siriano in particolare), adesso diventa un personaggio impresentabile è scomodo (quando è troppo è troppo) ma pur sempre un importante alleato della UE e della NATO.

Da notare che Erdogan, presidente della Turchia e membro della Nato, tempo fa, ha indicato, in un suo discorso, Adolf Hitler come un un esempio (non diversamente dalle fazioni ucraine che appoggiano il governo golpista filo USA). La Mogherini ed i suoi colleghi non se ne erano accorti, piuttosto hanno fatto finta di niente ed hanno sostenuto il neo Sultano, personaggio corrotto, violento contro gli oppositori e genocida, nel condurre la sua finta guerra all’Isis, massacrando invece i curdi che combattono l’Isis sul campo, facendo svolgere al turco il ruolo di sentinella contro i migranti, utilizzati come arma di ricatto contro l’Europa.

Un alleato, il turco, di cui vantarsi, visto che possiede il secondo esercito della Nato. Ma non è da meno l’altro alleato ambiguo dell’Occidente, l’Arabia Saudita. Mentre sui media non si parla che di Isis e della guerra necessaria contro l’Isis nelle  città europee (ossia contro tutti e nessuno), l’alleato saudita in un solo giorno ha mandato a morte con esecuzione capitale 47 persone. Terroristi, secondo i sauditi, tra i quali lo sceicco Nimr al-Nimr. Lo sceicco era accusato di sedizione perché è stato uno dei leader del movimento di protesta partito nel 2011 sull’onda delle primavere arabe. Un oppositore, leader di un movimento che chiedeva più diritti e più indipendenza al regime a maggioranza sunnita. Esecuzioni capitali che sono un avvenimento ordinario nel Regno Saudita.

L’Unione Europea non si è accorta di nulla o ha minimizzato, assicurando sostegno ai sauditi che conducono una sanguinosa campagna di aggressione contro lo Yemen, un piccolo e povero paese, che ha già prodotto migliaia di morti fra i civili, donne e bambini in particolare, nella totale indifferenza dell’Occidente e della UE, anzi con la loro complicità nel fornire armamenti ed appoggio logistico alla Monarchia Saudita.

La stessa Unione Europea che appoggia e fa affari con l’Arabia Saudita e la Turchia è quella che ha prorogato le sanzioni alla Siria, un paese che si trova a combattere da oltre 5 anni contro le orde dei mercenari jihadisti sostenuti dall’Occidente e dai suoi alleati. Per i tecnocrati della UE Assad è un tiranno, Putin un dittatore mentre i suoi alleati, i veri mandanti del terrorismo internazionale, sono considerati tutti rispettabili.

Tuttavia gli alleati dell’Europa si proclamano “democratici” per compiacere l’Occidente, quando questo non riguarda il proprio regime. In Turchia come in Arabia Saudita non si contano le operazioni di repressione contro la dissidenza interna. Quest’ultimo regime, quello saudita, applica le stesse regole dello Stato Islamico al proprio interno. Finanzia l’ISIS, come appurato anche ultimamente da una commissione del Parlamento britannico ma i tecnocrati della UE non se ne sono accorti.

Ha scritto Fulvio Scaglione, Vicedirettore di [url”Famiglia Cristiana”] http://www.famigliacristiana.it/blogpost/arabia-saudita-i-nostri-amici-ne-ammazzano-47.aspx[/url]:
E l’Arabia Saudita può fare ciò che vuole: appoggiarsi a una delle versioni dell’islam più retrive per giustificare la repressione politica, esportare il credo wahabita nel mondo, finanziare quasi tutti i movimenti islamisti più radicali, fomentare guerre civili, intervenire militarmente in altri Paesi, bombardare villaggi e città dello Yemen (quasi 6 mila morti, tra i quali tantissimi bambini, nella guerra contro i ribelli sciiti Houthi), appoggiare gli islamisti in Siria. Per noi va tutto bene.”
L’ipocrisia di Hollande, Obama, Merkel, Renzi, Mogherini e compagnia è abissale :si indignano – giustamente – se Isis decapita decine ostaggi in una volta e restano muti quando l’alleato saudita taglia testa a 47 detenuti?

Nell’attesa di leggere che qualcuno sollevi il dubbio su questa doppia faccia della UE (lo ha fatto Galli Della Loggia ultimamente), occorre ricordare che, mentre i leader europei sono complici di queste nefandezze, i cittadini europei sono le vittime e potenziali obiettivi, come dimostrato dagli avvenimenti di Parigi, di Bruxelles e di Nizza.

Sbarazzarsi dei tecnocrati della UE diventa a queso punto una necessità improrogabile se si vuole ancora difendere la sicurezza e l’incolumità dei popoli europei.



fonte: http://www.controinformazione.info/messa-a-nudo-la-doppiezza-e-lambiguita-della-ue/

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