venerdì 28 ottobre 2016

In pratica, risvegliarSi


Quello che dici e' affascinante... Mi piace, ma non so come farlo diventare vero. 
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Non puoi applicarlo, ma si applicherà, o meglio si STA applicando. 

Colui che credi di essere, un qualcuno che non e' risvegliato e vuole esserlo, non può mettere in pratica tutto questo, visto che e' proprio colui che si deve togliere di mezzo perché Tu riconosca in tutto per tutto ciò che sei. Quel falso te che pensa di non essere risvegliato o risvegliato e' quello che deve sparire perché ci sia il riconoscimento che il Risveglio E' GIÀ vero di te. Quindi quel falso te non può fare nulla. 

Allo stesso tempo il diventar vero di questo messaggio nella tua vita STA accadendo: queste parole che leggi sul tuo computer sono il riflesso "esterno" di un processo di comprensione che e' già in corso. Non potrebbero apparire nel tuo Sogno se questo risveglio non stesse accadendo.  Queste parole, lo schermo su cui le leggi sono TE in manifestazione, sono un riflesso della tua coscienza. Sono parte del tuo Sogno.
Queste parole accadono IN Te perché quello che e' falso, attaccamenti e pseudo identità, stanno cadendo.

Il processo del risveglio consiste nella distruzione un pezzo alla volta (o talvolta con rapidità) di tutti quei falsi concetti che hai di te. Ad esempio il concetto - se c'è - che la mente si debba fermare perché tu veda chi sei. Il Buddha diceva "indaga sulla natura della mente" intendendo che se scopri quale sia la natura della mente, che e' oggettiva, non puoi che riconoscere che quello che tu sei e' al di la' di essa, ovvero il Soggetto. 

Questo riconoscimento non può essere concettuale per essere radicato, bensì percettivo. Dunque quello che distoglie dal riconoscimento percettivo che tu sei il Soggetto della mente e' proprio l'identificazione con quel personaggio che credi di interpretare. Quelle identificazioni distolgono l'attenzione dallo sfondo e la fanno cadere sull'oggettività della mente, cosi' che pensi davvero di essere il protagonista delle sue storie. 

L'attaccamento a tali identità ha un contenuto emozionale che deve essere percepito prima che esso si risolva in tutto  e per tutto. Ecco che meditazione significa dunque anche restare presenti alla sensazione sgradevole di contrazione che il lasciare andare queste identità comporta. 

Questo dislacciamento da quello che credi di essere verso ciò che veramente sei non può essere operato dalla mente stessa (anche se cercherà di farlo), ma accadrà attraverso il semplice dispiegarsi degli eventi della Vita. Ad esempio se l'attaccamento a qualcosa e' divenuto cosi doloroso, lo lasci andare perché il gioco non vale più la candela per cosi dire... Può essere una situazione di lavoro insostenibile ad esempio: resti per paura di non avere denaro fino a che la situazione non diventa cosi pesante che non puoi fare altro che lasciare andare. A quel punto sarai costretto a superare la paura di non avere denaro e quel particolare attaccamento si dissolverà. Lo stesso vale in una relazione in cui non sei felice: stai per paura della solitudine fino a che tale paura non e' più sostenibile. A quel punto sei come obbligato a sentire la paura di essere solo, e se la senti totalmente la prossima relazione sarà molto divisa dalla precedente perché non rifletterà quella paura, ma amore. 

Il lasciare andare delle vecchie identità non deve per forza accadere in negativo, con un trauma o cose cosi, ma di solito lasciamo andare le cose solo se siamo costretti, non attraverso eventi positivi. Può accadere comunque anche attraverso la gioia: nella gioia siamo solo presenti e non vogliamo nulla di diverso da quello che e'... a quel punto quello che e' pesante e non vero di noi viene lasciato andare. Dunque non c'è nulla che tu possa fare per far diventare vero quello che dico, ma allo stesso tempo per quello che veramente sei stai facendo GIÀ tutto quello che e' necessario affinché avvenga. Ecco cosa e' Grazia. 

 
Un grande abbraccio
 
Shakti Caterina Maggi
 

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