lunedì 24 ottobre 2016

Libia, a 5 anni dall’uccisione di Gheddafi il Paese ancora nel caos


 
TripoliCinque anni dopo la rivoluzione che portò all’uccisione dell’ex rais Muammar Gheddafi, e’ ancora caos in Libia, trasformata in roccaforte dei gruppi armati estremisti nel nord Africa e in paradiso per i trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo.

Una situazione che si è aggravata ulteriormente lo scorso fine settimana dopo che le milizie fedeli all’ex esecutivo islamista di Tripoli hanno assaltato uno dei principali complessi della città, sfidando il fragile governo di Unità nazionale designato sei mesi fa dall’Onu.

Cinque anni dopo che le forze internazionali, sotto il mandato di – si scrive – Onu ma – si legge Usa -, hanno aiutato i “ribelli” a deporre Gheddafi, la Libia è uno Stato fallito, preda del caos e della guerra civile, in cui decine di miliziani lottano per ottenere il potere e il controllo delle risorse naturali.

Di fatto vi sono tre governi: due nella capitale e che si contendono la leadership nell’ovest del Paese, e uno a Tobruk, che guida le regioni dell’est e che controlla le principali risorse petrolifere.

Di questa situazione di instabilità e conflitto continuo hanno approfittato, oltre ai gruppi takfiri, i trafficanti di esseri umani. Dal 2015 circa 15 mila persone sono rimaste uccise al largo delle coste libiche cercando di arrivare in Europa attraverso il Mediterraneo.

Fonte: Pars Today

Ritorna a Ayesha Gheddafi con un suo proclama
Siamo pronti per una battaglia mortale, in cui i terroristi si troveranno ad affrontare una nazione”. Lei è tornata! La figlia di Muammar Gheddafi torna a guidare la resistenza contro la NATO e gli altri terroristi libici”.

Ayesha si sarebbe quindi messa alla guida della resistenza e sarebbe in procinto di creare un nuovo governo segreto. In un momento cruciale per il Paese e alla vigilia del nuovo intervento della NATO che in Italia i nostri “alleati” hanno deciso oggi a Roma, Aisha Gheddafi ha garantito, prosegue Orlic, che nei prossimi mesi si formerà un “governo segreto” di “libici famosi”, fedeli al colonnello Gheddafi e che fungerà da mediatore nel paese e all’estero. Analizzando la situazione attuale, Aisha ha criticato l’ex esercito per “un mix pazzesco di anarchici” che hanno deciso di fare la guerra sul principio di chi pagava di più.

Ajesha Gheddafi
Ajesha Gheddafi
Li ha accusati di usare una bandiera verde di Jamahiriya e reclutare sostenitori, oltre a rafforzare i governi tribali, sotto la cui ombra si sono uniti gli islamisti dei Tuareg e Toubou, che cospirano contro il governo di Tobruk.Aisha Gheddafi ha invitato poi i soldati delle forze armate libiche a dare il loro giuramento al Comandante Supremo, al fine di ripristinare lo stato.
Il mio nome mi dà un dovere e il diritto di essere in prima linea in questa battaglia.”, 
ha detto colei che durante la guerra ha perso il marito e due figli. Oggi è pronta a diventare un “simbolo della nazione”, e accanto ad un ritratto di Gheddafi a diventare un “simbolo della missione per ripristinare l’unità nazionale”.

E’ una lotta per i suoi figli, dichiara. “Siamo pronti per una battaglia mortale, in cui i terroristi si troveranno ad affrontare una nazione”. Non è chiaro se per terroristi intendesse i fondamentalisti dell’Isis, chi oggi a Roma ha pianificato nuove bombe (NATO) o, semplicemente, entrambi.


di Davide Bundone Maja Orlic.

Traduzione di Mario Andrijasevic

fonte: http://www.controinformazione.info/libia-a-5-anni-dalluccisione-di-gheddafi-il-paese-ancora-nel-caos/

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