lunedì 5 dicembre 2016

Uno stato dell’essere

 
"La consapevolezza è uno stato dell’essere."
(Neale D. Walsch)

Sai qual è uno dei più tremendi castighi inventati nel vostro mondo? Non potete sopportare di restare soli per lunghi periodi. Nelle prigioni più inumane, nella cella d’isolamento non c’è neppure la luce. La porta è chiusa ti trovi nelle tenebre più fitte. Niente da leggere, niente da fare, niente del tutto.

Poiché pensare è creare, smetteresti di creare la tua realtà, perché la mente deve avere dei dati per poter creare. Voi definite le creazioni della mente «conclusioni» e, quando la mente non riesce ad arrivare a nessuna conclusione, la lasciate: andate «fuori di testa». Eppure, lasciare la mente non è sempre una cosa negativa.

Lo fate anche nei momenti di grande intuizione. Tu non credi che la comprensione intuitiva venga dalla mente, vero? Quello è il problema. Hai sempre pensato. Prova a non pensare, ogni tanto. Prova a essere, semplicemente. Quando «sei» con un problema, invece di continuare a pensarci, arrivano le maggiori intuizioni. Questo perché pensare è un processo creativo, mentre invece essere è uno stato di coscienza.

Pensiero, parola e azione sono i tre livelli della creazione, giusto? Quando pensi, crei. Ogni pensiero è una creazione. Perciò, quando pensi a un problema, cerchi di creare una soluzione. Puoi cercare di creare una soluzione, oppure puoi semplicemente diventare consapevole della soluzione che è già stata creata.

Ricorda, la mente deve avere dei dati per poter creare. L’essere invece non ha bisogno di dati sono un’illusione. Sono ciò che è inventato, e non ciò che è. Cercate di creare a partire da ciò che è, piuttosto che dall’illusione. Create da uno stato dell’essere e non da uno stato mentale. Non puoi trovare nessuna risposta rapidamente, se ti limiti a pensarci. Devi uscire dai tuoi pensieri, lasciarli indietro e muoverti verso il puro essere…

La consapevolezza è uno stato dell’essere. Perciò, se siete perplessi o in dubbio su qualcosa, non affrontatela con la mente. Se avete un problema, non «mentalizzatelo». E quando siete circondati dalla negatività, da forze ed emozioni negative, non pensateci. «Pensandoci» obbedite a quegli impulsi! Non lo vedete?

Rivolgendo a essi la vostra mente, ve ne lasciate controllare. Non siate come bambini controllati dai genitori. Uscite fuori di testa, fuori dalla mente. Ricordate, siete esseri umani, non pensieri umani, perciò entrate nella dimensione dell’essere. Che cosa sei, in questo momento? Allora, sai cosa sei! Ciò che senti è ciò che sei. Non ti ho già detto che le emozioni sono il linguaggio dell’anima?

Ti sto dicendo che, in ciascun momento presente, «sei» qualcosa. E ciò che senti ti dice esattamente ciò che sei in quel momento. Le emozioni non mentono mai. Non sanno farlo. Ti dicono ciò che sei, in ogni istante. E puoi cambiare ciò che senti cambiando semplicemente ciò che sei.

Puoi scegliere di «essere» in modo diverso. Il modo in cui ti senti è una reazione al modo in cui sei in un determinato momento. E puoi controllarlo. Questo è ciò che sto cercando di dirti. L’essere è uno stato in cui entri, non è una reazione. «Sentire» è una reazione, ma «essere» non lo è. Le tue emozioni sono una reazione a ciò che sei, ma il tuo essere non è una reazione a nulla. È una scelta.

La maggior parte delle persone non ne è consapevole. Perché vi dimenticate che siete voi a crear la vostra realtà. Ma il fatto che l’abbiate dimenticato non significa che non continuiate a farlo. Significa semplicemente che non sapete ciò che fate. Ora sai che cosa stai facendo. Questo è lo scopo del nostro dialogo. Sono venuto a svegliarti.

Ora sei sveglio, «sei» consapevole. La consapevolezza è uno stato dell’essere. E da questo stato puoi sceglierne qualunque altro. Puoi essere saggio o meraviglioso, compassionevole e comprensivo, paziente e disposto al perdono. Puoi semplicemente scegliere di essere felice. Non devi farlo. Devi semplicemente esserlo.

Non cercare di «fare» la persona felice. Scegli di «esserlo» e qualunque cosa tu faccia, uscirà da quello stato di felicità. Ciò che sei fa nascere ciò che fai. Ricordalo sempre. La felicità non è una cosa che accade, no! È perché scegli di esserlo, a causa di ciò che è accaduto o sta per accadere. Non hai mai visto due persone reagire in modo completamente diverso alle stesse circostanze?

Tu determini ciò che quel qualcosa significa per te. Tu decidi quel significato. Finché non sei tu a dare a ogni cosa un significato, il significato non esiste. Ricordalo. Nulla ha un significato, di per sé. Il senso di ogni cosa proviene dal tuo stato di essere. Sei tu che scegli, in ogni momento, se essere felice o triste, irritato, illuminato o qualunque altra cosa.

Non si tratta di una scelta fatta da qualcuno al di fuori di te. Lo scegli tu. E scegli in modo piuttosto arbitrario. Ora, ecco un grande segreto. Puoi scegliere uno stato di essere prima che qualcosa accada, proprio come lo scegli dopo che qualcosa è accaduto. Così puoi creare la tua esperienza, invece di averla.

In realtà, è ciò che stai facendo proprio adesso, e in ogni altro momento. Ma, a volte, lo fai inconsciamente. Agisci proprio come un sonnambulo. Se è così, è ora di svegliarti. Tuttavia, non puoi essere totalmente sveglio mentre pensi. Pensare è un altro modo di essere in uno stato di sogno. Perché ciò che occupa i tuoi pensieri è l’illusione.

Va benissimo. Vivi nell’illusione, quindi è giusto che le dedichi dei pensieri. ma ricorda, il pensiero crea la realtà, perciò se hai creato una realtà che non ti piace, non continuare a pensarci. Ogni tanto potrebbe essere una buona idea smettere del tutto di pensare ed entrare in contatto con una realtà più elevata. Uscire dall’illusione. 

(Neale D. Walsch, Amicizia con Dio, Sperling & Kupfer ed.)


fonte: http://lacompagniadeglierranti.blogspot.it/2016/11/uno-stato-dellessere.html

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