martedì 31 gennaio 2017

Individuo vs Globalismo nel gioco finale di giustizia sociale e uguaglianza (Jon Rappoport)

il copione del futuro: creare problemi, le cui soluzioni sembrano solo collettive; l’individuo, sarà sempre più irrilevante.
"Soluzione globale " significa che l'individuo viene tagliato fuori dell’equazione. Che non conta, che non significa nulla nello schema più grande delle cose, che è semplicemente un'altra pedina da spostare sulla scacchiera.

E siccome sempre più gonzi e illusi aderiscono a questo programma, l'intero concetto dell’individuo si restringe e diventa irrilevante.

Questo è fatto di proposito.

Questo è il copione del futuro: creare problemi, le cui soluzioni sembrano essere solo collettive.

Psicologicamente, mentalmente, emozionalmente e spiritualmente dirottare l’attenzione dell’individuo, dalla sua propria visione, dai suoi profondi desideri, dalla sua immaginazione, e metterla  all’interno del “Gruppo” (“tutta l’umanità”)
 
Propagandare l'idea che, se l'individuo si occupa di qualcosa che non è il gruppo, allora è egoista, avido, disumano. È un criminale.

Questo è sempre più  il modo in cui vengono addestrati i giovani di questi tempi.

Viene venduto il grande “noi”, come una droga leggera a buon mercato. E la comprano. Credono che questo “noi” sia reale, anziché una fregatura vuota, architettata per trascinarli in un contesto globalista, che delle mega corporation possiedono e manovrano: le banche, le fondazioni, i governi e gli interessi onnipresenti dei Rockefeller.

Che ne è rimasto quindi dell’individuo, nella sua mente, della sua peculiare percezione, delle sue idee indipendenti, della sua originalità, della sua forza vitale?

Spazzate via in fretta, verso “uno mondo migliore”.

Ho delle anteprime da darvi: la Terra non è una navicella spaziale e noi non siamo membri dell’equipaggio. Se la terra fosse navicella spaziale, avrebbe serie imperfezioni nel suo disegno, perché continua a fare lo stesso giro intorno al sole, anno dopo anno.

Ognuno di noi non ha una funzione specificata, come la avrebbe un membro dell’equipaggio.

Andate pure indietro quanto volete nella storia, ma le scarsità e povertà nel mondo, minacciose di crisi, sono state create o da una elite o da essa mantenute, allo scopo di sradicare il dissenso e fomentare una soluzione collettivista, ovvero una soluzione che veniva dall’alto, ovvero una soluzione chi riduceva la libertà individuale.

individual power

Nella storia recente dell’umanità, è emersa una idea diversa: quella di stabilire un governo severamente azzoppato, per poter proteggere l'individuo contro di esso.

Questa idea ha avuto tempo molto duri: i collettivisti l'hanno combattuta passo dopo passo.

Ma aldilà delle circostanze, l'individuo può essere autore della propria libertà e di ciò che essa implica. Può scoprire dentro se stesso straordinarie possibilità. Può contemplare cosa significhi creare la realtà che esprime i suoi desideri più profondi.

E quindi può cominciare un viaggio che nessun altro e  nessun gruppo possono fermare.

La parola “immaginazione”, quando propriamente compresa, indica che l’individuo può concepire e quindi creare futuri  che non ci sono mai stati, nè mai ci saranno, se lui stesso non li inventasse.

L'immaginazione è l'opposto di, “provinciale”, “ristretto”, “famoso”, “familiare”, “accettato”. 

E questo è una sfida per lo status quo.

Questa è la vera minaccia che l'individuo pone a tutti i sistemi predittivi. Quindi, “tutto è solo informazione”, è una frase in codice per l'operazione psicologica (la psyop). Ecco perciò idee e pensieri come: “nulla è originale”, “nulla è nuovo”, condividiamo tutti informazioni che galleggiano nella consapevolezza collettiva, l’individuo non inventa nulla…

Tutto ciò è l’opposto della verità. L’individuo inventa tutto.

Non può essere predeterminato quando l'individuo è se stesso. Quando non è uno schema. Quando non è un sistema.

Quando non è qualcun altro. 

Quando prospera per sua ispirazione.

Quando è il giocatore d'azzardo nella barca sul fiume. E scommette la sua casa sul suo futuro non ancora creato.

Non è un pezzo dell’universo.

Non è un umile servitore dell’Ordine

È colui che inventa lo spazio il tempo del suo tempo a venire

Agli inizi del 1961, un brillante guaritore Richard Jenkins, di cui ho scritto nel mio libro The Secret Behind Secret Societies, spiegava cosa stava per venire. Mi scrisse una nota, che paragrafo a memoria:  
“molti stanno confondendo la loro empatia per gli altri con un'idea esagerata  sulla identità di gruppo. Non sono la stessa cosa. Le persone si stanno spaventando della loro unicità e della loro ben distinta esistenza. Questa è una paura sociale. Un nuovo contratto sociale viene imposto sulla popolazione. O appartieni a quello oppure non hai diritti. Questo è il concetto totalitario. Sta arrivando attraverso la porta di servizio”.
Beh ora è proprio davanti alla porta d’ingresso.

Tuttavia l'individuo ha ancora una scelta. Ma deve farla.

Quella di esplorare il suo potere, oppure darlo via solo per l'illusione dell’appartenenza.

Attizza il fuoco dentro di te, se non vuoi formare un'immagine dell'unità di te stesso e piegarti  Al Gruppo.

L’”io” non è isolato. Può andare verso gli altri quando vuole e come vuole. La questione è se si muove sul terreno della sua indipendenza, oppure se sta cercando una scialuppa di salvataggio di gruppo, a cui attaccarsi senza esitazione né pensiero.

Oltre l'economia o la politica, il globalismo è un sistema che offre una scialuppa di salvataggio diretta verso il futuro macchina. Scendi da lì, ritrova il grande Noi, un costrutto di parti integrate, ognuna delle quali è un individuo in uno stato di amnesia spirituale.

La felicità li è funzione e sedazione, è immortale e senza ombre, libera da distinzioni.

Questo è l’elitario gioco finale di giustizia sociale e uguaglianza.


Jon Rappoport
 

fonte:
https://jonrappoport.wordpress.com/2017/01/23/the-individual-vs-globalism/

traduzione Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net
http://www.thelivingspirits.net/una-nuova-cultura/jon-rappoport-individuo-vs-globalismo-nel-gioco-finale-di-giustizia-sociale-e-uguaglianza.html 


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