martedì 21 febbraio 2017

ALIENI, INDIGENI E CAMPESINOS


ALIENI, INDIGENI E CAMPESINOS.... e Indigeni selvaggi e campesinos superano di migliaia di anni la conoscenza del Vecchio Mondo sugli enigmi della vita extraterrestre. Per oltre cinque secoli, la vasta cultura precolombiana è stata annientata, distrutta e negata al mondo dai conquistatori della spada e della croce.

Oggi, grazie alla tecnologia satellitare, sono emerse numerose piramidi e reperti in Mexico, Perù, Mongolia, Amazzonia, Sudan, Egitto, Bolivia, Bosnia, Cina. Sul fondale marino, di fronte alle coste di Cuba, è stata individuata una città contenente un luogo con due gigantesche piramidi in cristallo di rocca.

Lo stesso è accaduto sul lago Titicaca; studiosi e scienziati hanno riscoperto l'enorme patrimonio inerente i popoli ancestrali delle Americhe. Con le nuove tecnologie riaffiorano dalle sabbie dell’oblio inattesi siti archeologici, statuine e rari oggetti che provengono da caverne e da luoghi poco accessibili della giungla e della cordigliera andina.

Una serie incredibile di oggetti archeologici rinvenuti in Messico è una prova evidente dell'esistenza di una remota cultura pre-maya, mantenuta nascosta nel tempo e dimenticata dall'umanità.

Dischi, statuette, coltelli, piatti, anelli e ciondoli di giada, metallo ed altre pietre, descrivono chiaramente come questi dèi antichi o popolo ancestrale con un alto grado di intelligenza ed uno stato di coscienza spirituale profondo in connessione con l'universo, viaggiarono in astronavi fino ad arrivare al nostro pianeta.

Esseri con un consistente sviluppo tecnologico, consapevoli non solo del nostro sistema solare, ma del viaggio tra la Terra e il loro luogo di origine. Essi provenivano da altri sistemi solari o galassie.

Forse i reperti trovati riguardano gli antichi dèi con teschi allungati, presenti nei miti indigeni di Centro e Sudamerica. Diverse famiglie di un piccolo paese messicano, nella provincia di Jalisco, hanno raccolto per circa cinquanta anni oltre 500 manufatti straordinari, con il sogno di far conoscere al mondo questa meravigliosa cultura cosmica, istituire un museo e permettere a tutti di studiare ed osservare questi affascinanti oggetti.

H. Antoni Carvajal, responsabile del progetto “The real power of intangible” per Sangredeamerica.org - una organizzazione no profit che promuove una memoria storica e un attivismo ideologico, culturale, ecologico e spirituale dei popoli originari – per oltre vent’anni ha incontrato, in diversi luoghi reconditi del mondo, sciamani, precettori spirituali e diverse persone dedite allo studio e alla ricerca dei profondi significati mistici, cosmogonici e scientifici di questi reperti. 

Carvajal sostiene: “il Sig Juan Cardenas è un agricoltore, oriundo della zona, per quarant’anni ha potuto perlustrare il territorio alla ricerca di alcune piante medicinali; nelle sue lunghe camminate nel corso del tempo ha trovato, in posti di difficile accesso, alcune caverne e passaggi segreti fra le montagne rocciose vicine a Ojuelos de Jalisco.


Queste rare testimonianze in pietra ci mostrano una realtà completamente differente, incompatibile nello stile artistico con le culture precolombiane dei siti archeologici conosciuti nel territorio”. Juan Cardenas è forse la prima persona che, venendo a contatto con questi oggetti, ha mantenuto in maniera spontanea il desiderio di comprendere e condividere con studiosi di diversa provenienza i propri ritrovamenti.

Dal punto di vista spirituale e scientifico, egli considera che tali reperti contengano un messaggio per l’intera umanità. Queste sculture ci aprono la mente in relazione alla vastità del cosmo, ricordandoci la necessità di preservare la nostra specie e di farci evolvere energeticamente in sintonia con il nostro mondo.

Si conferma l’interrelazione esistente tra esseri, natura, materia tangibile e dimensione invisibile. C'è un influsso onnipresente del tutto che interagisce tra ogni oggetto immanente nell'universo osservabile; queste manifestazioni sono solo apparentemente separate poiché ogni parte contiene la totalità, tutto riflette ogni singola parte del resto e la totalità è nascosta nelle parti.

In parole semplici, tutti siamo uno e abbiamo l’infinito nel palmo della mano, dipende da noi il risveglio della nostra coscienza individuale e collettiva. Le diverse immagini contenute nei numerosi reperti, rappresentano un monito o una induzione a trascendere in tempo verso un ciclo evolutivo superiore.

Secondo il Sig Cardenas i manufatti sono stati realizzati in maniera sorprendente, i primi furono ritrovati circa 50 anni fa. Suo padre gli diede una piccola figura trovata arando il terreno; essa ritraeva un essere di forma aliena, all’interno di un sole intagliato perfettamente con strani simboli. Da allora il Sig. Juan dedica parte del suo tempo a condividere la sua esperienza.

In maniera del tutto disinteressata fa da guida a curiosi, giornalisti, avventurieri, mistici e studiosi che arrivano da tutto il mondo per visitare i luoghi da lui scoperti. I recenti ritrovamenti, forme monumentali e complesse figure, non solo confermano la realtà di quello che si considerava mitologico, ma continuano a raccontarci una storia inaspettata ed autentica che mette in imbarazzo archeologi, antropologi e comunità scientifica, per la precisione con cui sono stati realizzati e le informazioni contenute in esse.

Tutti i luoghi cerimoniali e piramidi sono ubicati in punti di interazione energetica ed utilizzano il campo geomagnetico della terra. Aztechi, Toltechi, Olmechi, Inca, Maya: Centro e Sud America sono un mosaico ininterrotto di reami perduti, di città abbandonate e civiltà scomparse, di rovine che lasciarono senza fiato anche i conquistatori spagnoli.

Grandi costruzioni a gradoni, intricati bassorilievi, sofisticati calendari astronomici, complessi riti di mummificazione e connessione cosmica caratterizzano queste antiche culture e sembrano riportarci quasi magicamente nella Mesopotamia o nell’Egitto di migliaia di anni fa, mostrandoci che in antichità sulla Terra si sono verificati dei veri e propri miracoli tecnologici.

Juan Cardenas è una persona semplice, rispettosa, con spiccato senso di osservazione e di logica; per lui l'argomento delle “pietre” è qualcosa da considerare seriamente, alla stregua del sacro. Lontano dalle mezze verità manipolate dai media euroamericani e dai suoi servitori o da personaggi autodidatti, moderni Guru, scuole e istituzioni new age che nutrono da anni un mercantilismo talvolta fraudolento proliferato con l’arrivo del 2012.

Il nuovo concetto del paleo contatto riscontra da una parte una base reale nella conoscenza indigena millenaria, dall’altra un approccio pseudoscientifico molto usato da alcune persone prive di scrupoli che sfruttano la crescente incultura generale,le nuove patologie di civiltà e la mancanza di identità spirituale.

Paranormale, extraterrestre, fisica quantica, viaggi astrali, etc. convergono in una sola fusione che muove un pubblico mondiale in aumento affascinato dalla astrofisica, dagli spazi dimensionali, dalla bioenergetica, dall’uso del quarzo, dall’iridologia, dall’ascensione spirituale e tanto altro.

Don Juan Cardenas sostiene: "Ancora oggi porto come amuleto il primo oggetto ritrovato che mi diede mio padre quando ero bambino".

Gli abitanti di questo piccolo paese, da lungo tempo, assistono ad alcuni fenomeni inspiegabili che si continuano a verificare in cielo: luci sulle montagne di notte o di giorno. Senza che sia stata data una spiegazione razionale a questi accadimenti, sono diversi i contadini che hanno rinvenuto nelle loro fattorie oggetti legati a questa cultura cosmica, vissuta in tempi remoti, denominata da alcuni studiosi il regno di Aztlan (frase che sintetizza le parole nahuatl aztatl, che significa airone (o uccello dalle piume bianche), e tlan(tli), che significa "posto del": Aztlán vorrebbe quindi dire "posto degli aironi".

Secondo un'altra teoria, deriverebbe dal nome del dio Atl e significa "vicino all'acqua". Volti, figure, simboli, statue realizzate con diversi tipi di pietra e forme tridimensionali, fanno parte di una collezione custodita dalla associazione Nahui Ollin.

Questa organizzazione, rappresentata dal Dr Pablo Enrique Garcia e dal Sig Francisco Gonzales riunisce un nutrito gruppo di persone impegnate nella diffusione e difesa culturale del patrimonio storico e ancestrale contenuto in queste “pietre”.


I disegni di Ojuelos mostrano una splendida lavorazione della pietra, mettono in risalto un panorama eterogeneo e mitografico che raduna personaggi, eventi storici e corpi celesti in una sequenza con validità conoscitiva. La minuziosa descrizione dei dettagli si coniuga con semplicità alla raffinatezza artistica in una resa stupefacente.

In alcune “pietre” si possono osservare un’intera famiglia di dèi: padre, madre e bambini, che si preparano per essere prelevati da macchine volanti a forma di disco. Questi oggetti mostrano il modo in cui gli astronauti del cielo gestiscono altre navi; figure umane che insieme alle divinità evocano, in maniera rituale, il sole per fare offerte ai visitanti del cosmo.

I reperti sono pieni di dettagli della vita di antenati arrivati da lontane distanze; una storia rimasta finora sconosciuta ma che riscontra analogie in pezzi di altre culture sparse in tutto il mondo. Una cultura inedita, protagonisti della nostra storia remota.

Forse è giunto il momento che tutto emerga alla luce. Non è più fantascienza!

Guardando le sculture possiamo spontaneamente cambiare il modo in cui percepiamo il nostro pianeta. Forse è il passaggio ad una nuova realtà, la scoperta del nostro vero passato. Diversi teschi allungati di antiche divinità sono stati trovati a Paracas / Perù.


Sempre in Perù, nel deserto di Ocucaje, sono state rinvenute un’intera biblioteca litica, formata da piccole e grandi pietre vulcaniche (Andesite) che riportano strane immagini, mappe stellari, riproduzioni della terra con i continenti ravvicinati, come era descritta nel primo emisfero terrestre.

Le pietre di Ica ci mostrano operazioni a cuore aperto, uomini insieme a dinosauri, figure che osservano le stelle, simboli particolari di un’altra umanità esistita, tecnologicamente avanzata, precedente alla nostra umanità.

Luis Uchuya ci presenta alcune pietre lasciate da suo padre Basilio Uchuya (colui che per primo scoprì le pietre nel deserto di Ocucaje) Tanto la famiglia Uchuya come Juan Cardenas o Waldemar Julsrud, scopritore negli anni 40 di oltre 32.000 sbalorditive figure di argilla sul Cerro del Toro (Juanajuato-Mexico) hanno affrontato la stessa difficoltà, un medesimo problema li accomuna: non sono stati creduti, erano visti come persone strane o bugiarde.

Dovettero lottare contro il parere contrario e distaccato di accademici e archeologi, contrastando l’indifferenza delle istituzioni governative per poter aggiungere valore alle loro scoperte. Una volta diffusa la notizia dell’esistenza dei meravigliosi reperti e della possibilità che fossero reali, arrivarono nelle loro comunità affaristi delle città, antiquari, costruttori di repliche, avventurieri europei, documentaristi indipendenti, scrittori improvvisati, fanatici degli enigmi alieni e ogni sorta di personaggi alla ricerca di notorietà e ritorno economico.

Uchuya, Cardenas e Julsrud, persone oneste del mondo rurale, sono state sfruttate e non hanno ricevuto benefico o pieno riconoscimento alcuno.

Anche in Bolivia, Ecuador, Colombia e Messico, sono stati trovati, in questi ultimi anni, una serie di teschi a forma di cono e misteriosi reperti archeologici che hanno lasciato attoniti gli scienziati. E’ noto che per gli Incas, i Maya e altre culture delle Americhe, Africa e Asia, era una necessità imitare i propri dèi; deformavano le teste dei loro bambini per raggiungere la forma di quegli esseri tanto venerati.

Stando alle informazioni tramandate dagli indigeni, c'è una differenza tra le teste artificialmente allungate e gli originali teschi provenienti dalla costellazione di Sirius. Recentemente è stata data notizia che il governo messicano ha accettato di mostrare al pubblico diversi oggetti archeologici che sono rimasti nascosti per decenni, dal momento in cui sono stati scoperti. In questi reperti, realizzati in oro ed altri metalli, si possono riconoscere simboli incisi di cosmonauti che viaggiano in astronavi.

Esseri che si muovono in portali inter-dimensionali attraverso il centro del sole. Si possono osservare comete, pianeti noti ed altri non ancora individuati dall’astronomia. Le conoscenze di astrologia, geologia, medicina, agricoltura, architettura, geomantica sono complementari all’odierna visione spirituale e di rispetto della madre terra che le popolazioni indigene continuano a promuovere da millenni.

Secondo gli studiosi, tutti questi ritrovamenti sono indizi di un contatto avvenuto migliaia di anni fa tra i nostri antenati e i viaggiatori del cosmo. Sono oltre diecimila le costruzioni, tombe e piramidi rinvenute negli ultimi otto anni.

Alcuni organi di governo degli Usa e Uk come il INHA, Smithonian, NSA (agenzia di sicurezza nazionale) e Nasa continuano a raccogliere questi oggetti cercando con ossessione di contenere l'accesso agli stessi governi proprietari nei territori di origine.

L'Impero Gringo controlla e nasconde il reale significato riguardo queste importanti scoperte mentre fanatici spagnoli ed europei continuano a strappare, con ingannevoli strategie, il sapere degli anziani sciamani, precettori spirituali e guaritori delle zone rurali sudamericane.

Questi nuovi pirati e conquistatori, imparano dai naturales poi nascondono o negano la fonte, fanno propri i concetti, reinterpretano, commercializzano e rendono superficiale e facilmente digeribile l’antica nozione indigena sull’uomo, l'universo e la Pachamama.

Il vecchio continente dimentica, con ostentata indifferenza, le feroci accuse e lo spietato massacro avviato in nome della chiesa contro le etnie Taino, Maya, Inca e altri popoli originari che difendevano le loro profonde credenze nelle divinità del cielo.

La santa inquisizione spagnola, richiesta dai sovrani Ferdinando e Isabella nel XVI secolo, fu estesa nelle colonie dell'America centro-meridionale; si univa quindi al contrasto della persecuzione politica, dell'eresia o della stregoneria, pagate con milioni di vittime nel nuovo mondo, crimini di lesa umanità perpetrati da una corporazione sacra che castigava con la morte i suoi opponenti ideologici.

Luminari della fisica quantistica, matematica e astro-archeologia U.S.A. sono al lavoro in tutti gli antichi siti terrestri che rappresentano raffigurazioni astronomiche di importanza, studiano i monumenti presenti in Centro e Sudamerica, Est Europa, Africa e Medio Oriente; la scienza prova la teoria secondo la quale, struttura, dimensione e forma hanno relazione con i corpi celesti e zone energetiche del globo, a testimonianza di un sapere astronomico antichissimo e ricco di verità bollate nei secoli, come eretiche perché provenienti da civiltà considerate sconfitte dalla storia, da indigeni selvaggi e campesinos che però superano di migliaia di anni la conoscenza “eurocentrica” del Vecchio mondo. 

Gli oggetti precolombiani parlano dei reali accadimenti dell’umanità, suggerendoci di rivedere quello che fino ad oggi abbiamo studiato sui libri.


Fabrizio Beconcini


fonte: https://www.facebook.com/fabrizio.beconcini/posts/10206419519526869

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