martedì 7 febbraio 2017

Nuvole nere si affacciano sull’Europa ma non sembra che la cosa riguardi i premiers della UE

Conseguenze attacco ucriano a Donetsk
 
Nuvole nere si addensano sull’Europa con gli echi del conflitto ucraino che è riesploso sulla linea di demarcazione del Donbass, per causa dell’attacco delle formazioni ucraine contro le linee degli indipendentisti effettuato con massicci bombardamenti.
 
Le forze ucraine hanno effettuato attacchi improvvisi nella notte del 3/4 Febbraio sulle zone residenziali di Donetsk, usando artiglieria pesante e lanciamissili multipli, sparando oltre 50 colpi di grosso calibro e causando varie vittime civili, fra cui alcuni bambini (l’attacco è avvenuto nella notte senza possibilità per i civili di mettersi al riparo).

Sembra evidente che il presidente ucraino Poroshenko, che si trova in forti difficoltà interrne, stia cercando di ritornare la centro dell’attenzione internazionale riaccendendo il conflitto in Ucraina per diventare nuovamente interlocutore della nuova aministrazione di Washington da cui rischia di essere scavalcato, nello sforzo di Trump di ricucire i rapporti con la Russia di Putin.

Da considerare che, in occasione delle elezioni presidenziali USA, Poroshenko aveva tifato apertamente per la Clinton e questo gli ha preventivamente alienato le simpatie del nuovo presidente USA, Donald Trump.

Si capisce che Poroshenko, spinto dalla disperazione, potrebbe essere indotto a commettere azioni sconsiderate, come quella di riaccendere il conflitto e provocarne un allargamento verso l’Europa dell’Est dove sono appena arrivati i rinforzi della NATO per esercitare pressione ai confini russi.

Evidente che l’Ucraina, uno stato fallito per le politiche svolte dalla sua dirigenza, cerca in questo modo di ottenere nuovi finanziamenti ed appoggi dalgi USA e dall’Unione Europea.

Mentre questo accade, i leaders della Unione Europea, riuniti per l’occasione di un convegno a Malta, non sembra che abbiano manifestato particolari preoccupazioni ma, al contrario, hanno del tutto ignorato tale questione preferendo rivolgere le loro attenzioni alle conseguenze del cambio di presidenza negli USA.

In particolare i leaders europei hanno manifestato “indignazione” per la mancanza di rispetto manifestata da Trump nei confronti dell’Europa ed lo stesso Francois Hollande, lo screditato presidente francese (ancora per poco) ha dichiarato altisonante che, “se la UE non si opporrà al nazionalismo di Trump, il blocco europeo sarà condannato a rimanere isolato”.

Forze indipendentiste difendono postazioni

I timori dei leaders europei hanno il sapore del ridicolo considerando che questi hanno sostituito da poco l’ossessiva “Russofobia” manifestata costantemente, dietro suggerimento di Obama ad ogni piè sospinto, con la “Trumpfobia” che è divenuta il leit motiv dei loro discorsi sui “valori europei” da contrapporre e tante altre facezie. I vari Hollande, Merkel, Rajoy, Gentiloni e compagnia di giro, temono di essere delegittimati e scavalcati dalle nuove scelte di Trump che si è dimostrato insofferente verso la costruzione europea, indicata come fallimentare e destinata a disgregarsi, mentre prospetta un G2 con la Russia di Putin.

I tremebondi leaders europei, divenuti ormai irrilevanti rispetto ai cambiamenti che si prospettano nell’ordine internazionale, non hanno mancato di lanciare le loro solite accuse contro Putin e la presunta opera di sobillazione che questi sta conducendo nei confronti dei governi “democratici, alimentando e finanziando occultamente (secondo loro) i movimenti “populisti” che remano contro la stabilità della UE nelle prossime elezioni e ne mettono in questione i dogmi ideologicici.

Premiers europei a Malta
Nessuna autocritica sulle errate politiche e le scelte demenziali fatte dai vari responsabili politici  che hanno prodotto il risentimento e la rabbia dei popoli europei che adesso non vedono l’ora di sbattere fuori dalle poltrone del potere i responsabili del disastro europeo.

Tutto dimostra che questi personaggi hanno perso del tutto il contatto con la realtà e sono rimasti prigionieri dei loro stessi luoghi comuni, ripetuti all’infinito tanto da essersi autoconvinti di essere parte di un mondo globale insostituibile e di un sistema dell’euro che, come dichara anche Draghi, deve considerarsi “irreversibile”. La stessa prosopopea e tracotanza che i vecchi oligarchi dell’Unione Sovietica manifestavano circa la “irreversibilità” del sistema sovietico. Sepolti poi dalla Storia che va avanti comunque sospinta dalle pulsioni dei popoli e dalle realtà in movimento.

Il fatto più strabiliante ma indicativo è che i leaders europei non si siano preoccupati di spendere neanche una parola sullo spaventoso conflitto che rischia di riaccendersi in pieno in Ucraina, come se questo non li riguardasse, come se non fosssero stati anche loro ad appoggiare il colpo di Stato avvenuto a Kiev e la manovra scoperta degli USA e della Germania di sottrarre l’Ucraina e la Crimea alla sfera di influenza russa. Un fallimento conclamato le cui consegueze adesso rischiano di ricadere tragicamente su tutta l’Europa. “Fuck Europe”, aveva predetto la Victoria Nuland, la fiduciaria di Obama intervenuta durante il golpe di Kiev, una previsione che si va avverando. Vedi: Global Resesrch

Niente è trapelato circa le azioni criminali del governo di Kiev lanciate contro la popolazione ucraina, tutto passato sotto silenzio anche dai media europei, come avvenne già durante la guerra civile Ucraina di cui era stato occultato il bilancio di vittime civili, profughi sfollati e scuole ed ospedali bombardati dai gruppi criminali di Kiev, per dare piuttosto la colpa a Putin per le “azioni aggressive della Russia”. Questo avviene contro ogni evidenza riportata anche dagli osservatori dell’OCSE e dai reporters della BBC che hanno filmato gli attacchi di artiglieria e carri armati del regime di Kiev.
Vedi: You tube/watch   Vedi: You tube.com/watch


N.B. I carri armati e l’artiglieria pesante non avrebbero dovuto trovarsi nella zona di demarcazione, secondo gli accordi di Minsk, che sono stati più volte violati dall’Esercito ucraino.

I media ed i politici occidentali sono, come sempre, impegnati a diffondere menzogne e manipolazione dei fatti sul conflitto dell’Ucraina. Non si vuole affrontare la realtà di un regime totalitario ed intollerante installato a Kiev con la violenza sotto gli auspici di Washington e della UE.  
Si vogliono coprire i crimini di questo regime attraverso l’omissione e la distorsione deliberata dei fatti, occultando i crimini commessi contro la popolazione civile. Sembra che la cosa non riguardi i politici della UE impegnati a difendere i “valori europei”.


Luciano Lago


fonte: http://www.controinformazione.info/nuvole-nere-si-affacciano-sulleuropa-ma-non-sembra-che-la-cosa-riguardi-i-premiers-della-ue/

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