giovedì 16 febbraio 2017

Soros richiede alla UE che utilizzi l'”opzione nucleare” contro la Polonia per la sua legge contro gli aborti

Gorge Soros

Il Governo conservatore polacco costituisce una “minaccia per i valori europei”, assicura la ONG Human Rights Watch, che indica alla UE l’urgenza di utilizzare l'”opzione nucleare” contro lo Stato membro, informa il suo stesso direttore, Philippe Dam nell’ EU Observer (la UE deve punire il cattivo comportamento della Polonia che si discosta dalla “visione europea”).

Chiariamo: Human Rights Watch (HRW) conta con l’appoggio del – se lo hanno indovinato- il prezzemolo di tutte le salse globaliste, George Soros, l'”opzione nucleare” è l’applicazione dell’Art- 7 del Trattato di Lisbona (che non è mai stato utilizzato), per cui si priverebbe Varsavia del diritto di voto nel Consiglio Europeo, e il “valore europeo”, la cui violazione mi sembra bruciare il diritto illimitato ed universale delle donne a mettere fine alla vita dei suoi figli non nati.

La Commissione -conclude Dam -deve mostrarsi determinata, includendo una volontà di applicare l’Art. 7, accada quello che accada, e necessita dell’appoggio dei leaders comunitari per inviare al presidente e alla prima ministra della Polonia un segnale chiaro per cui il rispetto dei “diritti umani” non è negoziabile.

Dam inizia la sua diatriba parlando delle minacce esterne alla UE, questi populismi che sembrano sorgere da nessuna parte e si sono impadroniti niente meno che della prima potenza mondiale.

HRW viene finanziata da George Soros, che sembra disporre sempre di molto denaro per centinaia di questi gruppi in tutto il mondo el il cui fine sembra essere, in un modo o nell’altro, farla finita con le frontiere e con la capacità dei governi nazionali di applicare le politiche che desiderino nel proprio territorio, in altre parole abolire la sovranità degli Stati, come informa il portale Breitbart.

Nel 2011, Soros si era impegnato a finanziare con cento milioni di dollari la HRW lungo un periodo di dieci anni attraverso la sua fondazione madre, la Open Society Foundation.

Leader polacca Szydio
La guerra privata di Soros e i suoi incontenibili tentacoli contro la Polonia (e l’Ungheria) non è rimasta senza risposta da parte dei polacchi; la deputata del partito al governo, Krystyna Pawłowicz , già ha richiesto che il finanziere internazionale venga privato di un ordine (riconoscimento) concesso dal governo precedente, accusandolo di finanziare elementi antidemocratici ed antipolacchi “con la sua missione di combattere contro la sovranità nazionale e la propria cultura cristiana di origine”.

Carlos Esteban

Fonte: La Gaceta.es

Traduzione: J. Manuel de Silva


Il leader polacco: “I profughi? Mai a Varsavia”
 
Polonia, leader Szydio: “I profughi? Mai a Varsavia!”. E tutto l’est Europa sfancula Merkel e Ue

Nessuno si è sorpreso granché quando Szydio, «fervente ammiratrice di Orban» ed esponente del Pis, il partito di ultradestra guidato dal Richelieu di Varsavia, il potentissimo Jaroslaw Kaczynski, ha rafforzato – lo scorso gennaio – l’alleanza anti-Ue con l’Ungheria e rinsaldato il fronte comune costruito con il socialdemocratico Robert Fico, premier slovacco, un prodotto della transizione post-comunista chiamato, senza simpatia, l’Orban socialdemocratico.
 
Da mesi il blocco del centro-Est Europa è sempre più compatto sull’asse anti-migranti, anti-Berlino, anti-Ue

Un fronte bipartisan che conta anche la Slovenia, la Repubblica Ceca e la Croazia. La spallata definitiva l’ha data Kaczynski che, se ce ne fosse ancora bisogno, ieri ha scoperto le carte: «Dopo i recenti attacchi terroristici la Polonia non accetterà i rifugiati perché non esiste un meccanismo che assicurerebbe la sicurezza».

Kaczynski, ossessionato dall’indebolimento della sovranità degli Stati, ha aggiunto che la multa di 250 mila euro per ogni rifugiato previsto dalle quote Uè sarebbe una «sanzione» ingiusta contro i Paesi più deboli. «La Polonia si opporrà a qualsiasi legge che imponga ai Paesi mèmbri della Uè di pagare multe. Da sempre riteniamo che il problema dei migranti debba essere risolto assistendoli fuori dall’Europa». Considerare la posizione di Kaczynski come la «strategia polacca» sarebbe limitativo: il no all’Europa sui migranti sarebbe nient’altro che la testa di ponte del no più allargato di tutto l’Est Europa, il primo passo di quella «tattica comune» delineata lo scorso 8 gennaio sui Carpazi in un incontro segreto fra i due «nemici giurati» dell’Unione, Kaczynski e il premier ungherese Orban.


Fonte: Il Riscatto Nazionale


http://www.controinformazione.info/soros-richiede-alla-ue-che-utilizzi-lopzione-nucleare-contro-la-polonia-per-la-sua-legge-contro-gli-aborti/

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