mercoledì 5 aprile 2017

Gli Stati Uniti aprono un nuovo fronte in Siria


Raqqa, capitale dello Stato islamico, è isolata da nord, ovest e in parte est entro un raggio di 20-35 km, dalle forze democratiche siriane create e dirette dall’esercito degli Stati Uniti. L’unico collegamento dei difensori di Raqqa con gli altri territori in loro possesso è da sud. A 45 km a sud-ovest di Raqqa c’è Tabaqa, importante avamposto per la difesa della capitale dello stato islamico, sulle rive dell’Eufrate. 

Dopo la liberazione della città di Dayr Hafar, l’Esercito arabo siriano avanza verso Tabqa lungo la riva meridionale del lago Assad, a 40 km dalla città. La diga di Tabaqa, ad ovest della città, è un obiettivo strategico. Costruita negli anni ’60-’70 con l’appoggio dell’URSS, è lunga 4,5 km e produce il 35% dell’energia elettrica della Siria. Tra Tabaqa e Raqqa, a 20 km dalla diga, c’è una piccola diga sull’Eufrate chiamata Baath.

Nella notte del 21-22 marzo 2017, l’esercito statunitense scatenava in Siria un’operazione aerea combinata, inizialmente con circa 80 soldati delle forze speciali del 75° Reggimento Ranger, e 400 combattenti curdi delle YPG delle SDF (Forze democratiche siriane). Lo scopo dell’operazione è occupare un’area d’importanza strategica sulla sponda meridionale del lago Assad e dell’Eufrate. 

La zona è delimitata ad ovest da una porzione della strada tra Aleppo e Tabaqa, al centro da diga e base aerea di Tabaqa, ed ad est da una porzione della strada tra Raqqa e Tabaqa. Tale operazione fu avanzata almeno di una settimana dalle manovre dell’Esercito arabo siriano, occupato nell’assalto alla base militare di Jarah difesa dai terroristi dello Stato islamico, creando così le condizioni che impediscono di partecipare alla liberazione di Raqqa dallo Stato islamico. L’operazione iniziava 48 ore prima dell’arrivo delle truppe con quasi 50 attacchi aerei su obiettivi dello Stato islamico da parte degli aerei della coalizione guidata dagli Stati Uniti. Gli obiettivi erano punti di resistenza, depositi di munizioni e 50 veicoli da combattimento dello Stato islamico, situati nella città di Tabaqa, presso la base aerea e nei pressi della diga. 

Dopo il tramonto, circa 75 marines del 11.ma Unità di Spedizione degli USA attraversavano il lago Assad a bordo di gommoni. La missione era creare una zona sicura di sorvolo per gli aerei degli Stati Uniti sulla riva meridionale del lago, purificata dai combattenti dello Stato islamico. Intorno alle 4:00 del 22 marzo, dalla zona d’imbarco aereo a nord della città di Jabar, sulla sponda settentrionale del Lago di Assad, decollavano circa 30 elicotteri MH-47E e convertiplani OV-22 Osprey del 160.mo Reggimento d’assalto aereo per le operazioni speciali statunitense. 

Il velivolo a decollo/atterraggio verticale OV-22 Osprey combina le caratteristiche di volo dell’aereo e dell’elicottero, perché le sue ali supportano due motori che possono variare la posizione di 90 gradi attorno all’asse trasversale del velivolo. L’OV-22 può trasportare 24 soldati o un veicolo 4×4 Phantom Badger e presenta, oltre a un’arma su un portello, una mitragliatrice rotante a sei canne (da 7,62mm e rateo di 6000 proiettili al minuto) telecomandata e posta sotto il ventre del velivolo. L’OV-22 può difendere la zona di atterraggio nell’emisfero posteriore e ai lati.
 
Nella rotta presso la penisola Abu Hurayrah, dove era decisa la zona di atterraggio, la protezione degli aeromobili era demandata agli elicotteri d’attacco AH-64 Apache. 124 altri marines degli Stati Uniti dell’11.ma Unità di Spedizione furono schierati nei pressi del villaggio di Jabar, con una batteria di M777 Howitzer da 155mm ed elicotteri AH-64 Apache che neutralizzavano ogni tentativo dei combattenti dello Stato islamico di accerchiare le zone di atterraggio. 

L’M777 Excalibur lancia missili ad ad alta precisione con gittata di 40 km e una precisione di 4-10 m con il GPS. Il Colonnello-Generale Sergej Rudskoj, Capo di Stato Maggiore delle operazioni dell’esercito russo, dichiarava che proiettili da 155mm e bombe sganciate dagli aerei della coalizione anti-Stato islamico sotto il comando degli Stati Uniti potevano danneggiare la diga di Tabaqa, con il rischio di inondazioni. La distanza tra le zone d’imbarco di Jabar e di sbarco di Abu Hurayrah è di 25 km. Ciò significa che fino alle 08.00 del 22 marzo gli aerei statunitensi compirono almeno 60 viaggi trasportando 480 soldati, armi, munizioni, cibo, attrezzature, ecc. 

Si noti che l’elicottero MH-47E può trasportare i blindati leggeri Humvee del 75° Reggimento Ranger. Il primo aereo trasportò esclusivamente soldati e blindati statunitensi. L’elicottero MH-47E può trasportare 22-35 soldati o armi e munizioni per 10886 kg, e può difendersi con una mitragliatrice da 7,62 mm disposta nel portello aperto di coda. La missione degli 80 soldati del 75° Reggimento Ranger era tracciare le due aree di atterraggio sulla penisola di Abu Hurayrah. 

La sera del 22 marzo una testa di ponte fu stabilita sulla riva meridionale del lago di Assad, e circa 3000 combattenti delle SDF e 300 marines delle forze speciali USA vi furono trasportati per via aerea. Inoltre, i marines fornirono le imbarcazioni per schierare i mezzi pesanti delle SDF (Humvee, veicoli corazzati, mortai, artiglieria, bulldozer) sulla riva sud dell’Eufrate. Poi, la base aerea di Tabaqa fu presa e la maggior parte delle truppe dispiegate a 10 km a est verso la diga Baath, per evitare che lo Stato islamico inviasse truppe da Raqqa. 

A causa del rischio di distruzione della diga di Tabaqa, il piano operativo iniziale fu modificato, quando le truppe delle SDF alla sua estremità settentrionale rinunciarono a prenderla, perdendo così l’opportunità di aprire una via per inviare truppe delle SDF sulla riva meridionale del lago Assad. I soldati sbarcati dai velivoli statunitensi perseguivano due obiettivi: accerchiare i combattenti dello Stato Islamico a Tabaqa e occupare la diga Baath. Attraversando la diga Baath, le SDF giungevano dietro le difese dello Stato islamico, sulla riva nord dell’Eufrate. Così, le SDF univano le truppe su entrambe le sponde.

La città di Raqqa si trova sulla riva nord del fiume Eufrate. Occupando la diga Baath, le SDF avvolgerebbero le difese avanzate dello Stato Islamico ad ovest e sulla riva sud dell’Eufrate, di fronte a Raqqa, circondando completamente la capitale dello Stato islamico. Questa nuova operazione terminerà quando i combattenti dello Stato Islamico di Tabqa si arrenderanno o saranno distrutti, e non ci sarà alcuna lacuna nell’accerchiamento della città. Lo scopo dell’operazione è impedire che lo Stato islamico riceva rinforzi da Dayr al-Zur e Iraq.

Valentin Vasilescu, Reseau International, 4 aprile 2017

 

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2017/04/04/gli-stati-uniti-aprono-un-nuovo-fronte-in-siria/ 

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