lunedì 12 giugno 2017

In risposta alle manovre della NATO ai suoi confini, la Russia punta i suoi nuovi missili contro Berlino

 Missili russi su postazioni mobili 

MOSCA, 11 GIUGNO – Soddisfatto il segretario della NATO, Jeins  Stoltenberg, dopo tanto abbaiare di “minaccia russa” e dopo tanto muovere truppe della NATO con mezzi corazzati e sistemi missilistici ai confini della Russia, nei paesi baltici e sulla Polonia, alla fine l’Orso russo di è svegliato e, per rappresaglia, ha prima installato e poi puntato i suoi sistemi missilistici nucleari, Iskander e Topom M ed S400 verso la Germania. Erano stati previamente installati a Kaliningrad, l’enclave russo situato tra Polonia e Lituania, e possono raggiungere anche Stoccolma e Copenaghen. 

Rabbiosa la reazione dei vertici della NATO che non si aspettavano questa mossa di Putin, credevano che i russi sarebbero rimasti fermi e tranquilli senza reagire nel subire tutte le misure aggressive predisposte dalla NATO ai confini della Federazione Russa: dai sistemi antimissile ai superbombardieri USA, alle artiglierie ed ai mezzi corazzati piazzati a pochi Km. dal confine.

Al contrario è arrivata una decisione del presidente russo che ha spiazzato i vertici della NATO ed ha fatto dichiarare a questi che tali decisioni di Mosca sono, secondo loro, la prima violazione del patto firmato dall’Unione Sovietica e la Nato nel 1987.
La Nato dovrà prendere in considerazione misure per difendersi da questa nuova minaccia russa. I suoi membri hanno motivo di preoccuparsi di questa violazione gratuita del Trattato Inf”, 
ha affermato il generale John Rutherford Allen.

Secondo le analisi degli esperti militari, con queste predisposizioni di sistemi missilistici fatte dai russi su Kalingrad, gli schieramenti della Nato presenti in Polonia non potrebbero mai riuscire a contrastare e a difendersi contro la potenza che è la Russia.

Risulta quindi che i russi sono riusciti a trovare il punto debole della Nato, che sta “nell’incapacità di integrare l’indivisibilità della sicurezza con la deterrenza nucleare”.

Come osservano vari analisti militari, sembra evidente che reparti della Nato schierati in Polonia, per quanto con la presenza di truppe USA, non sarebbero mai in grado di bilanciare la minaccia militare russa.

Forze USA in Siria
Secondo quanto dichiarato da Victoria Nuland, ex ambasciatrice alla Nato e Assistant Secretary per l’Europa di Obama, quella che diresse il Golpe a Kiev da cui è partita la tensione con Mosca:
Lo spiegamento di missili russi a Kaliningrad rende più imperativo per la Nato riaffermare l’impegno alla difesa collettiva e all’articolo 5 del Trattato di Washington”. 
La Nuland è una di quelle che sostengono da tempo l’opportunità di dotare l’Ucraina di armi letali e favorire l’ingresso di questo paese nella NATO. Esattamente la stessa richiesta fatta dai dei senatori neocons McCain e Graham.

Il mondo ed i rapporti Est-Ovest sembrano tornare quindi indietro di quaranta anni, prima che  Gorbaciov e Reagan, attraverso il Trattato Inf, decidessero di eliminare la minaccia dei missili a medio-breve gittata, cancellando così il rischio di una guerra nucleare senza alcun preavviso.

Nel frattempo il Wall Street Journal rilancia la notizia di incontri segreti tra delegazioni di Usa e Russia in Giordania per studiare una possibile risoluzione della crisi in Siria ed esaminare gli altri capitoli del contenzioso fra cui quello dello scacchiere europeo dove si sono accresciute le tensioni con le manovre della NATO ai confini russi e il successivo dispiegamento missilistico fatto da Mosca a Kalingrad. I risultati di questi negoziati potrebbero essere importantissimi per gli equilibri internazionali ma al momento sono coperti dal massimo riserbo.

La sfida strategica fra le due superpotenze nucleari prosegue sui vari scenari, dall’Ucraina ai paesi baltici, dalla Siria al Golfo Persico dove è in corso una nuova crisi fra Arabia Saudita e Qatar che vede anche il coinvolgimento della Turchia e dell’Iran.

Tutto a seguito di una politica estera di nuovo corso inaugurata dall’Amministrazione Trump che si sovrappone alle tensioni già presenti con l’Amministrazione Obama e ne crea di nuove. Il quadro generale muta ma rendendo ancora più complicate le situazioni ed i contrasti tra i vari attori geopolitici.

Il Presidente Putin ha fatto le sue mosse sulla scacchiera internazionale ed adesso aspetta al varco il presidente Trump mentre si cerca di capire chi comanda veramente a Washington tra il Pentagono, la CIA ed i gruppi neocons che, secondo molti analisti, terrebbero in ostaggio Trump impedendogli di fare “mosse distensive” nei confronti della Russia.


Luciano Lago


fonte: http://www.controinformazione.info/in-risposta-alle-manovre-della-nato-ai-suoi-confini-la-russia-punta-i-suoi-nuovi-missili-contro-berlino/

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