mercoledì 28 giugno 2017

Sul fallimento delle Banche



paolofranceschetti - Ricapitolando la questione del fallimento delle Banche Venete possiamo riassumerla cosi: le banche falliscono. Lo stato (che non trova soldi per terremotati, enti locali, per rafforzare polizia carabinieri, magistratura e che taglia ovunque) interverrà a salvare l’ente creditizio. Intesa San Paolo invece acquisterà le banche venete, al prezzo simbolico di un euro, per “salvare” la banca dal fallimento.

Da dove prende i soldi lo stato? Dalle banche, che presteranno i soldi necessari allo stato. Quali banche? La BCE. Ma la BCE da chi è formata? Dalle banche centrali. E le banche centrali da chi sono formate? Dalle banche private. Ad esempio in Italia chi detiene la maggior parte delle quote sociali della Banca d’Italia èIntesa San Paolo. Che è pure l’acquirente delle banche venete. E che quindi indirettamente presta anche i soldi allo stato.

Nel frattempo, in Spagna, fallisce il Banco Popular, che viene acquistato dal Santander. Stessa operazione. Stessa cifra simbolica di un euro, identica motivazione: salvare la banca dal fallimento. Il disegno finale è chiaro: si vuole creare col tempo un’unica banca in mano a un soggetto unico. Il motivo, è facile intuirlo.


freeskies – Il fallimento di una banca dovrebbe rinvigorire l’economia reale perché una banca, in fin dei conti, è un parassita dell’economia. La banca presta soldi per far fare impresa lucrandoci sopra, ben coperta dalle mille garanzie che esige. Rischia poco o niente e lucra da ogni attività che richieda scambio di denaro. Il denaro è privato e se lo stampa da sola. Ergo: la banca è un parassita dell’attività umana, se quest’ultima viene tradotta in denaro, mercificata, quantificata.

Se una banca fallisce, nessuno dovrebbe esigere la restituzione dei crediti, ed invece la banca viene acquisita da un’altra banca che riscuote per suo conto: perché? Morto il creditore, senza eredi, il debito è estinto, o no? No, viene traslato ad altro istituto per simpatiaEcco perché lo stato ‘salva’ le banche: per non lasciare i debiti inevasi e mantenere quindi il giogo finanziario sulla popolazione.


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