venerdì 14 luglio 2017

La pratica dell’eterna giovinezza: i 5 riti tibetani

I segreti per trarne il massimo beneficio

Voglio proporvi una tecnica molto efficace per riequilibrare le energie e allo stesso tempo mantenersi giovani e sani.

Si tratta dei cinque riti tibetani o del ringiovanimento. Essi sono stati introdotti per la prima volta in Inghilterra da un ufficiale inglese di nome Bradford che ne mise al corrente lo scrittore Peter Kelder.

Ci racconta quest’ultimo che quando lo aveva messo al corrente di questi riti, l’amico Bredford aveva superato la settantina e prima di praticare i tibetani il suo stato di salute era piuttosto malandato, infatti per camminare aveva bisogno del bastone. Quando lo rivide alcuni anni dopo, racconta testualmente:
Invece di un anziano curvo su un bastone e dal colorito malsano, vedevo una figura imponente e diritta. Il suo viso era l’immagine della salute ed aveva folti capelli neri con appena qualche striatura di grigio”.
La chiave di tanta salute e vigore giovanile risiede appunto nei semplici esercizi detti “I Cinque Tibetani”.

Tutta l’efficacia dei riti consiste nella stimolazione e nell’attivazione dei sette chakra contemporaneamente con una migliore circolazione dell’energia vitale (Prana o Chi) e un accresciuto senso di vigore e di benessere. Per sfruttare al massimo gli effetti dei riti tibetani è opportuno seguire questi suggerimenti:

• Per ricavarne un’effettiva utilità è preferibile esercitarsi con costanza e possibilmente ogni giorno.
• Si comincia con il praticare ogni posizione per 3 volte aumentando di 3 ogni settimana; cioè 3 nellla prima settimana, 6 nella seconda, e così via fino ad arrivare ad un massimo di 21; i testi consigliano di non superare le 21 ripetizioni per ogni posizione.
• Rispettate la successione degli esercizi perché sono concepiti in modo da completarsi e integrarsi l’un l’altro.
Osservate la corretta respirazione evitando assolutamente di trattenere il respiro tra l’inspirazione e l’espirazione. L’inizio della respirazione (inspirazione) coincide con l’inizio del movimento e con l’assunzione della posizione; durante l’abbandono della posizione si espira.
• Regolate la velocità di ogni rito con le vostre capacità di respirazione.
• Non praticare mai a stomaco pieno. Durante la pratica, o subito dopo, bere un bicchiere d’acqua con qualche goccia di limone.
• Evitate di forzare il vostro corpo soprattutto all’inizio.
• Praticate con consapevolezza, siate concentrati sui movimenti del corpo e presenti. Fate in modo che ogni rito sia come una meditazione del corpo tenendo possibilmente gli occhi chiusi nel corso degli esercizi.
Una raccomandazione molto importante, trascurata nella maggior parte dei testi e che rende i movimenti veramente efficaci, è quella di eseguire la contrazione anale durante ogni inspirazione, rilassando la contrazione durante l’espirazione: la stimolazione anale manda il flusso di energia lungo tutti i chakra mentre il rilassamento spinge l’energia in tutto il corpo. E’ superfluo ricordare che l’inspirazione deve essere eseguita dal naso; si può anche espirare dalla bocca per effettuare un’opera di purificazione del corpo.
I Cinque Riti, nonostante la loro apparente facilità, svolgono un’azione ampia e complessiva, che non va sottovalutata, un’azione efficace su ogni cellula del corpo, su ogni tendine, su ogni muscolo, su ogni osso, su ogni organo. I cinque riti innalzano lo spirito e spronano l’anima, aprono e liberano il cuore… Sono un mezzo per giungere alla fonte della vita“. (Maruscha Magyarosy)
Mi sembra superfluo descrivere nel dettaglio l’esecuzione dei cinque riti poiché essa è facilmente reperibile in rete. L’importante è seguire i suggerimenti che vi abbiamo dato per trarne il massimo giovamento.

Di seguito delle immagini illustrative per ogni rito

Primo tibetano o posizione della stella 
Questo esercizio accelera tutti i chakra, in particolare quelli delle ginocchia.

Secondo tibetano
Inspirazione: quando sollevate testa e gambe
Espirazione: quando le abbassate di nuovo
 
Questo esercizio serve a stimolare la gola e il centro sessuale.
 
Terzo tibetano
Inspirazione: Mentre vi piegate all’indietro.
Espirazione: Mentre vi riportate nella posizione eretta e spingete la testa in avanti.

Questo esercizio serve a stimolare alla piena attività il centro dell’energia sessuale.

Quarto tibetano 
Inspirazione: Quando sollevate il corpo verso l’alto.
Espirazione: Quando tornate a sedervi.

Questo esercizio stimola fortemente i chakra della gola, delle ginocchia e del sesso.


 Quinto tibetano
Inspirazione: Quando sollevate il corpo verso l’alto.
Espirazione: Quando abbassate il corpo.

Questo esercizio stimola i centri del cervelletto, della gola e del sesso.

 

Le illustrazioni sono tratte dal libro “Il sesto tibetano” di Christian Salvesen

Ricordatevi di eseguire la contrazione anale ad ogni inspirazione e per tutti e cinque gli esercizi perché ad essa principalmente è affidata l’efficacia di ogni rito.


fonte:  http://www.tuttoscorre.net/news/la-pratica-delleterna-giovinezza-i-5-riti-tibetani/

Nessun commento:

Posta un commento