lunedì 17 luglio 2017

Sovranità personale e sovranità monetaria


Ultimamente si fa un gran parlare, soprattutto su internet, di signoraggio, sovranità monetaria, debito pubblico, e tutti quegli aspetti correlati che hanno generato la crisi.

Anche se sarebbe più corretto dire che hanno fatto da motivazione per la crisi, la quale in realtà, e chiunque abbia letto un pochetto sull’argomento lo sa, è un’invenzione utile a giustificare a sua volta l’ulteriore erosione della sovranità popolare in direzione di un grande stato sovranazionale… fino a uno stato mondiale.

Con stato mondiale intendo mondiale a livello giuridico… visto che a livello economico, finanziario, bancario, mediatico, e di potere latu sensu, in buona parte c’è già.

Per chi ancora non lo sapesse, chi manovra dietro le quinte ha come obiettivo qualcosa di non lontano dai vari 1984Matrix, V per VendettaFarenheit 451, Il mondo nuovo, etc.
 
Anche se, rimanendo sul genere distopia (che si contrappone all’Utopia di Tommaso Moro), a me piace citare il film Brazil, che è più allegro e fantasioso.
 
Tutti libri e film fatti, peraltro, da persone con interessi e vicinanze in ambito massonico-esoterico, e non sarà un caso.

Ma veniamo al focus dell’articolo, che alla fine è una riflessione analogica molto semplice.
 
Se abbiamo perso la sovranità monetaria, e se ci stanno lentamente schiavizzando da molti punti di vista (ne cito un paio a casaccio: l’alimentazione distorta, la medicina distorta, la storia distorta, le scie chimiche, armamenti e guerre che nessuno vuole fatte con i nostri soldi, etc), è semplicemente perché noi abbiamo perso noi stessi.

La perdita della sovranità monetaria, e delle altre sovranità, non è altro che un riflesso esterno della perdita di sovranità interna.
 
Dentro e fuori corrispondono sempre, sia a livello micro, gli individui, sia a livello macro, i popoli.
 
Come in alto, così in basso. Come dentro, così fuori.

La ripresa della sovranità monetaria, la fine del signoraggio, la fine dell’iniquità a livello di tasse, lavoro, etc, con tutte le altre distorsioni della società odierna (bancarie, finanziarie, etc) finiranno quando noi avremo ripreso il controllo di noi stessi, quando saremo tornati re del nostro regno.

Serve che un certo numero di persone si svegli, e funga da cassa di risonanza energetica per tutte le altre.

Serve che un certo numero di persone si riappropri della propria sovranità, della propria divinità.

Non so se il tanto spesso citato 1% della radice quadrata della popolazione mondiale (o del gruppo sociale di riferimento, nel nostro caso gli italiani) sia il numero “giusto”, ma una soglia c’è per forza, e ognuno di noi contribuisce a far rimanere l’umanità sotto tale soglia… o ad andare sopra.

E quando andremo sopra, le macchinazioni del nuovo ordine mondiale, del Club Bilderberg, della Commissione Trilaterale, del Consiglio per le relazioni estere, del Club di Roma, del Club di Budapest, del Club di Madrid, di massoni e illuminati vari… semplicemente finiranno.

Potrebbero finire anche senza che si versi una sola goccia di sangue, quindi con un’evoluzione piuttosto che con una rivoluzione.

Non so quale cammino percorreremo… ma so che è per questo motivo che la crescita personale è così importante, sotto qualunque forma di presenti: libri, corsi dal vivo, pagine di facebook, corsi di yoga, tecniche di meditazione, hoponopono, eft, e via discorrendo.

Lamentarsi dell’esterno, del riflesso dello specchio, non serve a nulla, e anzi fornisce energia al fenomeno che “si odia”, come hanno sottolineato tanti autori e personaggi di vario tipo (da Ghandi a Vadim Zeland!).
 
L’unica cosa che serve è cambiare dentro, rendersi conto della propria scintilla divina… e cambiare la propria immagine.
 
Lo specchio non potrà far altro che restituirci la nuova immagine che saremo diventati.


Fosco Del Nero


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