mercoledì 12 luglio 2017

Usare la negabilità plausibile contro un avversario che mente sistematicamente


Internet è in fermento a causa delle reazioni all’ultima relazione di Stratfor su come si svolgerebbe un confronto militare tra Russia e Stati Uniti. Non ho trovato il testo completo, suppongo che sia a pagamento o solo per gli abbonati (e, francamente, posso utilizzare meglio il mio tempo e i miei soldi che iscrivendomi a quella spazzatura), ma poiché gli stessi estratti vengono citati ovunque, potrei elencarli qui anch’io, e supporre che costituiscano i punti salienti dell’articolo. Detto questo, partiamo (tratto dall’articolo del Business Insider che cita e parafrasa l’articolo originale [in Inglese]):
Anche se in Siria la Russia ha alcuni sistemi missilistici terra-aria avanzati e caccia molto agili, non otterrebbe risultati apprezzabili in una guerra aerea breve e brutale contro gli Stati Uniti (…) La Russia ha “circa 25 aerei, di cui solo dieci sono caccia per superiorità aerea (Su-35 e Su-30), e dovranno affrontare caccia stealth di quinta generazione, decine di caccia da attacco F-15 ed F-16, nonché bombardieri B-1 e B-52. E naturalmente la grande US Navy e centinaia di Tomahawk”. “I Russi hanno molte difese aeree, non sono esattamente indifesi”, ha detto Lamrani a Business Insider. “Ma gli Stati Uniti hanno una superiorità aerea molto forte”. Anche se le singole piattaforme russe hanno capacità quasi uguali, e sotto certi aspetti superiori a quelle degli aerei degli Stati Uniti, i numeri non sono dalla loro parte.
Se le ricognizioni statunitensi rilevassero una mobilitazione di massa dei jet russi in risposta ai movimenti americani, gli Stati Uniti non aspetterebbero educatamente che i Russi facciano decollare i loro aerei. Piuttosto, partirebbe una salva gigantesca di missili da crociera dal gruppo d’attacco della portaerei USS George H. W. Bush, simile all’attacco del 7 aprile alla base aerea siriana di Shayrat. Ma questa volta i missili dovrebbero prima saturare e sconfiggere le difese missilistiche della Russia, cosa che potrebbero fare con la semplice forza dei numeri, se non usando aerei per la guerra elettronica. Poi, dopo la neutralizzazione delle difese russe, le navi potrebbero prendere di mira la base aerea, non solo distruggendo gli aerei a terra ma anche distruggendo le piste, in modo che nessun aereo possa decollare. A questo punto gli aerei degli Stati Uniti e della Coalizione avrebbero mano libera per sorvolare e devastare completamente le forze russe.
E quindi la valutazione dell’autore, Omar Lamrani, è giusta? Sì e no. Sì, è esattamente ciò che accadrebbe se i Russi decidessero di utilizzare il loro piccolo numero di aeromobili da superiorità aerea per cercare di prevalere sull’intera forza aerea CENCOM e NATO per il controllo dei cieli siriani. E no, semplicemente perché i Russi non lo farebbero mai.

L’autore dell’articolo, un civile senza esperienza militare [in Inglese], fa un errore fondamentale: suppone che i Russi agiscano come degli idioti, e combattano il tipo di guerra che gli Stati Uniti vorrebbero imporre. 

Questo è un tipo di supposizione che fa la maggior parte dei neofiti, e che funziona per degli eccellenti articoli di propaganda. Il problema è, ovviamente, che non esiste assolutamente alcuna ragione per cui i Russi dovrebbero collaborare alla creazione di uno scenario così ridicolo. Quindi, torniamo alle nozioni basilari.

Domanda 1: i Russi sono in una posizione di debolezza in Siria?

Sì, assolutamente, e lo sanno. Innanzitutto, i Russi gestiscono solo 2 strutture (Tartus e Khmeimim), molto lontane da casa, e la dimensione della loro task force in Siria è minima rispetto all’enorme quantità di potenza di fuoco a disposizione degli Anglo-Sionisti e dei loro alleati. In secondo luogo, gli Stati Uniti hanno versato miliardi di dollari in questa regione per assicurarsi che l’Unione Sovietica non potesse mai invadere con successo l’Iran, e non solo hanno un’immensa superiorità numerica nei confronti dei Russi, hanno anche una rete mondiale di basi da dove possono essere fatte affluire ancora più forze. 

La Siria è stretta tra il CENTCOM a sud e ad est e la NATO a nord e ovest, mentre le forze russe più vicine sono in Crimea. La verità è che non solo gli Stati Uniti e la NATO possono prendere il controllo dei cieli siriani, anche il solo Israele potrebbe probabilmente farlo. Quindi, supponendo che i Russi non siano degli imbecilli suicidi, che cosa pensate che dovrebbero fare? Se voi foste russi, come giochereste le vostre carte?

Domanda 2: i Russi hanno dei punti forti?

Assolutamente. Hanno molti vantaggi rispetto agli Americani. Qui non sono in alcun ordine particolare:
  • Tutti gli scarponi sul terreno che contano sono o alleati dei Russi o almeno in ottimi rapporti con la Russia: i Siriani, gli Iraniani, Hezbollah e persino la Turchia sono tutti molto più vicini alla Russia che agli Anglo-Sionisti. Gli unici stivali Anglo-Sionisti sul terreno che contano sono Daesh e compagnia.
  • L’opinione pubblica interna: in Russia, l’intervento militare russo è compreso e sostenuto dalla stragrande maggioranza dei Russi. Negli Stati Uniti il ​​pubblico è poco informato ed è profondamente scettico riguardo a quest’ultima guerra scelta dagli USA. Inoltre lo stesso Putin gode di grande credibilità presso il popolo russo, mentre Trump a malapena riesce ad evitare di essere incriminato.
  • L’opinione pubblica esterna: mentre negli Stati Uniti i media Sionisti sono impegnati in uno sforzo veramente eroico per evitare di menzionare il fatto che la presenza statunitense e la sua aggressività contro la Siria sono completamente illegali in termini di diritto internazionale, la maggioranza del pianeta è abbastanza consapevole di questo. Questo erode solo ulteriormente la posizione degli Stati Uniti nel mondo.
  • I Russi hanno meno bersagli da offrire agli Anglo-Sionisti rispetto agli Americani. In poche parole, i Russi hanno Tartus e Khmeimim, mentre gli Americani hanno una lunga lista di basi e strutture nella regione, e tutte potrebbero diventare potenziali bersagli.
  • La forza di volontà, il coraggio e la determinazione del soldato russo sono più forti di quelle della sua controparte statunitense di molti ordini di grandezza. Ci sono molte ragioni per questo, storiche e politiche, ma non credo che qualcuno dubiti del fatto che, mentre gli Americani amano uccidere per il loro paese, sono molto meno entusiasti di morire per esso, specialmente quando la parte “per esso” è estremamente equivoca, e quando il soldato di prima linea sente di essere utilizzato in un gioco politico complesso che non capisce, ma dove viene utilizzato sicuramente come carne da cannone.
  • Ci sono personale e mezzi militari russi all’interno delle forze siriane. Sappiamo che specialisti tecnici russi, consiglieri militari e forze speciali operano sul campo in Siria. Ciò significa che i Russi possono probabilmente utilizzare un S-300 siriano per abbattere un aereo americano senza necessariamente fornire agli USA prove del loro coinvolgimento. Per usare un vecchio termine della CIA, i Russi possono usufruire della “negabilità plausibile”.
  • Sappiamo che la Russia ha una capacità di intelligence molto superiore in Siria, come dimostrato dal tipo di danno che gli attacchi aerei e missilistici russi infliggono ai loro obiettivi, soprattutto quando si confronta questo fatto con la dolorosa ed evidente mancanza di comprensione statunitense di ciò che sta realmente accadendo sul terreno.
Quindi cosa va aggiunto a tutto questo?

1) Negabilità plausibile in aria

In primo luogo, è dannatamente chiaro che i Russi non hanno alcuna voglia di avviare una battaglia aerea su larga scala nei cieli della Siria con le loro controparti statunitensi. Tuttavia, il fatto che una simile battaglia non sia nel loro interesse non significa necessariamente che la eviteranno. Per ora i Russi sembrano aver scelto una strategia di incertezza deliberata e di infastidimento degli aerei statunitensi, ma potrebbero decidere di attaccare gli aeromobili americani usando le batterie S-300/S-400 sul terreno. Ecco come potrebbero farlo.

Prima di tutto, i Russi sono gli unici in Siria ad avere gli S-400, perciò mettiamoli da parte per un minuto e conserviamoli per gravi motivi d’emergenza. Poi, diamo uno sguardo all’inventario delle difese aeree siriane presente su Wikipedia [in Inglese]. Si noti soprattutto questo: il Pantsir-S1 (SA-22) [in Inglese]. Secondo Wikipedia, ci sono 50 SA-22 in Siria. Avete mai sentito parlare del Panstsir-S1? Probabilmente no.

Dimenticate l’S-300/S-400, pensate al Pantsir

Il Pantsir-S1 (alias “SA-22” secondo la classificazione USA/NATO) è un sistema di difesa aerea assolutamente impressionante, ma nessuno del pubblico o dei media Sionisti lo menziona mai. Diamogli un’occhiata:


Il Pantsir-S1 è un sistema mobile di artiglieria antiaerea e missili terra-aria a breve e medio raggio, che utilizza radar phased array per acquisire e tracciare i bersagli. Campo di rilevamento: 32-45 Km. Campo di tracciamento: 24-28 Km. Può seguire fino a 20 obiettivi e attaccarne fino a 3 con 4 missili contemporaneamente. Ha un Sistema Optoelettronico Autonomo secondario con un raggio d’attacco di 25 Km, che può rilevare un aereo delle dimensioni di un F-16. 

I missili del Pantsir sono razzi a combustibile solido con una gittata di 20 Km, possono raggiungere una quota di 15 Km e una velocità di Mach 2,3-2,8. Il Pantsir ha anche due cannoni automatici binati da 30 mm che sparano fino a 700 colpi ad alto potenziale esplosivo ad un rateo di 2.500 colpi al minuto fino ad una distanza di 4 Km. Ora ecco la cosa veramente simpatica riguardo al Pantsir: sia i Russi che i Siriani posseggono questi sistemi mobili. In altre parole, non solo questi potrebbero essere ovunque, ma potrebbero essere manovrati da chiunque. Diamine, persino gli Iraniani li hanno!

Anche se i Pantsir sembrano tosti (a me ricordano un film di Terminator), sono ancora più pericolosi di quanto sembrano, perché mentre sono in grado di operare in modo completamente autonomo, sono progettati anche per essere inseriti in una rete globale attraverso un collegamento dati digitale crittografato che consente loro di ricevere i dati per l’attacco da altre piattaforme aeree e terrestri. 

Infine, tenete a mente che nessuno sa veramente quanti Pantsir si sono portati con loro i Russi in Siria, quanti ne operano attualmente i Siriani, quanti Pantsir “siriani” gestiti dai Russi sono inseriti nella rete digitale della difesa aerea russa o, se è per questo, quanti Pantsir siriani e iraniani potrebbero esserci là fuori.

Perciò, cosa abbiamo? Un sistema estremamente mobile (montato su un autocarro ad elevata mobilità), facile da nascondere (essendo piccolo), che può attaccare qualsiasi bersaglio aereo a quote che vanno dagli 0 ai 15.000 metri,  e fino a 20.000 metri di distanza. A tal fine, possono utilizzare il loro Sistema Passivo a Scansione Elettronica (PESA), il loro Sistema Autonomo Optoelettronico (AOS) o addirittura i dati ricevuti da altri radar, inclusi quelli degli S-300/S-400, dei Su-35 o degli AWACS russi.

Inizialmente ed ufficialmente, i Pantsir hanno l’unico incarico di difendere i sistemi più a lungo raggio S-300/S-400 e le installazioni russe a Khmeimim e Tartus. Ma in realtà potrebbero essere rapidamente schierati ovunque ed utilizzati per abbattere aerei statunitensi senza alcuna prova che lo abbiano fatto i Russi! Naturalmente, i Russi dovrebbero stare molto attenti a quale fonte utilizzare per tenere traccia degli aeromobili americani e fornire ai missili dei Pantsir una soluzione di ingaggio. 

Per quanto ne so, i missili dei Pantsir non dispongono di un sistema radar attivo o addirittura semi-attivo, ma il loro AOS gli consente un attacco completamente silenzioso/passivo. A seconda di quali risorse di intelligence gli Americani dispongono o meno al momento dell’attacco, potrebbero non essere in grado di dimostrare chi ha abbattuto gli aeromobili statunitensi.

La morale è questa: mentre il mondo si concentra sulle maggiori capacità degli S-300/S-400, i Russi hanno già a disposizione un sistema di difesa aerea a breve e medio raggio molto più flessibile che sarebbe impossibile da distruggere con i Tomahawk (essendo mobile) e molto difficile da distruggere con attacchi aerei. Quel sistema potrebbe essere schierato in tutta la Siria e potrebbe essere utilizzato per fornire ai Russi una negabilità plausibile. 

Naturalmente, gli Stati Uniti potrebbero cercare di sfuggire all’inviluppo di volo del Pantsir, ma questo renderebbe molto difficile l’uso di qualsiasi potenza aerea. Un’altra opzione per gli Americani sarebbe quella di affidarsi esclusivamente ai loro aeromobili a bassa visibilità radar (B-1 e B-2 per gli attacchi ed F-22 a proteggerli), ma ciò ridurrebbe drasticamente le capacità complessive del CENTCOM/NATO sulla Siria.

Concludo questa sezione ricordando a tutti che né gli USA né nessun altro paese della NATO hanno mai dovuto operare in un ambiente così pericoloso come il cielo siriano. I poveri Serbi avevano solo difese aeree antiquate e perfino contro di esse la NATO fallì miseramente. In Siria le difese aeree russe potrebbero dare filo da torcere agli Americani senza mai usare nessuno dei loro (pochi) velivoli per superiorità aerea.

2) Negabilità plausibile sul terreno

Qualcuno ha mai considerato che i Russi potrebbero decidere di attaccare le forze statunitensi dispiegate sul campo in Siria (o in Iraq)? A quanto pare no, anche solo perché la maggior parte delle persone suppone che le forze russe in Siria sono piccole e pertanto non possono attaccare una forza americana molto più grande e più forte. 

Ma, proprio come per la guerra aerea, si tratta di una supposizione sbagliata basata sull’idea che gli Stati Uniti sappiano chi li sta attaccando. In realtà, i Russi potrebbero attaccare gli Stati Uniti utilizzando le loro forze speciali (quelle già schierate o appositamente fatte arrivare) per attaccare gli obiettivi statunitensi e mantenere la negabilità plausibile.

Come?

Questo è quello che sappiamo:

Gli operatori russi sono già schierati e attivi in ​​Siria:

In primo luogo ci sono le famose Spetsnaz (Spetsnaz GRU Gsh [in Inglese]). Queste sono unità speciali provenienti dal Distretto Militare Meridionale o, eventualmente, direttamente subordinate al Quartier Generale dell’Intelligence Militare (GRU) a Mosca. A differenza delle forze Spetsnaz GRU delle brigate GRU dei Distretti Militari, questi piccoli gruppi (8-12 uomini) sono comandati solo da ufficiali di carriera.

Poi ci sono le Forze Speciali russe (SSO [in Inglese]), una creazione relativamente nuova che non deve essere confusa con le Spetsnaz GRU, anche se sono simili in molti modi. Si trovano anch’esse più o meno ufficialmente in Siria (i canali televisivi russi hanno fatto articoli e interviste a loro riguardo). Sono subordinate allo Stato Maggiore Generale delle Forze Armate. Ecco una loro foto fatta da un giornalista russo in Siria:


Infine, ci sono rapporti riguardanti un’unità russa senza nome ma molto segreta che opera in Siria (per esempio qui [in Inglese]), ma né il Vympel né lo Zaslon [in Inglese] corrispondono alla descrizione (il primo è ora subordinato all’FSB, ovvero affronta questioni di sicurezza interna, mentre il secondo è più un servizio di protezione per i funzionari, le loro residenze e i civili russi all’estero). Non ho trovato informazioni su chi siano, ma la mia ipotesi è che siano quello che era il Vympel: forze speciali del Servizio di Intelligence Estero (SVR) che lavorano in stretta collaborazione con le reti di agenti SVR in Siria.

In ogni caso, i Russi hanno già più che abbastanza forze speciali in Siria per iniziare ad attaccare gli obiettivi statunitensi in Siria o anche altrove nella regione. Ad esempio, durante la battaglia per Aleppo sono stati divulgati numerosi rapporti di cecchini russi che uccidevano i capi del Daesh uno dopo l’altro, quasi decapitando la loro intera leadership. Ciò potrebbe succedere agli alti ufficiali degli Stati Uniti sul campo in Siria. Le forze speciali potrebbero anche organizzare attacchi missilistici “inspiegabili” che colpiscano le forze statunitensi. Ma l’aspetto più importante qui è che queste forze potrebbero essere usate in assoluto segreto senza che vengano identificate come russe. 

Sembrerebbero Arabi, parlerebbero come gli Arabi e avrebbero con loro documenti arabi. I Sovietici hanno usato esattamente questa tecnica in Afghanistan per rovesciare il presidente afghano Hafizullah Amin. Allo stesso modo, il presidente ceceno Ramzan Kadyrov ha ammesso apertamente che operatori ceceni sono stati infiltrati nella struttura di comando del Daesh. Infine, anche se i “Russi” venissero catturati e in qualche modo identificati, ci sono circa 5.000 cittadini russi di ogni genere di gruppo etnico (Slavi compresi) che combattono nelle file del Daesh, e sarà impossibile dimostrare che il combattente X o il combattente Z sono agenti di un servizio di intelligence russo.

La morale è questa: la Russia ha a disposizione anche la possibilità di attacchi terrestri contro le forze statunitensi con negabilità plausibile.

Pensateci – missili terra-aria russi che abbattono gli aerei americani, e forze speciali russe che uccidono gli ufficiali statunitensi a terra. E tutto questo con una completa negabilità plausibile.

Non siete ancora convinti?

Uno dei tanti usi della negabilità plausibile, soprattutto contro un nemico che mente sistematicamente

Ci si potrebbe chiedere quanto sia utile la negabilità plausibile contro un paese che inventa ogni sorta di storie ridicole sugli hacker russi che truccano le elezioni o su invisibili eserciti russi nell’Ucraina orientale. E sono d’accordo, un paese che ha 16 agenzie di spionaggio e una lunga e vergognosa storia di finta intelligence – sì, sicuramente potranno dire che “lo hanno fatto i Russi” e i media Sionisti lo ripeterebbero più e più volte senza alcuna prova.

Ma c’è un’altra faccia di questa storia: dal momento che la macchina propagandistica statunitense ha inventato così tante storie sui Serbi genocidi, sui Libici stupratori imbottiti di Viagra, sugli Iracheni che lanciavano in aria i bambini, sugli Iraniani che vogliono l’atomica, sui Siriani che lanciano “bombe a barile” e Dio sa chi altro – quanto sarà credibile quando accuserà i Russi di “questo atto malvagio e vigliacco” (di qualunque atto si tratti)? 

Anche mentre scrivo questo, ci sono rapporti secondo i quali la Casa Bianca sta già organizzando un altro attacco sotto falsa bandiera in Siria [in Inglese]. Siamo onesti e concordiamo che lo zio Sam mente ogni volta che muove le labbra, e mentre i media Sionisti cerebrolesi pretendono di prendere sul serio ogni bugia, il resto del pianeta, inclusa gran parte del pubblico americano, non si fa illusioni.

Immaginate ora che un Pantsir-S1 con equipaggio russo in Siria abbatta degli aerei statunitensi, o che degli operatori russi facciano saltare in aria una tenda con all’interno i comandanti delle forze statunitensi in Siria. Non solo non ci sarà alcuna prova che siano stati i Russi a farlo, ma anche se ci fosse, nessuno si fiderebbe comunque degli Americani. Inoltre, questo pone anche la seguente domanda: sarebbe veramente nel migliore interesse degli Stati Uniti puntare il dito contro i Russi? Io direi che non lo sarebbe. Avrebbe molto più senso incolpare i Siriani, per poi bombardare un qualche tipo di edificio governativo siriano (come l’edificio probabilmente vuoto dell’intelligence militare nel centro di Damasco) e dichiarare che “è stato inviato un messaggio”, piuttosto che assumersi il rischio militare e politico di attaccare le forze russe in Siria.

Gli Americani potrebbero attuare ritorsioni simili?

Probabilmente no. Ricordate, non hanno gli scarponi sul terreno, le capacità di intelligence o il sostegno politico (interno ed esterno) per agire così. Inoltre le forze speciali statunitensi hanno una lunga storia di operazioni relativamente semplici mandate a monte, e non ce le vedo che cercano di attuare un attacco diretto alle forze russe a Khmeimim o altrove. Al massimo, faranno quello che fanno quasi sempre – affideranno la missione a qualcuno del posto, il che funziona bene contro i civili indifesi e finisce in disastro contro un vero bersaglio “duro”.

I molti paradossi della guerra

Innanzitutto, dobbiamo sempre tenere presente che qualsiasi azione militare è solo un mezzo per un obiettivo politico, la “continuazione della politica con altri mezzi”. A causa di questa natura altamente politica, ci sono circostanze in cui essere il più debole può produrre vantaggi. La chiave della strategia difensiva del più debole non è quella di lasciare che il più forte imponga il tipo di guerra che massimizza i vantaggi del più forte. 

Nel caso della Siria, cercare di sconfiggere l’intera forza aerea del CENTCOM con solo pochi caccia sarebbe semplicemente stupido. E poiché gli Stati Uniti hanno un immenso vantaggio sul numero di missili da crociera che possono lanciare – bisogna fare quello che i Serbi hanno fatto in Kosovo ed Hezbollah nel 2006 contro Israele: non dare loro un obiettivo. Nel contesto siriano ciò significa: utilizzare solo sistemi di difesa aerea mobile. Ultimo ma non meno importante, colpire gli Americani dove gli fa più male – nel loro morale. Ricordate come impazzivano in Vietnam quando non riuscivano a trovare chi li attaccava?

Un elefante in un negozio di porcellane è sicuramente una vista spaventosa, ma una volta che si supera la paura iniziale, presto ci si rende conto che essere un grosso elefante cattivo rende molto difficile fare una mossa intelligente. Questo è esattamente il problema degli USA, specialmente delle forze armate statunitensi: sono così grandi e fiduciose in sé stesse che quasi ogni mossa che fanno contro un attore molto più debole manca delle sofisticate cautele imposte dalla vita. Questo è il motivo per cui quasi sempre finiscono per fracassare il negozio e sembrare stupide. Aggiungete a questo una concentrazione quasi totale sulla risoluzione dei problemi a breve termine e otterrete una ricetta per il disastro.

Le due opzioni per un contrattacco russo sotto la copertura della negabilità plausibile sono solo le uniche due che mi sono venute in mente. In realtà ce ne sono molte altre, tra cui molte ancora meno “visibili” di quelle che ho suggerito. Il mio obiettivo principale era quello di illustrare che non c’è assolutamente alcuna ragione perché i Russi si comportino come ha suggerito Omar Lamrani nel suo articolo francamente sciocco. La verità è che non ho assolutamente idea di come i Russi potrebbero rispondere, ed è esattamente come dovrebbe essere. Tutto quello di cui sono sicuro è che non risponderanno come Lamrani pensa che faranno, ecco tutto.

Le persone più sagge del Pentagono e, a quanto pare, sul terreno [in Inglese], stanno cercando di evitare di peggiorare le cose con i Russi non perché temono una specifica risposta russa, ma perché sono consapevoli di avere a che fare con un attore imprevedibile e sofisticato. La buona notizia è che anche i Russi stanno cercando di evitare di peggiorare le cose con gli Americani, soprattutto così lontani da casa e sbattuti nel bel mezzo di una parte del mondo interamente controllata dal CENTCOM/NATO.

In conclusione, voglio citare solo un piccolo esempio di ciò che non ho menzionato, ma che i comandanti degli Stati Uniti dovranno prendere in considerazione prima di decidere un attacco diretto alle forze russe: vari scenari navali, in particolare quelli che coinvolgono sottomarini d’attacco diesel, le opzioni russe per un dispiegamento in Iran, le opzioni di ritorsioni russe in altri teatri come l’Iraq, il Pakistan e, in particolare, l’Afghanistan.

Eccone una buona: un *vero* cracking russo (“hackeraggio” è la parola sbagliata [in Inglese]) di importanti reti informatiche statunitensi, con annessa pubblicazione di informazioni forse molto imbarazzanti (pensate ad una specie di “Wikileaks dopata”). Infine, se costretta in un angolo, un’opzione possibile per la Russia sarebbe quella di attirare le forze, le risorse e l’energia americane lontano dalla Siria, in un’altra regione veramente critica per gli Stati Uniti. Corea del Nord, c’è qualcuno?

Le opzioni sono infinite e la posta in gioco è molto alta. Nel mondo dei sogni del signor Lamrani è tutto semplice e facile. L’unica cosa che dimostra, ancora una volta, è che la guerra è un affare troppo serio da affidare ai civili.


Il Saker

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Articolo pubblicato su The Saker il 28 giugno 2017.
Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.
[Le note in questo formato sono del traduttore]

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